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domenica 29 novembre 2015

Aboca lascia la Toscana: troppi pesticidi

Anteprima de La Città invisibile #31​​

Aboca lascia la Toscana: troppi pesticidi
Ecco lo stato in cui versa la nostra agricoltura 
​​​
​​​​​​​di ​​
Maurizio Fratta

«Non si vogliono eliminare i pesticidi in agricoltura? Va bene, vorrà dire che qui in Alta Valle del Tevere manterremo soltanto la parte relativa alla trasformazione dei prodotti, perché in queste condizioni ci troviamo costretti a spostare altrove le coltivazioni. Purtroppo, i sindaci e l'economia locale non ci ascoltano». Parola di Valentino Mercati, presidente di Aboca spa - azienda leader nei prodotti a base di complessi molecolari naturali, prodotti fitoterapici, dimagranti, sostanze naturali e piante medicinali - rilasciata al convegno «Tabacco e territori biologici tra sviluppo rurale e diritti. La conversione si può... e conviene a tutti» promosso da Cittadinanzattiva e Tribunale per i diritti del malato a Sansepolcro. 

L'analisi per La Città invisibile di Maurizio Fratta dell'associazione Borgoglione.



La Città invisibile, la rivista - Un periodico on line in cui si dà direttamente spazio alle voci di chi, ancora troppo poco visibile, sta dentro le lotte o esercita un pensiero critico delle politiche liberiste; che sollecita contributi di chi fa crescere analisi e esperienze di lotta; che fa emergere collegamenti e relazioni tra i molti presìdi di resistenza sociale; che vuole contribuire alla diffusione di strumenti analitici e critici, presupposto indispensabile per animare reazioni culturali e conflittualità sociali. Perché il futuro è oltre il pensiero unico. Anche a Firenze e in Toscana.

venerdì 27 novembre 2015

LA LETTERA SMARRITA

 CITTADINI AREA FIORENTINA
      COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

         PUBBLICATO SU: http://cittadiniareafiorentina.wordpress.com/

LA LETTERA SMARRITA

Stando alla testimonianza di residenti del Centro storico, sempre alle prese con denunce ed esposti alle autorità per le mille illegalità e abusi che si svolgono giorno e notte nella cosiddetta "zona Unesco", le forze dell'ordine danno ormai per scontato che il cuore di Firenze è diventato una zona franca, esente da leggi e regolamenti. E' idea corrente che, stante la volontà politica degli amministratori di trasformare il Centro in un quartiere esclusivo per una clientela internazionale, i pochi residenti che ancora (r)esistono sono solo un impiccio. Pare anzi che ci siano delle agenzie specializzate nell'acquisto di appartamenti abitati da vecchi residenti e pronte a convertirli in suite, art apartments e relais  senza tanti complimenti e in economia. In cambio sono pronti ad offrire al proprietario un tranquillo alloggio fuori dalla "zona Unesco".

 I giganteschi gazebo per il pranzo di un fastoso matrimonio indiano

Recentemente l'incuria provocata da questa transizione ha subito una accelerazione: si frigge, si mangia, si beve dappertutto e a tutte le ore. Wine bar e tripperie invadono ogni strada del centro, portando, insieme allo svago, la sporcizia, il rumore e l'abuso ricorrente. Chi può scappa e i grandi investitori immobiliari se la godono.
 E' in questo contesto che si inquadra la vicenda della lettera dell'Unesco. In ottobre ne parla il sindaco Dario Nardella il quale, presentando i divieti imposti alla proliferazione dei minimarket, dice che "L'Unesco mi ha inviato una lettera di richiamo formale … comunque non corriamo rischi, siamo Firenze". In Consiglio comunale partono interrogazioni e la consigliera Cristina Scaletti (La Firenze Viva) chiede di conoscere il contenuto della comunicazione dell'Unesco facendo notare che il richiamo può precedere la messa in mora e infine l'espulsione dall'elenco dei siti censiti dalle Nazioni Unite quale Patrimonio dell'Umanità. In risposta alle polemiche Giovanni Antonio Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco, nonché noto esponente della Massoneria del Grande Oriente d'Italia, dichiara che "Sono destituite di ogni fondamento le indiscrezioni pubblicate da alcuni organi di stampa relative ad un declassamento della città di Firenze all'interno dei siti patrimonio dell'umanità dell'Unesco. Firenze è e rimane un punto di prestigio e di forza".
                                                                 
                                                                                                                                    Il perimetro della zona UNESCO
 Un articolo pubblicato su "La Nazione" il 4 novembre però rivela il contenuto della lettera inviata a Vincenza Lomonaco, delegata italiana dell'Unesco a Parigi e attraverso di lei allo Stato italiano e al Comune di Firenze. Basandosi su un rapporto tecnico di ICOMOS (International Council on Monuments and Sites) l'Unesco rivolge all'Italia un monito formale che annuncia l'invio di una commissione per valutare lo stato di conservazione del bene. Emerge che la lettera è stata inviata il 27 maggio e che il sindaco Nardella l'ha tenuta nascosta per cinque mesi. Vengono a galla non soltanto le preoccupazioni dell'Unesco per l'assenza di strategia della Municipalità di fronte ad un flusso turistico valutato in 16 milioni di visitatori all'anno, ma soprattutto l'allarme per la stabilità e l'integrità dei monumenti in seguito alla realizzazione di infrastrutture quali le linee tranviarie, per le quali è previsto un tratto sotterraneo, il tunnel della linea A.V. tra Napoli e Milano, e la vendita con cambio di destinazione di complessi e palazzi storici di proprietà pubblica o semi pubblica. Nel rapporto l'ICOMOS si lamenta per aver dovuto ricavare le informazioni incrociando lettere e segnalazioni, giunte fin dai primi mesi del 2014 (in particolare la lettera inviata nel marzo 2015 da un gruppo di cittadini), con quanto si può ricavare dai siti web del Comune, senza esserne direttamente informato dallo Stato contraente, così come richiesto nel paragrafo 172 delle Linee guida operative.
 Ci sarebbe solo da aggiungere che nel 2013, proprio mentre a Phnom Pen in Cambogia si inserivano in quell'elenco 12 ville medicee e 2 giardini storici della Toscana, andava in adozione la Variante al PIT della Regione Toscana in cui era contenuta la previsione del nuovo Aeroporto internazionale, proprio davanti a due di quelle ville. Decisione appena ribadita dal Consiglio Regionale.

 Considerando poi che per l'Unesco "Il Piano di gestione [di cui è responsabile la Municipalità di Firenze insieme al MIBACC] mira a salvaguardare e conservare la struttura urbana e mantenere e migliorare le relazioni tra le tradizionali attività economiche e il patrimonio culturale della città" e che "l'esclusivo artigianato fiorentino e i negozi tradizionali sono una concreta testimonianza del locale passato [e] garantiscono continuità ad un'eccezionale tradizione che perpetua l'immagine storica della città", pensiamo che una visita alla "Città del fiore" da parte degli ispettori e degli esperti dell'Unesco dovrebbe riservar loro molte sorprese.

                                                                             se non volete più ricevere le mail scrivete a newsletter@cittadiniareafiorentina.eu

venerdì 13 novembre 2015

L'aeroporto, Castello e il valzer di milioni sulla Piana di Firenze

RETE DEI COMITATI PER LA DIFESA DEL TERRITORIO 

 Se ne parlerà nell'Assemblea di domani 14 novembre all'Affratellamento di Firenze in via G.Paolo Orsini 73






















Ass. Rete dei Comitati per la difesa del Territorio
Reg.12855/3-12-08
CF.  94164340484
IBAN
- IT48L0616002824000017125C00
Sede legale P.za Prato ai Pini, 7 - 50014-Fiesole (FI)
Sede segreteria Via Lorenzoni, 34 - 50012-Bagno a Ripoli (FI)
rete@territorialmente.it
toscanacomitati@libero.it

giovedì 5 novembre 2015

Pagina di Luna Nuova su Tribunale Permanente dei Popoli (5-8 novembre 2015)

     http://controsservatoriovalsusa.org

                                                                                                     

COMUNICATO STAMPA

21.10.2015


IL TAV TORINO-LIONE E IL SISTEMA EUROPEO DELLE GRANDI OPERE SARA' PROCESSATO A TORINO DAL 5 AL 8 NOVEMBRE 2015 DAL TRIBUNALE PERMANENTE DEI POPOLI

Le sessioni del Tribunale, Torino, "Fabbrica delle "e", corso Trapani 91 alle ore 9

La sentenza, domenica 8 novembre 2015, ore 16 - Teatro Magnetto, Almese, via Avigliana 17


Dal 5 all'8 Novembre 2015 a Torino, Italia il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP)  esaminerà in seduta pubblica il caso emblematico del progetto della nuova linea ferroviaria tra Torino e Lione a seguito di un esposto presentato al TPP nel 2014 dalla Associazione Controsservatorio Valsusa e sostenuto da migliaia di cittadini e di decine di enti e personalità di tutto il mondo.

Il TPP è un tribunale di opinione composto da giudici volontari che interviene laddove le legislazioni nazionali ed internazionali non difendano il diritto dei popoli. A Torino il collegio sarà formato da dieci giudici di sette nazionalità differenti.

I soggetti sotto accusa sono enti e società costituiti per la promozione e attuazione del progetto  Torino-Lione, il Governo italiano, alcuni funzionari preposti alla sua realizzazione, la Commissione Petizioni del Parlamento europeo ed il coordinatore del Corridoio Mediterraneo designato dalla Commissione Europea nell'ambito delle infrastrutture europee di trasporto.

Oltre alla Torino-Lione, il TPP esaminerà altri casi di violazione dei diritti democratici dei cittadini in cui governi e istituzioni impongono ai territori la realizzazione di cosiddette "grandi opere" che impattano pesantemente sui bilanci pubblici, sull'ambiente, sulla salute e sulla qualità della vita dei cittadini.

Il TTP ascolterà testimonianze riguardo al sistema delle Grandi Opere Inutili e Imposte attraverso gli esempi del MOSE di Venezia, del MUOS di Niscemi, del sottoattraversamento ferroviario a Firenze, dell'aeroporto di Notre-Dame-des-Landes (Fr), delle linee ferroviarie ad alta velocità HS2 (UK) e nei Paesi Baschi (Fr e Es), della nuova  stazione di Stoccarda (De), della miniera d'oro a Rosia Montana (Ro) ed di altri casi in Europa e in Messico.

Invitiamo i media a partecipare alle udienze a porte aperte a Torino affinché possano riferire all'opinione pubblica i contenuti di questo processo che nasce dall'esigenza di difesa dei principi della giustizia sociale e della democrazia.

La sentenza sarà letta domenica 8 novembre 2015 alle ore 16 nel Teatro Magnetto di Almese, via Avigliana 17

Le lingue ufficiali del processo saranno l'italiano, lo spagnolo ed il francese.

Il Presidente dell'Associazione Controsservatorio  Valsusa

(Livio Pepino)

info@controsservatoriovalsusa.org


 

 

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