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venerdì 31 dicembre 2010

EDIFICI UNIVERSITA' EUROPEA, DOMENICI E RENZI

"I vandali in casa a Firenze"
PALAZZINARI D'EUROPA



Sta giungendo infelicemente a conclusione una vicenda iniziata nel 2006, quella della costruzione delle residenze dell'Università Europea ai piedi della Badia Fiesolana.
Come si ricorderà nel giugno di quell'anno, su richiesta dell'Istituto Europeo, la Giunta Domenici (Assessore all'urbanistica Gianni Biagi) faceva approvare in Consiglio comunale, senza alcuna discussione, una variante urbanistica che trasformava un'area destinata dal PRG ad attrezzature sportive in "area destinata ad attrezzature universitarie" (ma esclusivamente di tipo residenziale!). Il progetto prevedeva la costruzione di cinque edifici a tre piani, comprensivi complessivamente di 60 appartamenti per alloggiarvi dottorandi e ricercatori.
Per aggirare i vincoli di tipo paesaggistico (l'area è contingua al Parco storico della collina fiorentina) e di tipo idrogeologico (l'area è a pericolosità idraulica molto elevata) non si esitò a ricorrere a forzature capziose (accampando l'interesse pubblico e persino quello culturale) per aggirare ogni regola insediativa e norma di Piano.
Oggi, malamente incastrate tra il torrente Mugnone e la via Faentina, otto palazzine occupano un'area tra le aree più fragili dell'ambiente collinare fiorentino, tra la Villa Salviati (sede degli archivi della Comunità Europea) e il convento della Badia Fiesolana (Sede dell'Istituto Universitario).

La realizzazione di questo intervento "culturale", giustificato a suo tempo anche con la penuria di abitazioni in città per gli studenti europei, è un'offesa per la cittadinanza e per tutti coloro che si battono contro il saccheggio territoriale e la liquidazione dei beni paesaggistici e culturali – a suo tempo Italia Nostra si fece promotrice di una raccolta di firme.
Il discredito della Giunta Domenici e le sue pendenze giudiziarie non possono eliminare purtroppo quanto quella Amministrazione ha concesso e legittimato a Firenze in dieci anni di legislatura.
Ma neanche la nuova Giunta Renzi (direttamente incolpevole in questa vicenda) sembra voglia davvero recidere certi imbarazzanti legami col passato.
Lo dimostra la vicenda di via Arnoldi, nella quale sotto attacco è direttamente il Parco delle colline, lo dimostra la presenza determinante, nelle commissioni consiliari e negli uffici urbanistici del Comune, di politici e tecnici che costituiscono emblematicamente la continuità con le precedenti Amministrazioni.
Non è da trascurare poi quanto il Piano Strutturale appena adottato prevede riguardo a queste aree di frangia.
In proposito si notano divergenze significative della cartografia di Piano rispetto al PIT (Piano di indirizzo territoriale della Regione implementato come Piano paesaggistico) oltre che rispetto al PTCP (Piano territoriale di coordinamento della Provincia).
Analogamente diversi risultano dalla cartografia i perimetri degli "ambiti" e quelli delle "invarianti", aprendo pericolosi varchi nella tutela delle zone collinari sia a nord che a sud.
I numerosi e circostanziati emendamenti presentati al momento dell'adozione da alcuni consiglieri dell' opposizione per correggere certe non casuali contraddizioni sono stati sistematicamente respinti.
  





           


domenica 26 dicembre 2010

VIA ARNOLDI IN PARLAMENTO

CITTADINI AREA FIORENTINA

comitati dei cittadini – firenze

  
I "vandali in casa" a Firenze
Via Arnoldi e l'assalto alla collina di Bellosguardo
diventano un caso nazionale!

martedì 21 dicembre 2010

PIANO STRUTTURALE - ONESTAMENTE INDIFENDIBILE

CITTADINI AREA FIORENTINA
Comitati dei cittadini – Firenze

ONESTAMENTE INDIFENDIBILE

Ecco alcuni motivi per cui non ci sentiamo di difendere il Piano Strutturale adottato il 13 dicembre scorso dal Consiglio Comunale

La sbandierata ma disattesa promessa di un piano "a volumi zero"
Nella realtà il Piano Strutturale adottato "sdogana" per i prossimi 15 anni 4 milioni e mezzo di mc. di volumi privati su una superficie municipale di poco più di 100 Kmq.

Infatti le superfici autorizzate non ancora realizzate, ma riconfermate dal PS, sono pari a 678.000 mq., mentre il nuovo impegno di suolo dovuto al residuo del PRG equivale a 92.100 mq.

A queste dobbiamo aggiungere l'incremento di carico urbanistico rappresentato dai 713.000 mq. di superfici da recupero (comprensive dei contenitori di particolare valore) di cui ben 530.150 mq. sono costituiti da residenze, 59.300 mq. da insediamenti industriali e artigianali, 57.380 mq. da funzioni commerciali di media grandezza, 26.100 mq. da turistico-ricettivo, e 40.070 mq. da direzionale.


Avremo pertanto un totale di 1.483.100 mq. di superfici che moltiplicate ottimisticamente per un'altezza di 3 m. raggiungono l'imponente cifra di 4.452.000 mc.

Non si dimentichino inoltre:
- le enormi superfici pubbliche della Scuola Marescialli di Castello quasi completate;

- i 150.000 mq. di trasferimento per perequazione di edifici cosiddetti incongrui, (ma quali sono? Volumi abusivi, condonati o meno, oppure anche le recenti edificazioni autorizzate nelle corti?) col connesso premio volumetrico;

- i 200.000 mq di edifici incongrui analoghi non ancora collocati ma in odor di variante;

- il "social housing" (caserme dismesse, completamento dell'edificato e nuovo consumo di suolo);


- il completamento di alcune aree sportive in delicate aree di frangia

che incrementeranno ulteriormente quelle cifre.

Le colline e il centro storico indifesi
Il Piano Strutturale appena adottato, dopo aver reso gratuito omaggio ad alcuni principi di sostenibilità energetica e ambientale, è presentato come il primo piano in Italia a volumi zero e senza consumo di nuovo suolo; in realtà consente gli incrementi volumetrici di cui sopra e il consumo di nuovo suolo mediante l'attacco alla collina, sottraendo i borghi storici collinari dalle aree a piena tutela, e conferma, senza alcun ripensamento, tutte le volumetrie di Ligresti nella Piana di Castello, mette parcheggi interrati attira-traffico sotto una decina di piazze storiche e prevede sconsideratamente 6 Km di tunnel tranviari sotto il Centro storico, senza infine negarsi un passante stradale sotterraneo da Varlungo a Careggi/Novoli immaginato "fuori Piano".

La mobilità: un'incredibile e velleitaria macedonia di tutto quello che si potrebbe fare, senza indicazioni di priorità, scelte strategiche generali e indicazioni di tempi e risorse per la loro attuazione.

Il Piano Strutturale accoglie, nonostante la guerriglia verbale del sindaco Renzi contro Ferrovie dello Stato, tutto il pacchetto Alta velocità, compresa la contestata e abusiva stazione Foster, regalando a Moretti la piena disponibilità delle "sue" aree ferroviarie.

Qui si doveva giocare l'ultima battaglia per adeguare il sistema della mobilità (il quinto per dimensione in Italia, la cui fragilità è stata catastroficamente dimostrata dalla recente nevicata) di cui si parla molto nelle relazioni di Piano. In un'area metropolitana asfissiata dalle polveri fini, da sempre al vertice italiano per indice di motorizzazione auto e moto e nella quale il ruolo del trasporto pubblico è andato progressivamente declinando con il decentramento della popolazione e con l'abbassamento del livello di servizio, la mancata salvaguardia del "canale ferroviario" (escluso dal quadro delle "invarianti") rende le considerazioni sulla creazione del Servizio ferroviario metropolitano prive di fondamento. Soprattutto se si perde l'occasione dell'AV per attrezzare importanti nodi, come le stazioni di Campo di Marte e di Rifredi, per l'utilizzo metropolitano della rete ferroviaria, per la riorganizzazione della mobilità cittadina e per la definitiva messa in sicurezza del passaggio in superficie del traffico.


Il Piano strutturale appena adottato riconferma i progetti delle linee 2 e 3 della tranvia contro i quali i cittadini si erano espressi con un referendum nel 2008, e ne prevede anche i prolungamenti; annuncia infine la creazione di tre nuove linee (per un totale di sei), due delle quali su sede ferroviaria.


Il Piano prevede anche la privatizzazione di importanti aree pubbliche come il Meccanotessile, la Mercafir, il deposito Ataf di viale dei Mille e l'istituto dei Ciechi, oltre a premi, regalie e aumenti di superfici edificabili per i privati.

La "perequazione":

ovvero come si consuma nuovo suolo
rinunciando alla pianificazione del territorio

Con la perequazione che dà luogo al "credito edilizio" il PS intende favorire il trasferimento, ad esempio, del volume di un capannone abbandonato dal centro ad una zona periferica, demolendolo poi per ricavarci uno spazio pubblico, una piazza o un giardino.


Il criterio perequativo originariamente era utilizzato per garantire ai proprietari presenti all'interno di uno stesso comparto o di un "zona territoriale omogenea" pari opportunità ed equiparazione di diritti/doveri; ora viene diffuso su tutto il territorio comunale facendo sì che volumi "incongrui", sottratti da un tessuto già troppo denso, "atterrino" in altre aree producendo erosione di aree verdi, agricole o collinari, invasione di zone paesaggisticamente sensibili, generando in parole povere consumo di nuovo suolo ed espansione dell'edificato.

Ma soprattutto, compiendo uno strappo fra standard urbanistico (da individuare là dove viene demolito il volume incongruo) e nuova edificazione (nella nuova area dove si depositano le volumetrie relative all'edificio demolito), aggravaquella indifferenza alla localizzazione (e quel primato della rendita immobiliare) che è la vera tomba della pianificazione.

Si opera così anche una coartazione sul singolo abitante come titolare di un diritto a quella dotazione di superficie pubblica da utilizzare nel quotidiano in un rapporto di vicinanza con la residenza (verde, parcheggio, scuola, centro sociale, chiesa, ecc.). Il passaggio dalle convenzioni tra Comune e privati al "Registro dei crediti edilizi" rende assai problematica e incerta qualsiasi gestione di questo tipo di pianificazione.

Limitatissime le concessioni fatte dalla superblindata maggioranza di Palazzo Vecchio ai 166 emendamenti, circostanziati e propositivi, presentati dai vari gruppi durante la discussione nel Consiglio comunale. A conferma di una sottrazione della materia urbanistica, non solo alla democrazia partecipativa (mai veramente attuata e comunque subito conclusa tre mesi fa con il retorico appuntamento dei "100 luoghi"), ma anche a quelle stesse assemblee elettive tanto invocate da molti amministratori toscani contro i comitati e l'associazionismo ambientalista – che sono ormai gli unici depositari, insieme a pochissimi tecnici e consiglieri, della competenza e della consapevolezza necessaria per un governo trasparente e sostenibile del territorio.

Nonostante la disponibilità al dialogo fornita durante il dibattito in commissione e in Consiglio comunale dai gruppi di opposizione (e il voto favorevole del consigliere di opposizione Valdo Spini) il Partito Democratico ha fatto quadrato, come doveva, attorno alla rete di interessi economici che entrano in gioco in un iter di Piano. Materia troppo seria evidentemente per lasciarla in mano a semplici consiglieri o peggio a cittadini perbene e tecnici competenti.

Per tutti questi motivi siamo convinti che in Consiglio comunale l'unica scelta possibile fosse quella di un voto contrario.

Crediamo però anche che si debbano utilizzare i sessanta giorni di legge per tradurre in osservazioni le nostre proposte e, in questo senso, invitiamo l'Amministrazione ad attivare un vero dibattito pubblico con i cittadini, considerato che, nella fase di adozione, il processo partecipativo è risultato estremamente compresso e carente quando non ridotto alla dimensione di sondaggio di opinione o, peggio ancora, di spot pubblicitario.

La frantumazione del Parco di S. Salvi

Comitato SAN SALVI CHI PUO'www.firenzecomitatosansalvi.blogspot.com - comitatosansalvi@email.it
Cell: 328 7644679



Gentili amici,
tutte e tutti noi  del comitato "San Salvi chi può" vi ringraziamo per i messaggi di incoraggiamento e di suggerimenti che avete voluto spedirci in occasione dell'emendamento al Piano Strutturale che riconosce San Salvi come Parco.
Sappiamo che occorre perseverare nelle iniziative, aprirci alle collaborazioni, cogliere le occasioni istituzionali come per esempio le prossime Osservazioni al Piano Strutturale.
Ci auguriamo che il vostro appoggio non ci venga meno nelle forme e nelle situazioni che sapremo trovare o inventare perché il cammino è ancora lungo e non facile.
Non dimentichiamo che su San Salvi  esiste ancora un Piano Esecutivo del 2007 (di cui alleghiamo la planimetria) con cui dovremo  ri-misurarci, mentre è in preparazione un progetto dell'ASL, ancor più scellerato, di vendita  a privati di quasi tutto il complesso.
Vi saremmo anche gratissimi se intanto ci aiutaste a diffondere l'opuscolo "San Salvi nella storia della psichiatria e nella città di oggi"  in occasioni anche informali, con le vostre liste, tra i vostri colleghi, studenti e amici, senza aggravio di impegni da parte vostra: contiene la storia dell'ex ospedale psichiatrico con particolare attenzione alle sue origini, cenni sulle nefandezze dei decenni successivi, con citazione di qualche testimonianza, fino alla Legge 180 e alla chiusura definitiva del 1998, oltre naturalmente alle nostre proposte.
Ancora grazie e cordialissimi saluti.

Per il Comitato San Salvi chi può, Franca Gianoni

Il testo "San Salvi nella storia della psichiatria e nella città di oggi" è stato pubblicato sul nostro sitoda dove può essere letto e/o scaricato. CLICCA QUI

In parallelo al sito, abbiamo anche una pagina
dove sono raccolti e ordinati tutti i principali documenti del Comitato a partire dal 2004.

DOCUMENTI COMITATOA gennaio sarà disponibile la ristampa cartacea dell'opuscolo che potrà esserci richiesto a questo indirizzo.





sabato 18 dicembre 2010

VANDALI IN CASA


CITTADINI AREA FIORENTINA

COMITATI DEI CITTADINI – FIRENZE


           
I "vandali in casa" a Firenze
I luoghi da salvare dimenticati dal Sindaco:
101. Via Arnoldi-Bellosguardo




Poiché da anni, e con argomentazioni circostanziate, insieme ad altre associazioni ambientaliste come Italia Nostra, stiamo denunciando (per adesso senza alcun esito) l'assalto speculativo alle colline di Firenze tutelate da un vincolo diretto con Decreto Ministeriale 1951 (che istituisce il Parco delle Colline storiche Nord e Sud), vincolo riconfermato dai PRG di Firenze del 1962 e del 1998, dal PIT della Regione Toscana adottato come piano paesaggistico dal Consiglio Regionale nel 2009, vorremmo affidare questa denuncia ad una sequenza di immagini che forse spiega meglio delle parole quello che è successo e sta succedendo davanti ai nostri occhi in via Arnoldi (Soffiano) sotto la Collina di Bellosguardo.

La polemica tra Regione e Comitati sulla partecipazione

COMUNICATO STAMPA

Firenze, 17 dicembre 2010

La polemica tra Regione e Comitati sulla partecipazione non si placa.
Il prof. Girogio Pizziolo e il Comitato contro il Sottoattraversamento scrivono a Rossi.


Dopo l'incontro organizzato dalla Regione Toscana a Montaione per fare un bilancio della legge sulla partecipazione, il Presidente della Regione Enrico Rossi aveva scritto una lettera a chi lo criticava. Adesso sia il professor Giorgio Pizziolo che il Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze scrivono una lettera in cui approfondiscono le critiche alla politica della Regione sulla mancata o falsa partecipazione. Sotto i testi delle lettere aperte.

Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze
338 3092948

mercoledì 15 dicembre 2010

EPPUR SI MUOVE ........... APPROVATO IL "PARCO DI SAN SALVI"

EPPUR SI MUOVE ........... APPROVATO IL "PARCO DI SAN SALVI"


Dopo anni di insistenti battaglie condotte da cittadini, associazioni e dal nostro comitato, l'area di San Salvi può finalmente fregiarsi dello status di parco urbano, sì, proprio il PARCO DI SAN SALVI !!!
Infatti, lunedì 13, durante il consiglio comunale convocato per l'adozione del nuovo Piano Strutturale, sono stati accolti gli emendamenti, promossi dal comitato, che sollecitavano proprio questa proposta.
E' stata approvata anche l'attivazione della fermata ferroviaria metropolitana di San Salvi, finora indicata nelle varie cartografie ma mai formalizzata.

sabato 11 dicembre 2010

DISSECCANTI SULLE STRADE A NOVEMBRE QUANDO L'ERBA NON CRESCE E I BATTERI DORMONO... E NOI CE LI BEVIAMO E MANGIAMO... di Giuseppe Altieri

E' necessario denunciare alle procure chi si è permesso di disseccare col glifosate tutte le strade del Regno colonia di Monsanto...  chiamata Italia, con il Porgetto denominato addirittura "Polline  sicuro"... che ammazza "sicuramente" le Api ...e i cittadini.
Gestito dall'ANAS e dalle Province (con pochi sindaci a fare le ordinanze di divieto).
Il prodotto è importato dal Belgio e il pesticida si è accumulato nelle acque potabili di mezza italia (Fonte ISPRA e ARPA) e induce linfoma non hodgkin (Ricerca autorevole svedese) e aborti tardivi... non è biodegradabile e per questo la Monsanto ha pagato una multa salatissima in Francia per pubblicità menzognera...e in Italia... cosa aspettiamo a denunciarli alle procure?

venerdì 10 dicembre 2010

SanSalvichipuò e perUnaltracittà per il futuro di San Salvi

Comunicato stampa
Comitato SAN SALVI CHI PUO'www.firenzecomitatosansalvi.blogspot.com - comitatosansalvi@email.it
Cell: 328 7644679
SanSalvichipuò e perUnaltracittà per il futuro di San Salvi
depositati emendamenti al Piano Strutturale
  

mercoledì 8 dicembre 2010

Nuovo Piano Casa della Liguria: la Regione di sinistra premia gli abusi condonati da B.... di Carlo Ruocco

cementificazione-selvaggia "http://www.sarzanachebotta.org/" La giunta regionale ligure ha varato il nuovo Piano Casa. Il governo ligure di centro sinistra, presieduto da Burlando, ha allargato le possibilità di ampliamento anche agli edifici abusivi che hanno beneficiato dei condoni edilizi del "nemico" Berlusconi, e agli edifici artigianali e industriali. Le norme dei piani regolatori e dei piani paesistici sono derogabili (carta straccia).
Il principio di legalità, il rigoroso rispetto delle regole diventano una variabile dipendente dagli interessi in gioco.

giovedì 2 dicembre 2010

Iniziativa popolare di modifica alla legge regionale 1/3 gennaio 2005, n.1 (Norme per il governo del territorio)

Grande successo dell’iniziativa popolare di proposta di legge grazie ai quasi 7.000 cittadini toscani che l’hanno sottoscritta è stata riconosciuta ammissibile .
  In data 5 novembre 2010 Daniela Pasini, Mariarita Signorini e Paolo Celebre per conto del “Comitato presentatore della proposta di legge di iniziativa popolare Modifiche alla legge regionale 3 gennaio 2005, n.1 (Norme per il governo del territorio)” hanno depositato presso l’ufficio competente 6.749 firme certificate a questa proposta.