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lunedì 28 aprile 2014

Fwd: [ASSOCIAZIONE VALDISIEVE] ISDE: AMBIENTE E SALUTE PER L'EUROPA DEI DIRITTI UMANI


Una riflessione complessa e un programma d'azione proposti dall'Associazione Medici per l'Ambiente - ISDE Italia in occasione delle elezioni europee 2014

L'ambiente nella sua accezione più completa e complessa è un determinante fondamentale per il benessere psicofisico e quindi per la salute delle persone e delle popolazioni. La considerazione e la valutazione del  rapporto ambiente e salute dovrà pertanto rivestire ancora di più un ruolo centrale in ogni intervento legislativo, programmatico e d'indirizzo del prossimo Parlamento Europeo. 
I cambiamenti climatici sono ormai un dato acclarato e non solo uno dei tanti scenari futuri possibili per il nostro pianeta.
È indispensabile  quindi un forte ripensamento dell'attuale modello di sviluppo e dell'intero sistema economico, che riconosca la centralità  del binomio ambiente-salute . 
Per questi motivi è necessario diffondere intorno ad ogni decisione e progetto  ad alto impatto ambientale la più rigorosa ed obiettiva informazione scientifica, così da permettere e promuovere l'attiva partecipazione dei cittadini, in ogni Stato dell'Unione, secondo quanto previsto dalla Convenzione di Aarhus. Riteniamo infatti che una corretta informazione, la partecipazione democratica, la condivisione delle scelte siano presupposti fondamentali di una politica responsabile e rispettosa di un giusto rapporto tra cittadini e ambiente. 
La nostra associazione auspica che qualsiasi intervento legislativo, programmatico e d'indirizzo del nuovo Parlamento europeo si ispiri ai suddetti valori e individua quindi alcuni principi fondamentali e settori prioritari per una corretta politica di salvaguardia dell'ambiente e di tutela della salute. 
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UN DOCUMENTO CHE OGNI PARTITO DOVREBBE FARE SUO!


SCARICA  IL DOCUMENTO QUI:


martedì 22 aprile 2014

Selvapiana: CHI STA CAVALCANDO COSA?

E PER COLORO CHE CREDONO ANCORA ALLE PAROLE SENZA AVERE ATTI UFFICIALI CHE DECRETINO LA FINE ASSOLUTA DEL PROGETTO DEL MEGAINCENERITORE A SELVAPIANA (come richiesto da noi più volte con i vari comunicati e con l'ultima lettera aperta a tutti i prossimi candidati),  O CHE CIO' SIA SCRITTO NERO SU BIANCO NEI  PROGRAMMI ELETTORALI DI QUEI CANDIDATI CHE SI PRESENTERANNO ALLE AMMINISTRATIVE DEL PROSSIMO 25 MAGGIO 2014, VI PROPONIAMO UN ARTICOLO RIPRESO DA VALDARNO POST CHE CI FA VENIRE IN MENTE UNA DOMANDA:
NESSUNO LO VUOLE (così ci vogliono far credere), MA TUTTI SONO PRONTI A SALIRE SUL CARRO PER VEDERE SE CI GUADAGNANO QUALCOSA.
MA ANCHE SE COSI' FOSSE, CHI PAGHERA'  LORO QUESTO "QUALCOSA" ????
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Selvapiana, troppo pochi i rifiuti da bruciare: Aer Impianti ricorre al Tar con l'appoggio dei Comuni soci, anche valdarnesi

di Valdarnopost

Troppo pochi i rifiuti da smaltire rispetto alle previsioni iniziali: per questo Aer Impianti presenta ricorso al Tar contro il Piano d'Ambito di Ato Toscana Centro. "Le tariffe di accesso necessarie a garantirne l’equilibrio finanziario porterebbero il costo di smaltimento a carico dei cittadini a livelli inaccettabili". I Comuni soci, a cominciare da Rignano, pronti a sostenere il ricorso di Aer. A Selvapiana dovrebbero essere conferiti anche i rifiuti del Valdarno Fiorentino ma la riduzione grazie alla differenziata diventa un problema. Soprattutto economico.



Pochi rifiuti da smaltire. Troppo pochi rispetto alle previsioni iniziali, anche per merito dell'aumento della raccolta differenziata, e così Aer Impianti si rivolge al Tar contestando il nuovo Piano d'Ambito dell'Ato Toscana Centro.

E' l'ultimo capitolo della querelle Selvapiana, alla Rufina, dove dovrebbe essere realizzato il nuovo termovalorizzatore: una vicenda che tocca da vicino i Comuni del Valdarno Fiorentino visto che sono soci di Aer Impianti, una costola di Aer nata nel 2009 e che si occupa della realizzazione dell'impianto. Ma visto anche che una parte dei rifiuti prodotti nel territorio dovrebbero essere smaltiti nel nuovo inceneritore, con costi ancora tutti da stabilire e che potrebbero lievitare a dismisura.

Il Piano è stato recentemente recepito anche dalla Provincia di Firenze, competente in materia e che nei mesi scorsi ha approvato il piano interprovinciale dei rifiuti. Secondo Aer Impianti ed alcuni Comuni soci i due piani sono però discordi: "con Deliberazione n. 10 del 26.7.2013, l’Assemblea dei Comuni soci dell’Autorità di Ambito adottava il Piano di Ambito (poi definitivamente approvato con Deliberazione n. 2 del 7.2.2014) prevedendo il conferimento al realizzando impianto di Selvapiana di un quantitativo di rifiuti differente ed inferiore (45.000 t/a a fronte delle previste 60.000 t/a) da quello previsto e quindi in dispregio assoluto delle previsioni di pianificazione interprovinciale" si legge in una delibera del Comune di Rignano.

Questa forbice di 15mila tonnellate all'anno, è il motivo della contesa.

Ed è da questa riduzione del conferimento dei rifiuti da smaltire che nasce il ricorso al Tar ed i problemi per la costruzione di Selvapiana: “il mancato rispetto del principio della piena saturazione dell’Impianto in misura pari alla potenzialità massima dello stesso, determina una situazione di palese violazione di legge ed eccesso di potere, rendendo, di fatto, impossibile la realizzazione dell’opera per ovvi motivi di natura economico-finanziaria. Anche perché le tariffe di accesso necessarie a garantirne l’equilibrio finanziario con un utilizzo parziale porterebbero il costo di smaltimento a carico dei cittadini a livelli inaccettabili, rendendo altresì non bancabile l’investimento già previsto”.

Del resto già le tariffe previste inizialmente nel piano economico e finanziario del termovalorizzatore erano state ritenute eccessivamente salate da alcuni gruppi di opposizione nei Comuni soci, adesso il rischio è che se dovesse essere costruito ed entrare in funzione l'impianto, con tali volumi potrebbero gonfiare ulteriormente.

Nei mesi scorsi, considerato l'aumento della differenziata nell'area Valdarno Valdisieve, anche alcuni esponenti del Pd avevano chiesto di rivedere la pianificazione e di valutare la possibilità di evitare la costruzione del termovalorizzatore: una strada già intrapresa con la discarica di le Borra a Figline.

Ma su questo nuovo fronte, i Comuni soci sono pronti a sostenere Aer Impianti, come ha fatto nei giorni scorsi proprio Rignano (ndr. comune che ha aderito a Rifiuti Zero!!!!) che con una delibera di giunta ha deciso di schierarsi insieme alla società mista nel ricorso al Tar, contro la riduzione dei volumi. Motivo? Le nuove previsioni “generano un evidente danno anche a questa Amministrazione e ciò anche perché, allo stato, l’impianto risulta ancora previsto ancorché per un conferimento di rifiuti urbani limitato a sole 45.000 t./a; situazione che determinerà, in caso di conferma, un aggravio tariffario a tutto danno dei Comuni conferitori e dunque a danno di questo Comune”.

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giovedì 17 aprile 2014

Fiesole: la storia incredibile continua

Lettera aperta (con immagini) al "giovane" candidato sindaco di fiesole del Partito Democratico

 di Paolo Della Bella

 

Per essere giovani non basta avere 30 anni!

«Ci vogliono molti anni per diventare giovani» (Pablo Picasso)

 

 

Gentile Andrea Cammelli,

leggo sul suo sito che era in terza media quando cadeva il muro di Berlino, che ha votato per la prima volta nel 1994 e che è cresciuto nell'Italia di questo ventennio. Facendo due calcoli si desume che nel 2004 lei avesse, più o meno, ventotto anni. Dico questo perché mi pare fosse abbastanza adulto da vedere invece i "muri" eretti a Fiesole. Inoltre, è sempre lei che scrive, nel 2007 contribuisce a fondare il Partito Democratico (quello fiesolano naturalmente!), e nel 2009 è eletto Consigliere Comunale. Confesso, sicuramente per colpa mia che sono vecchio e distratto, di non essermi mai accorto della sua esistenza; oggi invece nell'apprendere che lei "crede" di non avere colpe dei ricordati muri, implicando, di fatto, i suoi "vecchi" sostenitori, mi chiedo: dov'era in quel periodo? Forse, come molti altri suoi simili, aveva metaforicamente parlando la testa sotto la sabbia!

Come le dicevo sono abbastanza vecchio e a differenza di lei non ricordo quando ho votato la prima volta; ho visto il muro di Berlino da entrambe i lati e ho vissuto, "a testa alta", anche l'ultimo decennio fiesolano. Tant'è che mi sono preso, sempre metaforicamente parlando solo "sberle". Questo perché ho osato esprimere il mio dissenso per quei "muri" di cui sopra.

Quando fu abbattuto il muro di Berlino, io a differenza di lei ero adulto e… felice. Quando sono stati eretti i "muri" fiesolani ero un po' più adulto e meno felice.

 

Fuor di metafora le vorrei chiedere se ricorda quando il "Comitato per Fiesole" denunciava gli scempi che si compivano in nome della modernizzazione? Un opuscolo e un grande convegno proprio su questi problemi sono datati 2007, l'anno in cui lei "contribuisce a fondare il Partito Democratico". Si ricorda o aveva ancora la testa sotto la sabbia? Potevamo allora "cambiare direzione" e non ritrovarci a dover subire scelte scellerate. Oggi è sotto gli occhi di tutti che (coloro) avevano ragione! Vediamo allora perché avevano ragione.

La invito a fare una breve passeggiata esemplificativa, altrimenti per osservare tutti i misfatti del territorio fiesolano rischio, sempre per la mia avanzata età, uno scompenso cardiaco!

 

Partiamo da piazza Mino. Una piazza assurda, improvvisata, finta, come le copie di città che fanno i giapponesi. Una piazza senza personalità, con un una "cantina", perché quella che oggi è definita la "sala del Basolato" è poco più che una cantina, con tanto d'infiltrazioni e umidità. C'è costata non so bene quanti milioni di euro, e non può essere utilizzata per quello per cui è nata. Spero di essere smentito ma sembra che non ci sia l'agibilità per farci il tanto decantato Front Office. Se fosse vero, sarebbe da denuncia penale per chi l'ha fatta e per chi l'ha autorizzata. Legga cosa mi scriveva il suo Sindaco in proposito: «Gli spazi che saranno ricavati sotto il terrazzamento del Comune non sono Ufficetti: serviranno ad accogliere funzioni pubbliche e museali, ad accogliere cittadini, ad offrire servizi, iniziative culturali e a dare un significato diverso a Piazza Mino. Inoltre serviranno ad accedere direttamente in Comune con l'abbattimento di tutte le barriere architettoniche e ad offrire un nuovo ingresso al Municipio [•••] occorre uno spazio dove ricevere i cittadini, fornire ogni pratica, servizio ed opportunità».

Per fare questi assurdi e costosissimi lavori, si è perso irrimediabilmente, causa un inutile ascensore e delle inservibili scale, spazi bellissimi sulla piazza, a livello della strada e dov'era assai facile fare l'accesso per i disabili.

 

Gli evidenziati sono gli spazi persi

 

Andiamo avanti, verso piazza Garibaldi. Stendiamo un velo pietoso. Abbiamo svenduto a un privato «Alberto Aleotti l'evasore d'oro del Lichtenstein», come titolavano i giornali nel 2010, per fargli fare un certo numero di appartamenti. Quali vantaggi ne avrà la cittadinanza? E il tanto decantato turismo? A quali viaggiatori pensa quando auspica che facciano meta nella nostra città? A quei perversi che sghignazzeranno davanti alle case dell'evasore!

Dov'era quando si compiva il misfatto. Sempre con la testa sotto la sabbia?

In questi casi, perdoni la malignità, mi viene in mente l'inflazionata citazione andreottiana, «a pensare male si fa peccato ecc. ecc…..»!!!

 

 

E non è finita, Questo è un articolo recente, come può vedere!!!

Sempre dalla lettera citata sopra, le propongo un altro brano: «[•••] Fu così firmata la Convenzione del 2004, col Cav. Aleotti di Menarini, per un Piano di recupero che prevede: 7.500 metri cubi per realizzare un Fondazione di studi e ricerca scientifico/farmaceutica. 2.500 metri cubi pubblici con i quali il Comune si allargherà e concentrerà in un unico Municipio tutte le sue funzioni. [•••] La parte centrale dell'area Garibaldi sarà mantenuta a verde e diverrà un parco pubblico dove saranno visibili anche i ritrovamenti archeologici. Il vecchio cisternone del Carraresi sarà recuperato per la nuova Sala consiliare e un Centro Incontri». Lei ne era a conoscenza? Oppure sono, come molte delle cose dette e scritte dal suo Sindaco, "sciocchezze". Uso volutamente questo termine mutuato proprio da una sua definizione nei confronti dei dissidenti.

 

Andiamo in piazza del mercato e "visitiamo" l'Auditorium. Questo sì pietra dello scandalo. Le ultime notizie dicono che ci piove, ma non vorrei essere banale chiosando, "governo ladro"!

Un sindaco, sempre il suo Sindaco, l'ha avviato e dopo due mandati non riesce a inaugurarlo. Sono dieci anni da quando sono iniziati i lavori, lei era giovane, non aveva ancora contribuito a fondare il Partito Democratico, e ancora non se ne vede la fine. A essere cattivi potremmo dire che probabilmente finisce prima il Partito Democratico. Non le pare un tempo inammissibile, soprattutto se pensiamo a un'opera più ambiziosa che utile. Tanto per fare un esempio, che penso anche lei abbia studiato in terza media, la costruzione del Colosseo fu iniziata da Vespasiano nel 72 dC. e fu inaugurato da Tito nell'80, sempre dC. ovvero otto anni dopo.

E pensare che nell'introduzione all'opuscolo Opere a Fiesole del giugno 2004, il Sindaco uscente e quello entrante, scrivevano: «Avere un Auditorium è dunque una necessità irrinunciabile per la città [•••] Finalmente diamo il via ai lavori e fra due anni Fiesole avrà il suo Auditorium»

Come sempre succede, i tempi previsti slittano per qualche intoppo inevitabile, ma potevamo sperare di inaugurarlo almeno quando lei contribuiva a fondare il Partito Democratico, cioè nel 2007. Sarebbe stato un bell'ambo!

 

   Ecco com'era piazza del mercato negli anni '90.

 

    Ecco invece una foto del novembre del 2013.

 

Lei sa quant'è costato alla comunità questo inutile e oggi arrugginito oggetto che a questo punto dobbiamo riconvertire quindi spendere altri soldi, se vogliamo farci qualcosa di decente? Chissà perché, di nuovo, mi ritornano in mente la sua adolescenza e il muro di Berlino!

 

Arriviamo all'area ex macelli. Come dire al peggio non c'è mai fine. Uno spazio con una potenzialità straordinaria per la sua ubicazione. Sotto ci sarebbero stati i parcheggi che avrebbero risolto il problema a Fiesole; bastavano un po' più di saggezza e di buonsenso! Anche in questo caso è stato venduto un bene pubblico a una società privata, per edificarci case ancora oggi quasi tutte invendute (Chi compra delle case così brutte, così care, 6.500 euro al mq, e per giunta con i bagni senza finestra!). Davvero un oltraggio al pudore. Nel 2006, quando lei aveva 30 anni e si accingeva a contribuire alla fondazione del Partito Democratico, l'assessore all'Urbanistica più mediocre della storia, in una delle tante assurdità che ha scritto, oltre a sostenere il falso ovvero che l'area ex macelli «era da decenni in stato di sostanziale abbandono», asseriva che fosse «di importanza strategica per la ridefinizione dell'assetto urbanistico del capoluogo». (sic!) 

 

Guardi bene questa foto, è del 2005. Le pare una zona così "degradata"?

 

Invece questo obbrobrio sarebbe "d'importanza strategica per la ridefinizione dell'assetto urbanistico del capoluogo"!!!

 

Appare chiaro che, strategica o no, quest'area doveva essere usata in un modo più appropriato e francamente, gli esempi e i consigli, volutamente non accolti, non sono certo mancati.

Mi deve scusare se mi ripeto, purtroppo è l'età, ma anche in questo caso mi vengono alla mente la sua adolescenza e il muro di Berlino!

 

Finita la passeggiata, torniamo indietro? Torniamo pure al titolo, per replicare che non basta avere 30 anni (e nemmeno 38) per essere giovani.

Ci vuole del tempo come diceva Picasso, e col tempo voglio pensare che ci riuscirà anche lei.

Oggi la sua idea di politica è ancora vecchia, legata a schemi e personaggi ormai logori. È la forma "Partito" che non regge più. Specialmente nelle amministrazioni locali, c'è bisogno di persone libere da vincoli e "obblighi" ai quali dover rendere conto e non di "utili idioti", per usare una definizione tornata oggi agli onori della cronaca. Persone che a un certo punto della loro esperienza di vita, anche politica, si accorgono con entusiasmo di stare diventando "giovani"! Perché, come cantava Jacques Brel, «…ci vuole del talento / ad esser vecchi e non adulti».

 

Cordiali saluti

Paolo della Bella

 

sabato 12 aprile 2014

Presidio NO INC a Quadrifoglio - Giovedì 17 aprile alle ore 17.00

 

PRESIDIO NO INCENERITORI 

 

IN VIA BACCIO DA MONTELUPO (isolotto) 

 

GIOVEDI' 17 APRILE ORE 17.00

 

 

 


Quadrifoglio è la società che si occupa dei servizi ambientali relativi all’area fiorentina, provvedendo all’igiene urbana di 12 comuni, per un totale di circa 650.000 abitanti. L’azienda è totalmente a capitale pubblico: questi stessi comuni sono i detentori della totalità delle sue quote azionarie, con una netta preponderanza in favore del capoluogo.

Quadrifoglio, ad oggi, detenendo il monopolio sulla gestione dei rifiuti, è un colosso che conta oltre 1000 dipendenti e 137 milioni di euro annui di fatturato, gestiti di fatto dalla leadership politica che indirettamente lo controlla.

Ma esso è un organismo dal doppio volto: da un lato si auto­elogia per la propria attenzione all’ambiente, per le percentuali di raccolta differenziata in crescita mese dopo mese, per le sue numerose iniziative nel campo dell’educazione ambientale; dall’altro è l’attore principale all’interno del folle, inutile, dannoso progetto dell’inceneritore di Case Passerini, e preme per la sua realizzazione.
Da un suo bando di gara volto a ricercare un partner per costruire, progettare e gestire il nuovo inceneritore, nasce Q.tHermo, società partecipata le cui quote sono detenute al 60% da Quadrifoglio, appunto; l’altro 40% appartiene a Hera, multiutility che si occupa di servizi energetici, idrici e ambientali, contigua al Partito Democratico, a cui si deve la messa in funzione di quattro inceneritori a cavallo tra Romagna ed Emilia.
Oltre agli enormi rischi sanitari, ampiamente dimostrati, e l’arretratezza tecnologica di una tale soluzione, l’inceneritore di Case Passerini rappresenta l’ennesima messa a profitto di una catena di potere i cui anelli hanno nomi, sigle, volti e loghi.

In Toscana come in Emilia­Romagna, laddove si ha una perfetta, granitica sovrapposizione tra istituzioni e partito (Democratico in questo caso), la gestione dei bisogni del territorio è oggetto di speculazione attraverso meccanismi clientelari che, senza alcuno scrupolo, investono e compromettono la salute dei suoi abitanti. In questo senso Case Passerini rappresenta un appetitoso punto di convergenza tra la dimensione metropolitana fiorentina del partito (Quadrifoglio) e quella nazionale (Hera), a partire dalla nascita del progetto fino alla gestione degli introiti relativi all’energia prodotta dalla combustione dei rifiuti. A partire, quindi, dai 135 milioni di euro +IVA (ovviamente pubblici e sottostimati) necessari alla costruzione dell’impianto, fino alle percentuali che ognuno di noi elargirà a Q.tHermo con la propria bolletta. (Vedi pag. 125 del bilancio 2012 http://www.quadrifoglio.org/OGGETTI/39409_1.PDF)
Quadrifoglio, insomma, per il ruolo che riveste si configura come lo strumento principale, quello necessario e imprescindibile per poter concretizzare una precisa volontà politico­economica: dar vita ad una nuova, enorme, operazione speculativa ai danni della Piana.
Ma esso, per quanto gestito con modalità ben lontane da quello che dovrebbe essere il suo scopo, ovvero
l’interesse della collettività, appartiene ancora formalmente agli abitanti del territorio fiorentino, che tra l’altro sono coloro che lo foraggiano.

Proprio la collettività dovrebbe conoscere, al di là della sua etica di facciata, quelle che sono le responsabilità e il ruolo di Quadrifoglio nell’affare Case Passerini, in questo gigantesco sperpero di quel denaro pubblico che scarseggia per scuole, ospedali, case e altri servizi essenziali.
Puntare il dito contro gli organismi deputati a costruire e gestire gli impianti è necessario per dire NO agli inceneritori, a quello di Case Passerini come a tutti gli altri, e a un modello che vede nello sfruttamento selvaggio dei territori la nuova frontiera del profitto.

LA LOTTA CONTRO CASE PASSERINI E TUTTI GLI INCENERITORI CONTINUA!
LE ALTERNATIVE CI SONO! FERMARLI È POSSIBILE! FERMARLI TOCCA A TE!


Giovedi 17 Aprile Presidio, Controinformazione, Musica, Interventi, Volantinaggi dalle 17.00 alle 22.00 alla sede di Quadrifoglio in via Baccio da Montelupo (isolotto)

Apericena a cura del Collettivo di Agraria

DJ set Ska, Northern Soul, Electroswing e non solo...

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EVENTO ORGANIZZATO DALL'   Assemblea per la Piana contro le nocività (https://www.facebook.com/pages/Assemblea-per-la-Piana-contro-le-nocivit%C3%A0/611422348915286?ref=stream). 

EVENTO SU FB: https://www.facebook.com/events/246934795494521/?ref=29&ref_notif_type=plan_user_invited&source=3&source_newsfeed_story_type=regular 

SESTO FIORENTINO: TERMOVALORIZZATORE, IL COMUNE BOCCIA LA VALUTAZIONE D'IMPATTO AMBIENTALE

 

Parere contrario del Comune di Sesto Fiorentino alla valutazione di impatto ambientale sull’impianto di incenerimento dei rifiuti previsto all’Osmannoro, in località Case Passerini


Parere contrario del Comune di Sesto Fiorentino alla valutazione di impatto ambientale (ndr.VIA) sull’impianto di incenerimento dei rifiuti previsto all’Osmannoro, in località Case Passerini. 

 

“Non siamo noi ad aver cambiato idea circa la necessità dell’impianto - ha spiegato oggi il sindaco in una conferenza stampa - ma chi non ritiene più imprescindibili le opere di compensazione previste dal protocollo d’intesa del 2005 e dall’accordo di programma del 2009 sottoscritto da tutti gli enti interessati, che prescrivevano la realizzazione dei cosiddetti ‘boschi della Pianaprima dell’avvio dell’impianto”. Troppe cose sono inoltre cambiate rispetto a dieci anni fa, quando venne effettuata la valutazione d’impatto sanitario - ha proseguito il sindaco - i cui dati epidemiologici risalgono addirittura al 1999. “Quello che chiedevamo, e che continuiamo a chiedere, purtroppo inascoltati, è di avere rassicurazioni sul saldo ambientale delle tre grandi infrastrutture previste nella Piana fiorentina, cioè la nuova pista aeroportuale, il termovalorizzatore e la terza corsia dell’autostrada”.

Durante l’incontro con la stampa che si è tenuto oggi nel palazzo comunale di Sesto Fiorentino è stato sottolineato come il 28 febbraio scorso la Provincia di Firenze abbia concluso la seconda seduta della conferenza dei servizi affermando che “la messa in esercizio dell’impianto potrebbe essere subordinata, attraverso un’apposita prescrizione, all’attuazione delle prescrizioni sottoscritte nel protocollo”. Ovvero alla realizzazione dei ‘boschi della Piana’. Una prescrizione che risulta tuttavia assente nelle conclusioni del procedimento amministrativo risalenti all’inizio di aprile, al quale hanno preso parte solo i tecnici degli enti interessati.

La necessità di effettuare una valutazione d’impatto sanitario che tenga conto anche del riassetto aeroportuale non è stata affermata solo dal Comune di Sesto Fiorentino ma anche dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, in un’indagine del 16 ottobre scorso il cui contenuto è stato reso pubblico oggi dal sindaco e dall’assessore all’ambiente. “Dalla documentazione di riferimento sulla qualità dell’aria - si legge nel rapporto degli esperti del Cnr - si rileva che le stime delle emissioni derivanti dall’aeroporto non sono complete in termini di indicatori monitorati, descrizione delle modalità di monitoraggio e degli scenari emissivi per la comparazione tra stato attuale e massima espansione ipotizzata della funzionalità aeroportuale”. Un assunto ribadito poi anche da un ente tecnico della Regione Toscana, il Nurv (Nucleo Unificato Regionale di Valutazione e verifica degli investimenti pubblici), che in una determinazione del gennaio scorso in merito al Piano d’indirizzo territoriale già adottato dal Consiglio regionale afferma che “l’analisi per la componente salute evidenzia una carenza del quadro conoscitivo” e per il master plan di ampliamento dell’aeroporto ribadisce la necessità di realizzare “una valutazione di impatto sanitario che tenga conto degli effetti cumulativi con altre opere quali il termovalorizzatore e l’adeguamento autostradale”.

“Dunque - ha concluso il sindaco - tutti i tecnici sostengono la necessità di un approfondimento sugli impatti di queste infrastrutture concentrate sul nostro territorio, ma la politica ha deciso che la valutazione d’impatto sanitario sull’aeroporto non si deve fare. Crediamo che le ragioni di prudenza nostre e di tutti i comuni interessati dall’opera avrebbero il diritto di essere ascoltate”.

 

11/04/2014 15.52

 

Comune di Sesto Fiorentino

 

Fonte immagine:

giovedì 10 aprile 2014

DIFFERENZIARE BENE CONVIENE - DICOMANO 11 APRILE H.21.00

ALLE ORE 21.00

PROIEZIONE DEL DOCU/FILM
ZERO WASTE

https://www.youtube.com/watch?v=lCRBGWfCcS4

 

 

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Postato da Blogger su ASSOCIAZIONE VALDISIEVE il 4/04/2014 05:25:00 PM

domenica 6 aprile 2014

MANIFESTAZIONI PER MONDEGGI

www.territorialmente.it

 

La Rete dei comitati segnala

martedì 8 aprile h. 21 a Grassina

venerdì 11 aprile h. 21 a Ponte a Ema

Nel comune di Bagno a Ripoli, 10 km a sud di Firenze, esiste un’azienda costituita da una serie di ville medicee (Lappeggi e Mondeggi), con vigneti, oliveti, seminativi e pascoli, boschi, abitazioni ed annessi agricoli per un’estensione di circa 200 ettari che ora vertono in stato di totale abbandono.

Questo bene è di proprietà della Provincia di Firenze che lo acquistò sulla fine degli anni ’70 con lo scopo di farci un ospedale psichiatrico di eccellenza. Le vicende legate alla legge Basaglia interruppero però questo progetto e da allora il bene è stato gestito come azienda agricola. Dopo alterne vicende oggi è destinato alla vendita per una fallimentare gestione operata dalla Provincia, specialmente nell’ultimo decennio, che ha accumulato perdite per oltre 1 Milione di euro.

Oggi agricoltori o aspiranti tali in cerca di terra, uniti a consumatori del territorio si sono mobilitati nel tentativo di salvare questo bene pubblico da un irreversibile degrado, proponendo un progetto di agricoltura contadina, con un piano di bassi investimenti di ristrutturazione, puntando sui saperi di terra, l’autogestione e tanta solidarietà per creare occupazione. il Movimento Mondeggi Bene Comune si propone per arrestare il degrado irreversibile di questo bene pubblico.

Due manifestazioni per “Mondeggi Bene Comune” si svolgeranno questa settimana: martedì 8 a Grassina, venerdì 11 aprile a Ponte a Ema. Queste manifestazioni fanno seguito all’assemblea pubblica tenuta il 19 febbraio a Balatro, piccolo borgo agricolo sorto proprio a margine della realtà di Mondeggi, per sensibilizzare le popolazioni locali.

Non è da dimenticare che il Comune di Bagno a Ripoli, che osteggia la vendita di Mondeggi, ha tuttavia fatto la stessa scelta, per beni simili di minore entità come il complesso agricolo “La Cortaccia” (che era destinato a ospitare il Museo dell’arte contadina). Si tratta di una contraddizione e di un grave danno al patrimonio pubblico presente sul territorio di Bagno a Ripoli, unitamente alle Guachiere di Remole, di proprietà del Comune di Firenze, che subiranno lo stesso destino.

S.M.