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martedì 28 giugno 2016

Iniziativa per gli alberi

CITTADINI AREA FIORENTINA

INIZIATIVA


PER GLI ALBERI



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Proposta indecente

CITTADINI AREA FIORENTINA

PROPOSTA



INDECENTE
Piazza Savonarola dove già esiste un parcheggio pertinenziale
Recentemente la Giunta comunale fiorentina ha approvato un "Master plan" per 44 nuovi parcheggi da completare o realizzare entro la fine del mandato per un totale di 7 mila posti auto. Si tratta di 21 parcheggi pertinenziali (in parte per la residenza e in parte per attività), 19 parcheggi pubblici in corso di progettazione e/o realizzazione e 4 di superficie a pagamento. Ci saranno infine 12 parcheggi pubblici individuati dagli strumenti urbanistici e da inserire nella programmazionedei lavori pubblici. Il regolamento relativo è stato presentato all'inizio di giugno.
Intanto incombe quello interrato di P.za Brunelleschi (ben 190 posti auto) finanziato in project financing e fortemente osteggiato dai residenti, soprattutto dopo che l'isolato della ex Cassa di Risparmio, tra via Bufalini e P.za Brunelleschi, è stato venduto al grande investitore Colony Capital.
Da tempo in Italia si è intrapreso un deciso ritorno al passato, sguarnendo le zone a traffico limitato e cercando di sforacchiare il bene pubblico sottosuolo, quasi fosse materia amorfa, per realizzare parcheggi insieme a ogni tipo di infrastruttura. Tomaso Montanari nell' incontro pubblico dedicato all' emergenza parcheggi, tenutosi in S. Croce lunedì 20 giugno, ricordava i casi più noti, tra cui via Giulia a Roma, e Piazza S. Ambrogio a Milano.
Per questo in una intervista sull' Espresso dell' ottobre 2013 il senatore a vita Renzo Piano così rispondeva ad alcune domande del giornalista Enrico Arosio:
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E i nostri centri storici, in mano alle banche e ai turisti, ma proibitivi per i giovani, che ne sono espulsi ?
«Riportare i giovani in centro è una sfida economica, lo so. Ma lo ha fatto pure Bloomberg a New York, che non è certo un sovversivo. Portare abitazioni a offerta calmierata. E smettere di costruire parcheggi in centro. Spostiamo i capitali spesi in parcheggi sui trasporti municipali, e in una generazione miglioriamo le nostre vite quotidiane».
Ci si scontra con gruppi d'interesse.
«La sfida è questa. Alimentare nuovo traffico privato, ormai, a Londra è vietato. Lo Shard, il nostro grattacielo di 310 metri, ha solo 40 posti auto, si è puntato su infrastrutture pubbliche efficienti. A New York, ai parcheggi non si pensa neanche più».
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A Firenze mentre si dichiara di voler togliere le auto dalle strade per far salire potendo tutti in tramvia, si creano in realtà le condizioni per attrarle nell' area Unesco rifacendosi a norme come il decreto Tognoli (riguardante i parcheggi pertinenziali) nate molti anni fa con lo scopo opposto: liberare le strade dai mezzi privati, scoraggiarne l'uso attraverso molte restrizioni e potenziare i trasporti pubblici.
I parcheggi interrati sono spesso un alibi per non affrontare il problema della circolazione attraverso seri piani per la mobilità e la sosta, (di cui a Firenze non vi è traccia), preferendo al contrario la continua emergenza e la sperimentazione di forme, spesso fallimentari, di partenariato tra pubblico e privato.
Oltretutto a Firenze, dove 50 anni fa c'è stata una storica alluvione e dove è appena crollato il Lungarno Torrigiani, c'è un serio rischio idrogeologico che accresce l'esposizione del pubblico nei confronti del concessionario.
Difficile scorgere un obbiettivo razionale nella distribuzione a pioggia di decine di ipogei se non l'intenzione, tutta da verificare, di far cassa con la vendita di un bene pubblico, distribuendo concessioni ad imprese e cooperative spesso di dubbia capacità imprenditoriale. Del resto quanto ai parcheggi pertinenziali ne abbiamo già uno in Piazza Savonarola ma non pare che ci sia stata una diminuzione significativa delle auto in sosta nelle strade circostanti.
Al posto di tutto ciò chiediamo, il potenziamento e la valorizzazione dei parcheggi scambiatori già esistenti fuori dell'area Unesco e nei nodi delle infrastrutture portanti (linee ferroviarie e tranvie), il potenziamento e la razionalizzazione delle linee bus al servizio del centro, la promozione e il coordinamento dei servizi di car sharing e l'istituzione del bike sharing.

Poiché la questione della sosta è una faccia del problema più generale del progetto di città vivibile e a misura dei cittadini, chiediamo che si blocchi questo processo autorizzativo e si apra un vero dibattito pubblico che porti in tempi ragionevoli ad un serio e condiviso piano della mobilità e della sosta.


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Il "diritto" di Carrai

CITTADINI AREA FIORENTINA

IL "DIRITTO"

DI CARRAI
Il 'rendering' del previsto inceneritore di Case Passerini
e la nuova pista nel contesto della Piana secondo
il Master Plan di Toscana Aeroporti
Marco Carrai, eminenza grigia* del governo Renzi, intervenendo giorni fa in punta di "diritto" nella campagna elettorale per il Comune di Sesto F.no sull'edizione fiorentina di Repubblica, ha dichiarato che i cittadini hanno il diritto-dovere di dare un impulso decisivo alle scelte infrastrutturali, purché future. Laddove quelle passate (per lui indiscutibili) sarebbero l'inceneritore di Case Passerini e la nuova pista che vuole Toscana Aeroporti S.p.A di cui lui stesso è Presidente.
Senza certezza del diritto, diceva Carrai, i capitali fuggono e con essi il lavoro. "Istigare il dubbio verso un processo autorizzativo durato anni [e] … istigare il dubbio che questo porti al male della salute dei cittadini è non credere allo Stato e alla sua capacità di controllo".
L'intervento rispondeva alla domanda che il 12 giugno su quello stesso quotidiano poneva Tomaso Montanari, riguardo alle vertenze in corso nella Piana: può una comunità cambiare il suo destino ?
E più in generale: può tornare ad essere vigente il secondo comma dell'art. 1 della Costituzione laddove si dice che "La sovranità appartiene al popolo" ?
Oppure dobbiamo scrivere che "La sovranità è definitivamente passata al mercato"?
Riguardo all'applicazione delle norme e al rispetto delle procedure democratiche esse sono già state compromesse nel corso dei processi autorizzativi. Basti considerare quanto detto da Alberto Bencistà, ex Sindaco PD di Greve in Chianti, nel dibattito organizzato a Sesto dalle "Mamme no inceneritore" la sera del 15 giugno: su decisioni politiche come queste non è mai esistito il libero arbitrio di sindaci sempre a caccia di compensi economici per le casse comunali. Chi come lui si era opposto (con un successo locale) ai piani per l'incenerimento in Toscana si è trovato solo contro tutti all'interno del partito di maggioranza.
Se al diritto-dovere della partecipazione i cittadini e la 'comunità' della Piana hanno fortemente contribuito attuando una preziosa divulgazione scientifica sull'emergenza sanitaria di quel contesto, in particolare nel corso di processi partecipativi connessi con l'approvazione del PIT regionale o promossi da alcuni Sindaci, non altrettanto può dirsi per Toscana Aeroporti, sistematicamente sottrattasi a qualsiasi confronto su un Master Plan illegittimo, controverso e tuttora all'esame del Ministero dell'Ambiente.
Quanto all'occupazione, chi minimizza la grave emergenza ambientale della Piana lo fa in nome dell'economia del lusso e della moda che tende per sua natura ad assoggettare ad un unico modello l'ambiente, la comunità, la cultura. "La città ne sia all'altezza" dichiara sullo stesso numero di Repubblica l' a.d. di Pitti Immagine Raffaello Napoleone.
Un'economia circolare ad alto indice di occupazione, come quella del riciclo virtuoso dei rifiuti, basata su partecipazione e consapevolezza dei cittadini, come nel caso di città mondiali (es. S. Francisco), di grandi città italiane (es. Milano e Genova) e di città piccole e medie (es. Parma e Lubiana) confligge con quel modello perché diminuisce la dipendenza dei territori dall'economia globale (abbattendo il rifiuto residuo che alimenta gli inceneritori).
La certezza del diritto in casi come quello della Piana non può che basarsi su decisioni prese sì da organi collegiali e Sindaci eletti, ma con l'appoggio convinto di un'intera comunità, e quella della Piana si è già espressa a maggioranza per il NO all'inceneritore e il NO all'ampliamento dell'aeroporto.
I risultati delle elezioni comunali a Sesto Fiorentino ci dicono che anche il nuovo Sindaco seguirà questa linea.
In merito poi alla "certezza del diritto" evocata da Carrai vorremmo ricordare che per una sua vera attuazione occorrono anche alcuni requisiti importanti da lui dimenticati:
  1. La chiarezza e semplicità delle norme.
  2. La trasparenza degli atti di chi governa.
  3. L'assenza di conflitti di interesse per chi governa.



* Con l'espressione eminenza grigia si indica una personalità molto influente ma poco visibile, che consiglia e aiuta altre persone, investite ufficialmente di un potere, a prendere decisioni o, addirittura, trama nell'ombra del potere.


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lunedì 20 giugno 2016

Iniziativa per gli alberi

CITTADINI AREA FIORENTINA

INIZIATIVA PER GLI

ALBERI


Avvertiamo che rispetto al programma generale già inviato, l'incontro che era annunciato per mercoledì prossimo è stato spostato alla settimana successiva come ricordiamo nella locandina che rimandiamo aggiornata

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[Associazione "Vivere in Valdisieve"] APPELLO: BALLOTTAGGIO A SESTO FIORENTINO DEL 19 GIUGNO 2016




APPELLO:

BALLOTTAGGIO A SESTO FIORENTINO
DEL 19 GIUGNO 2016

Il nostro appello è rivolto a tutti quei cittadini che il 19 giugno a Sesto Fiorentino sono chiamati alle urne per il ballottaggio per l'elezione del futuro sindaco di Sesto.
Vogliamo ricordare a tutti che l'inceneritore di Case Passerini, pur avendo ottenuto tutte le autorizzazioni del caso, può ancora essere fermato.
La Valdisieve ne è una riprova. Avevamo un inceneritore già autorizzato, ma grazie all'attività dei cittadini e della Rete Valdisieve (comitato e associazioni), siamo riusciti a bloccarlo in modo che, dopo tanti anni, anche gli amministratori si sono resi conto che non era sostenibile economicamente.
Una gestione dei rifiuti sostenibile e in linea con l'Economia Circolare è SOLO quella che attua le azioni della strategia RIFIUTI ZERO, a cominciare dalla riduzione a monte e alla riprogettazione dei prodotti, alla raccolta differenziata porta a porta, alla separazione tra secco e umido, alla selezione spinta, recupero, riciclo e riduzione al minimo della discarica.
Chiediamo quindi che i cittadini scelgano al ballottaggio il candidato che si impegnerà come sindaco a combattere con ogni mezzo la costruzione dell'inceneritore di Case Passerini, e a mettere in pratica le soluzioni che oggi ci sono e che in tanti comuni italiani e in molti Paesi Europei sono già in atto.

Domenica avete la possibilità di cambiare il futuro di Sesto.

Il 19 giugno VOTA NO INCENERITORE!  



Rete Valdisieve


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Postato da Blogger su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 6/15/2016 06:25:00 PM

giovedì 16 giugno 2016

[Associazione "Vivere in Valdisieve"] IL TUNNEL TAV SI FARA', MA TECNOLOGIA E FLUSSI POTREBBERO CAMBIARE TUTTO

Dopo 627 milioni di soldi pubblici già pagati a Nodavia e Condotte per il TAV a Firenze e il grosso buco ai Macelli, il sig. Mazzoncini (AD di Ferrovie e padrone di ATAF), scopre che UN'INDAGINE DI MERCATO conferma che i passeggeri del TAV preferirebbero arrivare a S. M. Novella anzichè nel mezzo del nulla di V. Circondaria per la FERMATA della Foster!
Si è sempre pensato agli stranieri in arrivo a Firenze e costretti a trasbordare armi e bagagli via taxi o tram per andare a Siena o Pisa!
E così hanno si è speso altri soldi per l'indagine di mercato per scoprire quello che viene ripetuto da 10 anni: quel progetto è demenziale e dannoso per la città. 
Anche Renzi lo aveva avversato, ma poi si era convertito alla pratica della "prostituzione urbana" delle compensazioni accettando circa 90 milioni per Firenze (di cui 28 già incassati e spesi da Nardella).

dal Corriere Fiorentino 10/06/2016 



 LEGGI COMUNICATO STAMPA 



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Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 6/13/2016 03:53:00 PM

[Associazione "Vivere in Valdisieve"] COMUNICATO STAMPA : TAV, il tunnel: non si fa, ma non si dice?


Firenze, 10 giugno 2016

TAV, il tunnel: non si fa, ma non si dice?

Il Comitato No Tunnel TAV, leggendo dell'intervista dell'AD delle Ferrovie Renato Mazzoncini, ha ovviamente da fare alcune osservazioni.

  1. Dice Mazzoncini: "Il tunnel sotto Firenze si farà"; subito dopo si parla di una indagine di mercato dalla quale risulterebbe che i viaggiatori preferiscono arrivare alla stazione di Santa Maria Novella piuttosto che nell'isolata stazione di viale Corsica, per cui è addirittura possibile "mettere in discussione" la realizzazione stessa del sottoattraversamento. Nessuno dei politici pare aver notato la contraddizione di queste affermazioni. Problemi di comunicazione o dentro le Ferrovie non ci sono idee chiare? Intanto i lavori ai Macelli vanno avanti, le spese crescono…
  2. Terre di scavo: ancora si discute "se sono rifiuti oppure no". Qualche tempo fa dalle notizie diramate sui media pareva che tutto fosse risolto. Al Ministero dell'Ambiente ancora non hanno nemmeno ricevuto il "piano di utilizzo" delle terre da parte delle Ferrovie. Intanto i lavori ai Macelli vanno avanti, come i costi, che aumentano...
  3. Si è finalmente deciso di "riorganizzare la tecnologia di superficie" per consentire il passaggio di molti più treni. Da dieci anni i gruppi che si oppongono alla realizzazione del Passante TAV propongono questo; sarà mica che avessero ragione? L'intervento costerebbe molto meno di quanto si è già speso nella voragine ai Macelli…
  4. Addirittura si dice che ogni binario del nodo di Firenze diventerà "promiscuo", cioè potranno passare tutti i tipi di treni. Questa affermazione smentisce un dogma che ha sciaguratamente giustificato il modello TAV italiano che invece prevede la separazione delle linee. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: al di fuori del collegamento tra le 5 principali città italiane il sistema ferroviario è un disastro. Questo progetto sbagliato è costato circa 100 miliardi di euro che i cittadini stanno pagando e pagheranno per altri 30 anni.
  5. Mentre l'AD Mazzoncini pare smentire la politica dei trasporti che hanno tenuto fin qui le FS, nessuno ha il coraggio di dire fermiamoci con i lavori ai Macelli: se davvero è in corso un ripensamento sul Passante sotterraneo, perché si continuano a buttare soldi in quella voragine inutile? Possibile che nessuna istituzione abbia qualcosa da dire?
È sempre antipatico dire "l'avevamo detto", ma il Comitato NO Tunnel TAV non può non ricordare che ha urlato come Cassandra per dieci anni nel delirio della politica delle istituzioni locali e nazionali.
Il Comitato chiede ancora non solo che si abbandoni al più presto il progetto del Passante, ma che si interrompano immediatamente i lavori.

Comitato No Tunnel TAV
338 3092948


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Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 6/13/2016 03:55:00 PM

[Associazione "Vivere in Valdisieve"] Centinaia di medici dicono no all’inceneritore di Firenze

13 GIUGNO 2016
272 medici, ospedalieri, universitari, specialisti, medici di base [qui i nomi], hanno sottoscritto un documento per fermare la costruzione dell'inceneritore di Firenze, una scelta reputata pericolosa per la salute dei cittadini.
Il codice deontologico dei medici, all'art 5 li impegna a collaborare con le politiche di prevenzione, a informare sui fattori di rischio ed a "favorire un utilizzo appropriato delle risorse naturali per un ecosistema equilibrato e vivibile anche per le future generazioni".
Nella Piana, una piccola pianura padana, in cui non mancano le fonti di inquinamento e le criticità ambientali (vi sono già presenti fra l'altro 3 inceneritori), bisognerebbe puntare decisamente verso il miglioramento della qualità dell'aria e verso la riduzione della pressione ambientale, invece coi nuovi insediamenti in progetto, in primis soprattutto l'inceneritore di Firenze autorizzato ad emettere ogni ora 170.000 N/m3 di fumi tossici, e la nuova pista dell'aeroporto di Peretola , questa non potrà che peggiorare ulteriormente, con conseguente aumento dei rischi per la salute.
images (2)L'inceneritore, una scelta calata dall'alto e poi blindata politicamente, senza aver nemmeno previsto l'opzione zero, è' autorizzato ad emettere annualmente i seguenti cancerogeni: 6,7 tonnellate di particolato totale sospeso PTS (per oltre l'80% costituito da PM2,5, in cui è compreso il particolato ultrafine); 134,6 kg. di mercurio, 134,6 kg di cadmio e tallio, 13,5 kg di IPA, nonché 135 mg di diossine.
Ma l'unica dose scientificamente accettabile di un cancerogeno è lo zero.
Inoltre potrà emettere annualmente anche 94,2 ton di NO2, 67,3 ton di CO, ma queste emissioni sono solo una minima parte delle migliaia di sostanze che si formano durante i processi di combustione, che il più delle volte non sono neppure identificate. In più ogni sostanza conosciuta emessa è stata valutata solo singolarmente: non si è calcolato l'effetto complessivo che le varie sostanze emesse dall'inceneritore avranno sulla salute umana, non si è calcolato il potenziale sinergismo degli inquinanti dell'inceneritore con quelli delle altre fonti. Non si è tenuto conto della mancata reversibilità degli inquinanti emessi, dato che la maggior parte di questi sono persistenti, non biodegradabili, bioaccumulabili (come le diossine, furani, PCB, metalli pesanti) e si biomagnificano nelle catene alimentari. Non si è calcolata la pressione ambientale cumulativa del nuovo aeroporto e dell'inceneritore.
Non si è calcolato del tutto il particolato secondario, molto importante anche per la diffusione dell'inquinamento. Il rispetto dei limiti di legge delle emissioni degli inquinanti considerati, non garantisce la salute delle popolazioni, vedi i limiti della UE, rispetto a quelli dell'OMS, vedi numerosi lavori scientifici (Escape per esempio). C'è necessità di discariche per rifiuti solidi. Ceneri e scorie che ammontano a circa un terzo del rifiuto bruciato, circa 55.000 t/a, che contengono metalli, diossine, IPA, non possono essere irresponsabilmente fatte sparire nei manufatti, nel cemento e diffuse in ambiente, creando ulteriori rischi per la salute umana, ma devono essere smaltite in discariche speciali.
La negatività degli impatti sanitari che possono essere sia neoplastici che non neoplastici, degli impianti di incenerimento anche di ultima generazione, è confermata, oltre che da una letteratura internazionale in continua crescita, anche da autorevoli studi nazionali, per citarne solo alcuni: Moniter, ERAS Lazio, studi ARPA Piemonte sull'inceneritore di Vercelli, Cosmari nelle Marche e un recentissimo studio sull'inceneritore di San Zeno, a Arezzo.
Inoltre incidenti/malfunzionamenti e criticità gestionali sono pur sempre possibili come l'esempio dell'impianto di Montale ha dimostrato a più riprese, tanto da indurre l'Ordine dei Medici di Pistoia ad una chiara presa di posizione contro l'incenerimento.
La consapevolezza del rischio cui saranno sottoposti i cittadini, esposti alle ricadute dell'inceneritore, emerge dall'enfasi riposta nel progetto di sorveglianza epidemiologica dell'ASL10. Una indagine epidemiologica, a posteriori, eticamente inaccettabile dal momento che deve essere attivata la Prevenzione primaria, non costruendo l'inceneritore di Firenze.
Comunicato stampa, Medici No Inceneritori, Firenze 13 giugno 2016


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Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 6/13/2016 05:20:00 PM

[Associazione "Vivere in Valdisieve"] Piano inceneritori del Governo Renzi. Schiaffo della Commissione Europea a Ministero dell'Ambiente e ARTA.


Comunicato stampa dell'8/06/2016
Il Piano nazionale di incenerimento deve essere assoggettato a Valutazione Ambientale

La conferma arriva direttamente dalla Commissione Europea che nella risposta all'interrogazione dell'europarlamentare del M5S Affronte ha chiarito che la procedura di Valutazione Ambientale Strategica è necessaria (alleghiamo interrogazione e risposta).
Il Forum dell'Acqua e Nuovo Senso Civico già lo scorso 15 aprile avevano sollevato il caso, inviando una lettera al Ministero e a tutte le regioni italiane in cui si contestava duramente l'escamotage con cui il Ministero cercava di evitare la fase delle osservazioni pubbliche per il famigerato piano di incenerimento che prevede oltre dieci nuovi inceneritori di cui uno in Abruzzo. Addirittura, il Ministero sosteneva di non riuscire a calcolare gli impatti del Piano sull'ambiente.

L'Espresso, con un'inchiesta curata da Paolo Fantauzzi, aveva dedicato un ampio articolo alla denuncia delle associazioni (http://espresso.repubblica.it/palazzo/2016/04/14/news/arrivano-dodici-nuovi-inceneritori-ma-per-il-ministero-non-c-e-impatto-sull-ambiente-1.260449) e, oggi dedica il terzo articolo alla vicenda (http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/06/08/news/inceneritori-bruxelles-smentisce-il-ministero-ci-vogliono-analisi-piu-approfondite-1.270272?ref=HEF_RULLO).
In un paio di ore Forum Acqua e Nuovo Senso Civico erano infatti riuscite a calcolare le emissioni aggiuntive provenienti dall'incenerimento di 8 milioni di tonnellate di rifiuti all'anno (di cui 1,8 da mandare ai nuovi inceneritori). Si veda la nota allegata per i particolari.
La maggioranza delle regioni, tra cui Lombardia, Emilia Romagna, Campania, Veneto e Abruzzo, nel frattempo si sono schierate contro l'ipotesi ministeriale chiedendo di assoggettare a Valutazione Ambientale Strategica il Piano ministeriale.
Inopinatamente l'ARTA si è schierata con il Ministero dell'Ambiente aprendo uno scontro con la Giunta Regionale e con gli uffici che si occupano dei rifiuti nella regione.
Ora arriva questa ennesima bocciatura direttamente da Bruxelles per Galletti e, in Abruzzo, Amicone.
Forum H2O e Nuovo Senso Civico ribadiscono che l'incenerimento produce solo nuovo inquinamento senza risolvere i problemi, visto che, oltre alle emissioni in atmosfera, rimangono anche le ceneri dei rifiuti bruciati da smaltire in discarica (pari al 20-30% della massa originaria).
La Direttiva Comunitaria 98/2008 pone l'incenerimento al quarto posto tra cinque opzioni nella gestione dei rifiuti. La direzione da intraprendere è quella della prevenzione, del riuso e del riciclo, attività che creano filiere locali che possono dare lavoro a decine di migliaia di persone, al contrario di quella promossa dalle 5-6 aziende "pro-inceneritori" che vogliono solo spartirsi il mercato italiano dei rifiuti.

Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua 
3683188739
e-mail:segreteriah2oabruzzo@gmail.com



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Postato da Blogger su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 6/15/2016 03:52:00 PM

[Associazione "Vivere in Valdisieve"] GRANDI OPERE PER 6 MINUTI IN MENO!! IL CASO DELLA STAZIONE FOSTER A FIRENZE

Perdere 30/40 minuti per risparmiarne 6… e per giunta spendendo un sacco di soldi ......chi lo farebbe? 
Qualcuno, anzi, molte migliaia, lo faranno....… toscani e turisti che usano Firenze come nodo per andare/venire a/da Roma e Bologna.......

Il video che pubblichiamo è esplicativo!


Un ringraziamento speciale a Milena e .....a Pier Daniele :-)

Fonte Video: https://youtu.be/aea31StTv9Y

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Postato da  Associazione "Vivere in Valdisieve" il 6/16/2016 11:56:00 AM

lunedì 13 giugno 2016

Comunicato Stampa : TAV e grandi opere, un incontro a Firenze

RETE DEI COMITATI PER LA DIFESA DEL TERRITORIO 


 COMUNICATO STAMPA
Firenze, 9 giugno 2016

                                                          
TAV e grandi opere, i problemi fiorentini nel quadro delle grandi opere. Un incontro a Firenze

Il giorno 8 giugno si è tenuto un incontro pubblico sul tema delle grandi opere inutili che ha visto un approfondimento sulle normative entrate in vigore negli ultimi tempi e ha fatto il punto sulla situazione fiorentina. L'iniziativa, tenutasi al Parterre, era stata organizzata dalla Rete dei Comitati in Difesa del Territorio, Comitato No Tunnel TAV, PerUnaltracittà.
L'ingegner Ivan Cicconi ha valutato come il nuovo “Codice dei Contratti” (chiamato comunemente Codice degli Appalti) abbia sì adattato la normativa sulle “concessioni” a quella europea, ma ha introdotto nuove forme contrattuali come la “locazione finanziaria immobiliare” e il “contratto di disponibilità” che hanno reintrodotto le anomalie che si volevano evitare: enormi benefici a favore delle grandi imprese e i costi completamente a carico del pubblico; è stata sciaguratamente confermata anche la figura del “general contractor” che ha consentito il costo astronomico delle linee TAV italiane (5 volte quelle francesi). Le nuove normative insomma non saranno in grado di creare un vero cambiamento nel mondo delle grandi opere dove corruzione, illegittimità e infiltrazioni mafiose saranno favorite dalle stesse normative.
Il professor Alberto Ziparo ha ricordato le troppe illegittimità che ancora pesano sul progetto TAV fiorentino e di cui le istituzioni locali e nazionali non sembrano tener conto. Anche il presidente dell'ANAC, Raffaele Cantone, definì il progetto fiorentino “una vicenda che non fa onore all'Italia”, ma tutto questo è stato totalmente ignorato; addirittura la politica locale ha cominciato a farneticare di far passare i treni regionali sulla linea AV smentendo clamorosamente oltre un decennio di ottusi dogmi trasportistici, confermando che, se non si hanno ancora le idee chiare su cosa sia e a cosa serva il Passante, l'utilità di questi lavori è nulla.
La mancanza di VIA sulla stazione AV, su cui nessuno ha il coraggio di intervenire, dà il senso dell'illegittimità e della confusione che regna su questo progetto.
La vicenda delle terre di scavo che, se andranno davvero a Santa Barbara, sarà solo grazie ad una normativa creata ad hoc e in conflitto con le normative europee; l'allora ministro dell'ambiente del governo Letta, Andrea Orlando, nel 2013 venne a Firenze per incontrare i magistrati e capire cosa non andava promettendo interventi adeguati; l'attuale governo ha però riconfermato e reso ancora più farraginose le normative che preoccupavano. La gestione delle terre, di cui si prevede un campionamento per lotti, si dimostra estremamente complicata, suscettibile di illeciti e soprattutto comporterà un aumento dei costi; fatto questo tanto caro ai costruttori.
La fragilità del sottosuolo di Firenze è emersa con forza per la semplice rottura di un tubo dell'acquedotto; realizzare due gallerie di 7 km nel ventre antico della città, con un progetto così lacunoso, a cosa potrebbe portarci? Nessuno se lo vuol chiedere? Su questo cfr http://www.perunaltracitta.org/2016/05/30/dopo-voragine-interessi-acqua-di-firenze-dossier-perunaltracitta/
L'impatto sulla falda, certificato dalla stessa ARPAT, non è risolto e difficilmente lo sarà con la presenza di paratie sotterranee profonde oltre 40 metri. Dei rischi di questo fatto nessuno parla.
I rischi di cedimento che sono pericolosamente sottostimati secondo la letteratura scientifica esistente sono, anche questi, ignorati. Il fatto che a scavare dovrebbe essere una sola fresa invece che due, che questo fatto comporti danni in superficie maggiori del 50% è dolosamente ignorato.
Presto sentiremo qualcuno dire senza pudore che bisognerà fare “presto e bene”; nessuna vergogna dopo quasi 20 anni di un progetto impossibile che probabilmente resterà un mostro incompiuto nel cuore di Firenze.

Rete dei Comitati in Difesa del Territorio
Comitato No Tunnel TAV
PerUnaltracittà                     ref. 338 3092948

 


Ass. Rete dei Comitati per la difesa del TerritorioReg.12855/3-12-08
CF.  94164340484
IBAN
- IT48L0616002824000017125C00
Sede legale P.za Prato ai Pini, 7 - 50014-Fiesole (FI)
Sede segreteria Via Lorenzoni, 34 - 50012-Bagno a Ripoli (FI)
rete@territorialmente.it
toscanacomitati@libero.it
Per associarsi vedi:http://www.territorialmente.it/come-associarsi