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venerdì 11 gennaio 2019

Tamvia 3.2: brutta quella tramvia, sarà mica anche inutile ?

CITTADINI AREA FIORENTINA
BRUTTA QUELLA TRAMVIA, SARA' MICA ANCHE INUTILE ?
I DUBBI DEL DIRETTORE
Nell'articolo di martedì 8 gennaio intitolato "Tramvia, sei buoni motivi per una pausa di riflessione" il direttore del Corriere Fiorentino Paolo Ermini riassume in sei punti tutti i dubbi sul sistema tranviario in costruzione, chiedendo un ripensamento su tutta la questione.

Il dott. Ermini ricorda alcuni punti critici del sistema:

Popolose zone del Quartiere 4 non servite dalla Linea 1 e neanche da un' efficace rete bus.
Trionfalismi eccessivi sulla frequentazione di quella linea, vista la contestuale carenza di alternative e il sovraccarico di comitive turistiche imbarcate a Villa Costanza.
Assenza del benché minimo
piano per creare una rete vera e propria di trasporti. 

Stato desolante del servizio Ataf : ritardi continui, corse soppresse, assenza di servizi notturni, ecc.
Scarsa conoscenza degli effetti delle nuove tranvie sulla mobilità e sulla vita dei quartieri, soprattutto con l'entrata in servizio della Linea 2.
Troppa fretta nell'avviare il prolungamento per Bagno a Ripoli, per il quale si dovrebbero pensare modalità diverse di veicoli (busvia o addirittura tracciati interrati).

Il riposizionamento del Corriere, iniziato all'epoca dello scandalo della selva di pali alla Stazione (cfr due calzanti articoli di Ginevra Cerrina Feroni riguardanti lo scempio paesaggistico), era recentemente sfociato in un'intervista a Dario Nardella il quale, subito dopo aver presentato, come Sindaco della Città Metropolitana, la Linea 3.2 per Bagno a Ripoli, aveva fatto una mezza marcia indietro annunciando, questa volta come Sindaco di Firenze, che la città ha bisogno di respirare, che non c'è fretta e che "dopo giugno con la chiusura dei cantieri, ci godremo i risultati per un bel periodo".
 
Queste dichiarazioni innescano però la reazione della Lega contraria al proseguimento del tram (e addirittura intenzionata a rifare quanto realizzato) e la conseguente presa di posizione dei sindaci dell'area metropolitana e dei vertici regionali in difesa del trasporto pubblico minacciato dai "barbari". Tanto che il Corriere continuava il dibattito ospitando lettere ed interventi di lettori ed appassionati di tram.

Noi che abbiamo sempre denunciato una gestione della mobilità a tutto interessata meno che ai diritti degli utenti e dei cittadini, non possiamo che essere soddisfatti della presa di posizione del Corriere Fiorentino. E ciò prima ancora di chiederci perché lo faccia e solo adesso. Era comunque ora!

Anzi invitiamo il Direttore ad allargare questo dibattito sottraendolo al confronto tra supporter di un mezzo piuttosto che di un altro e ad allargarlo ad argomenti seri, cioè agli obbiettivi di un piano della mobilità e all'adeguatezza di ciò che si sta facendo per perseguirli.

Sugli obbiettivi hanno voce tutti i cittadini in quanto tali e in quanto operatori economici ed è bene che siano coinvolti con un vero e proprio Dibattito pubblico formalizzato e gestito secondo quanto indicato nella Legge regionale sulla partecipazione in merito alla realizzazione di opere di grande interesse ed impatto. Sui modi per raggiungere quegli obbiettivi invece occorrerebbe un confronto ampio e approfondito di veri addetti ai lavori che sottragga la città all'abbraccio soffocante più che decennale dei tecnici della società di project financing.

Tuttavia pensiamo che prima occorra fare alcune precisazioni.

Ciò che il direttore Ermini lamenta dipende dal fatto che la rete tranviaria è saldamente incardinata alla convenzione di concessione trentennale firmata nel 2005 tra il Comune di Firenze e la Tram di Firenze S.p.a. (società di project).Quest'ultima non realizza soltanto la tramvia, ma programma, pianifica e realizza tutto il sistema di trasporti dell'area fiorentina.

Attraverso passaggi sommariamente indicati nel precedente notiziario - Infrastrutture: il poco armonioso groviglio fiorentino, l'interesse pubblico nella gestione del tram, in apparenza soddisfatto fino al 2012 dalla partecipazione di Ataf in Gest, è stato successivamente sostituito dal puro tornaconto dell'esercente, nel frattempo finito al 100% nelle mani del gruppo francese Ratp.
Il Comune si trova così tra l'incudine delle clausole della concessione che lo costringono a subordinare il servizio su gomma  agli interessi della società tranviaria e il martello delle proteste degli utenti per i disservizi delle ormai privatizzate Ataf e Alinea nonché per le croniche paralisi della circolazione. Questo è lo stato delle cose.

A proposito di dibattito e di rispetto delle procedure si consideri che nel Referendum consultivo del 2008 i fiorentini si erano espressi a maggioranza per la cancellazione della linea 3 per Careggi ed oggi se la ritrovano moltiplicata con i prolungamenti per Bagno a Ripoli e Rovezzano.

Per uscirne occorrerebbe ripubblicizzare l'Ataf, rivedere la convenzione di concessione e metterne in gara i servizi.
Occorrerebbe redigere ed attuare il Piano Urbano della Mobilità da parte di un Comune dotato di Uffici tecnici all'altezza del compito.
Occorrerebbe infine istituire un'Autorità indipendente per la gestione della rete di trasporti dell'area metropolitana compreso il Servizio ferroviario metropolitano.

VASTO PROGRAMMA. HA VOGLIA IL DIRETTORE ERMINI DI FARSI PROMOTORE DI QUESTO CONFRONTO E DI SIMILI PROPOSTE ? IN TAL CASO CI RENDIAMO DISPONIBILI.













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