Il veicolo ART della CRRC in servizio nelle strade di Zhuzhou (Hunan)
Mentre Firenze si riempie di funeste palificate con croci di ferro e ragnatele di rame da piazza della Stazione fino ai viali e presto dentro il Centro storico, in Europa ci si pone da tempo il problema di tramvie senza catenaria (fili e pali). Ciò è stato realizzato per adesso solo per brevi tratti all'interno dei nuclei storici (Besançon, Bordeaux, Saragozza, Padova, ecc.). Non ci si pone invece il problema dell'eliminazione dei binari, se non riducendoli ad uno, come nel caso delle tramvie su gomma. Il gruppo francese Bolloré ha proposto recentemente il "blue tram", bus a guida autonoma e modulabili, con ricarica alle fermate ed una autonomia limitata. Il sistema è stato adottato sperimentalmente a Parigi nel 2015, in occasione della Conferenza sui cambiamenti climatici promossa dall'Onu, ma non è stato poi esteso. In generale comunque bus elettrici a batterie, come il recente Aptis della Alstom, si stanno diffondendo in diverse città, anche se questa modalità non riesce veramente a far concorrenza all'auto.
Pertanto appare come una vera rivoluzione il tram su gomma cinese, con binari virtuali, già entrato in servizio nella città di Zhuzhou (quasi 4 milioni di abitanti), dove un prototipo era stato realizzato nel 2017.
Il filmato che vi invitiamo a vedere (in inglese, durata 20')
dimostra che in tempi molto rapidi, i ricercatori della CRRC (produttore cinese di materiale rotabile), basandosi su tecnologia europea e cinese, hanno messo in servizio una modalità nuova che chiamano ART (Autonomous Rail Rapid Transit) a metà tra tramvia e bus, senza rete aerea e senza binari. Il veicolo, a guida autonoma ma vincolata, con un lettore ottico, a strisce tracciate sulla corsia, può affrontare raggi di curvatura di soli 15 m. e pendenze elevate. La fascia di ingombro in curva è più stretta di quella di un bus (3,83 m. rispetto a 5,74 m.). Il veicolo può essere guidato anche manualmente, uscendo dalla corsia per evitare gli imbottigliamenti, in base ad un sistema di controllo centralizzato del traffico. L'innovazione principale riguarda il tipo di batteria capace di ricaricarsi in 10' al capolinea e in 30'' alla fermata, con un'autonomia di 25 km. Ovviamente questa infrastruttura leggera, oltre che più duttile, è molto più economica di qualsiasi tram classico.
Il Sindaco Nardella l'anno scorso aveva ventilato l'ipotesi di un jumbo bus per completare l'infrastruttura portante di Firenze in direzione est, ma poi aveva dovuto fare marcia indietro poiché il finanziamento europeo è vincolato ad infrastrutture su binari. Evidentemente il culto totemico del ferro è ancora irrinunciabile per i nostri ferro-tranvieri.
A Firenze per rispondere al grande successo di pubblico delle linee tranviarie si pensa di aggiungere altri moduli a quelli attuali, portando la lunghezza dei convogli a 42 m. e anche gli "esperti" non nascondono la preoccupazione per la situazione che si sta creando attorno alla Stazione, circondata da binari su cui passerà un convoglio ogni due minuti. Qualcun altro invece non esita a riproporre il proseguimento della T2 per P. za S. Giovanni fino a P. za S. Marco, spacciando questa vecchia soluzione per il servizio al centro.
La tecnologia più che matura, adottata a Firenze venti anni fa (guida vincolata su ferro, alimentata da catenaria con altissimo costo a chilometro) ha già raggiunto il suo picco massimo. Purtroppo anche gli annunciati nuovi tram (batterie a ricarica veloce o con linea di contatto a terra) proposti da Hitachi Rail Italy, la multinazionale che costruisce i "Sirio" a Pistoia, non rinunciano ai binari e comunque sembrano in ritardo. Stiamo investendo su un prodotto di terzultima generazione mentre in tutto il mondo, da Stoccolma a Las Vegas, dalla Francia alla Cina, si pensa ad altro, investendo su veicoli evoluti e su nuovi sistemi di alimentazione che si adeguano alla mobilità del XXI secolo.
L'AMMINISTRAZIONE FIORENTINA, DIMOSTRATASI INCAPACE DI IMMAGINARE ED ESIGERE MODALITA' DI TRASPORTO PIU' IDONEE, MA ABILE AD USARE LE LINEE DEL TRAM COME MEZZO DI PROPAGANDA ELETTORALE, DOVREBBE INFORMARSI MAGGIORMENTE E SOPRATTUTTO DOTARSI DI DIRIGENTI E TECNICI ALL'ALTEZZA.
AMMESSO E NON CONCESSO CHE LA NORMATIVA VIGENTE CONSENTA INTERVENTI INNOVATIVI DI QUESTO TIPO.
IN CASO CONTRARIO, NEL GIRO DI POCHI ANNI, LE NOVITA' RIGUARDANTI LA MOBILITA' CI VERRANNO IMPOSTE DALLE MULTINAZIONALI OPERANTI NEL SETTORE.
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