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lunedì 31 gennaio 2011

Selvapiana: AVVISO AIA pubblicato il giorno 30 gennaio 2011

IMPORTANTE:
Vi informiamo che è stato pubblicato l'avvio dell'AIA (autorizzazione integrata ambientale - vedi allegato) da parte di AER per il progetto del nuovo inceneritore di Selvapiana. Chiunque può presentare le osservazioni. Nell'articolo c'è il link della Provincia dove si può trovare un po' di documentazione. Ci sono 30 gg. di tempo.
L'associazione ha il dischetto completo dei documenti, chi ne volesse copia ce lo può far sapere e venire poi a prenderlo in sede ( portando chiavetta o cd ).
Data l'importanza della cosa vi chiediamo di divulgare ai vostri contatti e se qualcuno può collaborare si metta in contatto con noi.
Grazie
x assovaldisieve
catia
--
Associazione ValdiSieveLoc. Selvapiana, 45
50068 - Rufina (Firenze) Italy
Tel.055 8369848 - Fax 055 8316840

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sabato 29 gennaio 2011

GRANDI OPERE E MOBILITA' - OH YEAAAHHHHHH



IL SILENZIO DEGLI INCOSCIENTI

 
UN CONVEGNO SULLE GRANDI OPERE
A PALAZZO VECCHIO


"E' come se, per la politica, tutte le scelte fossero state già fatte, tutti i dadi già tratti: sarà l'economia a gestire il nostro futuro tutto intero, le vicende umane, la storia sociale, i paesaggi. Nessuna opzione alternativa, nessuna residua possibilità di scelta: ed è esattamente per questo, in larga misura che la politica ha perduto non solo ogni credibilità, ma anche ogni fascino.
Che sia più 'moderno' consumare a fondo un Paese come fosse un legno da rodere, impostando la rovina dei figli è fuori di ogni logica, anche economica… Ma non si trova in  giro un partito, forse neppure un singolo leader, che voglia prendersi il rischio di essere tanto moderno, davvero moderno, da mettersi di traverso".

venerdì 28 gennaio 2011

Comitato alta tensione

Il nuovo percorso

Progetto Terna di razionalizzazione della Rete nazionale in provincia di Arezzo
La società Terna nel 2009 aveva redatto un piano di sviluppo per la razionalizzazione della RTN in provincia di Arezzo che prevedeva la nuova realizzazione di un elettrodotto a 380kv sfruttando il tracciato di una linea storica esistente (Cintoia all.-Arezzo C.) e contestualmente permettendo la demolizione delle stesse linee AT esistenti (2 da 132 kv e 1 da 220kv) non più necessari. Tale Pds aveva superato la VAS.
Terna nel 2010 abbandona questo progetto senza dare nessuna spiegazione.
Le ragioni del Comitato

giovedì 27 gennaio 2011

UNO STRANO CASO: IL FERRALE

CITTADINI AREA FIORENTINA

COMITATI DEI CITTADINI – FIRENZE

 

 

LO STRANO CASO DEL FERRALE

OVVERO

UN PIANO URBANISTICO CONVENZIONATO SENZA CONVENZIONE

 

 

Di recente ("la Repubblica" del 29 dicembre) è ritornata all'attenzione della cronaca una vicenda che già da tempo abbiamo denunciato: il megaimpianto di rottamazione del Ferrale (un edificio di 30.000 mq), nato su una area agricola del quartiere 4, non ha ancora la viabilità e le opere di accesso previste nel progetto approvato (strade, raddoppio sottopasso etc.) né le altre opere di mitigazione previste (un nuovo parco pubblico sul lato ovest e alberature di fascia).

 

1. Ecco cosa si prevedeva in uno dei disegni del progetto poi autorizzato

In pratica, non ha le cosiddette opere di urbanizzazione che costituiscono l'elemento principale di un Piano Urbanistico Convenzionato quale è l'Impianto del Ferrale, opere regolarmente previste nella bozza di convenzione allegata al Piano ed approvata dal Consiglio Comunale.

 

2. Ecco come si presenta il "parco" di mitigazione oggi da via del Ferrale

 

Ma allora, perché le strade previste non ci sono?

Perché c'è ancora la viabilità locale non adeguata al traffico previsto?

 

3. Il sottopasso che collega il nuovo centro a via Minervini cioè alla A1 e FI-PI-LI

4. Via di Castelnuovo che collega il centro del Ferrale con gli abitati storici dell'Oltregreve

 

Il centro è stato autorizzato grazie a un'autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Firenze (Presidente Matteo Renzi) con atto dirigenziale n.1901 del 4.6.2007 nella quale numerosi aspetti critici di tipo ambientale e urbanistico venivano rimandati alla definizione di un Progetto Unitario Convenzionato e si subordinava l'inizio dei lavori alla presentazione "di un progetto per l'esecuzione del PUC".

 

Nel maggio 2008 la Soc. Ecofirenze depositava presso la Direzione urbanistica del Comune di Firenze il progetto unitario del Ferrale "contenente i progetti delle opere di urbanizzazione a servizio dell'area, uno relativo al verde pubblico e registrato al protocollo col numero 26166/2008, e un altro relativo alla viabilità e registrato al protocollo con il numero 26169/2008".

 

Nel giugno 2008 la Società Ecofirenze comunicava l'inizio lavori e "consegnava sia l'atto unilaterale d'obbligo, si la garanzia fideiussoria per un importo di euro 946.462,00".relativi alle opere previste del PUC.

 

Nel novembre 2008, nonostante numerose opposizioni e richieste da parte dei Cittadini di Firenze e di Mantignano Ugnano, il Consiglio Comunale del 17 novembre (presenti 24 consiglieri e 22 assenti, con il voto contrario di Ornella De Zordo, e 23 favorevoli fra i quali anche quello di Alberto Formigli) ha approvato il PUC del Ferrale presentato dalla Società Ecofirenze e l'allegato Schema di Convenzione, autorizzando inoltre "il Direttore della Direzione Urbanistica, o suo delegato, ad apportare allo schema di convenzione correlato al progetto unitario, ogni eventuale modifica di carattere non sostanziale che si renda necessaria per la miglior tutela degli interessi dell'Ente".

 

Sono passati oltre due anni

 

La Giunta e la maggioranza che aveva approvato quegli atti è stata travolta da alcuni scandali urbanistici ed edilizi sollevati dalla Procura di Firenze che, fra l'altro, ha prelevato in Comune tutta la documentazione relativa al progetto del centro unitario di rottamazione del Ferrale dal 12 giugno 2008 al 28 gennaio2010 (sarebbe magari opportuno che qualcuno spiegasse come mai è stato portato in Consiglio l'approvazione di un PUC relativo a un progetto i cui documenti da quattro mesi erano stati prelevati dalla Procura della Repubblica).

 

Della Convenzione del PUC del Ferrale non si è saputo più nulla , né dei suoi contenuti redatti dallo Studio Quadra né della sua firma che rende realmente esecutiva la convenzione!

 

Se è vero che un piano Urbanistico convenzionato non può dirsi tale in assenza di convenzione regolarmente firmata dai contraenti (rappresentante del Comune ed operatore privato), e che pertanto, qualora la convenzione non sia firmata i lavori non possono avere inizio, come mai, nel nostro caso, i lavori relativi all'Impianto sono già ultimati (non così quelli relativi alle opere di urbanizzazione) senza che la convenzione sia stata perfezionata dalle firme?

 

In attesa di una risposta vorremmo far presenti altri gravi carenze da parte dell'Amministrazione comunale su un progetto di questa rilevanza.

 

Perché, al momento della presentazione del Piano, all'operatore non è stato richiesta la dimostrazione della titolarità delle aree su cui intendeva realizzare l'intervento? tant'è che ha potuto tranquillamente dichiarare di sua proprietà una parte dei terreni di pertinenza e proprietà della confinante e storica Villa Lisi, terreni che nel progetto erano destinati a una doverosa zona di rispetto, come richiedeva la rilevanza architettonica della Villa.

 

Ci chiediamo infine come mai alla Direzione Urbanistica si sia passati da un pomposo Servizio "Grandi Progetti", che si è occupato di Piani Urbanistici quali il Ferrale e Castello (con tanto di Dirigente, funzionari responsabili, tecnici ed addetti vari), ad un Ufficio fin troppo modesto denominato "PUE di iniziativa privata e certificazioni urbanistiche" che per di più dispone solo di qualche "tecnico" e ha vacante il posto di responsabile? Davvero la Amministrazione comunale pensa che questo settore debba essere così negletto? Proprio la gestione dei rapporti con i privati, in quanto la più delicata e strategica, richiederebbe invece una struttura articolata guidata da un responsabile competente e dotata di personale adeguato, sia numericamente che qualitativamente.

Tanto più questo è vero oggi, quando le risorse disponibili sono poche ed è importantissimo ricorrere alla collaborazione dei privati, non già per rilasciare permessi a costruire con il principale scopo di far cassa, quanto invece per instaurare, soprattutto nella realizzazione delle opere e infrastrutture pubbliche, un proficuo rapporto sinergico fra pubblico e privato in cui ognuno sia consapevole e responsabile del proprio ruolo.

 

Per ora questa incredibile vicenda conferma una realtà che da anni è sotto i nostri occhi:

 

nei piani convenzionati gli interessi dei privati sembrano sempre anteposti agli interessi collettivi, e spesso nelle more delle controversie procedurali gli stessi piani vengono per lo più disattesi con danni rilevanti per la collettività.

 

Crediamo che questa prassi vada interrotta e che un amministratore che si ispiri ai principi della democrazia e della tutela degli interessi collettivi debba inaugurare – possibilmente con fatti e non con proclami - una stagione nuova che stabilisca il principio che una convenzione coi privati deve essere valida (cioè firmata) al momento di iniziare i lavori e che prima si faccia ciò che è di interesse pubblico e poi quello che è di interesse privato.

 

5. Stato attuale del "parco" pubblico previsto dal PUC, visto da Via di Castelnuovo

 

Poiché adesso è troppo tardi per pretendere la correttezza degli atti, chiediamo almeno che le opere di urbanizzazione previste dal PUC siano realizzate prima che sia consentito l'inizio dell'attività dell'Impianto.

lunedì 24 gennaio 2011

La distruzione del territorio in Val di Cornia

da La Nazione del 23-1-10
 ( Livorno, cronaca della Val di Cornia ) la giornalista Maila Papi riassume così la situazione :
 «Stanno minacciando la Costa Est»
Piombino: il Comitato per Campiglia boccia l'agricampeggio a Carlappiano
— PIOMBINO —
«DOPO Baratti, dopo Rimigliano, una nuova minaccia, questa volta sulla Costa Est». La denuncia arriva dal Comitato per Campiglia sulla pagina web, riferendosi al fatto che «a Carlappiano, proprio accanto al Parco della Sterpaia, è in costruzione un agricampeggio che, fra 4 mesi, metterà a disposizione un centinaio di piazzole per i camper per una ricettività di 300 persone». Comitati, liste civiche hanno lanciato la proposta di far fronte comune su Baratti e Rimigliano. «Si è parlato di inizio di collaborazione — ha detto il portavoce del Comitato Giù le mani da Baratti, Daniele Quinti su Facebook — di un parliamone. Il territorio è cosa che interessa a tutti quindi si potrebbe iniziare un coordinamento tra tutti quelli che credono in questi temi. Nel nostro comitato ci sono sensibilità politiche diverse da quelle espresse dalle liste civiche. Per noi non c'è mai stato il problema del colore politico».
E SULLO SCENARIO la battaglia, oltre che per Baratti e Rimigliano, adesso sembra si sia spostata anche sulla Costa Est. Anche il Forum del centrosinistra di San Vincenzo è intervenuto duramente sulla questione. «Nonostante la Val di Cornia abbia da tempo abbandonato qualunque logica sovra-comunale nella gestione del territorio, l'uniforme atteggiamento che le Amministrazioni riservano nei confronti degli interessi immobiliari determina una unità d'intenti tanto netta quanto pericolosa – incalza Nicola Bertini capogruppo Forum sulle pagine web del Corriere Etrusco - abbiamo già denunciato come, grazie ai piani di Baratti e di Rimigliano, la costa nord della Val di Cornia stia subendo una trasformazione che porterà alla formazione di un unico villaggio turistico diffuso, fatto di seconde residenze, campeggi, casette, Rts, che collegherà, lungo la direttrice della Principessa, San Vincenzo alla Fabbricciane. Ieri il Park Albatros (6000 posti letto) a San Vincenzo, oggi l'agricampeggio a Carlappiano domani chissà. Interessi immobiliari molto forti e sempre assecondati dalle amministrazioni, trasformano la funzione pubblica del territorio che in breve tempo sarà asservito alle esigenze del cemento. Anche la costa est, così faticosamente recuperata dall'abusivismo, conoscerà un ben triste destino se le amministrazioni sceglieranno di assecondare le esigenze degli interessi economici preminenti. La miopia di tale azione amministrativa è clamorosa».
m. p.
 
Simona Lecchini Giovannoni
Comitato per Campiglia
info@comitatopercampiglia.it
www.comitatopercampiglia.it
 
 

giovedì 20 gennaio 2011

Associazione “Contrada di S.Concordio” : comunicato stampa

COMUNICATO STAMPA DEL 20/01/11

L'AUTORITA' PER LA VIGILANZA SUI CONTRATTI PUBBLICI RITIENE IRREGOLARE L'APPALTO CON CUI POLIS HA AFFIDATO I LAVORI DEL CD STECCONE: GIULIANI NON AVREBBE POTUTO ESSERE AFFIDATARIO, IN QUANTO FACEVA PARTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA POLIS AL MOMENTO DELLA INDIZIONE DELLA GARA. INOLTRE POLIS, DOPO GLI SCAVI ARCHEOLOGICI, NON AVREBBE POTUTO AFFIDARE I LAVORI CON PROCEDURA NEGOZIATA, MA AVREBBE DOVUTO INDIRE UNA NUOVA PROCEDURA DI EVIDENZA PUBBLICA

mercoledì 19 gennaio 2011

Rimigliano

 SAN VINCENZO.
Le liste civiche ed i comitati della Val di Cornia si uniscono sui casi di Baratti e Rimigliano. La decisione è stata presa durante l'assemblea organizzata dal Forum di centrosinistra, lunedì sera al Palazzo della Cultura di San Vincenzo, sul piano della Tenuta di Rimigliano.
 Dopo l'illustrazione, da parte di Bertini, del nucleo principale delle 52 osservazioni del Forum alla variante per la Tenuta, si sono aperti gli interventi, fra i quali quelli di Massimo Zucconi (Comune dei Cittadini), Alberto Primi (Comitato per Campiglia), Daniele Quinti (Comitato "Giù le mani da Baratti"), Marina Riccucci (Università di Pisa). Zucconi ha sostenuto che «quello della Tenuta è unicamente un intervento immobiliare che rappresenterà il più grande scempio mai compiuto ai danni del nostro territorio e che, inoltre, avrà tremende ricadute economiche».

lunedì 17 gennaio 2011

LA COLLINA A RISCHIO


CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI – FIRENZE


"I vandali in casa a Firenze"
Via Arnoldi e l'assalto alla Collina

17 gennaio 2011

§        A chi vuole cementificare la collina: via libera attraverso la pratica del silenzio assenso!

§        A chi cerca di opporsi e chiede chiarezza sugli aspetti non chiari: la citazione in tribunale!


I lavori in corso all'interno dell'area collinare vincolata in via Arnoldi
Lunedì 17 gennaio 2011, alle ore 10 presso il Tribunale di Firenze, Mario Bencivenni, dei Comitati dei Cittadini area fiorentina, e Tommaso Grassi, dei Verdi di Firenze, entrambi consiglieri della lista Spini per Firenze rispettivamente in Consiglio di Q4 e nel Consiglio Comunale sono chiamati a comparire perché citati dalla Società Le Quinte Spa per ottenere il "risarcimento dei danni materiali ed immateriali cagionati alla Società attrice dalle dichiarazioni diffamatorie e comunque lesive del diritto d'immagine per le quali è causa, danno che si quantifica in euro 200.000,00".

Non entrando nel merito delle questioni strettamente giuridiche (esistenza della diffamazione e del danno) che spettano all'autorità Giudiziaria che valuterà la causa, questa vicenda ci sembra chiami in causa anche questioni "politiche" nel senso più ampio e nobile del termine.
La controversia giudiziaria nasce da una vicenda che è collegata al parco della Collina Sud di Firenze, parco che con Decreto Ministeriale del 1951 è stato dichiarato bene di particolare interesse storico ambientale, paesaggistico dallo Stato Italiano, cioè un bene di particolare rilevanza che va anche oltre i limiti dell'interesse più strettamente locale.
E' per questo motivo che tutti gli atti di pianificazione approvati successivamente, dai PRG del 1962 e del 1998 fino al PIT/piano paesaggistico della Regione Toscana del 2009, hanno recepito questo valore riconfermando anche nella pianificazione generale di ambito regionale o comunale i vincoli di tutela derivanti dalla legislazione nazionale.
Gli unici a dimenticarsi di tutto questo e a forzare questi vincoli in nome di un presunto interesse pubblico sono stati l'Amministrazione Comunale di Firenze e la locale Soprintendenza ai beni architettonici e del paesaggio che, nel 2005 e poi nel 2010, hanno ritenuto possibile realizzare un intervento edilizio che "prevedeva" 1500 mq. destinati ad alloggi in affitto convenzionato e 1.700 mq destinati ad alloggi in vendita sul mercato, cioè ben 3.200 mq di nuove costruzioni in un'area collinare di pregio vincolata dove non si sarebbe dovuto realizzare neppure un annesso agricolo di piccole dimensioni.
  
La pressione della periferia sulle aree di frangia collinari - al centro è visibile il cantiere di via Arnoldi


Bencivenni e Grassi, non solo come semplici cittadini, ma anche come eletti in assemblee elettive del Comune di Firenze e assieme a Comitati di Cittadini e associazioni ambientaliste come Italia Nostra hanno ripetutamente chiesto conto di questa aggressione e cementificazione della collina Sud, attraverso l'esame dalle pratiche ed interrogazioni e mozioni circostanziate e documentate.
Questioni di dominio pubblico pertanto e di grande rilevanza, più volte illustrate dalla stampa locale, e addirittura oggetto di un'interrogazione alla Camera dei Deputati presentata il 12 dicembre 2010 dall'on. Gino Bucchino (deputato del gruppo PD).


Riassumiamo qui le principali questioni sollevate:


- la legittimità e la coerenza con le normative di pianificazione locale e nazionale delle concessioni edilizie rilasciate dal 2005 al 2010;
- il rilascio di un'autorizzazione paesaggistica da parte del Comune di Firenze col silenzio assenso della Soprintendenza ai beni architettonici e del paesaggio ignorando completamente quanto previsto dal PIT/Piano Paesaggistico adottato dalla Regione Toscana nel 2009;
- la permanenza dell'intervento di Via Arnoldi nel "Programma sperimentale di edilizia residenziale denominato 20.000 abitazioni in affitto" ;
- il ritrovamento di consistenti reperti archeologici di varie epoche (insediamento dell' Età del Bronzo, Villa romana del primo medio Impero romano, pozzo di epoca post-medioevale) avvenuto a partire da luglio scorso ad opera della Soprintendenza archeologica di Firenze e che ha determinato la necessità di una nuova variante al progetto approvato.


Sono alcune delle questioni più importanti legate a questa incredibile vicenda di lottizzazione e cementificazione di un'area vincolata, che Bencivenni e Grassi hanno sollevato in modo sempre circostanziato e documentato e quindi non solo legittimo, per un principio di libera espressione, ma anche doveroso per dei consiglieri eletti, portatori di più ampi interessi collettivi che in uno stato democratico sono garantiti dal diritto di critica politica.


Di fronte a questo grave atto nei confronti di questi due consiglieri chiediamo l'appoggio e la solidarietà da parte dei cittadini, delle associazioni ambientaliste, delle forze politiche tutte, in una vicenda nella quale sono messi in gioco il diritto di controllo dei cittadini sulla gestione della cosa pubblica e il diritto di critica politica degli eletti sulle questioni che riguardano i beni comuni.

domenica 16 gennaio 2011

venerdì 14 gennaio 2011

REFERENDUM ACQUA PUBBLICA

Sì della Consulta, la parola ai cittadini

Roma, 12 gennaio 2011

Sì della Consulta, la parola ai cittadini
La Corte Costituzionale ha ammesso due quesiti referendari proposti dai movimenti per l’acqua. A primavera gli uomini e le donne di questo paese decideranno su un bene essenziale. La vittoria dei “sì” porterà ad invertire la rotta sulla gestione dei servizi idrici e più in generale su tutti i beni comuni.
Attendiamo le motivazione della Consulta sulla mancata ammissione del terzo quesito, ma è già chiaro che questa decisione nulla toglie alla battaglia per la ripubblicizzazione dell’acqua e che rimane intatta la forte valenza politica dei referendum.
Il Comitato Promotore oggi più che mai esige un immediato provvedimento di moratoria sulle scadenze del Decreto Ronchi e sull’abrogazione degli AATO, un necessario atto di democrazia perché a decidere sull’acqua siano davvero gli italiani.
Il Comitato Promotore attiverà tutti i contatti istituzionali necessari per chiedere che la data del voto referendario coincida con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera.
Da oggi inizia l’ultima tappa, siamo sicuri che le migliori energie di questo paese non si tireranno indietro.