Non ci sembra che abbia avuto abbastanza rilievo, se non in ambito strettamente sindacale o su una stampa minore, la notizia che Maria Sargentini, nominata Direttrice Generale dell'ARPAT il 1° agosto 2015 è stata improvvisamente prepensionata dalla Regione Toscana a partire dal 1° settembre 2016, senza motivo apparente: il suo contratto con ARPAT scadeva alla fine del 2019 e comunque l'incarico di Direttore Generale dell'ARPAT viene fatto coincidere con la durata della legislatura.
Maria, dal 1980 Dirigente della Regione Toscana presso la quale aveva ricoperto importanti incarichi, ultimo dei quali quello come Presidente dell'Osservatorio per il monitoraggio della rimozione e recupero del relitto della Costa Concordia, volto noto ai cittadini per essere comparsa più volte nei telegiornali, pur avendo diritto al prepensionamento era andata in aspettativa per poter firmare con l'ARPAT un contratto fino al 2019.
Che cosa è successo allora dal momento che l'incarico era appena al suo inizio né, scadeva alcuna legislatura? Forse Maria non era più ritenuta all'altezza? Forse ha commesso qualche grave errore? Nulla di tutto questo. Infatti non solo ha sempre affrontato con successo gli incarichi avuti in qualità di Dirigente della Regione Toscana, compreso quello relativo al PIT, ma in particolare ha portato a termine con competenza e abnegazione il pesante incarico relativo alla nave affondata, per il quale è stata insignita dal Presidente della Repubblica dell'onorificienza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana in occasione delle celebrazioni per l'anniversario della Repubblica.
La decisione della Regione non è stata motivata. Viene da pensare però che la sua esperienza e conoscenza delle problematiche ambientali era diventata troppo ingombrante in questo momento in cui a livello di poteri esecutivi si intende avere mano libera su iniziative con un forte impatto ambientale sul territorio e la città di Firenze. In particolare nel brusco pensionamento della Sargentini peserebbero i rilievi critici evidenziati dall'ARPAT circa l'ampliamento dell'aeroporto di Peretola, ampliamento che nello stesso PIT insidia il Parco agricolo della Piana.
Questa vicenda ci ricorda quella dell'altro Dirigente della Regione, Fabio Zita, anch'esso allontanato 2 anni fa in quanto "troppo" competente sulle vicende del passaggio dell'Alta Velocità da Firenze, oggi tornate prepotentemente alla ribalta.
PIENA SOLIDARIETA' DUNQUE A MARIA SARGENTINI E CONDIVISIONE DELLA SUA BATTAGLIA LEGALE PER VEDERE RICONOSCIUTI I SUOI DIRITTI DI LAVORATRICE CHE TANTO HA DATO ALLA COLLETTIVITA'.
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