In verde il percorso lungo 1 km della Linea 2 della tramvia, tra la stazione dei pullman e la fermata Alamanni, necessario ai viaggiatori dei regionali per operare lo scambio ferro-gomma.
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Al netto dei tempi necessari ad un simile programma (valutazioni sulla fattibilità, progetto ex novo, variante urbanistica, ecc.) quali sarebbero le conseguenze probabili per la città ?
Difficile governare i flussi di bus turistici concentrandoli in un solo punto, dal momento che essi, a causa dei loro itinerari prefissati, dipendono piuttosto dalle esigenze degli operatori turistici.
Quanto ai bus extraurbani un riordino e concentrazione dei servizi avrebbe senso nei pressi della stazione principale, non di una semplice fermata sotterranea come quella agli ex Macelli. Non dobbiamo dimenticare infatti che i viaggiatori regionali e interregionali continuerebbero a salire/scendere a S.M. Novella.
In questo caso, per coloro che volessero raggiungere gli ex Macelli, non resterebbe che il tram visto che, come dice Giorgetti, sempre per invogliare all'investimento, occorre " tirare una riga sopra tutte le richieste di 'people mover' o navette che dir si voglia".
Queste proposte estemporanee, muovendosi secondo una logica di accrescimento a Nord Ovest,ormai superata dagli effetti della globalizzazione e delle ripetute crisi economiche, non possono che preparare nuovi disastri per la città.
ECCO PERCHE' ANCORA UNA VOLTA CHIEDIAMO CHE PER L'EMERGENZA MOBILITA' A FIRENZE SI INDIVIDUINO UNA GERARCHIA DI OBBIETTIVI CHIARI, UN PROGRAMMA DI GESTIONE CONTINUA E QUALCHE BUONA IDEA PROGETTUALE
PER PRIMA COSA SI DOVREBBE FINALMENTE DISCUTERE DI UN PIANO DELLA MOBILITA', MAI NEANCHE INTRAVISTO IN UNA CITTA' STANCA DI CANTIERI, DI IMPROVVISAZIONI E DI ANNUNCI AD EFFETTO
* anglicismo (in inglese fulcro, mozzo, elemento centrale) derivato dalle reti informatiche ed estesosi alle reti di trasporto.
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