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venerdì 30 settembre 2011

MEGLIO SOLI CHE MALE ACCOMPAGNATI …

di Claudio Greppi
Personalmente e a nome della ReTe dei Comitati per la difesa del territorio esprimo piena solidarietà a Lucia Carlesi, consigliere comunale di San Casciano per il gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano – Rifondazione Comunista, che nel corso di una movimentata seduta, nel pomeriggio del  29 settembre, è stata oggetto di violenze verbali, di insulti e di un vero e proprio tentativo di linciaggio politico.
L’occasione è stata la discussione su un ordine del giorno presentato da Lucia Carlesi a proposito dei reperti archeologici (etrusco-ellenistici, romani, settecenteschi) venuti alla luce nel corso della costruzione del nuovo stabilimento Laika Caravans al Ponterotto (sulla vicenda tutta la documentazione è reperibile su: archeopatacca.blogspot.com ).
L’ordine del giorno è stato spostato al primo posto per dar modo a un folto gruppo di dipendenti Laika di partecipare alla seduta, con cartelli e striscioni dentro e fuori la sala comunale. In questo modo si è voluto mettere in violenta contrapposizione chi difende il patrimonio culturale del territorio da chi difende il posto di lavoro, scaricando sugli ambientalisti la responsabilità dei ritardi nella realizzazione del progetto Laika, che prese il via ormai dieci anni fa.Davvero la colpa dei ritardi è degli ambientalisti? Non sapevamo di essere così potenti … Ma andiamo con ordine: la trattativa per l’acquisto del terreno da parte di Hymer AG, la multinazionale tedesca che aveva rilevato l’azienda della Sambuca, iniziava nel 2001, sotto la guida del Sindaco di San Casciano e con l’accordo dei sindacati. Il terreno, di circa 15 ha (di cui 10 in fondovalle), era a destinazione agricola e quasi tutto faceva parte della fattoria di Sorbigliano, un’azienda agricola in perenne crisi. Il consiglio di amministrazione di Laika ne deliberava l’acquisto il 9 settembre 2002, e il consigliere delegato assicurava che i lavori si sarebbero conclusi (addirittura!) entro l’estate del 2004, mentre per il momento nessun atto ufficiale prevedeva il cambio di destinazione. Nell’estate del 2004 finiva però la legislatura, lasciando in eredità soltanto una mozione approvata dal Consiglio Comunale che auspicava il trasferimento di Laika al Ponterotto. La nuova amministrazione si impegnava in una complicata procedura urbanistica, barcamenandosi fra un Piano Strutturale appena adottato (ma non approvato, e poi abbandonato) e un vecchio PRG. Si scelse la via della variante a quest’ultimo, che venne adottata dopo ben due anni, nell’agosto del 2006. Ed è solo in questa fase che le associazioni ambientaliste (Legambiente, WWF, Italia Nostra) entrano in campo presentando una serie di osservazioni, come previsto dalla legislazione regionale. Da notare che una di queste osservazioni segnalava che la variante mancava del tutto della necessaria verifica cartografica di dettaglio, perché era disegnata in scala 1:10.000: ma neppure questa osservazione fu presa minimamente in considerazione, mentre un serio rilievo del terreno avrebbe consentito già allora l’indagine di archeologia preventiva.

mercoledì 28 settembre 2011

Variante di San Gimignano

Italia Nostra interviene sulla variante di San Gimignano

Continua la diatriba con il sindaco Bassi

SAN GIMIGNANO.
Il Sindaco di San Gimignano afferma che la Variante Stradale non nasce per creare sviluppo, ma per motivazioni di conservazione culturale e ambientale: Italia Nostra si chiede allora perché, in località Campo all’Uccellini nel quartiere Santa Chiara, è prevista la realizzazione di una zona di espansione di circa 21.000 metri cubi , e in più il Comune, a seguito di una osservazione di privati, ha approvato un ampliamento della zona edificabile proprio a ridosso della rotatoria di Campo all’Uccellini, con la previsione di altre costruzioni, per circa 3000 metri cubi destinate ad accogliere servizi pubblici e privati di valenza pubblica, e per circa 4.000 metri cubi destinate a civili abitazioni . Tutto questo in un paese che registra lo spopolamento del centro storico (ad oggi, poco più di 7.500 abitanti, di cui la maggior parte vive in frazioni di campagna, mentre nel centro storico vivono meno di 1000 persone, per lo più anziane).

100 punti di sutura non chiuderanno le ferite TAV della città

COMUNICATO STAMPA

Firenze, 28 settembre 2011

100 punti, ma nessuno che parli di TAV a Firenze
100 punti di sutura non chiuderanno le ferite TAV della città

Il Comitato contro il Sottoattraversamento AV è interdetto dal vedere che in nessuno dei 100 punti di Matteo Renzi si parlerà del progetto TAV per Firenze.
Firenze avrà bisogno di ben altro che dei "cento punti" di Renzi per curare le ferite già ricevute e quelle che questa giunta si sta preparando a procurare alla nostra fragile e preziosa città.
I 100 milioni di "compensazioni" ricevuti da questa giunta comunale non ripagheranno in nessun modo lo scempio di veder realizzato un struttura totalmente inutile, devastante per le casse dell'erario, pericolosa per la città.
Firenze non è una escort che si possa comprare con 90 o 100 milioni di euro; soldi che poi temiamo andranno a realizzare ulteriore cemento e consumo di suolo.
90 o 100 milioni che andranno alla giunta comunale che deciderà a cosa destinare il prezzo di questo mercimonio.
Qua si vuol far dimenticare che parliamo di un inutile progetto che, si dice, costerà 1,5 miliardi, ma alla fine sarà più del doppio; proprio adesso, nel mezzo di una crisi economica come non abbiamo mai visto che sta distruggendo lavoro, istruzione, sanità, pensioni, ricerca.
Questa giunta comunale è lontana dalla popolazione come quelle precedenti, lontana dalla realtà di una città unica nel mondo, ridotta a contenitore di cemento a favore delle più chiacchierate imprese coinvolte nelle peggiori operazioni urbanistiche italiane.
Non basta incontrare i cittadini in assemblee senza alcun potere per chiedere loro di che colore preferiscono le panchine del parco. Democrazia e partecipazione sono ben altro.
Questi cento punti sono solo un espediente mediatico di promozione di una giunta che, con questi comportamenti superficiali e non democratici, offende Fiorentine e Fiorentini.

Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze
338 3092948

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Per mandare un messaggio a questo gruppo, invia una email a
rete-dei-comitati@googlegroups.com o rispondi a questa email per attivare una discussione.
Per farsi cancellare dal gruppo scrivere a toscanacomitati@libero.it

Firenze: via Arnoldi, qualcosa si muove, anzi si è fermato!


Da: Mario Bencivenni
Vi invio due articoli su caso di Via Arnoldi usciti rispettivamente ieri ed oggi su Corriere della sera/Firenze e su la Nazione, che riportano in modo molto circostanziato e con gran risalto la comunicazione di avviso di reato da parte della Procura della repubblica diFirenze nei confronti di chi sta realizzando gli appartamenti nell'area collinare di Bellosguardo che da anni denunciamo come uno degli scempi paesaggistici più vergognosi perpretati negli ultimi tempi.  
La cosa curiosa è che per aver denunciato queste cose che ora sono contestate anche dalla Procura della Repubblica e che hanno portato (meglio tardi che mai!) alla chiusura del cantiere da parte del Comune di Firenze in data 25 agosto u.s. il sottoscritto e Tommaso Grassi dobbiamo comparire venerdì prossimo ad una nuova udienza della causa di danni per diffamazione intentataci da chi è plurindagato dalla Procura della Repubblica di Firenze.

Con preghiera di diffusione




lunedì 26 settembre 2011

Tenuta di Rimigliano, occorre il "Gruppo d’Intervento Giuridico"

Tenuta di Rimigliano (San Vincenzo), i conti non quadrano
e la speculazione e alla porta.


Preceduto da un’assemblea pubblica (30 settembre 2011) promossa dal Comune di San Vincenzo (LI), il 3 ottobre 2011 il Consiglio comunale probabilmente approverà definitivamente la variante al regolamento urbanistico per il sottosistema della pianura costiera – Tenuta di Rimigliano, comprendente, in estrema sintesi, la previsione di un nuovo complesso turistico-ricettivo (150 posti letto) avente volumetria di mc. 18.000, la demolizione di circa il 75% degli edifici storici della Tenuta di Rimigliano per una successiva ricostruzione quali 180 residenze stagionali, la realizzazione di piscine, impianti sportivi, campo da golf (18 buche), parcheggi, servizi

In buona sostanza, si tratterebbe di una variante urbanistica finalizzata alla realizzazione degli interventi immobiliari predisposti dalla fiorentina Progenia s.r.l. su mq. 7.500 (ricettivo) + mq. 25.000 (residenziale).

La Toscana ha goduto negli ultimi decenni d’una fama – meritata – di rilevanti capacità di buon governo del territorio.  Capacità frutto di pratiche e di equilibri secolari, ammirati in tutto il mondo.   Gli ultimi anni, però, han portato anche qui avidità, cemento, mattoni.  E si rischia di perdere ambienti, identità e atmosfere che attirano milioni di turisti ogni anno. 

Il caso della Tenuta di Rimigliano, nel Comune costiero di San Vincenzo (LI), è proprio una specie di prova del nove per comprendere dove sta andando il buon governo del territorio toscano.  

In realtà, non si comprende bene nemmeno che cosa possa andare ad approvare il Consiglio comunale di San Vincenzo.

Infatti, fra gli elementi fondamentali di chiarezza vi sono quelli relativi alle dimensioni reali del patrimonio immobiliare della Tenuta: in tutti i documenti progettuali viene indicata la superficie lorda trasformabile in residenze di circa mq. 17.000, con l’esclusione di mq. 650 da destinare alle necessità dell’azienda agricola.  Il P.P.M.A.A. (piano pluriennale di miglioramento agricolo ambientale) presentato dalla proprietà e approvato dalla Provincia e dal Comune, contiene in allegato le “schede del patrimonio edilizio esistente” con piante, sezioni e prospetti degli edifici divisi per nuclei poderali.

Secondo quanto verificato dal battagliero Comitato per Campiglia, a fronte dei mq. 17.000 circa dichiarati, ne risulterebbero invece 12.450 circa, quasi coincidenti con i mq.12.500 indicati nel vecchio piano fatto a misura delle originarie richieste del gruppo Parmalat di Callisto Tanzi.  Non solo: considerando gli edifici agricoli effettivamente utilizzabili per ragioni di abitabilità (es. altezze minime), risulterebbero soltanto mq. 9.450 circa. Il resto delle strutture sarebbe rappresentato da tettoie che non possono determinare superficie chiusa (mq. 2.450 circa) e da annessi (mq. 500 circa), privi di altezze minime per realizzare vani abitabili.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – dopo verifiche da parte dei propri soci toscani e segnalazioni da parte del Comitato per Campiglia – ha, quindi, inoltrato uno specifico ricorso (27 luglio 2011) avverso la variante urbanistica.   Una nuova azione legale contro la speculazione immobiliare sulle coste toscane, dopo quella per la tutela delle dune di Rimigliano (18 luglio 2011).

Vari i motivi di ricorso. Infatti, la predisposizione di una variante al regolamento urbanistico per il sottosistema della pianura costiera relativa esclusivamente alla Tenuta di Rimigliano si presenta quale variante allo strumento urbanistico generale (piano strutturale) e appare palesemente incongrua rispetto all’impianto della pianificazione urbanistica comunale generale e al contesto dei Parchi della Val di Cornia.     In particolare il piano di indirizzo territoriale – P.I.T., approvato con deliberazione Consiglio regionale n. 72 del 24 luglio 2007 (scheda di paesaggio “ambito 23 Val di Cornia“, obiettivi di qualità e azioni prioritarie) e la successiva attuazione paesaggistica (deliberazione Consiglio regionale n. 32 del 16 giugno 2009) non consentono le previsioni edificatorie contenute nella predetta variante urbanistica.  Inoltre, dalle “osservazioni” inoltrate (marzo 2011) dalla Regione Toscana (art. 17 della legge regionale n. 1/2005), in merito alla variante urbanistica in argomento si evince con chiarezza l’assenza di una corretta, preventiva e vincolante procedura di valutazione ambientale strategica (V.A.S.).

La V.A.S., prevista dalla direttiva n. 2001/42/CE, interessa piani e programmi aventi effetti sensibili diretti ed indiretti sull’ambiente e le varie componenti ambientali (artt. 12 e ss. del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.), mentre la Regione Toscana vi ha dato attuazione con la legge regionale n. 10/2010.          La conclusione del procedimento di V.A.S. è precedente e vincolante all’approvazione definitiva ed all’efficacia dei piani e programmi ad essa assoggettati. Fondamentale è la fase della consultazione del pubblico con le specifiche modalità previste dalla legge. Si ricorda, inoltre, che la VAS costituisce per i piani e programmi a cui si applicano le disposizioni del presente decreto, parte integrante del procedimento di adozione ed approvazione. I provvedimenti amministrativi di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategica, ove prescritta, sono annullabili per violazione di legge(art. 11, comma 5°, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).

La Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici per la Toscana ha già iniziato (nota prot. n._12634 del 9 agosto 2011) a chiedere chiarimenti al Comune di San Vincenzo

In base a quanto deciderà il Comune di San Vincenzo l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus porrà in essere le ulteriori opportune azioni per difendere da mattoni e cemento in un contesto ambientale-paesaggistico di rara suggestione.

p. Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Stefano Deliperi



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Gruppo d'Intervento Giuridico onlus    
Via Cocco Ortu, 32 - 09128 Cagliari

sabato 24 settembre 2011

la ‘Ndrangheta a Sarzana !?

Sarzana, la ‘Ndrangheta inquina la politica. L’atto d’accusa dei giudici antimafia

A Sarzana l' 'ndrangheta inquina la politica col "voto di scambio". E' l'accusa contenuta nell'ordine di cattura di Antonio Romeo, sarzanese, boss di livello. Divulghiamo l'atto convinti che la sua gravità debba spingere a rivendicare massima trasparenza in campo edilizio, dove le mafie riciclano molti capitali illeciti.[...]

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il comitato Sarzana, che botta!
http://www.sarzanachebotta.org/
cell 338 1585006

Candidiamo Matteo Renzi a sindaco di Collodi!

I genitori delle scuole vicino ai cantieri TAV: tante promesse non mantenute, candidiamo Matteo Renzi a sindaco di Collodi!


Al presidio del Comitato contro il Sottoattraversamento AV del ponte del Pino continuano iniziative e incontri. Oggi sabato 24 testimonianze da Viareggio (dopo la strage del 29 giugno), Mugello, Val di Susa.
Durante un dibattito con una delegazione di genitori delle scuole Rosai e Rodari si è parlato della situazione dei bambini e ragazzi che frequentano le scuole. Ovvia preoccupazione per rumore e soprattutto polveri.
Profonda delusione per le mancate promesse dell'amministrazione e in particolare del sindaco.

giovedì 22 settembre 2011

Laika a Ponterotto e rovine etrusche in parco archeologico: Disneyland?

Archeo Disneyland
Nel corso del 2010 in località Ponterotto, durante le opere di scavo del cantiere LAIKA, sono emersi importanti resti di un fabbricato etrusco e di una villa romana. A poco tempo dal ritrovamento Laika ha chiesto di rimuovere il complesso archeologico e ricollocarlo in altra sede. Invece di valorizzare queste testimonianze storiche, che rappresenterebbero2010 in località Ponterotto, durante le opere di scavo del cantiere LAlKA, sono emersi importanti resti di un fabbricato etrusco e di una villa romana. A poco tempo dal ritrovamento Laika ha chiesto di rimuovere il complesso archeologico e ricollocarlo in altra sede. Invece di valorizzare queste testimonianze storiche, che rappresenterebbe tra l'altro un'ottima occasione per un turismo di qualità. e quindi una importante risorsa economica per il territorio, l'Amministrazione comunale ha aderito alla richiesta di Laika ed interviene, CON DENARO PUBBLICO, per rendere possibile la demolizione dei ritrovamanti e la loro ricostruzione come finte rovine in altra sede: una DISNEYLAND ETRUSCA. un finto parco archeologico cheCON DENARO PUBBLICO, per rendere possibile la demolizione dei ritrovamanti e la loro ricostruzione come finte rovine in altra sede: una DISNEYLAND ETRUSCA. un finto parco archeologico che DISNEYLAND ETRUSCA. un finto parco archeologico che costituisce una scelta dispendiosa e non tutela né valorizza il nostro patrimonio culturale e paesaggistico.

Da più di un anno il Comune e Laika hanno percorso l'iter autorizzativo, senza dare visibilità alla vicenda e negando trasparenza e confronto pubblico. In un momento di grande crisi, mentre i servizi subiscono tagli, il Comune USA I SOLDI DEI CITTADINI per aiutare la multinazionale Hymer a smantellare il sito, distruggendo cosi una risorsa della comunità.USA I SOLDI DEI CITTADINI per aiutare la multinazionale Hymer a smantellare il sito, distruggendo cosi una risorsa della comunità.

Ma la rimozione del complesso archeologico e solo l'ultimo di una serie di errori. Da più di 10 anni il Comune di San Casciano persevera nella scelta di una localizzazione sbagliata e ad alto impatto ambientale e paesistico per il capannone Laika, in un sito privoe solo l'ultimo di una serie di errori. Da più di 10 anni il Comune di San Casciano persevera nella scelta di una localizzazione sbagliata e ad alto impatto ambientale e paesistico per il capannone Laika, in un sito privo delle necessarie infrastrutture: QUESTA DECISIONE NON TUTELA I LAVORATORI E NON SALVAGUARDA IL TERRITORIO.QUESTA DECISIONE NON TUTELA I LAVORATORI E NON SALVAGUARDA IL TERRITORIO.

Da anni l'azienda perde occupazione e produzione per la crisi generale del settore e non serve un gigantesco capannone, il triplo degli spazi attuali, a chi già preventiva di non ritornare ai livelli produttivi ante-crisi.

lunedì 19 settembre 2011

Petizione on line difesa litorale apuano

Sottoscrivere la petizione on line che abbiamo attivato a difesa del litorale apuo-versiliese.
 Per farlo basta andare su www.soslitoraleapuano.it

Appello   al Presidente della Regione Toscana

in riferimento alle diverse  delibere approvate dai  Comuni di Carrara e Massa e dalla Regione Toscana  circa la costruzione del Porto Turistico alla Foce del fosso Lavello (tra Marina di Carrara e Marina di Massa)  e l’ampliamento del Porto commerciale di Marina di Carrara
- considerato che tali opere esporrebbero il territorio apuo-versiliese  ad un elevato rischio idraulico e idrogeologico, accentuerebbero l’erosione costiera nel comune di Massa e probabilmente  fin verso la Versilia (Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta) , congestionerebbero con il traffico indotto il sistema viario già oggi insufficiente, interesserebbero (Porto Turistico) aree oggi destinate alla fruizione turistica balneare (spiaggia della Partaccia)   oltre che  provocare un’ulteriore  inquinamento delle acque destinate alla balneazione, indurrebbero nella fascia costiera antistante e circostante una massiccia cementificazione (strutture turistico - ricettive, negozi, abitazioni, servizi alla nautica, ecc.), sottrarrebbero  alla fruizione  dei cittadini l’ultimo affaccio al mare libero da edificazioni (Viale da Verrazzano a Marina di Carrara) che potrebbe costituire, una volta riqualificato (passeggiata a mare con area verde ed esplanade) ), un’area  di grande valenza turistico - ricreativa

giovedì 15 settembre 2011

ALTA VELOCITA’ GUASTI PROBABILISSIMI E DANNI CERTISSIMI



Oltre al rischio ambientale (relativamente al comportamento dei corpi idrici sotterranei e superficiali e allo smaltimento delle terre), a quello sismico (gravemente sottovalutato) e a quello "erariale" (con un extra costo del 300%), con il via libera alla realizzazione del sottoattraversamento di Firenze e alla costruzione della stazione Foster ci saranno anche altri danni, rimasti un po' in ombra nel dibattito seguito all'Accordo firmato lo scorso 3 agosto a Roma tra Regione, Comune, Ministero e Ferrovie.

Sono i danni al sistema dei trasporti della Toscana per l'incredibile occasione (pervicacemente) mancata con questa ennesima intesa.

Con quest'opera infatti non si consegue per l'Alta Velocità né una percorrenza più breve né una più veloce, né tanto meno si perviene ad una razionalizzazione del nodo.

Si ricordino in proposito alcuni fatti:

sabato 10 settembre 2011

San Casciano: Laika, un capannone che s'ha da fare nonostante gli Etruschi

Quanto vale una storia di 2000 anni

Tutto sull'archeopatacca
Per consentire a LAIKA la realizzazione di un capannone si progetta lo spostamento in altra sede degli insediamenti etruschi e romani trovati negli scavi: una vera e propria “archeopatacca”!

Da più di 10 anni il Comune di San Casciano persevera nella scelta di una localizzazione sbagliata e ad alto impatto ambientale e paesistico per il capannone richiesto dalla multinazionale Hymer, proprietaria di LAIKA caravan. Usando il ricatto occupazionale l’azienda ha ottenuto una variante ad hoc, su terreni agricoli acquisiti in un sito lontano dal distretto della camperistica, al di fuori di ogni pianificazione e neanche indagato con i necessari rilievi di archeologia preventiva.
Dopo 7 anni dalla adozione della variante non un mattone della fabbrica è stato posato, a dimostrazione di come si sarebbe potuto tranquillamente scegliere una localizzazione più adatta e di come la “urgenza” imprenditoriale nascondesse solo un lucroso investimento immobiliare.