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sabato 23 febbraio 2013

Tecnici Arpat non saranno più polizia giudiziaria

Eh, questa Regione Toscana!
Adesso saranno contenti che si sono tolti un altro fastidio sul viale
glorioso dei propri interessi!

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REPUBBLICA FIRENZE 23/2/2013
Tecnici Arpat, un passo indietro non saranno più polizia giudiziaria
FRANCA SELVATICI

NELL'INCHIESTA sul tunnel Tav i carabinieri del Ros hanno registrato più
volte l'insofferenza di imprenditori e manager per i controlli degli
ispettori dell'Arpat, l'Agenzia regionale toscana di protezione
ambientale. «Tranquilli, da domani non sarà più così », si legge in un
amaro documento dei tecnici Arpat ai quali dal 16 marzo sarà tolta la
qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria. Il che significa che da
quel giorno non potranno più svolgere indagini di polizia, né eseguire
sequestri, né riferire direttamente ai magistrati. Il sistema dei
controlli ambientali sarà «azzoppato », prevedono gli ispettori. Sono in
corso indagini delicate che non si sa come potranno essere portate
avanti. E fra un mese comincia il processo per i lavori della terza
corsia dell'Autosole e per la variante di valico: ma il lavoro svolto
dai tecnici Arpat a questo punto potrebbe non essere più utilizzabile. I
sindacati temono che la decisione indebolisca il ruolo della Agenzia
quale presidio dell'ambiente in Toscana e segnalano che essa cade in un
momento particolarmente delicato per gli equilibri ambientali nella
regione e «non aiuta la necessaria scelta per un modello di sviluppo
ecosostenibile».
Il direttore dell'Arpat Giovanni Barca spiega che l'Agenzia ha dovuto
prendere questa decisione, «pur con rammarico», «a tutela degli
interessi propri e dei propri lavoratori». Nel 2010 la Corte
Costituzionale ha affermato che la attribuzione della qualifica di
ufficiale di polizia giudiziaria (upg) rientra nella competenza
esclusiva dello Stato. La sentenza è stata ripresa nel 2012 dal
Consiglio di Stato, che ha rilevato «l'assenza di norme di livello
statale che attribuiscano in via generale la qualifica di upg al
personale delle agenzie di protezione ambientale ». L'avvocatura
regionale toscana, in un parere pervenuto il 16 gennaio 2013, prevede
che la pronuncia del Consiglio di Stato «nel futuro prossimo
condizionerà fortemente anche gli esiti dell'eventuale contenzioso», e
ha suggerito perciò all'Arpat di rivedere la propria organizzazione. Il
direttore Barca si dichiara convinto che le Arpa possano operare meglio
avendo nel proprio organico ufficiali di polizia giudiziaria, ma ritiene
di non avere scelta. I sindacati obiettano che l'Emilia Romagna non ha
messo in discussione la qualifica. E le direttive europee invitano a
rafforzare i controlli ambientali. Che però — rileva l'Unione degli
ispettori sanitari Unpisi — in Italia «non sono visti come una
opportunità per guidare l'imprenditoria italiana verso una crescita
economica sana e sostenibile... ma viceversa, sempre più spesso, sia
dagli operatori economici che dai decisori politici, come ostacoli ai
quali trovare vie di fuga». --

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