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lunedì 30 dicembre 2013

Fwd: [ASSOCIAZIONE VALDISIEVE] AUGURI DA ROSSANO ERCOLINI


Cari amici, intanto un augurio sincero per l'anno che verrà.  Per me il 2013 è stato un anno pieno di soddisfazione per aver non solo per aver ricevuto il prestigioso Environmental Goldman Prize considerato il "Nobel verde"  (indimenticabili la cerimonie di premiazione a San Francisco e a Washington e l'incontro con Obama) ma anche per aver visto affermare il crescente successo della strategia rifiuti zero che Ambiente e Futuro (che presiedo)  ha introdotto in Italia a partire dal 1996.  Oggi non solo l'incenerimento dei rifiuti (definito dai PR come "termovalorizzazione") è al palo (per l'effetto di una costante riduzione dei rifiuti non solo indotta dalla crisi ma anche dalla diffusione delle "buone pratiche"). Ma soprattutto è sotto gli occhi di tutti la diffusione in ogni angolo d'Italia della stretegia RZ diffusa da comitati ed associazioni e recepita, ormai, da 202 comuni. Nel 2013, complice il riconoscimento a me attribuito che rappresenta un riconoscimento a tutte le comunità non solo italiane ma presenti in tutta Europa, ben 90 comuni hanno aderito alla strategia ZW portanto a circa l'8% dell'intera popolazione italiana i cittadini "istituzionalmente"impegnati ad attuare la strategia RZ. A fronte di questa soddisfazione corroborata anche dal successo ottenuto dalla raccolta di firme per la Proposta di Legge ZW sono però aumentate anche le responsabilità e le "grane". Infatti, siamo continuamente "assediati" da richieste di partecipazione a convegni ed incontri (dopo il premio ho partecipato a circa 45 incontri praticamente in tutte le regioni d'Italia valutabili in circa 10.000 partecipanti) a cui non sempre riusciamo a rispondere positivamente denotando la necessità di accelerare modi e tempi di formazione per tantissimi attivisti RZ. In questo senso non solo siamo riusciti a dotare ZERO WASTE ITALY di un mini-staff ma grazie all'esperienza entusiasmante del Centro Ricerca RZ del comune di Capannori siamo stati in grado nel mese di dicembre di formare oltre 100 tra attivisti, amministratori e gestori. Insomma, accanto alla responsabilità che ci viene attribuita dalla "Rivoluzione in corso di ZW" avvertiamo anche l'entusiasmo di una COMUNITA' DI ZERO WASTERS CHE STA CRESCENDO formata in buona parte da giovani. Non a caso abbiamo descritto la vitalità di idee e di realizzazione di progetti all'insegna dei 10 passi  ZW  con lo slogan di "Spuntano come i funghi" ispirandoci al progetto (sorto dal "caso studio" delle capsule del caffè) denominato "Funghi dai fondi del caffè" che rappresenta un esempio concreto di "blue economy" in grado di connettere ecologia ed economia e lavoro. Nel 2014 approfondiremo questo percorso consapevoli che nel "cassonetto ci sia una vera e propria miniera urbana" da far ritenere "criminale" dal punto di vista anche economico bruciare o interrare risorse che debbono rappresentare la base di strategie di riparazione-riuso-riciclo-compostaggio come l'Europa ci chiede di fare. MA IL 2014 SARA' L'ANNO DELLA "RESPONSABILITA' ESTESA DEL PRODUTTORE" in cui le imprese che producono soprattutto prodotti ed imballaggi non riciclabili (o riusabili) dovranno essere chiamati alle loro responsabilità non più prorogabili di un nuovo "disegno industriale". Nel 2014, insomma proseguirà l'onda lunga di questi successi con un occhio di riguardo ai giovani che da RZ possono ricavare un progetto coerente di "sostenibilità ambientale" e di OCCASIONI DI LAVORO OLTRE CHE A UNA VERA E PROPRIA MINIERA DI SIGNIFICATI per i propri progetti di vita. Brindiamo al 2014 che faccia "uscire il genio dalla bottiglia" e che faccia saltare i "Tap manager" delle multiutility dell'incenerimento.   Rossano Ercolini
Cari amici, intanto un augurio sincero per l'anno che verrà.

Per me il 2013 è stato un anno pieno di soddisfazione non solo per aver ricevuto il prestigioso Environmental Goldman Prize considerato il "Nobel verde" (indimenticabili la cerimonie di premiazione a San Francisco e a Washington e l'incontro con Obama), ma anche per aver visto affermare il crescente successo della strategia rifiuti zero che Ambiente e Futuro (che presiedo) ha introdotto in Italia a partire dal 1996.
Oggi non solo l'incenerimento dei rifiuti (definito dai PR come "termovalorizzazione") è al palo (per l'effetto di una costante riduzione dei rifiuti non solo indotta dalla crisi ma anche dalla diffusione delle "buone pratiche"). Ma soprattutto è sotto gli occhi di tutti la diffusione in ogni angolo d'Italia della stretegia RZ diffusa da comitati ed associazioni e recepita, ormai, da 202 comuni. Nel 2013, complice il riconoscimento a me attribuito che rappresenta un riconoscimento a tutte le comunità non solo italiane ma presenti in tutta Europa, ben 90 comuni hanno aderito alla strategia ZW portanto a circa l'8% dell'intera popolazione italiana i cittadini "istituzionalmente"impegnati ad attuare la strategia RZ. 
A fronte di questa soddisfazione corroborata anche dal successo ottenuto dalla raccolta di firme per la Proposta di Legge ZW sono però aumentate anche le responsabilità e le "grane". Infatti, siamo continuamente "assediati" da richieste di partecipazione a convegni ed incontri (dopo il premio ho partecipato a circa 45 incontri praticamente in tutte le regioni d'Italia valutabili in circa 10.000 partecipanti) a cui non sempre riusciamo a rispondere positivamente denotando la necessità di accelerare modi e tempi di formazione per tantissimi attivisti RZ. In questo senso non solo siamo riusciti a dotare ZERO WASTE ITALY di un mini-staff ma grazie all'esperienza entusiasmante del Centro Ricerca RZ del comune di Capannori siamo stati in grado nel mese di dicembre di formare oltre 100 tra attivisti, amministratori e gestori. Insomma, accanto alla responsabilità che ci viene attribuita dalla "Rivoluzione in corso di ZW" avvertiamo anche l'entusiasmo di una COMUNITA' DI ZERO WASTERS CHE STA CRESCENDO formata in buona parte da giovani. Non a caso abbiamo descritto la vitalità di idee e di realizzazione di progetti all'insegna dei 10 passi ZW con lo slogan di "Spuntano come i funghi" ispirandoci al progetto (sorto dal "caso studio" delle capsule del caffè) denominato "Funghi dai fondi del caffè" che rappresenta un esempio concreto di "blue economy" in grado di connettere ecologia ed economia e lavoro. 
Nel 2014 approfondiremo questo percorso consapevoli che nel "cassonetto ci sia una vera e propria miniera urbana" da far ritenere "criminale" dal punto di vista anche economico bruciare o interrare risorse che debbono rappresentare la base di strategie di riparazione-riuso-riciclo-compostaggio come l'Europa ci chiede di fare. 
MA IL 2014 SARA' L'ANNO DELLA "RESPONSABILITA' ESTESA DEL PRODUTTORE" in cui le imprese che producono soprattutto prodotti ed imballaggi non riciclabili (o riusabili) dovranno essere chiamati alle loro responsabilità non più prorogabili di un nuovo "disegno industriale". Nel 2014, insomma proseguirà l'onda lunga di questi successi con un occhio di riguardo ai giovani che da RZ possono ricavare un progetto coerente di "sostenibilità ambientale" e di OCCASIONI DI LAVORO OLTRE CHE A UNA VERA E PROPRIA MINIERA DI SIGNIFICATI per i propri progetti di vita. Brindiamo al 2014 che faccia "uscire il genio dalla bottiglia" e che faccia saltare i "Tap manager" delle multiutility dell'incenerimento.

Rossano Ercolini

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sabato 21 dicembre 2013

LETTERA APERTA A RENZI




CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

LETTERA APERTA AL SEGRETARIO DEL PD MATTEO RENZI

 

Caro Segretario,

 

come Lei ben sa in Italia il trasporto ferroviario regionale, cioè una buona parte del servizio ferroviario complessivo, è in condizioni disastrose. Per i pendolari, soprattutto nelle grandi aree metropolitane, mancano le condizioni minime di regolarità, di accoglienza e di affidabilità degne di un paese civile. Di anno in anno peggiorano i ritardi, i guasti, i disservizi. Come denuncia anche il rapporto Pendolaria 2013 di Legambiente ciò provoca la contrazione dell’uso dei mezzi pubblici e l’aumento del traffico privato. I danni economici causati dalle inefficienze si sommano a quelli della crisi economica e sociale in corso. Un diritto fondamentale per i cittadini, quello alla mobilità e all’accessibilità, è gravemente compromesso. Inoltre, per il taglio delle risorse pubbliche e per l’assenza di politiche efficaci in questo settore, l’Italia perde un’occasione d’oro per ricominciare a produrre ricchezza. Quello del trasporto delle persone e delle merci è “fattore decisivo per il rilancio economico, occupazionale e industriale del nostro Paese”, come giustamente si legge nel programma del suo Partito.

 

Rispetto alle medie nazionali la Toscana certo non piange, ma neanche ride, dato che su certe tratte, ad esempio quelle del Valdarno, della Faentina, tra Viareggio e Pistoia, i problemi sono cronici, soprattutto per studenti e lavoratori. Ciò è stato recentemente denunciato dallo stesso Presidente Rossi in una lettera che ha scritto all’amministratore delegato di Ferrovie Mauro Moretti. In Toscana l’integrazione tra il Servizio AV, inaugurato 4 anni fa, e il Servizio regionale non è avvenuta, né è veramente prevista. Anzi possiamo dire che l’Alta Velocità si sta sviluppando a spese del Servizio regionale.

 

Sappiamo che le Ferrovie sono rimaste il sostanziale monopolista del trasporto ferroviario e dobbiamo constatare la latitanza della nuova Autorità dei trasporti.

Secondo recenti calcoli le Ferrovie italiane tra il 2001 e il 2010 hanno ricevuto finanziamenti pubblici di gran lunga superiori rispetto alla media delle aziende pubbliche ferroviarie dell’Europa occidentale, ma questi trasferimenti pubblici, sommati agli elevati profitti del Servizio Alta Velocità che costituisce il 5% del traffico totale, non si sono tradotti in investimenti e migliorie per il resto del servizio, particolarmente per quello regionale.

 

Sappiamo che Nodavia la società controllata da Coopsette incaricata dei lavori per il sottoattraversamento e la stazione AV, tuttora indagata dalla Procura di Firenze per gravissimi reati, otterrà quasi 300 milioni di soldi freschi per poter proseguire i lavori, compensando i ritardi e i maggiori costi del cantiere. Insomma chi ha truffato ora viene anche risarcito per proseguire un’opera, quella del sottoattraversamento AV e della stazione Foster, a giudizio di molti incongrua, sostanzialmente irrilevante per il traffico nazionale, dannosa per le relazioni con Firenze città (cittadini e visitatori), per le relazioni con la Regione e, da molti punti di vista, per lo svolgimento dei servizi regionali e locali.

 

Per quell’opera sono stati impiegati 15 anni di tempo (e altrettanti ipotecati per il futuro) e saranno spesi un miliardo e mezzo di euro, al netto degli innumerevoli e probabili guasti ambientali. E tutto ciò in una città - non dovremmo ricordarlo proprio a Lei Sindaco - il cui centro storico e parti significative del suo territorio sono state dichiarate Patrimonio dell’ Umanità da parte dell’ Unesco.

 

Ha senso tutto ciò? Non sarebbe meglio dirottare anche solo una  parte di quelle risorse per migliorare il Servizio regionale, per istituire un vero Servizio ferroviario metropolitano in un’area, quella fiorentina, assediata dal traffico, demoralizzata da una mobilità poco intelligente e sofferente per l’ inquinamento acustico ed atmosferico?

Tanto più che l’Alta Velocità già c’è e funziona bene, mentre funzionerebbe peggio ad opera realizzata.

Come afferma sempre il programma del Partito Democratico “le risorse pubbliche non sono infinite e perciò devono essere investite bene e in maniera responsabile”.

 

Da qui la nostra modesta proposta per Lei.

 

Anche avvalendosi delle competenze e delle energie nuove che ha saputo raccogliere attorno a sé dichiari la volontà sua e del Partito Democratico di farla finita con le Grandi opere, nell’accezione criminogena con cui sono state condotte negli ultimi venti anni, chiedendo nella Legge di stabilità attualmente in discussione al Parlamento la soppressione di quelle più inutili, a partire da quella che interessa la nostra città e che fin dall’inizio del suo mandato Lei ha cercato inutilmente di correggere.

 

Dica anche che il sottoattraversamento ferroviario di Firenze e la nuova stazione sotterranea per l’AV sono opere che il suo Partito non sostiene più e alle quali le locali amministrazioni non sono più interessate.

 

Chieda con forza il rilancio del trasporto regionale e locale attraverso progetti immediatamente cantierabili e da concludersi in tempi certi secondo un serio programma di opere di pubblica utilità. Ne guadagnerebbe Firenze, la Regione Toscana e tutto il Centro Italia, potendo finalmente trarre pieno giovamento anche dalla risorsa Alta Velocità.

 

Faccia un bel regalo di Natale e per non parere troppo legato alla sua città ci metta almeno un paio di altre opere inutili che certo non mancano: a partire dalla Torino-Lione o dal cosiddetto Terzo Valico tra Genova e la Pianura Padana.

 

Con i nostri più sinceri auguri di Natale

 



giovedì 19 dicembre 2013

Comunicato Stampa, Firenze 19 Dicembre 2013 Piano Rifiuti Toscana. Romanelli (SEL)


"Nel Piano e nella Risoluzione approvata molti segnali incoraggianti, vogliamo credere nella volontà di superare la stagione d'inceneritori e discariche a favore della diminuzione della produzione di rifiuti, del riciclo e del riuso dei materiali".
 
"Oggi in Consiglio Regionale – dichiara l'esponente di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli - con l'adozione del Piano Regionale di gestione dei rifiutisembra avviarsi, se le buone intenzioni saranno mantenute e avranno seguito pratico, una nuova fase importante per la Toscana, con un cambio di marcia impensabile fino a poco tempo fa, quando imperava la logica dell'incenerimento a tutti i costi".  "È solo un primo passo, sicuramente migliorabile prima della stesura definitiva, ma certamente è un riconoscimento al lavoro delle associazioni, dei cittadini, degli esperti, che per anni hanno predicato nel deserto e a cui ora si riconosce la validità delle proposte alternative verso Rifiuti Zero".
 
"Questo piano ha due elementi forti. Il primo è il riconoscimento che la raccolta differenziata spinta, attraverso il porta a porta, fa risparmiare e non aumentare i costi, come in malafede gli inceneritoristi hanno sempre sostenuto, ed inoltre è anche una buona politica occupazionale, che potrebbe portare a regime secondo il Piano 1500 nuovi posti di lavoro in Toscana (secondo le nostre stime oltre 2000). Il secondo è che si decide finalmente di porsi il problema del riciclo effettivo di quanto raccolto in maniera differenziata, creando, con l'uso dei fondi europei e i vantaggi fiscali, start up di nuove imprese nel campo del riciclo di materia. Il risultato, è che ci si ripromette di riciclare effettivamente il 60% dei rifiuti urbani prodotti al 2020, ben di più del traguardo deciso a livello europeo, il 50%".
 
"Il grave limite del Piano, è la non previsione di abbattimento della quantità dei rifiuti prodotti, che invece è il primo obiettivo che l'Europa e comunque tutta la cultura delle buone pratiche ci impone. Questo fatto, inaccettabile, mi avrebbe portato a non dare voto favorevole al Piano, ma devo dire che lo abbiamo recuperato in un ordine del giorno costruito, con la importante disponibilità dell'Assessore Bramerini, consultando quei soggetti che si sono costituiti in una rete di associazioni, movimenti e amministratori virtuosi per interloquire con l'Amministrazione e migliorare il lavoro della Giunta".
 
"L'ordine del giorno
, veramente ottimo, contiene l'impegno a recepire, nella fase dei 60 giorni utili per le osservazioni, una serie di input decisivi, che, se inseriti correttamente nella stesura definitiva, ci porteranno a dare un voto convintamente favorevole quando il Piano tornerà in Consiglio per il voto finale, mentre al contrario, qualora fossero disattesi, provocherebbero l'immediato ritiro del nostro investimento di fiducia che oggi abbiamo dato, dando un voto finale negativo".
 
"Il testo dell'ordine del giorno chiede per prima cosa di definire obiettivi di riduzione della produzione pro-capite dei rifiuti, poi di superare, rivedendo la legge regionale, l'attuale pianificazione interprovinciale, abbandonare nuove previsioni o ampliamenti in contrasto con i nuovi obiettivi del Piano, porre in atto quelle azioni atte a far valere la preminenza dell'interesse e della pianificazione pubblica sui cosiddetti "diritti acquisiti" del privato, porsi degli obiettivi intermedi e una cabina di monitoraggio che coinvolga anche i cittadini e i movimenti della rete Rifiuti Zero, monitorare l'attività dei soggetti gestori prevedendo penalizzazioni per coloro che non raggiungono gli obiettivi previsti, tenere conto del fattore ceneri e scorie prodotte dagli impianti di incenerimento, che quindi non sono affatto l'elemento salvifico di "chiusura del ciclo" che fino ad oggi era stato magnificato, prevedere la tariffazione puntuale".
 
"Restando sulla Provincia di Firenze, questo nuovo Piano, benchè non ancora approvato, e pur nella forma ancora non migliorata secondo l'ordine del giorno, ha già prodotto un dibattito sui territori che ha sostanzialmente già sancito il seppellimento degli impianti di Greve in Chianti e Rufina, dei veri e propri obbrobri senza capo né coda, e pone le basi perché le Provincie, anzi la Regione stessa se cambiando la Legge cambieranno le competenze, riveda con forte ribasso tutte le previsioni impiantistiche".
 
"Nel caso la Legge cambi e metta in capo alla Regione la scelta delle localizzazioni e del tipo di impianti, per noi diventa campale la battaglia per sconfiggere l'ultima mostruosità prevista dai piani vigenti, ovvero Case Passerini, che va ad aggredire un territorio già oggi in emergenza ambientale e sanitaria, e che si prevede di caricare appunto di un inceneritore, un nuovo mega-aereoporto, e la terza corsia dell'A11, così come ci impegneremo per portare all'attenzione l'alternativa degli impianti a freddo, più ecologici e meno costosi degli inceneritori " - conclude Romanelli


mercoledì 18 dicembre 2013

I VIAGGI DEL GOVERNATORE





CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

I VIAGGI DEL GOVERNATORE

 

 

Il Presidente della Toscana Rossi, dopo aver compiuto una serie di viaggi sui treni per i pendolari in compagnia dell’assessore ai trasporti Ceccarelli, ha inviato all’Amministratore delegato di Ferrovie Moretti una lettera per denunciare le inaccettabili condizioni in cui si svolge il servizio ferroviario regionale.

Rossi attribuisce il disservizio alla concentrazione sull’Alta Velocità degli investimenti di Trenitalia e dell’attenzione della politica e dei media.

Nel dettaglio della lettera i problemi sono quelli dell’invecchiamento e dell’inadeguatezza dei vagoni, dei guasti ripetuti a bordo e nelle stazioni e soprattutto quello dell’interferenza con i convogli dell’AV nella tratta del Valdarno e all’ingresso nella stazione di S. M. Novella.

In una sua dichiarazione l’Assessore Ceccarelli ha detto che queste inefficienze si risolveranno definitivamente solo con la realizzazione del Sottoattraversamento di Firenze quando “ l’AV interferirà di meno con il traffico regionale rispetto  alla situazione attuale”.

 

Da ciò si deduce che:

 

·        questa situazione permarrà a tempo indeterminato

·        una rinuncia al Sottoattraversamento potrebbe scongiurare i tagli ai trasferimenti pubblici dello Stato per il trasporto pubblico locale

·        a Sottoattraversamento realizzato l’AV continuerà ad interferire con il traffico regionale

 

Più passa il tempo e più diventa insostenibile la posizione della Regione Toscana e del Comune di Firenze che continuano a sostenere il progetto del Sottoattraversamento di Firenze e della Stazione Foster.

 

Più volte, dopo l’avvio dell’inchiesta della Procura della Repubblica sui lavori per l’AV a Firenze, che ha portato agli arresti della banda Lorenzetti svelando infiltrazioni criminali e pericoli per la salute pubblica, abbiamo chiesto la sospensione dei lavori e l’apertura di un tavolo per discutere il da farsi. Oggi di fronte alla drammatica accelerazione della crisi sociale ed economica chiediamo la chiusura immediata di quei cantieri e il dirottamento di quelle risorse per una piena integrazione tra il servizio Alta Velocità e il servizio regionale.

 

Per quest’ultimo occorre affrontare subito la grave carenza di convogli, non sanata dalle recenti tardive forniture, provvedendo anche all’adeguamento  tecnologico degli impianti. Occorre partire da quello che c’è senza perdere altro tempo e altro denaro, magari rincorrendo soluzioni alternative.

 

Occorre per questo correggere gli accordi tra RFI ed Enti locali che prevedono la scomparsa del Servizio Ferroviario Metropolitano in cambio di opere compensative, molte delle quali inutili e non finalizzate alla soluzione dei gravi problemi di mobilità dell’area fiorentina.

 

Misureremo anche su questo la coerenza del Presidente Rossi e la capacità di effettivo rinnovamento del neosegretario nazionale del PD, il Sindaco Renzi.

 

 

 

 

 

 





venerdì 13 dicembre 2013

CI RISIAMO












CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

CI RISIAMO!

 

Ancora una volta in questi giorni assistiamo al blocco della circolazione e dei divieti a causa dello smog fuori controllo in città e nei 7 comuni dell’agglomerato fiorentino. Ciò avviene su sollecitazione della Rete No smog di Firenze (Città ciclabile, Italia Nostra, Medici per l’Ambiente, Medicina Democratica, sTraffichiamo Firenze, Terra!) di cui pubblichiamo qui sotto il comunicato stampa del 10 dicembre. Ricordiamo che Firenze rientra da diversi anni tra le 45 città più inquinate in Italia e da molti anni il Pm10 supera di quasi il doppio il limite dei 35 giorni all’anno della normativa.

Dal comunicato stampa emergono anche difetti delle modalità di rilevazione da parte della Regione Toscana in materia (diminuzione delle centraline di rilevazione e loro collocazione); modalità che non sono mai state illustrate né discusse con la cittadinanza.


RETE NO SMOG FIRENZE

Città Ciclabile, Italia Nostra, Medici per l'Ambiente, Medicina Democratica,  sTraffichiamo Firenze, Terra!

 

Firenze, 10 dicembre 2013                                                                                                                                          Comunicato Stampa

 

PM10 ALLE STELLE PER SEI GIORNI CONSECUTIVI, CENTRALINA PONTE ALLE MOSSE “MAGLIA NERA” DELLA TOSCANA, MA IL COMUNE TACE.

Rete No Smog: l'inganno delle centraline di fondo di Boboli e Bassi. Inquinamento continuerà ancora per le condizioni meteo favorevoli.

 

"E' emergenza smog con il  Pm10 alle stelle, ma il Comune di Firenze tace". E' questa l'accusa della Rete No Smog dopo sei giorni consecutivi di sforamento del Pm10 nelle centraline di Firenze e di altre città della Toscana. E' da mercoledì scorso che il Pm10 ha iniziato a sforare ininterrottamente nelle centraline, nei giardini di Boboli come a Scandicci, dove venerdì ha raggiunto la punta massima di 116 microgrammi/mc (la soglia è di 50), e a Ponte alle Mosse, dove ieri, lunedì, sono stati misurati 108 microgrammi/mc ed è stato il 36 giorno di sforamenti, superando così il limite dei 35 giorni previsto dalla normativa e diventando così la centralina “maglia nera” e la più inquinata della Toscana. E nei prossimi giorni gli sforamenti del Pm10 sono destinati a continuare, viste le previsioni meteorologiche stabili, con freddo e alta pressione, favorevoli alle concentrazioni e innalzamento degli inquinanti nell'aria. "Nonostante gli sforamenti del Pm10 il Comune di Firenze e gli altri Comuni della piana non prendono provvedimenti antismog, a differenza di altre città come Milano e Roma - sottolineano le associazioni componenti la Rete, Città Ciclabile, Italia Nostra, Medici per l'Ambiente, Medicina Democratica, sTraffichiamo Firenze, Terra! – perché continua l’inganno delle centraline “di fondo”, che registrano l’inquinamento in misura inferiore (un terzo dei giorni di superamento), ma sono prese come riferimento per gli sforamenti e quindi per i provvedimenti antismog”. La Rete ricorda infatti il paradosso che le centraline collocate all’interno dei giardini di Boboli e di viale Bassi vengono considerate come le più attendibili per l’esposizione dei cittadini agli inquinanti, “come se i fiorentini abitassero e vivessero ai giardini di Boboli”, commentano dalla Rete. Così la centralina di via Ponte alle Mosse, in zona di traffico e altamente residenziale, è quella record negativo di tutte le centraline della Toscana, ma per il Comune di Firenze i suoi 36 giorni di sforamenti non contano, perchè hanno valore i 13 giorni della centralina di Scandicci e gli 11 di Boboli e i 10 di Bassi. “Così in questi giorni i fiorentini respirano Pm10 a pieni polmoni - concludono le associazioni della Rete No Smog - ma il Comune non solo non prende provvedimenti, aspettando il superamento della soglia dei 15 giorni sforati dalla centralina di Scandicci, ma se ne disinteressa totalmente e non si preoccupa neanche di avvertire i cittadini dei rischi per la salute”.

 

 

 

 

 






martedì 10 dicembre 2013

ADERIAMO ALL'APPELLO





CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

ADERIAMO ALL’APPELLO PER L’APPROVAZIONE
DELLA NUOVA LEGGE URBANISTICA REGIONALE

 

                               

 

Alcuni noti urbanisti, fra cui Vezio De Lucia ed Edoardo Salzano, nonchè intellettuali di rilievo della cultura italiana si sono fatti promotori di un appello affinché la nuova legge urbanistica della Regione Toscana venga approvata rapidamente al fine di bloccare da subito la dilapidazione dello spazio aperto e di essere di esempio anche a livello nazionale.

All’appello hanno immediatamente aderito, fra gli altri, Alberto Asor Rosa, Vittorio Emiliani, Tomaso Montanari, Salvatore Settis e Renato Soru.

 

Si tratta di una legge che, non solo consente di fermare il forsennato consumo di suolo che sta impoverendo e depredando il nostro territorio, ma tende a rimettere ordine fra le competenze istituzionali, in particolare quelle delle Regioni e quelle dei Comuni, ripristinando un potere di indirizzo regionale che una malintesa riforma della Costituzione aveva di fatto abolito, equiparando il potere delle Regioni a quello del più piccolo dei Comuni d’ Italia.

 

A questo proposito ricordiamo la proposta di legge di iniziativa popolare redatta da vari Comitati, tra cui il nostro, ed associazioni ambientaliste fra cui Italia Nostra, sottoposta alle firme dei cittadini toscani (furono raccolte circa 7.000 firme) e presentata al Consiglio Regionale nell’aprile del 2011. I redattori della proposta avevano infatti avuto modo di verificare, sia all’interno delle istituzioni, che nella realtà quotidiana, quanti guasti e squilibri territoriali la legge urbanistica vigente, avesse apportato al territorio toscano, in particolare non consentendo alla Regione di far prevalere il suo Piano di indirizzo territoriale rispetto agli appetiti edilizi dei Comuni.

 

Tuttavia, nonostante l’ammissibilità riconosciuta, la maggioranza del Consiglio, dopo una discussione di tre minuti, respinse la proposta considerandola in contraddizione con la riforma costituzionale prima citata.

 

Ci rallegriamo pertanto che la Regione abbia cambiato parere in questi anni ed abbia proposto una nuova legge che ci sembra sviluppare e completare quelle istanze in un’ ottica di riequilibrio istituzionale finalizzata al rispetto del territorio.

 

Per questi motivi vi invitiamo a firmare numerosi l’appello che si trova nel sito Eddyburg di Edoardo Salzano.

 

 

 

Perché sia rapidamente approvata
la proposta di legge urbanistica della Toscana

Siamo venuti a Firenze da altre città e altre regioni. Analizzando e discutendo la proposta di legge in materia di urbanistica e di governo del territorio abbiamo imparato molto su come si può fare per combattere davvero il consumo di suolo, cioè l’espansione dell’urbanizzazione (la “repellente crosta di cemento e asfalto”) sull’intero territorio nazionale. Il blocco dell’espansione è un obiettivo che molti dicono di voler raggiungere ma le intenzioni diventano efficaci solo se ad esse seguono i fatti. Quando si tratta del territorio i primi fatti sono le regole.

Le regole per il buon governo proposte dalla Giunta della Regione Toscana ci sembrano esemplari. Vorremmo che fossero presto approvate, per almeno due ragioni: perché consentono di bloccare subito la dilapidazione di una risorsa – lo spazio aperto – indispensabile per il futuro della Toscana e prezioso per tutta l’umanità presente e futura; perché sono un esempio per le altre istituzioni elettive che hanno responsabilità in proposito: dal Parlamento nazionale ai Comuni. È un percorso che può contribuire far uscire l’Italia dalla crisi soddisfacendo l’esigenza della sicurezza del territorio e dei suoi abitanti, della tutela dei patrimoni comuni, e quella di uno sviluppo fondato sul lavoro e sul benessere degli abitanti.
Marco Cammelli, Giovanni Caudo, Vezio De Lucia, Salvatore Lo Balbo, Paolo Maddalena, Giampiero Maracchi, Edoardo Salzano
Firenze, 20 novembre 2013

 

edoardo.salzano@gmail.com