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venerdì 30 gennaio 2015

Resoconto ASSEMBLEA dei COMITATI della PIANA del 24 gennaio '15


L'inceneritore? Un film già visto!




ASSEMBLEA dei COMITATI della PIANA del 24 gennaio '15.
Condivisi obiettivi e proposte per il futuro della Piana e di Firenze.

Partecipato e prolifico l'incontro proposto ai Comitati della Piana e di Firenze.
Un momento per fare il punto della situazione e trovare percorsi condivisi per difenderci dall'aggressione di speculatori finanziari e grandi Imprese che, con le grandi opere inutili e dannose, fra cui Inceneritore e nuovo Aeroporto,  avvelenano il futuro della Piana e di Firenze.
Sono intervenuti durante l'incontro:il Coordinamento dei Comitati della Piana,Coordinamento Comitati di Prato,
Comitato No Aeroporto Campi Bisenzio, Sesto Bene Comune, Un'altra Sesto, Laboratorio Per un'altra città, Comitato No Tunnel Tav Firenze,Medicina Democratica, Associazione RifiutiZero Firenze,Collettivo di Scienze del Polo di Sesto, CUB Sanità,CUB Trasporti,
Associazione Rumors, Associazione Vita Ambiente Salute,Comitato Oltre Poggio a Caiano-Carmignano, Comitato Piazza Brunelleschi,Comitato San Salvi chi può
.L'incontro ha messo in evidenza la ricchezza e la qualità del lavoro svolto in questi anni da gruppi di cittadini autorganizzati. Tutti gli
interventi hanno condiviso la validità delle proposte alternative avanzate negli anni, con studi di fattibilità, preparazione e competenza dai Comitati, da contrapporre alle scelte dannose fatte dalle
Amministrazioni, sempre più inclini a favorire gli interessi economici, sempre disponibili alla svendita dei beni comuni e del territorio. La proposta di continuare a lavorare insieme per organizzare con più forza
le prossime iniziative e una manifestazione popolare senza simboli di partito contro  Inceneritore e Nuovo Aeroporto, è stata condivisa da tutte le realtà.
Altrettanto condivisa è una visione Altra di Firenze e del suo territorio:la Strategia RifiutiZero, una mobilità su rotaia interna alla Piana, lo sviluppo dei collegamenti con l'Aeroporto di Pisa, lo sviluppo del Parco
della Piana come Central Park metropolitano, la bonifica e la chiusura degli impianti inquinanti, lo sviluppo delle economie del riciclo, dell'agricoltura biologica e dei materiali biocompatibili, lo stop a nuove cementificazioni e consumo di suolo per il recupero degli immobili
dismessi e la salvaguardia degli spazi verdi.
L'incontro del 24 Gennaio è stato solo l'inizio di un percorso che deve proseguire attraverso:

- la nascita di un "gruppo di lavoro" che venerdi 6 febbraio alle ore 21.00 si riunirà a Villa Montalvo per stendere la piattaforma della Manifestazione dell'11 Aprile

- la realizzazione, sui territori interessati, di una campagna di controinformazione e lancio della Manifestazione dell'11 Aprile

-  lo sviluppo delle relazioni con il Sindacalismo di Base, a partire da CUB e Confederazione COBAS, per l'indizione di uno Sciopero Sociale per 
lo stesso 11 Aprile giorno della Manifestazione.

- la partecipazione, portando il tema del rischio sanitario e ambientale nella Piana, alla Manifestazione Regionale del 21 Febbraio a Firenze indetta dal Coordinamento Toscano per il diritto alla Salute.

In tutto questo, a fare la differenza, è l'impegno popolare e vi invitiamo a contattarci:
per organizzare dibattiti informativi (scuole, quartieri, luoghi di lavoro, ecc..)
per rendervi disponibili nei volantinaggi o per qualunque altra cosa
piananociva@anche.no

Fermarli è Possibile!
Fermarli tocca a Te!

Ecco la mappa che abbiamo realizzato che indica impianti e infrastrutture inquinanti nell'area dell' Osmannoro esistenti ed in progetto.


*|2013|* *|controinceneritorefirenze|*, All rights reserved.


Per farsi rimuovere da questa newsletter, scrivere a:

piananociva@anche.no




venerdì 23 gennaio 2015

Consiglio di Stato: STOP ALL'INCENRITORE DI SCARLINO (GR)


COMUNICATO Forum Ambientalista Grosseto:
Una seconda sentenza del Consiglio di Stato contro le autorizzazioni della Provincia di Grosseto.
Grazie Franco Zuccaro per questa bella vittoria. Se fossimo credenti diremmo che hai continuato da lassù a combattere questa battaglia legale che vent'anni fa avevi iniziato con noi, sempre generosamente e intelligentemente, prima contro l'ENI, poi  contro l' amministrazione Marras/Sammurri. Questi, dopo aver letto una prima sentenza del Consiglio di Stato, che ci dava ragione sulla illegittimità delle loro autorizzazioni, avevano avuto l'arroganza di rilasciare una nuova autorizzazione, lasciando del tutto invariata la situazione ambientale.
Ma da laici pensiamo anche che alla fine il buon senso e la civiltà giuridica del nostro paese hanno vinto con noi: allora è necessario ricordare a questi amministratori  in carriera che l’oggetto della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), necessaria quando si vuole costruire un nuovo impianto pericoloso, come appunto un inceneritore, non è mai un impianto a sé stante, ma l'ambiente, che deve sostenere il nuovo impianto. Cioè, con la procedura di VIA si deve verificare, in un dato territorio, la capacità dell’ambiente e della popolazione di sostenere le ulteriori emissioni, previste con l’avvio di un nuovo impianto pericoloso. A Scarlino, stante i dati accertati di inquinamento persistente del terreno e delle falde idriche, c'è stata una violazione delle norme, autorizzando ulteriori immissioni nell'ambiente degli stessi inquinanti già fuori norma.
Ora si proceda, senza più omissioni, alla reale bonifica del territorio, in quanto su questa terra nulla si nasconde, ma tutto circola ed entra, prima o poi, nei circuiti dei cicli biologici e nelle nostre vite.

Roberto Barocci,
Forum Ambientalista Grosseto

mercoledì 31 dicembre 2014

IL PONTE DI CAPODANNO










IL PONTE DI CAPODANNO


«È un debito il render conto del proprio operato, quando le opere sono fatte per il pubblico e dal pubblico: è un debito verso l’arte che si professa, verso i grandi antichi che innalzarono in Firenze monumenti immortali, verso la posterità che ha bisogno di conoscere il vero dei fatti per pronunziare un libero giudizio».   Giuseppe Poggi – Premessa del 1882 al Rendiconto sui lavori per l’ingrandimento di Firenze.
Da alcuni mesi cittadini della zona Statuto-Vittoria, riuniti in Comitati, si mobilitano contro l’ apertura dei cantieri della tramvia (Linea 3.1 – Careggi – Stazione SMN). I lavori hanno già comportato la costruzione di un nuovo ponte sul Mugnone e, dal 29 dicembre, la chiusura di quello dello Statuto. Seguirà lo scavo di due sottopassi stradali sulle direttrici Milton/Strozzi e Strozzi/Strozzi per convogliare il traffico da Lavagnini verso Belfiore e verso Romito-Statuto. Secondo le previsioni i lavori delle due linee – la 3.1 e la 2 (Peretola – Stazione SMN) –  si concluderanno in tre anni.
Apertura del Ponte sul Mugnone (1)_modificato-1
Il nuovo ponte stradale sul Mugnone
I motivi della protesta si possono così sintetizzare:
  • la sordità delle diverse Amministrazioni comunali rispetto alle istanze critiche rivolte da una parte della città ai tracciati delle linee tramviarie
  • la modestia dei progetti elaborati in assenza di un serio piano della mobilità e della sosta e in spregio ai caratteri storici ed ambientali della città
  • i dubbi circa la convenienza economica del contratto di concessione firmato dalla Pubblica Amministrazione con la società Tram di Firenze
  • rischi idraulici che il progetto sta provocando nella zona Fortezza.
Preoccupa in particolare il ponte “provvisorio”, costruito sul Mugnone all’ altezza di via Crispi che, essendo più basso della precedente passerella pedonale e aprendo un varco di 18 m. nelle spallette laterali, mette a grave rischio la sicurezza stradale e l’intera città. L’allarme è stato lanciato da tecnici qualificati, tra i quali il prof. IgnazioBecchi, emerito di Costruzioni Idrauliche, Marittime e Idrologiche all’ Università degli Studi di Firenze che così scrive“Il lavoro in questione, basato su diversi studi specialistici ma NON su uno studio idraulico e idrologico, risulta NON AMMISSIBILE ai sensi del decreto ministeriale infrastrutture 14.01.08 ancorché provvisorio”Per questo motivo un gruppo di cittadini ha presentato unesposto – denuncia alla Procura.
Mugnone-romito
    I danni al Romito per l’alluvione del Mugnone nel ’92
In risposta gli uffici comunali  si sono limitati a rimandare alla realizzazione del by-pass sotto i binari di S. M. Novella, opera che, spettando a Rete Ferroviaria Italiana, esula dalla propria competenza.
La progettazione e in genere la condotta dei lavori non paiono insomma aver seguito quelle cautele che i sempre più numerosi disastri in ambiente urbano richiederebbero, neanche quelli previsti per legge secondo il prof. Becchi.
Sulla questione tramvia non c’è però soltanto il gravissimo rischio idraulico. Basta dare un’occhiata alla sistemazione della mobilità di tutta la zona a progetto realizzato. E vedere come, in un tessuto storico consolidato e complesso (quello che va da Statuto a Careggi) si stia allestendo in tutta fretta il passaggio di una “metro tramvia”, un’infrastruttura pesante che richiede la riduzione delleinterferenze col traffico ordinario e la priorità semaforica.
Il successo di pubblico della Linea 1, dal 2010 al servizio di Scandicci e del quadrante sud ovest della città, non può nascondere la mutilazione che ha prodotto nel Parco delle Cascine e neanche i cronici intasamenti di traffico attorno alla Stazione di S.M.Novella. Né si possono dimenticare altri aspetti della  controversa vicenda tramvia.
Sembra infatti che a conti fatti, le tre linee di tram costeranno più di 700 Mln di euro. Un costo che si avvicina in modo imbarazzante ai 900 Mln dellametropolitana di Brescia, città di 200.000 ab con vari monumenti iscritti nella lista dei beni patrimonio mondiale dell’UNESCO, per 13,7 km di tracciato, di cui 6 in galleria profonda.
E’ certo che un maggior numero di utenti per spostarsi da una parte all’altra della città  dovrà cambiare mezzo alla Stazione di S.M.Novella. Nel frattempo sfuma ilsottoattraversamento del Centro Storico, promesso da Renzi ma non entrato nello “Sblocca Italia”.
Per contro il concessionario Tram di Firenze (ora in mano alla francese RATP) avrà per trent’anni la gestione della Linea 1, interamente finanziata con soldi pubblici e delle Linee 2 e 3, che lo sono parzialmente ma generosamente. Otterrà così a buon prezzo le tratte più pregiate delle storiche linee bus che si dirigevano versoCareggi e Novoli/Rifredi e nel caso in cui il risultato non corrispondesse alle attese dovremo pure rimborsargli la differenza.

I cittadini che organizzano assemblee, manifestazioni stradali e presentano denunce alla Procura sono gli stessi che insieme a tutti noi pagheranno quest’opera.

L’ Ass. Giorgetti, insieme agli esponenti della maggioranza consiliare, lo dovrebbe ricordare maggiormente rispondendo con sollecitudine e competenza anche a loro oltre che ai promotori economici dell’opera.






























giovedì 17 luglio 2014

TIRRENICA ULTIMO ATTO



Il comitato Cittadini Area Fiorentina ha pubblicato un nuovo articolo sul sito.
Per leggerlo clicca qui sotto:

http://cittadiniareafiorentina.wordpress.com/



mercoledì 2 luglio 2014

In Val di Susa una 'ndragheta ad Alta Velocità

Gli arresti della procura antimafia di Torino svelano gli interessi dei clan calabresi per la grande opera. Un imprenditore indagato ha lavorato nei cantieri eludendo ogni controllo

di Giovanni Tizian
"Ma guardate un attimo voi che potete... su Rai Tre di Torino, che hanno inquadrato i

macchinari lì a Chiomonte.. lì alla Maddalena della Tav... ci siamo asfaltati». Giovanni Toro è l'imprenditore che ha lavorato nei cantieri militarizzati dell'Alta velocità Torino-Lione. Ce l'ha fatta, e nella telefonata racconta che davanti alle telecamere dei giornalisti, lui e gli operai, si sono dovuti nascondere per non comparire. Toro infatti non poteva starci in quel cantiere. Eppure c'era. E lavorava. Per gli investigatori è la conferma che la 'ndrangheta è interessata alla grande opera.

venerdì 8 febbraio 2013

TAV sotto Firenze: un progetto da abbandonare senza rimpianti

Comunicato stampa

Firenze, 8 febbraio 2013

TAV sotto Firenze: un progetto da abbandonare senza rimpianti
Tutte le denunce dei Comitati si sono rivelate più che fondate


Il Comitato No Tunnel TAV di Firenze continua la sua attività di informazione e lotta contro il progetto più devastante e inutile che interessa Firenze.
  • Lunedì 11 febbraio, alle ore 21.00, è stata organizzata una assemblea cittadina presso il cinema Adriano per una nuova stagione di opposizione alla grande opera inutile. Sarà presentato il secondo episodio (L'Immobile, protagonista Tiziana Lodato) della docufiction "Sotto Sotto" prodotta dal comitato. Sarà presente il regista Eugenio Rigacci. Saranno presenti anche alcuni dei tecnici che hanno elaborato il progetto alternativo ai tunnel che prevede l'uso della rete ferroviaria per trasporti metropolitani e suburbani.
  • Venerdì 15 febbraio, alle ore 21.00, incontro con i candidati alle elezioni politiche presso la sala del Parterre (ingresso da piazza Libertà); TAV sotto Firenze, Legge Obiettivo, grandi opere inutili: sono molti i temi per un confronto.

mercoledì 23 gennaio 2013

Dossier Tav. Ecco perchè non potevano non sapere. I numeri e le parole di uno scandalo annunciato

Newsletter Speciale perUnaltracittà
Dossier Tav a Firenze. Ecco perché non potevano non sapere.
I numeri e le parole di uno scandalo annunciato


Newsletter 2/2013 del 23 gennaio 2013www.perunaltracitta.org | www.facebook.com/paginadiOrnellaDeZordo
info@perunaltracitta.org | @perunaltracitta @ornelladezordo

Cari/e amici/e,
abbiamo cominciato a occuparci del tunnel Tav sotto Firenze e della annessa stazione sotterranea a partire dal 2005 e da allora molte sono state le considerazioni critiche rivolte a un progetto già allora vecchio, impattante e dispendiosissimo (di fondi pubblici). Nel corso degli anni le cose sono peggiorate ma i nostri approfondimenti sono aumentati anche grazie agli esperti indipendenti e agli attivisti del Comitato No Tunnel Tav di Firenze con cui abbiamo costantemente lavorato.
Oggi, alla luce di quanto sta facendo emergere l'indagine della Magistratura che conferma i nostri dubbi e sostanzia le nostre obiezioni, sentiamo i vertici dei governi locali esprimere la loro sorpresa e affermare di aver fato il loro dovere. Davvero hanno fatto i dovuti controlli? Davvero non immaginavano che qualcosa non andava? Eppure c'era chi i dubbi li aveva sollevati e le domande le aveva rivolte. A parziale riprova di questo vi presentiamo le uscite che, solo negli ultimi 3 anni, cioè nel corso della gestione Renzi, la lista di cittadinanza perUnaltracittà ha fatto in Consiglio comunale. Qualche dubbio avrebbero dovuto averlo! Qualche approfondimento avrebbero dovuto farlo!
Vi invitiamo infine a partecipare al presidio per chiedere il blocco del progetto organizzato dal Comitato per domani, giovedì 24 gennaio, dalle 17 alle 19, sotto le sedi di Regione, Provincia e Prefettura in via Cavour a Firenze.
Buona lettura,

Ornella

martedì 22 gennaio 2013

Il Comitato NO TUNNEL TAV dà fiato alla bocca e denuncia l'inizio del rimpallo di responsabilità

COMUNICATO STAMPA

Firenze, 22 gennaio 2013

TAV
Controlli e Comune

Il Comitato dà fiato alla bocca e denuncia l'inizio del rimpallo di responsabilità


Con un certo sconcerto i membri del Comitato No Tunnel TAV hanno accolto le dichiarazioni del sindaco di Firenze Matteo Renzi che rivendica, per l'istituzione di cui è a capo, di aver fatto tutto quanto doveva. Pare si cominci ad assistere al solito rimpallo di colpe con dei bambini trovati con le dita sporche di marmellata. Siamo comprensivi e riconosciamo che i nervi sono a fior di pelle, ma sotto gli occhi del Sindaco e della sua amministrazione abbiamo avuto, tra l'altro, traffico di rifiuti e gravi rischi per l'incolumità dei ragazzi di una scuola.
Ci stupiscono anche certe dichiarazioni di Renzi: "Di tutte le considerazioni fatte in questi anni dai No Tav non si rintraccia nulla nelle carte dell'inchiesta". Non si riesce a capire dove sia vissuto fin'ora il nostro Sindaco, forse troppo impegnato nelle primarie appena passate, ma le denunce di associazioni come Idra, di un paio di consiglieri o anche di questo Comitato paiono non essere esistite. Eppure basterebbe andare nei rispettivi siti per vedere la mole di materiale prodotto.
Ricordiamo solo una cosa che è tornata agli onori della cronaca oggi: il fatto che a scavare i tunnel sarebbe stata una sola fresa invece di due. I tecnici che collaborano col Comitato fecero rilevare che non si sarebbe trattato solo di un risparmio per le imprese esecutrici in contrasto con i contratti firmati, ma che l'uso accoppiato di due di queste macchine avrebbe ridotto le subsidenze in superficie, cioè i cedimenti del terreno sul quale è costruita la città; insomma ridurre le due frese ad una sola avrebbe aumentato i rischi per tutto il patrimonio abitativo e monumentale interessato dai lavori.
Queste osservazioni furono portate a conoscenza anche dell'Osservatorio Ambientale - allora esistente - il cui presidente era l'ingegner Giacomo Parenti, strettissimo collaboratore di Renzi e dirigente del Comune.
Ma si sa, quelli dei comitati danno fiato alla bocca...

Comitato No Tunnel TAV Firenze
338 3092948

UNA LADY DI FERRO

 

    CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE
UNA LADY DI FERRO
 Queste sono le note biografiche di Maria Rita Lorenzetti ex Presidente della Giunta Regionale dell'Umbria riprese da Wikipedia (già aggiornata con gli sviluppi dell'inchiesta TAV di Firenze). 
Nel 1974 conseguì la laurea in filosofia e divenne poco dopo dipendente della Provincia di Perugia. Nel 1975, eletta consigliere comunale nelle liste del Partito Comunista Italiano, è assessore al comune di Foligno, di cui viene eletta sindaco nel 1984. Sempre con il PCI viene eletta deputato nazionale per la prima volta nel 1987. Alla Camera dei deputati fu rieletta per le successive tre legislature. Durante la sua ultima legislatura da deputato fu Presidente della "Commissione Lavori Pubblici e tutela ambientale" della Camera dei deputati.
Dopo la "svolta della Bolognina" di Achille Occhetto aderì dapprima al PDS e poi ai Democratici di Sinistra. La coalizione dell'Ulivo la scelse come candidata presidente della regione Umbria nel 2000: in tali consultazioni risultò vincente con 56,4% dei voti divenendo il primo, e per cinque anni l'unico, presidente di regione donna eletta direttamente. Cinque anni dopo, stavolta con il 63,1% delle preferenze, viene rieletta per un secondo mandato. Dal 2010 è presidente di Italferr.
Domanda retorica: qualcuno può spiegarci come sia possibile che una persona con questo curriculum possa diventare presidente di Italferr la società di progettazione delle Ferrovie?
Ma un'altra domanda altrettanto retorica la rivolgiamo al Presidente della Giunta Regionale Toscana Rossi che anche nelle Giunte precedenti ricopriva il ruolo rilevante di assessore alla Sanità e al suo Assessore ai trasporti Ceccobao: come è possibile non accorgersi di questa montagna di conflitti di interessi sulle scelte di fondo riguardanti il nodo fiorentino dell'Alta velocità?

Forse bisogna ripartire da qui per capire meglio cosa sta succedendo.

venerdì 18 gennaio 2013

TAV AL CAPOLINEA?






CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

NODO FIORENTINO
TAV AL CAPOLINEA?



La fresa per lo scavo del tunnel al Campo di Marte

Oltre 30 indagati, perquisizioni in tutta Italia, il sequestro della talpa Monna Lisa, ipotesi di reato che comprendono l'associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, la corruzione e lo smaltimento abusivo di rifiuti: questa la dimensione dell' inchiesta sulla TAV condotta dal Procuratore di Firenze Quattrocchi e dai magistrati Monferini e Tei, già pubblici ministeri nel processo per i danni TAV in Mugello.
Le indagini coinvolgono il Ministero delle Infrastrutture, Italferr (FS), Nodavia (società appaltatrice costituita da Coopsette e dal consorzio EEC) e colpiscono come un maglio i lavori per l'AV nel Nodo fiorentino da mesi  in attesa del via definitivo del Ministero dell' Ambiente.
Dietro i ritardi causati dalla classificazione delle terre di risulta – che hanno condotto a regolamenti di conti interni alla Regione e a conflitti tra Regione e RFI (FS)  – si profila una crisi economica e finanziaria del principale General Contractor – Coopsette – giunto sull'orlo del fallimento e pesantemente indebitato con le banche e con i fornitori, con ricadute a cascata sulle piccole ditte in subappalto. Dalle indagini sul movimento terra spuntano anche i camorristi casalesi.
Conforta che, sia pure indirettamente, l'opposizione a quest'opera da parte di varie associazioni e comitati di cittadini, pur non avendo aperto alcuna breccia in una maggioranza politica sorda a qualsiasi valutazione di merito, abbia messo in allarme la magistratura, come già era avvenuto per i lavori TAV nel Mugello. Le indagini della Procura riguardano in apparenza una delle tante cricche che si accampano a lato di ogni grande opera pubblica in Italia, rivelando scenari che vanno oltre ogni più pessimistica previsione.
Ci auguriamo però che queste indagini facciano luce anche sul "sistema TAV" , su un meccanismo di affidamento dei lavori che non funziona più e che conducano alla sospensione di tutti i cantieri (tunnel e stazione Foster).
Senza questa misura l'opera prima o poi ripartirà producendo quei danni ambientali, funzionali ed erariali più volte paventati e denunciati.
Per anni abbiamo svolto analisi, organizzato confronti e prodotto proposte alternative per il passaggio della TAV da Firenze. Ma oggi, alla luce del transito quotidiano in città di più di un centinaio di treni AV e almeno finché ci sarà questo imprevidente ceto politico e amministrativo pensiamo che la cosa migliore sia quella di lasciare tutto com'è, pretendendo invece quei miglioramenti dell'infrastruttura e del servizio – soprattutto per il traffico regionale e metropolitano - puntualmente indicati nella piattaforma della Rete dei comitati per l'Assemblea del 3 febbraio.

Per le maggioranze politiche che governano città e Regione dovrebbe essere questa l'occasione per abbandonare il progetto, riformulando contemporaneamente le contropartite concordate con Ferrovie dello stato.

In attesa di conoscere cosa intendono fare su questa incredibile ed annosa vicenda, chiediamo loro, anche per il futuro, di svincolarsi da grandi opere o decisioni amministrative soggette ad indagini della magistratura, proprio come chiediamo alle forze politiche che si accingono a chiedere il voto ai cittadini di prendere le distanze da candidati al parlamento colpiti da condanne o indagini della magistratura.




giovedì 17 gennaio 2013

Tav, 31 indagati in tutta Italia Sequestrata la maxi-talpa

Coinvolti dirigenti delle ferrovie e funzionari del ministero delle Infrastrutture. C'è anche il nome dell'ex governatore dell'Umbria Maria Rita Lorenzetti. L'inchiesta partita dalla Toscana ipotizza i reati di truffa, corruzione, gestione abusiva dei rifiuti e associazione a delinquere
di FRANCA SELVATICI e LAURA MONTANARI

martedì 11 dicembre 2012

LA REGIONE PER LA PIANA




              COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE                       
CITTADINI AREA FIORENTINA                                                           
NODO A NORD OVEST - SMS DI PERETOLA
            

LA CONTRADDIZION CHE NOL CONSENTE

 La pista convergente di Peretola (12/30) nello studio dell' ENAC                                                                       
  Il Fosso Reale all'altezza si Campi Bisenzio
La ricetta della Regione Toscana per far partecipare i cittadini alle scelte territoriali è sempre la stessa:

§        invitare comitati e categorie economico-produttive, insieme a qualche amministratore, a sciogliere un nodo inestricabile di politica territoriale
§       far condurre il tutto da Massimo Morisi, Garante per la comunicazione nel governo del territorio, che assicura una  attenta scaletta di questioni, contributi competenti sulla materia e un'ampia discussione
§        gratificare la coscienza dei partecipanti invitandoli a stilare un bel verbale che verrà messo agli atti
§        infine mettere il tutto a riposare in un cassetto per non disturbare chi opera sul territorio

Questa volta la quadratura del cerchio riguardava la coesistenza tra la cosiddetta pista convergente di Peretola, piazzata nell'ultimo lembo di suolo libero del comune di Sesto Fiorentino, e il Parco agricolo della Piana, (7000 ha. negli spazi aperti tra Castello, Campi B.zio e Prato) definito dalla Regione elemento ordinatore (e rigeneratore) del territorio tra Firenze, Prato e Pistoia. Il tutto nell'ambito del processo di revisione del Piano di indirizzo territoriale della Regione Toscana.
Ma mentre i "pianificatori" discutono, gli "uomini del fare" operano. Così gli amministratori in genere si tengono alla larga da questi appuntamenti e il 6 - 7 dicembre al Polo Scientifico e tecnologico di Sesto Fiorentino nell' Incontro pubblico sul Parco agricolo della piana e la "qualificazione" dell'aeroporto di Firenze in rappresentanza del capoluogo si sono intravisti soltanto un fugace Barducci (presidente della Provincia) e una silente Meucci (Assessora all'urbanistica del Comune). Per la Regione a parte l'Assessora organizzatrice, un' imbarazzata Marson, non c'era alcun componente della Giunta e nemmeno l'ombra di un consigliere.
Sul Parco agricolo, un progetto in fase avanzata e nel quale sono in corso significative esperienze produttive e di ricostruzione del paesaggio naturale della Piana, importanti contributi sono venuti dai tecnici regionali, da varie associazioni ambientaliste, comitati di cittadini e imprenditori agricoli locali.
Ma si è capito subito che la vera pietanza del menù era quella dell'aeroporto. Tranne poche eccezioni però il secondo giorno tutti hanno tuonato contro la proposta di pista convergente, fortemente sostenuta dal presidente Rossi. In particolare ne è uscita demolita la promessa monodirezionalità dei voli che impedirebbe agli aerei di sorvolare il centro di Firenze e altri popolosi quartieri. Il Presidente del Consorzio di bonifica Area fiorentina, Bottino, ha peraltro elencato le opere necessarie per rendere possibile la seconda pista:

§        la deviazione del Fosso Reale e la modifica di tutto il regime idrografico
§        il rifacimento di un paio di svincoli stradali tra cui quello di Osmannoro
§        l'innalzamento della livelletta dell'A11 da Peretola fino all'area di servizio
§        il rifacimento delle casse di espansione del Polo universitario, previste nel luogo in cui dovrebbe sorgere la seconda pista
§        il rifacimento di tutti i sottoservizi.

Per un costo calcolato di 35 milioni di euro.

Senza considerare, come ha ricordato Scoccianti del WWF, la distruzione di diversi siti di interesse comunitario tra cui l'oasi di Focognano e di altre aree naturalistiche riconosciute a livello internazionale e finanziate da vari enti pubblici.
Sconcertante la posizione ufficiale dell' Azienda Regionale Sanitaria che in un contributo sul versante epidemiologico ha sostenuto l'inesistenza di un significativo incremento di emissioni in conseguenza del potenziamento aeroportuale (che si sommerebbero a quelle dovute al traffico e all'inceneritore), spiegando certe patologie diffuse tra la popolazione con gli stili di vita piuttosto che con cause ambientali.
L'insostenibilità della proposta di una seconda pista (e il conseguente avventurismo della posizione di Rossi) è dimostrato dal fatto che lo stesso studio di ENAC è un'ipotesi appena abbozzata e l'onere di un vero progetto preliminare spetta alla società di gestione dell'aeroporto, ADF. Quest'ultima invece di adottare un serio piano finanziario e di sviluppo aeroportuale punta sull'effetto annuncio per moltiplicare il valore delle quote azionarie.
Ma perché la Regione invece di accettare la realtà di un aeroporto "nato sbagliato in un posto sbagliato" puntando su una vera integrazione con Pisa, e specializzandolo come city airport,  preferisce aprirlo ai voli low cost ?
Perché la Regione indica degli ambiti per la collocazione della nuova pista e si prepara a modificare il PIT, invece di dire chiaro e tondo che di questa follia non se ne parla neanche? 
La risposta l' ha data il sindaco di Sesto Gianassi, l'unico tra gli amministratori (insieme a Pecile) che sia intervenuto sull'argomento. Stretto dagli interessi in gioco in questa partita - ha detto Gianassi – Rossi ha già deciso e c'è un ordine di scuderia per i consiglieri regionali di maggioranza a votare per la pista convergente con tutte le sue disastrose conseguenze.

Vedremo se sarà davvero così. Per i cittadini di Peretola raggruppati in Nodo a Nord Ovest, per la Rete dei comitati per la difesa del territorio che li sostiene e per tutte le associazioni ambientaliste e comitati intervenuti nel dibattito la battaglia è solo all'inizio.

mercoledì 28 novembre 2012

Messa in sicurezza del Mugnone, De Zordo: "Problema sollevato più volte ma inutilmente. Anche dal genio civile"

Comunicato stampa
perUnaltracittà - lista di cittadinanza
Il Genio civile un anno e mezzo fa aveva sottolineato la necessità di lavori non ancora eseguiti
Messa in sicurezza del Mugnone, De Zordo: "Problema sollevato più volte ma inutilmente"

RFI non paga le imprese che lavorano al cantiere e i lavori si interrompono. Ecco gli effetti sui fiorentini

Gli abitanti di Piazza Puccini che vivono vicino al Mugnone sono stati invitati a salire ai piani superiori e gettati così nel panico a causa di un argine bislacco, oggetto di lavori per l'Alta velocità. Il lento e indeciso svolgimento del cantiere a quanto pare mette a rischio l'incolumità di chi abita nei pressi.

venerdì 23 novembre 2012

Il Comitato Notunneltav scrive a Renzi

Egregio signor Sindaco,
    abbiamo letto in questi giorni le sue dichiarazioni nelle quali sostiene che Lei non avrebbe realizzato "grandi opere inutili" e avrebbe invece destinato le risorse ad altre opere più utili come scuola, sanità e messa in sicurezza del territorio. Ne siamo contenti: è quanto chiediamo da decenni a governi nazionali e locali assolutamente sordi.
Non ci convince per nulla invece che lei si nasconda dietro la foglia di fico che "i contratti sono firmati" e che "ci sarebbero penali da pagare" se abbandonassimo i progetti.
Non è mai tardi per fermare opere sbagliate, infrastrutture che non rispondono ad alcuna esigenza concreta, che hanno rischi ambientali elevati, costi altissimi, proprio adesso che il debito pubblico sembra diventare il problema più grave che abbiamo.

domenica 18 novembre 2012

LA RETE PER LA PIANA


 
                                                                                   
 
CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI – FIRENZE
 
LA RETE PER LA PIANA DI FIRENZE
Venerdì 16 novembre si è svolta l'assemblea annunciata in un nostro precedente notiziario al cui svolgimento abbiamo partecipato. Ecco il comunicato stampa emesso a   conclusione di una partecipata assemblea.
 
"Difendere la Piana
dall'assedio delle urbanizzazioni
e delle infrastrutture insostenibili "
 
L'appello della Rete e dei Comitati della Piana
 
COMUNICATO STAMPA