Ora che insieme ai filari di alberi cadono gli ultimi veli sulle nuove linee tranviarie, anche i fiorentini più distratti si rendono conto delle conseguenze dell'infelice progetto infrastrutturale che da più di vent'anni anni sta devastando la "culla del Rinascimento".
A partire dalla 'civica' amministrazione Primicerio ('95) si è concepito un sistema tranviario sbilanciato a ovest con tre mezze linee radiali imperniate sulla stazione di S.M. Novella. La linea di Scandicci, concepita fin dai primi anni '90 (chissà perché) e costruita in un decennio, raggiunge la stazione di S.M. Novella. Da lì partono anche le due nuove linee che non fanno che sostituirsi ad alcune linee bus (la 14 per Careggi e la 23 per l'Aeroporto) in assenza, da parte del Comune, di qualsiasi scala di priorità e di un vero Piano della Mobilità.
In tal modo la tramvia non consegue alcun vero effetto moltiplicatore sull'offerta di trasporto, disastra la rete bus appropriandosi della tratte più ricche, rende più difficili le relazioni tra l'ovest e il quadrante est (cambio di mezzo obbligatorio per mezza Firenze), sottraendo spazi e risorse economiche alla città.
Su tutto ciò rimandiamo a nostre precedenti analisi
La recente relazione della Corte dei Conti Toscana che condanna senza appello il project financing utilizzato dalla Regione per la costruzione di quattro nuovi ospedali, aiuta a far luce anche sulla convenzione per le nuove linee tranviarie.
Ecco la denuncia della Corte riferita alla costruzione dei quattro ospedali di Prato, Pistoia, Lucca e Massa.
La spesa iniziale dell'opera ammontava a 312,3 milioni circa, dei quali 203,6 (cioè circa il 65%) avrebbero dovuto essere a carico delle Asl. In realtà, il costo finale di quattro nuovi edifici è salito del 21% a 379,6 milioni, ma la quota pubblica è cresciuta proporzionalmente assai più di quella a carico del mercato, situandosi a 300 milioni, pari all'80% dell'intera opera e con un incremento del 47% rispetto alla previsione iniziale. Conseguentemente l'operazione di finanziamento appare, sotto questo profilo, di non facile motivazione se non in termini di esternalizzazione del debito.
L'impegno finanziario della Regione è stato quindi dell'80% con un costo complessivo di 1,59 miliardi di euro
Ugualmente il finanziamento pubblico per le nuove linee tranviarie alla fine risulterà compreso tra il 70% e l'80%.
Siamo certi insomma che anche il bilancio complessivo di questa concessione non presenterà - come dice la Corte per la sanità - "condizioni di notevole convenienza per il concessionario, ricadendo molti rischi sul concedente" cioè sulla parte pubblica ?
Intanto la tramvia sta modificando sotto i nostri occhi il patrimonio genetico di Firenze.
Sparisce per sempre l'opera urbanistica e paesaggistica del Poggi in riva destra (viali di circonvallazione ed aree ad essi assimilabili) e si intacca direttamente il tessuto storico con soluzioni progettuali macchinose e dozzinali, per quanto costose.
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