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mercoledì 23 gennaio 2013

Dossier Tav. Ecco perchè non potevano non sapere. I numeri e le parole di uno scandalo annunciato

Newsletter Speciale perUnaltracittà
Dossier Tav a Firenze. Ecco perché non potevano non sapere.
I numeri e le parole di uno scandalo annunciato


Newsletter 2/2013 del 23 gennaio 2013www.perunaltracitta.org | www.facebook.com/paginadiOrnellaDeZordo
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Cari/e amici/e,
abbiamo cominciato a occuparci del tunnel Tav sotto Firenze e della annessa stazione sotterranea a partire dal 2005 e da allora molte sono state le considerazioni critiche rivolte a un progetto già allora vecchio, impattante e dispendiosissimo (di fondi pubblici). Nel corso degli anni le cose sono peggiorate ma i nostri approfondimenti sono aumentati anche grazie agli esperti indipendenti e agli attivisti del Comitato No Tunnel Tav di Firenze con cui abbiamo costantemente lavorato.
Oggi, alla luce di quanto sta facendo emergere l'indagine della Magistratura che conferma i nostri dubbi e sostanzia le nostre obiezioni, sentiamo i vertici dei governi locali esprimere la loro sorpresa e affermare di aver fato il loro dovere. Davvero hanno fatto i dovuti controlli? Davvero non immaginavano che qualcosa non andava? Eppure c'era chi i dubbi li aveva sollevati e le domande le aveva rivolte. A parziale riprova di questo vi presentiamo le uscite che, solo negli ultimi 3 anni, cioè nel corso della gestione Renzi, la lista di cittadinanza perUnaltracittà ha fatto in Consiglio comunale. Qualche dubbio avrebbero dovuto averlo! Qualche approfondimento avrebbero dovuto farlo!
Vi invitiamo infine a partecipare al presidio per chiedere il blocco del progetto organizzato dal Comitato per domani, giovedì 24 gennaio, dalle 17 alle 19, sotto le sedi di Regione, Provincia e Prefettura in via Cavour a Firenze.
Buona lettura,

Ornella
Il punto sulla Tav fiorentina dopo l'inchiesta della Procura sull'intreccio affari-politica-camorra
a cura della lista di cittadinanza perUnaltracittà

Dopo il terremoto giudiziario che ha investito i cantieri TAV di Firenze, immediate si sono levate le voci "istituzionali" del fronte Si TAV, tutte tese ad accreditare la teoria della "mela marcia", che è un po' come rievocare Mario Chiesa ed il Pio Albergo Trivulzio, tanto per fare un esercizio di memoria. Del resto non è un caso se Ivan Cicconi ha intitolato un suo libro sull'Alta Velocità "Storia del futuro di Tangentopoli". RFI: "noi siamo parte lesa"; il Governatore Rossi: "porto in tribunale i responsabili"; più sobrio Renzi: "non parlo se c'è un'inchiesta in corso". Purtroppo il fatto è che non ha parlato prima. E poi naturalmente "è un'opera strategica per il paese!", "bisogna difendere il lavoro", e via di questo passo. Opportuno allora tentare di fare chiarezza su questa & ldquo;grande opera" dalla storia ultradecennale, fortemente voluta dalle amministrazioni comunali (sindaci Primicerio, Domenici e Renzi) e regionali (Presidenti Chiti, Martini e Rossi), tutte riferibili al PDS – DS – PD, e con forti legami con il mondo delle cooperative, di cui fa parte Coopsette, capofila del raggruppamento che si è poi aggiudicato i lavori (Nodavia), potente cooperativa "rossa" emiliana, già interessata dalle inchieste di Tangentopoli per la metropolitana milanese. Si tratta, in estrema sintesi >>> continua a leggere qui
http://bit.ly/Xwf97d

Adesso nessuno minimizzi. Si azzeri il progetto e si proceda con l'alternativa in superficie
di Ornella De Zordo

Nessuno deve minimizzare le implicazioni dei gravissimi capi di imputazione che stanno emergendo dall'indagine della Magistratura in merito ai lavori del sottoattraversamento AV del nodo fiorentino. Troppo facile dire, come hanno già fatto i vertici di Regione, Provincia e Comune, che i singoli vanno perseguiti ma che si deve procedere al più presto coi lavori. Persino RFI si considera "parte lesa" e invoca giustizia. Ma dove erano questi organi quando i profili di illegittimità, le criticità in corso d'opera e i rischi sottesi alla cantierizzazione venivano puntualmente indicati da esperti, attivisti e consiglieri? Le terre di scavo, la loro composizione, il trattamento e la destinazione; lo sforamento di rumore e il pericolo delle polveri per residenti e alunni delle scuole in zone a rischio; la corretta gestione delle acqua reflue; il funzionamento e cessazione dell'Osservatorio Ambientale: tutti aspetti su cui l'attenzione è stata posta ripetutamente anche con atti di consiglio e richieste esplicite. Ottenendo sempre risposte tranquillizzanti o generiche. Nessuno può dire però che non sapeva, se non altro perché i  problemi sono sempre stati divulgati e resi pubblici >>> continua a leggere qui
http://bit.ly/13Wpi49

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I comunicati stampa di perUnaltracittà per denunciare e fermare lo scandaloso progetto.

Clicca qui per leggerli tutti:
http://bit.ly/13ZNsL4

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