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giovedì 25 maggio 2017

Porcherie fluviali

CITTADINI AREA FIORENTINA
PORCHERIE FLUVIALI
(secondo episodio)
Sono passati 7 mesi dalla controversa ricostruzione del Lungarno Torrigiani – quello con la 'pancia' - dopo il crollo che un anno fa aveva aperto una voragine davanti agli Uffizi. Eppure la strada di cantiere costruita sul fiume in quell'occasione non è stata ancora demolita (con il consenso dell'Autorità idraulica?) Né sappiamo se i costi di demolizione a tutt'oggi risparmiati (da chi ?) fossero compresi nel preventivo dell'opera o se il suo completamento, con relativo collaudo, non comprendesse (e perché mai ?) la demolizione di quella strada.
Ricordiamo a scanso di equivoci che:
  • la pista a valle del Ponte alle Grazie è il prolungamento di un percorso sul greto che inizia all'altezza dell'ex 'Fabbrica dell'acqua' sotto Piazza Poggi
  • che questa strada di cantiere è già stata investita da una pericolosa piena 2 giorni dopo l'inaugurazione del Lungarno
  • che essa è costituita da materiale incoerente nel tratto più stretto del fiume e a ridosso delle basse arcate del Ponte Vecchio.
  • che, in quanto opera provvisionale non collaudata è da escludere un suo qualsiasi uso in concessione.
Intanto il Comune di Firenze e la Regione Toscana hanno firmato un accordo per adottare regole uniformi per concedere spazi sul greto dell'Arno a fini ricreativi e culturali nella zona del Ponte S. Niccolò, presso il Lungarno del Tempio, nella zona a sinistra dello sbocco dell'Affrico e sotto Piazza Poggi.
Va benissimo voler recuperare per quanto possibile il grande spazio urbano e naturale dell'Arno che i fiorentini stanno riscoprendo. Va benissimo l'utilizzazione del greto e delle acque per installazioni artistiche provvisorie o per eventi culturali. Ma il tutto, secondo noi, dovrebbe essere preceduto da una coerente pianificazione urbanistica che definisca un'area e ne regoli le funzioni in vista della costituzione di un vero Parco fluviale. Tale recupero – sull'esempio di noti e virtuosi esempi europei - dovrebbe comprendere anche una complessiva riconversione dell'uso dei Lungarni e una potente rinaturalizzazione delle rive e delle acque del fiume nel territorio comunale.
La quantità di progetti, mostre, convegni e pubblicazioni accumulatesi sull'argomento nel corso del tempo appare peraltro pletorica e contrasta con la modestia delle realizzazioni. Da più di due decenni infatti
- la politica del Comune, si muove sostanzialmente in direzione opposta: quella del mero sfruttamento commerciale di questi spazi.
Invece molto ci sarebbe da fare per la sicurezza del bacino dell'Arno, visto che il rischio di alluvione permane. Lo dice il Comitato Scientifico internazionale (ITCS), costituito da 6 esperti di alcune università, tre italiane e tre internazionali il quale, interpellato dal Comitato di Coordinamento Firenze 2016 in occasione del 50° anniversario dell'alluvione del 1966, "sottolinea il significativo rischio di inondazione che permane e l'esiguità delle azioni che sono state realizzate per contrastare la minaccia di un catastrofico evento alluvionale"
In pratica, dicono questi esperti, non si tratta di sapere se un altro evento simile si verificherà, ma quando si verificherà.
C'è tanto da fare secondo noi anche per la pulizia delle acque, la seconda delle condizioni per poter parlare di fruizione dell'Arno prima ancora che di Parco fluviale. Ciò non può che passare dal riordino dei collettori in città oltre che dalla depurazione delle emissioni.
Limitandoci all'oggi poniamo al Sindaco, che tanto si spese per la più rapida riparazione del Lungarno (qualcuno lo ritiene un poco onorevole rabbercio) , alcune semplici domande:
  • PERCHE' LA STRADA DI CANTIERE NON E' STATA ANCORA SMANTELLATA ?
  • QUALI GARANZIE E QUALI PROGRAMMI SONO STATI PRESENTATI DALLA SOCIETA' PUBLIACQUA PER LA MESSA IN SICUREZZA E LA MANUTENZIONE DELLA RETE IDRICA DELLA CITTA' (PARTICOLARMENTE IN QUEL TRATTO CENTRALE) E PER NON FAR RICADERE SUI CITTADINI I DANNI DI EVENTUALI INSUFFICIENTI MANUTENZIONI O GESTIONI RIVERSANDONE POI I COSTI NELLE BOLLETTE ?
  • QUALI AZIONI SONO STATE INTRAPRESE O INTENDE INTRAPRENDERE NEI CONFRONTI DELLE AUTORITA' COMPETENTI PER CONTRASTARE ' LA MINACCIA DEL PROSSIMO CATASTROFICO EVENTO ALLUVIONALE' E PER SUPERARE ' L'ESIGUITA' DELLE AZIONI POSTE IN ESSERE' ?
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