"Nel Piano e nella Risoluzione approvata molti segnali incoraggianti, vogliamo credere nella volontà di superare la stagione d'inceneritori e discariche a favore della diminuzione della produzione di rifiuti, del riciclo e del riuso dei materiali".
"Oggi in Consiglio Regionale – dichiara l'esponente di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli - con l'adozione del Piano Regionale di gestione dei rifiuti, sembra avviarsi, se le buone intenzioni saranno mantenute e avranno seguito pratico, una nuova fase importante per la Toscana, con un cambio di marcia impensabile fino a poco tempo fa, quando imperava la logica dell'incenerimento a tutti i costi". "È solo un primo passo, sicuramente migliorabile prima della stesura definitiva, ma certamente è un riconoscimento al lavoro delle associazioni, dei cittadini, degli esperti, che per anni hanno predicato nel deserto e a cui ora si riconosce la validità delle proposte alternative verso Rifiuti Zero".
"Questo piano ha due elementi forti. Il primo è il riconoscimento che la raccolta differenziata spinta, attraverso il porta a porta, fa risparmiare e non aumentare i costi, come in malafede gli inceneritoristi hanno sempre sostenuto, ed inoltre è anche una buona politica occupazionale, che potrebbe portare a regime secondo il Piano 1500 nuovi posti di lavoro in Toscana (secondo le nostre stime oltre 2000). Il secondo è che si decide finalmente di porsi il problema del riciclo effettivo di quanto raccolto in maniera differenziata, creando, con l'uso dei fondi europei e i vantaggi fiscali, start up di nuove imprese nel campo del riciclo di materia. Il risultato, è che ci si ripromette di riciclare effettivamente il 60% dei rifiuti urbani prodotti al 2020, ben di più del traguardo deciso a livello europeo, il 50%".
"Il grave limite del Piano, è la non previsione di abbattimento della quantità dei rifiuti prodotti, che invece è il primo obiettivo che l'Europa e comunque tutta la cultura delle buone pratiche ci impone. Questo fatto, inaccettabile, mi avrebbe portato a non dare voto favorevole al Piano, ma devo dire che lo abbiamo recuperato in un ordine del giorno costruito, con la importante disponibilità dell'Assessore Bramerini, consultando quei soggetti che si sono costituiti in una rete di associazioni, movimenti e amministratori virtuosi per interloquire con l'Amministrazione e migliorare il lavoro della Giunta".
"L'ordine del giorno , veramente ottimo, contiene l'impegno a recepire, nella fase dei 60 giorni utili per le osservazioni, una serie di input decisivi, che, se inseriti correttamente nella stesura definitiva, ci porteranno a dare un voto convintamente favorevole quando il Piano tornerà in Consiglio per il voto finale, mentre al contrario, qualora fossero disattesi, provocherebbero l'immediato ritiro del nostro investimento di fiducia che oggi abbiamo dato, dando un voto finale negativo".
"Il testo dell'ordine del giorno chiede per prima cosa di definire obiettivi di riduzione della produzione pro-capite dei rifiuti, poi di superare, rivedendo la legge regionale, l'attuale pianificazione interprovinciale, abbandonare nuove previsioni o ampliamenti in contrasto con i nuovi obiettivi del Piano, porre in atto quelle azioni atte a far valere la preminenza dell'interesse e della pianificazione pubblica sui cosiddetti "diritti acquisiti" del privato, porsi degli obiettivi intermedi e una cabina di monitoraggio che coinvolga anche i cittadini e i movimenti della rete Rifiuti Zero, monitorare l'attività dei soggetti gestori prevedendo penalizzazioni per coloro che non raggiungono gli obiettivi previsti, tenere conto del fattore ceneri e scorie prodotte dagli impianti di incenerimento, che quindi non sono affatto l'elemento salvifico di "chiusura del ciclo" che fino ad oggi era stato magnificato, prevedere la tariffazione puntuale".
"Restando sulla Provincia di Firenze, questo nuovo Piano, benchè non ancora approvato, e pur nella forma ancora non migliorata secondo l'ordine del giorno, ha già prodotto un dibattito sui territori che ha sostanzialmente già sancito il seppellimento degli impianti di Greve in Chianti e Rufina, dei veri e propri obbrobri senza capo né coda, e pone le basi perché le Provincie, anzi la Regione stessa se cambiando la Legge cambieranno le competenze, riveda con forte ribasso tutte le previsioni impiantistiche".
"Nel caso la Legge cambi e metta in capo alla Regione la scelta delle localizzazioni e del tipo di impianti, per noi diventa campale la battaglia per sconfiggere l'ultima mostruosità prevista dai piani vigenti, ovvero Case Passerini, che va ad aggredire un territorio già oggi in emergenza ambientale e sanitaria, e che si prevede di caricare appunto di un inceneritore, un nuovo mega-aereoporto, e la terza corsia dell'A11, così come ci impegneremo per portare all'attenzione l'alternativa degli impianti a freddo, più ecologici e meno costosi degli inceneritori " - conclude Romanelli
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