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venerdì 27 aprile 2018

Intere Sezioni di Medicina democratica disertano il Congresso e accusano di golpe.




Congresso di Medicina democratica.  Piergiorgio Duca, presidente di Medicina Democratica, ha inviato mail a “Rete Ambientalista Movimenti di lotta per la Salute, l’Ambiente, la Pace e la Nonviolenza”. La Rete è un Blog di informazione nazionale che non applica mai la censura. Dunque pubblica anche la lettera di Duca che ci accusa di avere come “principale occupazione la denigrazione di Medicina Democratica”. E’ una affermazione falsa ma anche futile: basta scorrere il Blog per contare la qualità e la quantità (4.192) dei Post e la qualità e la quantità (600) degli Argomenti trattati. A Duca suscita invidia -se ne faccia il mea culpa- e talvolta può dare fastidio -se ne faccia una ragione- che il Blog raggiunga 2.000.000 di utenti, tra cui i Soci di Medicina democratica, e che ciascuna mailinglist settimanale sia ricevuta da 18.500 contatti, tra cui i Soci di Medicina democratica. I quali Soci, sia affermato per inciso, sono stati privati della loro mailinglist con la quale potevano interloquire liberamente fra di loro. Dunque pubblichiamo la lettera di Duca necessariamente preceduta dai documenti ai quali Duca replica.
Riassumendo. In funzione del Congresso nazionale di Medicina democratica (Napoli 20 aprile), le Sezioni di Alessandria e Livorno, nonché una Assemblea autoconvocata di Soci, trasmettono al presidente Duca (clicca qui) tre Verbali. Dalla loro lettura è evidente la descrizione dello stato in cui versa questa Associazione di cui appunto rivendicano addirittura la rifondazione, e altrettanto è evidente l’attribuzione della responsabilità alla dirigenza al cui radicale cambio collegano tre precise proposte di modifiche dello Statuto. Dunque non aggiungiamo commenti. E’ altrettanto evidente (dunque ci asteniamo da commenti) che a sua volta il presidente Duce (clicca qui) risponde picche: ne rifiuta la discussione al Congresso con burocratiche motivazioni procedurali, le quali di fatto escludono la partecipazione al Congresso di un numero considerevoli di Soci: così protestano i responsabili delle Sezioni che accusano di "golpe" e rivendicano un Referendum tra i Soci (clicca qui).Se ci limitiamo a commentare che esiste una profonda rottura: denigriamo? Prossimamente pubblicheremo un commento personale del Responsabile del Blog. Ne ha diritto anche lui, o no?
Ennesimo colpo di spugna sulle morti per amianto. La Corte d’Appello di Torino, presidente Flavia Nasi, ribalta la sentenza di primo grado e assolve l’Olivetti di Ivrea, cioè i fratelli De Benedetti e Corrado Passera. Per gli intoccabili “ il fatto non sussiste”: decine di lavoratori morti per cause naturali. Le prossime vittime si preparino per questa interpretazione giuridica: l’esposizione all’amianto non accelera il decorso dei tumori e  non anticipa la morte.
Il Coordinamento "No Trig" scende in piazza contro le trivelle della geotermia. Una serie di sit-in sul lago di Bolsena (VT): clicca qui.
Aderite alla Campagna Sindaci contro l'uso dei pesticidi chimici. Fate pressione verso i vostri Sindaci affinché emettano un'ordinanza sanitaria di divieto territoriale dei Pesticidi, in qualità di tutori della salute ambientale dei cittadini. Dal momento che non vi sono ostacoli economici grazie ai Pagamenti Agroambientali europei dei Piani di Sviluppo Rurale regionali, che coprono tutti i mancati ricavi e i maggiori costi degli agricoltori per la riconversione biologica. Cui si aggiunge un 30% di maggiorazione se il Sindaco attua un'azione collettiva dichiarando il TERRITORIO COMUNALE BIOLOGICO. Clicca qui
Manifestazione contro il PFOA della Miteni a Trissino. Una giornata intera dedicata all'accerchiamento della fabbrica responsabile del più grande inquinamento europeo da Pfas.

Alla vigilia dell'Earth Day: bandire gli ordigni nucleari in quanto armi di distruzione climatica. Clicca qui la conferenza stampa in Senato. Clicca qui la proposta di testo base per presentare mozioni sul disarmo nucleare.



Fuori quell’animale da questa scuola! Perché potrebbe causare allergie agli studenti. Ennesima violazione delle Leggi che consentono ai cani guida di entrare ovunque, senza limitazioni. (continua...)

“Testimoni di un risveglio, tornare dal coma: tra difficoltà e voglia di farcela" Un convegno dedicato alle persone che hanno attraversato il coma e che ne sono uscite. (continua...)

E' un problema far vedere agli studenti un uomo in carrozzina che ricerca il piacere del sesso? Ma cosa avranno visto di così scabroso quegli insegnanti che hanno vietato la visione del cortometraggio “Senza… peccato” ai ragazzi delle scuole superiori? E se invece di attuare censure come questa, la scuola tornasse a educare i ragazzi su come vivere i sentimenti e le passioni, non sarebbe questo il modo migliore per poter interpretare il desiderio di amare e di essere amati, da parte di persone come il protagonista di “Senza… peccato”? Quella censura sì, che è un peccato!(continua...)

Messaggio di pace e salute a 19.325 destinatari da Lino Balza RETE AMBIENTALISTA - Movimenti di Lotta per Ambiente Salute Pace Nonviolenza
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domenica 15 aprile 2018

iniziato l'iter per variante al r.u.

CITTADINI AREA FIORENTINA
E' INIZIATO L'ITER PER LA VARIANTE AL R.U. SUL PATRIMONIO EDILIZIO E MONUMENTALE
In Commissione urbanistica consiliare è iniziato il percorso della Variante al R.U. che prevede a nostro avviso e secondo qualificati urbanisti un ulteriore allentamento delle regole per gli interventi sul patrimonio edilizio e monumentale di Firenze. Dopo la sua adozione in Consiglio comunale e la sua pubblicazione ci saranno 60 giorni per le osservazioni. La pubblicazione comprenderà anche la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) richiesta dalla Sovrintendenza in sede di Conferenza dei servizi.
In proposito abbiamo inviato una lettera al Sindaco Nardella, analogamente a quanto aveva già fatto Italia Nostra – Firenze, nella quale, oltre alle motivazioni contrarie all'adozione proposta, data l'importanza della questione invitiamo il Sindaco a sospendere l'adozione del provvedimento per avviare in proposito un vero dibattito partecipato che coinvolga  anche le associazioni ambientaliste e i cittadini. Questo perché da anni riteniamo che il sistema delle osservazioni da presentare dopo l'adozione della variante, al quale peraltro ci siamo sempre attenuti, dimostra la sua obsolescenza e mancanza di credibilità nei contenuti e nelle procedure.
Di seguito le due lettere, consultabili anche nel nostro blog.

CITTADINI AREA FIORENTINA.pdf

ITALIA NOSTRA.pdf




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Inceneritore e salute - Il Comitato chiede lo stop



Comunicazioni dal Comitato per il No all'inceneritore di Scarlino

Comitato per il
No all'inceneritore 
di Scarlino


Non è più tempo di preoccuparsi di nuovi impianti inquinanti, ma della salute dei cittadini e della popolazione

«Salute a rischio» Il comitato chiede lo stop

FOLLONICA «L'Asl ha rilevato quello che la popolazione purtroppo sa da tempo». I dati forniti dall'azienda sanitaria sulla salute dei cittadini di Follonica e Scarlino non stupiscono il presidente del Comitato per il No all'inceneritore, Mario Monciatti. Quei numeri, anche se non erano scritti su un documento ufficiale, erano noti a chi vive nella città del golfo e nella vicina Scarlino, perché purtroppo le incidenze sulle malattie si riscontrano nella realtà quotidiana.
La popolazione fa i conti ogni giorno con patologie gravi, come quelle segnalate dall'Asl: tumori alla vescica e alla prostata, tumori del sistema emolinfopoietico, cardiopatie ischemiche e malattie respiratorie. E poi nuovi nati in sottopeso o parti prematuri. «Da una prima lettura dei dati possiamo dire che ci sono vari aspetti che ci preoccupano - dice il sindaco di Scarlino, Marcello Stella - Sono dati da approfondire e da chiarire rispetto a quanto avevamo chiesto nella conferenza dei servizi. Ci dispiace che siano i lavoratori quelli che devono pagare sempre il prezzo più alto, come del resto i lavoratori del porto e quelli di Piombino».
Una mappatura che l'azienda ha depositato in Regione nell'ambito della nuova valutazione di impatto ambientale per l'inceneritore, valutazione richiesta dall'azienda Scarlino Energia a seguito delle sentenze del Tar della scorsa estate, che hanno dato ragione ai comitati ambientalisti e ai Comuni di Follonica e Scarlino rispetto a due punti del loro ricorso.Nello specifico infatti, si tratta di una carenza relativa allo stato di salute dei cittadini delle zone interessate dall'impianto e dell'inquinamento del Canale Solmine, dove anche l'inceneritore scarica le sue acque di scarto. E la recente relazione dell'Asl è tra quei documenti che, come sperano gli enti pubblici e i comitati, potrebbero essere la chiave di volta per la bocciatura della Regione Toscana della nuova richiesta di avvio della attività dell'inceneritore.Una speranza che oggi si rafforza, ma che ancora resta tale perché non c'è nessuna certezza, specialmente guardando il passato e le autorizzazioni rilasciate dagli enti competenti, Provincia di Grosseto prima e Regione dopo.
«Fino a oggi l'Asl aveva detto che i dati che risultavano dalle indagini non erano rappresentativi dell'incidenza delle malattie - spiega Mario Monciatti, presidente del comitato per il No all'inceneritore - Stavolta ha rilevato ciò che la popolazione sa da tempo e che crea quell'inquietudine di cui come comitato ci facciamo portavoce. L'incidenza di certe patologie è ben sopra la media. Abbiamo da sempre detto che la situazione ambientale del nostro territorio è compromessa e che quell'impianto va ad aumentare l'inquinamento già presente, per di più essendo un impianto vetusto e convertito da un'altra destinazione».
Dal comitato si augurano quindi che adesso quei dati si trasformino in uno stop definitivo all'inceneritore: da sempre la battaglia portata avanti dal gruppo è stata incentrata su un punto fondamentale, cioè sulle condizioni già preoccupanti del territorio in cui quell'impianto va a incidere.
Una condizione di cui parla anche l'Asl nel preambolo al suo studio. «I comuni di Follonica e Scarlino - dicono i medici - sono, da molti anni, oggetto di monitoraggio ambientale e di sorveglianza epidemiologica a causa delle caratteristiche del territorio, naturali e antropiche. L'area in cui si trovano fa parte, infatti, delle Colline Metallifere, zona ricca naturalmente di minerali nelle due matrici ambientali, acqua e terra. Tale caratteristica ha portato, fin dai tempi più remoti, una fervente attività estrattiva e lavorativa, che, se da una parte ha rappresentato un'importante risorsa economica per gli abitanti, dall'altra ha contribuito, soprattutto in tempi più recenti, a un inquinamento in particolare della zona industriale del Casone, sede delle industrie chimiche Nuova Solmine e Tioxide.
L'area di Follonica e Scarlino e inoltre vicina al comprensorio industriale di Piombino e dal 1997, pur con un'alternanza di periodi di chiusura, e presente nella zona un inceneritore alimentato a biomasse e Cdr-Cdq su cui negli ultimi anni e stata posta grande attenzione». «La relazione dell'Asl - sostiene Monciatti - deve far valutare qualunque nuovo impianto che abbia un impatto ambientale in una chiave diversa: la situazione è già troppo compromessa. Ben vengano studi come questi, non per autorizzare ma per bloccare qualsiasi impatto antropico».©RIPRODUZIONE RISERVATA

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domenica 8 aprile 2018

APPELLO - Mai rottamare e svendere Firenze

Gruppo Urbanistica/perUnaltracittà
Miriam Amato – Consigliera Comunale/Potere al Popolo
Alterpiana


Un'apparentemente "piccola" e "insignificante" modifica delle norme del Regolamento Urbanistico del Comune di Firenze, approvata dalla Giunta Nardella, potrebbe avere un dirompente effetto sulla città e sulle condizioni di vita dei suoi, residuali, abitanti.
Per questo motivo vi chiediamo di unirvi alla mobilitazione in corso e di sottoscrivere questo appello.
Mai rottamare e svendere Firenze
La Variante all'art. 13 del Regolamento Urbanistico consentirà di alterare il Patrimonio insediativo e ambientale della città – e quindi della sua specifica storia bimillenaria – tramite una semplice cancellazione dell'obbligatorietà del restauro, oggi vigente, con l'introduzione della ristrutturazione edilizia "leggera", ossia della ristrutturazione edilizia con alcune, poche, limitazioni. Ciò permette di manomettere profondamente sia i monumenti che il tessuto urbano storico. La finalità è di favorire la rendita edilizia e turistica che costruttori, speculatori e fondi immobiliari possono estrarre dal corpo vivo della città.
Sarebbe il lasciapassare incontrollato per la frammentazione sempre più estesa di parti consistenti, sia di antica origine che più recente, del tessuto urbano di Firenze e della sua popolazione, una frantumazione della stessa cultura della città. Una vera e propria "rottamazione" con conseguente svendita delle parti frantumate al miglior offerente.
Questa Variante è un ulteriore atto di selezione sociale in una città attraversata da milioni di turisti ma povera di abitanti.
È necessario che nessuno si renda complice della distruzione del Patrimonio storico architettonico e del Centro urbano. Poiché la distruzione del Bene Comune Centro Storico è irreversibile.
Il tessuto storico diffuso, patrimonio di base dell'intera città e dei suoi stessi monumenti, luogo della vita associata e collettiva e della fondazione della città, oggi è ridotto a merce. La ricchezza figurativa e formale dell'ambiente di vita è stata la base della creatività di Firenze nel tempo e lo sarebbe tutt'oggi, ma sta per essere venduta e demolita a pezzi, casa per casa, palazzo per palazzo, con buona pace dell'Unesco.
Firenze diviene una piazza per speculazioni immobiliari, un luogo dequalificato, povero socialmente e culturalmente. Diviene un banchetto per "investitori", per profittatori internazionali e locali.
Non possiamo tollerarlo. È urgente una coalizione tra abitanti, turisti e cultori del patrimonio storico della città. Tutti insieme possiamo operare per respingere l'ignobile Variante al Regolamento Urbanistico, per resistere e riappropriarci della città, facendola rinascere.
Per questo motivo vi chiediamo di unirvi alla mobilitazione in corso, di sottoscrivere questo appello e di diffonderlo.
Inviare le adesioni a:
Antonio Fiorentino – fioren.bis@gmail.com
Saranno pubblicate su "La città invisibile" (www.perunaltracitta.org) e inviate al più presto ai consiglieri comunali di Firenze.

il sonno del poi

CITTADINI AREA FIORENTINA
IL"SONNO" DEL POI
Con grande evidenza su QN La Nazione di Firenze di venerdì 6 aprile Il Soprintendente all'Archeologia, alle Belle arti e al Paesaggio Andrea Pessina si dichiara "angustiato non poco" per lo scempio ferro-tranviario di Piazza della Stazione che ha trasformato una delle più note prospettive del Novecento toscano in quella che abbiamo definito "una selva di funebri fusti in acciaio"
e che lo stesso QN, a distanza di due mesi, definisce "una foresta di pali".
 Sia pure rischiando il senno del poi il Sovrintendente Pessina prende le distanze dall'autorizzazione data "molto tempo prima del mio arrivo a Firenze" alle linee tranviarie nel centro storico. "E comunque il progetto non fa lo stesso effetto", cioè (ipotizziamo) nel progetto non si vedevano tutti quei fili e quei pali (ma si potevano facilmente immaginare).
Ma quando è cominciata l'angustia? "Una decina di giorni fa, quando ho visto che cominciavano a piantare i pali". Ora i lavori per la Linea 2 sono iniziati nel 2011, mentre quelli della Linea 3 nel 2014. Nel corso del 2017 attorno alla Fortezza da Basso, e non solo, è successo di tutto. Possibile che il dott. Pessina si desti solo adesso ? Possibile che non fosse assolutamente possibile ritornarci sopra a quel nulla osta, concesso evidentemente in maniera superficiale dalla precedente Sovrintendente ?
E adesso che si fa ? Si ridipingono i pali: "grigio chiaro fanno già un altro effetto" Mentre per il futuro ci si dovrebbe affidare, nella zona centrale, ad una inverosimile elettrificazione da terra o ad una improbabile alimentazione a batteria.
 Lungi da noi voler colpevolizzare il dott. Pessina per lo sciagurato progetto tranviario, soprattutto dopo che la missione consultiva dell'UNESCO, in visita al "Patrimonio dell'umanità" nel maggio del 2017, si era espressa con favore su quell'opera, definendola "cruciale per l'ulteriore sviluppo di una strategia di mobilità sostenibile per il centro storico". Evidentemente anche a loro il progetto non faceva un brutto effetto (chi mai si poteva immaginare tutti quei fili e quei pali ?).
 Però in vista di un futuro più prossimo per il Soprintendente Pessina, come per tutti coloro che dirigono onestamente pubblici uffici e più in generale per l'opinione pubblica fiorentina, c'è un banco di prova per dimostrare fattivamente il proprio rammarico.
 La stesso quotidiano La Nazione ci informa infatti che 30 milioni sono in arrivo dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per estendere il sistema tranviario. E che il Ministro Del Rio ha firmato un decreto per destinare 191 milioni a sette aree metropolitane per "migliorare l'offerta di servizi di trasporto pubblico locale nelle aree metropolitane, le linee tranviarie e il materiale rotabile" Questo finanziamento che risulterà di qualche decina di milioni si sommerà a quello precedente di 47 mln e agli ulteriori 148 mln (Sblocca Italia + Patto per Firenze), oltre agli 80 mln di fondi comunitari per l'ulteriore prosecuzione delle linee tranviarie. Circa 300 milioni disponibili quindi.
 Per fare cosa ? Per proseguire con quella stessa tramvia  lungo viale Spartaco Lavagnini in direzione di piazza della Libertà, girarci intorno ed entrare in viale Matteotti, imboccare via Cavour fino a piazza S. Marco e tornare indietro lungo via La Pira/Lamarmora. Con le conseguenze che ora nessuno può dire di non aver immaginato. E' questo infatti ciò che il Sindaco Nardella ed il suo Assessore Giorgetti sono fortemente intenzionati a realizzare.
 Per rimediare in parte al latte versato basterà che il dott. Pessina, per quell'area dove vige il vincolo paesaggistico, impedisca il sorgere di un'analoga foresta di pali, rendendo un gran servigio alla città e al panorama e impedendo, tra l'altro, lo scempio che si sta compiendo di qualsiasi sistema di trasporto a Firenze.
 L'alternativa, indicata da lui stesso e da La Nazione , l'avevamo già segnalata noi nel nostro blog e sulla nostra pagina Facebook: mezzi leggeri, senza rotaie e senza fili, a batterie e molto più agili per effettuare l'attraversamento della città
 QUESTA VOLTA NON SI POTRA' DIRE: NOI NON CREDEVAMO
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