CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE
IL GIOCO DELLE TRE CARTE
SUL REGOLAMENTO URBANISTICO
dall'Assessore all'Urbanistica Meucci
Recentemente l'Assessore all'Urbanistica del Comune di Firenze Elisabetta Meucci, affiancata dal Responsabile della pianificazione Stefania Fanfani, dal Dirigente dell'Urbanistica Domenico Palladino e dal Superdirigente allo sviluppo Giacomo Parenti, ha annunciato di aver avviato il procedimento del Regolamento urbanistico, invitando i proprietari di fabbricati a fare proposte.
Ma forse l'Assessore si è confusa: era la vecchia legge regionale 5/95 (quella che precedeva la attuale L.R. 1/05) che prevedeva la possibilità di presentare una sorta di avviso pubblico nell'ambito del terzo strumento urbanistico previsto (dopo il Piano strutturale e il Regolamento urbanistico): il cosiddetto Programma integrato di intervento che peraltro era facoltativo.
Per dare attuazione a tale strumento il Comune approvava un documento programmatico preliminare dandone notizia al pubblico. Entro un termine stabilito gli operatori (pubblici e privati senza limiti di superficie di proprietà) che intendevano realizzare interventi già previsti dal Piano strutturale presentavano le loro proposte ed entro 6 mesi il Comune adottava il Programma integrato di intervento.
Dunque la precedente normativa regionale prevedeva la possibilità di un avviso pubblico a certe condizioni: che gli interventi fossero già previsti nel Piano strutturale e che l'avviso pubblico fosse rivolto indistintamente a tutti i cittadini e agli operatori, sia pubblici che privati.
La legge regionale 1/05, quella attualmente in vigore, ha tuttavia sostituito lo strumento del Programma integrato di intervento con il Piano complesso di intervento, affidato esclusivamente all'iniziativa del Comune: una scelta fatta a ragion veduta, dal momento che l'avviso pubblico, proprio per il peso attribuito alle scelte degli operatori privati, non dava sufficienti garanzie di imparzialità.
Ora, anche mettendoci nell'ottica della conformità a una normativa che non esiste più, appare evidente che questo avviso pubblico non regge da nessun punto di vista.
L'Assessore si rivolge solo agli operatori privati che posseggono almeno 2000 mq. di superficie, mettendo così in essere una grave discriminazione.
Inoltre mette in moto un vero circolo vizioso quando, per procedere alla redazione del Regolamento urbanistico, che a suo stesso dire deve prevedere precise prescrizioni, rimanda ai contenuti del Piano strutturale approvato, forse dimenticando che esso rinviava al Regolamento urbanistico proprio molti di quei capisaldi strategici che l'art. 53 della legge regionale vigente ritiene necessari per la formazione dei P.S. Quando poi l'Assessore si riferisce al Piano approvato a "volumi zero"(?) come alla sua stella polare, non fa altro che ribadire le ben note dichiarazioni propagandistiche.
Nello stesso tempo ci lasciano perplessi le sue dichiarazioni sul Piano strutturale già operativo, dal momento che fino all'approvazione del Regolamento urbanistico vige ancora il vecchio Piano Regolatore Generale.
Ma la cosa più sorprendente è che l'Assessore, chiedendo l'ausilio dei proprietari maggiormente abbienti, afferma che in epoca di crisi e di risorse pubbliche limitate è preferibile lasciare ai privati maggiori spazi di proposta.
In realtà, introducendo l'avviso pubblico, si rinuncia a procedere autonomamente all'individuazione di quelle caratteristiche puntuali richieste per la redazione del Regolamento urbanistico, con buona pace della pianificazione territoriale.
NEL FRATTEMPO si annuncia l'ennesima messinscena partecipativA (assemblee e focus group) per giungere all'approvazione DEL REGOLAMENTO prima delle elezioni amministrativE.
ANCHE IN QUESTA IMPORTANTE OCCASIONE i responsabili dell'Urbanistica del Comune di Firenze continuano a prendersi gioco dei fiorentini e ad intendersela con I SOLITI notabili, alla faccia della trasparenza e dELLA EFFETTIVA partecipazione.
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