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giovedì 21 aprile 2011

TRAMVIA: NODI AL PETTINE...


NODI (FERROVIARI)
AL PETTINE (TRANVIARIO)


Avevamo appena parlato di "ammuina" riferendoci all'approvazione di Giunta delle Linee 2 e 3 della tramvia che ora scopriamo che gli accordi sono ancora tutti per aria: tra Comune e imprese, tra Comune e Ferrovie.
Alla vigilia dei lavori per la Linea 2 (da Peretola alla Stazione) non solo non ci si è messi d'accordo sul debito del Comune verso le imprese ma le Ferrovie non permettono di procedere nell'area compresa tra via Gordigiani e viale Belfiore. Tutto bloccato finché non sarà finita la stazione Foster e finché non si attuerà il protocollo di intesa del 2008 tra Regione, Comune e Provincia che consentiva a Ferrovie dello Stato S.p.A. lo sfruttamento immobiliare delle aree ferroviarie dismesse.
Un contenzioso al quale Moretti (A.D. di Ferrovie dello Stato) non intende rinunciare visto che ha ceduto alla città l'area sulla quale sorgerà il Teatro del Maggio, per la cui costruzione il Comune si è impegnato a vendere Palazzo Vivarelli Colonna in via Ghibellina.
La buona notizia è che la Linea 1, avendo raggiunto i 9 milioni di p/a, non produce passivi da bigliettazione che possano ricadere direttamente sul bilancio del Comune di Firenze. Ma ci sono altri passivi, da rimborso chilometrico e da rivalutazione dei prezzi che, a detta della Tram Firenze, starebbero tra i 7 e gli 8 milioni di euro.
La cosa ancor più clamorosa è che si stanno facendo valutazioni sui costi di esercizio della Linea 1 senza aver fatto un consuntivo dei costi di realizzazione, con molte opere previste non ancora realizzate (sistemazione del verde, ripristino della zona delle Cascine interessata dal passaggio della Tramvia e sull'Arno).
Insomma la rincorsa ai passivi di bilancio si fa sempre più affannosa. Il fatto è che il progetto delle linee tranviarie è sempre stato condotto separatamente dal contratto di gestione, rimandando i problemi economici a fasi successive. Chi vivrà vedrà.


Per quanto riguarda le aree ferroviarie ricordiamo a Moretti che un secolo fa Firenze, come tante altre città italiane, sacrificò una fetta del suo territorio per assicurare i collegamenti ferroviari con il resto della Nazione. Nel 1907, con la Legge 429 che utilizzava i meccanismi di esproprio della cosiddetta Legge di Napoli (2892/1884) si regolava l'esercizio di Stato delle ferrovie. Quelle aree sono state pagate due volte dalla città: con l'esproprio dei proprietari e con l'impegno pubblico di spesa. Le aree erano conferite ad un'azienda, articolata come un Dipartimento del Ministero dei Lavori Pubblici, la cui ragione sociale era quella di assicurare il trasporto ferroviario.


CI CHIEDIAMO:


  • Con la legge sulle privatizzazioni e la transizione delle Ferrovie da Ente pubblico economico a Società per azioni è in parte venuta meno quella ragione?
  • Se così fosse la parte di aree non più in esercizio non dovrebbe ritornare nella disponibilità delle comunità che le hanno cedute, cioè le città?
  • O almeno, le città non dovrebbero poter disporre di quelle aree per soddisfare le proprie necessità urbanistiche e di mobilità piuttosto che le esigenze di bilancio di Ferrovie dello Stato S.p.A.?

Chiediamo INOLTRE al Sindaco RENZI

  • chi, se non LEI, può meglio ricordare ciò a Moretti, VISTO CHE, nel Piano strutturale adottato, di quel protocollo NON c'e' traccia?


e alla Regione Toscana


  • Perché nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni non CI si ADopera per rivedere l'attuale normativa sulla privatizzazione dei patrimoni degli ex Enti di Stato?

  • PERCHE', mediante il censimento delle risorse e nell'ambito del Piano d'indirizzo territoriale (PIT) , non si ridefiniscOno le priorità PER L' utilizzazione di quelle risorse?
  • Aspetti del degrado delle cascine in prossimita' della tramvia

mercoledì 20 aprile 2011

IMPORTANTE... SU NUCLEARE..



Firenze, 20 aprile '11                                                                                 Comunicato stampa

Nucleare: una notizia buona e una cattiva
NONOSTANTE LA PAVIDA RETROMARCIA DEL GOVERNO,
IL COMITATO "VOTA Sì PER FERMARE IL NUCLEARE" NON SMOBILITA

La notizia buona è lo stop al nucleare del Governo, quella cattiva è che potrebbe essere mero tatticismo.
Il Governo, ieri, ha presentato un emendamento con il quale si sospenderebbe a tempo indeterminato (nel senso che potrebbe essere molto lungo ma anche molto breve) il programma nucleare.
Questa mossa fornisce poche certezze: non è un reale disimpegno nei confronti del nucleare, perché non incide sul quadro normativo che dava vita al 'rinascimento nucleare' ma solo su apetti specifici, inoltre è recuperabile in qualsiasi momento con una disposizione uguale e contraria. Ma l'aspetto contingente più critico sta nel fatto che l'emendamento deve ancora essere approvato al Senato e dopo alla Camera, con un percorso che verosimilmente potrebbe portarci intorno al 20 maggio. Solo allora la Corte di Cassazione potrà pronunciarsi sulla necessità o meno di svolgere ancora il referendum, con esito tutt'altro che scontato perché l'emendamento non abroga esplicitamente gli articoli che sono oggetto del referendum.
Le poche certezze, invece, sono di tutt'altra natura: si inibisce l'azione dei Comitati fino a ridosso del referendum e, in caso venga eliminato, si sottrae agli italiani la possibilità di esprimersi (per la seconda volta) sul nucleare e rende più difficile il raggiungimento del quorum per i tre referendum rimasti in campo.
I dubbi su questa operazione sono concreti e fondati e rafforzano la convinzione che non si debba assolutamente abbassare la guardia, facendo grande attenzione ai colpi bassi e scorretti, e che l'impegno antinuclearista debba mantenere immutata la propria forza e la propria prospettiva sia di breve sia di lungo termine.

Ufficio Stampa di Fermiamo il Nucleare Toscana
Piero Baronti 339.6598352 / Mauro Chessa 339.3161176 / Mariella Gavarini 389.1641220
Martin Rance 347.1305951 / Rosa Sorrentino 338.9256103

GIU' LE MANI DA SAN SALVI !!!


GIU' LE MANI DA SAN SALVI !!!
(1)






            Apprendiamo dalla stampa che i vertici dell'ASL fiorentina, nonostante le ripetute e argomentate dichiarazioni di dissenso espresse da residenti, comitati, associazioni e mondo della cultura accademica e non, ripropongono la completa smobilitazione delle strutture sanitarie di San Salvi. Sulla base delle dichiarazioni riportate dalla stampa locale, sembra che nel 40% dei padiglioni saranno collocati degli uffici (molto probabilmente del Comune), mentre il restante 60%, dopo che il Comune stesso ne avrà cambiato la destinazione da servizi a residenza, sarà venduto a privati che realizzeranno residenze di lusso in una delle zone con le maggiori potenzialità di rigenerazione urbanistico - ambientale di Firenze.
            Quello che oggi è un Parco Pubblico, corre il rischio di diventare i "Parioli" di Firenze, a servizio di una ricca minoranza che potrà godere di un ambiente di grande pregio, sottratto definitivamente all'utilizzo di tutti i cittadini.
            Se l'Amministrazione comunale dovesse consentire le operazioni proposte dalla dirigenza dell'ASL, snaturerebbe tale riconoscimento dimostrando inoltre la stessa miopia, ristrettezza d'orizzonti e mancanza di tutela degli interessi collettivi della precedente amministrazione, ed uguale chiusura agli appelli di cittadini e di comitati a considerare l'area dell'ex ospedale psichiatrico come un prezioso bene collettivo della città e dei suoi abitanti, di straordinario valore storico e ambientale.
            Va posto all'attenzione della cittadinanza che una decisione di tal genere sarebbe una scelta strategicamente dannosa: con tale atto il Comune sceglierebbe, tra l'altro, di rinunciare all'occasione unica di strutturare un grande polmone di aree verdi e pubbliche che dalla ferrovia di Campo di Marte giunge al Parco del Mensola. E' grave che scelte di una tale entità vengano avanti in modo strisciante attraverso indiscrezioni e mezze ammissioni, all'opposto della necessaria trasparenza nelle decisioni e nei processi progettuali, richiesta in ogni occasione assembleare e da parte di tutte le forme associative del quartiere che su San Salvi si sono espresse. Ciò ridicolizza e nello stesso tempo svela l'inaffidabilità delle promesse elettorali tanto sbandierate dall'attuale sindaco Renzi di una nuova stagione politica per la città, più centrata sull'ascolto e sulle esigenze dei cittadini.
            L'istituzione del Parco urbano di San Salvi, riconosciuta in ambito di Piano Strutturale grazie all'azione dello scrivente Comitato, verrebbe fortemente depotenziata e snaturata qualora si procedesse ad appesantire l'area con addizionali e inconciliabili carichi urbanistici dovuti alla trasformazione dei padiglioni in alloggi privati e alla eventuale costruzione di nuovi lotti residenziali all'interno della cittadella.
            Va inoltre sottolineato che la prospettiva della trasformazione dei padiglioni in residenze di lusso perseguita dall'ASL, sta già comportando un danno gravissimo, cioè l'espulsione di servizi socio-sanitari da San Salvi, esistenti fin dagli anni '80. Ci riferiamo al forzato trasferimento delle Residenze Protette e Assistenziali  per ex-degenti dell' O.P., che dopo aver tanto sofferto durante la reclusione manicomiale, hanno trovato in quel luogo, con l'aiuto degli operatori, un delicato  equilibrio di vita, una specie di risarcimento che sarebbe criminale distruggere. L'ASL, con notevole aggravio economico, ne prevede lo spostamento a Ponte di Mezzo, in un'area fortemente degradata da un punto di vista ambientale e urbanistico.
            E' come una sorta di abusivo Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) di gruppo, che sposta delle persone fragili, testimoni viventi della storia di quel luogo, in nome del profitto immobiliare. Ci chiediamo che cosa ne pensano i medici e gli psichiatri di San Salvi di questa soluzione che a noi, da comuni  mortali attenti alla vita delle persone e ai contesti in cui dovrebbe essere vissuta, appare una deportazione.
            La stessa espulsione colpirà l'importante e prestigioso Centro di attività espressive "La Tinaia" che fin dal 1975 si è impegnato nella riabilitazione e socializzazione dei pazienti psichiatrici, ed è in pericolo anche la permanenza del Centro comunale per anziani: Centro Diurno "Airone".
            I ricavi previsti dall'ASL (120 milioni di euro) per la vendita di quello che di fatto è un bene comune, che in quanto pubblico è stato costruito con le risorse di tutti, sarebbero a totale carico della cittadinanza sotto forma di una riduzione nel quartiere della dotazione di servizi socio-sanitari, e dell'ulteriore impoverimento dell'offerta di verde urbano e di spazi di aggregazione e ricreazione di cui si avverte in città una drammatica carenza.

(1 - SEGUE)

Comitato  SAN SALVI  CHI PUO'
MEDICINA DEMOCRATICA  -  sezione Pietro Mirabelli - Firenze

ing. Luigi Marroni

mercoledì 13 aprile 2011

InformAzione Sostenibile - Aprile 2011

info_sostenibile

 

Momento drammatico per la salvaguardia ambientale: la tragedia del Giappone, tuttora in corso, rappresenta la grande incognita per il futuro del nucleare, e per di pi? conferma una volta per tutte la necessit? di imboccare vie diverse per la produzione di energia.

Il tempo stringe, visto ci? che accade ora, ed anche ci? che accade intorno a noi. Siamo reduci da una stagione di frane ed esondazioni che hanno imperversato nei luoghi di vita della maggior parte di noi, l?area tirrenica. Anzich? ?strillare? gli ultimi disastri preferiamo riflettere su uno studio di caso emblematico, l?inondazione di Genova Sestri, analizzata da Alessandro Tomaselli, geologo e dottore di ricerca in geofisica che lavora per la provincia di Genova.

Un altro caso emblematico, non ?strillato? e tuttavia visivamente impattante ? raccontato da David Bellatalla: il suo viaggio di regista ? antropologo lo porta in Mongolia in modo ricorrente. L?, a parecchi anni di distanza, ripete gl?incontri coi bambini del sottosuolo ad Ulan Bator. Lo sguardo di Bellatalla ? quello di un testimone/studioso compassionevole ma lucido. E? con uno sguardo del genere che vorremmo anche noi considerare i drammi di questo mondo e dei suoi abitanti.

Grazie dalla redazione di

Informazione Sostenibile

APRILE 2011  
PRIMA PAGINA Golfo della Spezia: Pitelli, breve cronistoria di una tragedia ambientale irrisolta di Marco Grondacci e Memoria conclusiva delle parti civili costituite (Avv. Roberto Lamma).
Come e quanto l?ottusit?, la malafede e la sete di guadagno determinino i disastri ambientali ce lo ricorda il pluridecennale ?caso Pitelli?, la discarica sul golfo della Spezia: Marco Grondacci e Roberto Lamma ne tracciano la cronistoria. Purtroppo i recenti esiti processuali ? con l?assoluzione di tutti gl?imputati ? confermano la difficolt? ad ottenere una giustizia davvero ?giusta?.


ANALISI Il pessimismo della ragione globale, l?ottimismo della volont? locale
di William Domenichini

Pur non trattando esplicitamente di nucleare, l?articolo affronta il tema dello sfruttamento del pianeta secondo le imperanti logiche di rapina che portano all?impoverimento delle materie prime e a prospettive da ?Day after?. Non certo fantascienza, visto quello che capita ?
COMMENTI
L?ex ?squola? di Pianca
di To.Far
Viene riproposto il commento gi?
apparso
 in precedenza, con la speranza che il
comune di Riomaggiore, ora proprietario
dell?area, veda e provveda. E lo trasformi
in parco della musica?

 

 

BUONE PRATICHE Cultura e territorio. Progetto ?I parchi di Nervi?
a cura di Giorgio Baroni
Un esempio di sinergia culturale: tre siti web al servizio di un territorio. Trattano di cultura, ambiente, societ? e donano l?immagine di Nervi, nel tempo, anche a chi non vi abita.

 

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MEMO

Nelle Notizie vengono citati articoli, siti e blog che trattano dell?esposto alla Procura della Spezia presentato recentemente dall?Associazione ?AmbientalMente?in merito alla costruzione di una piscina (la prima nelle 5 terre) sul crinale di una fascia terrazzata. Deve servire alla privacy dei vip nell?hotel a 4 stelle Porto Roca di Monterosso, ma viene descritta come ?di interesse pubblico?. Non vorremmo che per ottusit?, malafede e sete di guadagno (cfr. Pitelli di cui sopra) un altro angolo paradisiaco subisse conseguenze ambientali disastrose.

 

Per maggiorni informazioni:
www.informazionesostenibile.info
Informazione Sostenibile
Registrazione n. 4/2008 -11.10.2008
Tribunale della Spezia
Direttore responsabile: A. Torchi

 

domenica 10 aprile 2011

VIA ARNOLDI AVANZA - E RENZI CHE DICE?

 

 

il rumoroso assalto

alla collina di bellosguardo

e il silenzioso assenso di matteo renzi

 

 

Nel suo ultimo saggio, Paesaggio, Costituzione, Cemento: la battaglia per l'ambiente, contro il degrado civile (Einaudi 2010), Salvatore Settis, tratteggiando il tragico panorama delle manomissioni italiane, scriveva:

 

"Eppure continuiamo a violentare il nostro paesaggio creandovi maldestre approssimazioni alle periferie urbane di altri continenti… Vedremo proseguire, in nome di un presunto interesse collettivo, la stolta cementificazione della collina di Bellosguardo presso Firenze, area di vincolo paesaggistico e storico artistico".

 

Il passo è riportato anche nel libro di denuncia di due noti giornalisti del "Corriere della sera", Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, dall'emblematico titolo Vandali. L'assalto alle bellezze d'Italia (Rizzoli 2011).

 

L'unico che sembra non accorgersi dello scempio di via Arnoldi è il Sindaco di Firenze Matteo Renzi. Eppure, da quasi un anno, cittadini singoli e comitati di cittadini, consiglieri comunali e di quartiere, associazioni ambientaliste stanno chiedendo a lui e alla sua Giunta chiarimenti e interventi su questo episodio.

 

Nonostante la sua loquacità televisiva, non solo Renzi non risponde a cittadini, ad associazioni ambientaliste, a consiglieri della sua amministrazione, ma neppure a un ufficio della Giunta Regionale della Regione Toscana come il Garante regionale della comunicazione del governo del territorio, prof. Massimo Morisi. Quest'ultimo, nell'ambito delle sue funzioni istituzionali previste dalla legge regionale 1/2005 e su istanza a lui indirizzata in merito alla formulazione del parere favorevole della Commissione del Paesaggio del Comune di Firenze sulla variante al permesso a costruire n.370/2005 relativo a via Arnoldi, ha svolto un approfondimento di alcune questioni connesse alla concessione. In data 12 gennaio 2011 ha indirizzato a varie autorità competenti a vario titolo una lettera di 11 pagine nella quale si evidenziano ben 7 (sette) questioni che meriterebbero "uno specifico ulteriore accertamento da parte delle Amministrazioni competenti della piena congruità degli atti concernenti le questioni di cui ai punti precedenti".

 

I primi destinatari della lettera erano, nell'ordine, il Sindaco Matteo Renzi, l'ing. Giacomo Parenti, Direttore dell'Area di Coordinamento sviluppo urbano del Comune, l'arch. Marcello Cocchi, dirigente del Servizio attività urbanistico-edilizie del Comune,  la dott.ssa Elisabetta Meucci, presidente  della Commissione  Urbanistica e Patrimonio comune; l'unico segno di risposta è stata un'audizione della Commissione Urbanistica del Consiglio Comunale al Garante, tenutasi il 7 marzo, nel corso della quale non è stata peraltro data nessuna risposta a quanto rilevato dallo stesso Garante del territorio. Naturalmente, in quell'occasione, il Sindaco, che è anche assessore all'urbanistica, era assente.

 

Le domande riguardavano questioni non di poco conto, ma di notevole rilevanza quali:

 

- l'autorizzazione paesaggistica è scaduta, pertanto i lavori realizzati dall'inizio di settembre 2010 sono abusivi e non sanabili; 

 

- la concessione edilizia è stata data per un lotto intercluso che non ha accesso a via di Soffiano per le necessarie opere di urbanizzazione primaria.

 

Intanto, al pervicace silenzio di Matteo Renzi fa riscontro l'assordante rumore delle gettate di cemento che solertemente procedono nel cantiere di Via Arnoldi.

 

Ecco infatti lo stato di avanzamento dei lavori sotto la collina di Bellosguardo in data 2 aprile:

 

Il cantiere procede 

Così il 7 aprile:

E così era prima dell'inizio dei lavori:  

martedì 5 aprile 2011

Il Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano invita a riflettere

Il Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano invita a riflettere   

L’ antefatto
La storia parte nel 2007, quando si costituisce il Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano (l’aeroporto di Siena, situato nel Comune di Sovicille). I cittadini in massa si sono allora ribellati, di fronte alla prospettiva di uno scalo di 2 milioni di passeggeri l’anno entro il 2020. Particolare non secondario è il fatto che la proposta venne sostenuta all’epoca dai soci pubblici della Società aeroporto. 
Da quel momento in poi  la strada seguita dal Comitato è quella già percorsa da una nuova generazione di Comitati: un insieme di lavoro e creatività, che porta alla formazione di esperti non professionisti, interlocutori validi  delle Istituzioni e  portatori di interesse dei cittadini.

sabato 2 aprile 2011

7 aprile - 9 giugno VIVA GLI ALBERI-BIBLIOTECANOVA

 

Comitato dei Cittadini

 Quartiere 4

Italia Nostra sez. Firenze

 

 

Gli alberi sono un elemento fondamentale del patrimonio del verde urbano ed elemento essenziale e primario della vivibilità nella città contemporanea. Purtroppo lo sviluppo nell'era industriale ha contribuito a generare l'idea che questi preziosi amici dell'uomo siano solo dei costi e quasi delle fastidiose presenze.

 

Il ciclo di incontri che proponiamo, con azioni di racconto/descrizione e informazioni sugli alberi e sui riferimenti normativi di tutela, vuole contribuire a far crescere fra i cittadini una conoscenza/coscienza del mondo degli alberi come creature viventi, premessa fondamentale per un vero interesse alla loro tutela e alla loro cura.

 

3 incontri per

Conoscere, amare, tutelare gli alberi

BiblioteCaNova Isolotto

Via Chiusi 4/3A (angolo Via Canova) - Firenze

Giovedì 7 aprile - ore 21.00

Raccontare gli alberi

Anna Cassarino, scrittrice artista

Giovedì 12 maggio - ore 21.00

La carta di Firenze

un documento di indirizzo per la tutela e la conservazione dei giardini storici

Prof. Luigi Zangheri, Università di Firenze, Arch. Massimo de Vico Fallani, storico e restauratore di giardini, Paolo Basetti, tecnico giardiniere di Boboli, Prof. Mario Bencivenni, storico della tutela e dei giardini

Giovedì 9 giugno - ore 21.00

Il regolamento del verde urbano di Firenze:

suoi contenuti e attualità

Arch. Massimo de Vico Fallani, storico e restauratore di giardini, Paolo Basetti, tecnico giardiniere di Boboli, Dott. Ciro Degl'Innocenti, ref. verde pubblico Q4, Dott. Michele Marrani Romanelli, dottore forestale, Prof. Mario Bencivenni, storico della tutela e dei giardini

 

 




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