Fig. 1 - La circolazione definitiva nel settore Belfiore-Rosselli. Le linee azzurre indicano i flussi veicolari una volta che la linea 2 entrerà in esercizio. Le frecce indicano la direzione del flusso, le cifre il numero di corsie in quel tratto.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ad esempio la circolazione definitiva del settore Belfiore–Rosselli. (Fig. 1)
Chi provenendo dalle direttrici Marcello, Redi o doppio sottopasso Strozzi vuol dirigersi ad Est, dovrà spingersi fino al piazzale della Porta al Prato per invertire la direzione sul V.le Rosselli. Le 3 +3 corsie del viale Belfiore diventeranno 2 in direzione Ponte alla Vittoria e 2 sul piazzale di Porta al Prato, mentre in direzione Rosselli, per un breve tratto sono 2 + 3 riducendosi a 3 in direzione Strozzi (+ 1 nel controviale per il traffico locale). Il risultato si può immaginare.
Chi invece provenendo da piazza della Libertà vuole dirigersi verso Romito-Corridoni dovrà compiere un'ardua giravolta risalendo la rampa lungo la ferrovia da piazzale Montelungo.
Percorsi tortuosi attendono anche chi provenendo dalla zona Statuto vuole dirigersi verso piazza della Libertà.
Si dirà che con la tramvia la macchina va lasciata ferma, ma dove lasciarla senza adeguati parcheggi di corrispondenza nei nodi di massima frequenza?
Si dirà che una volta 'sbarazzatici' delle auto potremmo affidarci a servizi sussidiari e marginali come il car sharing o il bike sharing, utilizzare la riorganizzata rete bus, andare a piedi o usare il treno.
Mancano però le condizioni per poter rinunciare al mezzo privato.
Infatti con le nuove linee tranviarie:
- uno dei problemi storici di Firenze, quello dell'attraversamento Est–Ovest, sul quale si è esercitata per decenni la cultura urbanistica (asse attrezzato, tuboni, ecc), non è neanche affrontato, anzi si aggrava
- non è risolto il problema dell'accessibilità ad un Centro storico sempre più segregato, soprattutto dopo la pedonalizzazione del Duomo
- un eventuale miglioramento nell'offerta di trasporto pubblico conseguente alla realizzazione delle linee tranviarie, avverrebbe solo nel loro intorno, infatti:
a - non diminuirebbe il traffico operativo che non può utilizzare il trasporto pubblico (da lavoro, per trasporto merci e business)
b – non diminuirebbe il traffico sistematico dovuto alla disseminazione della residenza nell'area metropolitana ed all'aumento di funzioni a ridosso dell'area centrale
conseguentemente vi sarà sempre un traffico non servito dai mezzi pubblici, neanche dai nuovi tram che si limitano a sostituire, e solo parzialmente, vecchie linee bus, come la 23 e la 14.
Manca insomma, come più volte denunciato, un Piano della mobilità, e poiché non si conosce la città che la tramvia dovrà servire, allora, come dice Giorgetti, quella città la si cambia, in ragione del contratto di project financing firmato con la società di gestione delle tramvie.
Osservando il tracciato dei binari attorno alla stazione di S.M. Novella poi abbiamo qualche dubbio anche sull'efficienza del servizio tranviario in sé. (Fig. 2)
Nessun commento:
Posta un commento