L'ASSEMBLEA DI BELLARIVA BOCCIA IL PROGETTO DELLA TRAMVIA
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L'assemblea che si è svolta a Bellariva per discutere del progetto della Linea 3.2 della tramvia è stata un successo del Comitato di Bellariva che ha interrotto la serie di lanci elettorali con i quali la Giunta Nardella intendeva trattare il tema.
Circa 200 cittadini hanno potuto ascoltare il parere di tecnici ed esperti invitati, malgrado le indebite pressioni del Comune per condizionare l'ordine del giorno. Obbiettivo questo in parte raggiunto, visto che la lunga esposizione del responsabile delle Nuove infrastrutture e Mobilità, Vincenzo Tartaglia, e di Davide Salvo di Architecna, ha trasformato l'incontro in un contraddittorio con i tecnici invitati e con i cittadini.
Per quanto confusa, l'assemblea è stata un'esperienza di democrazia e partecipazione dalla quale l'opera non esce certo promossa.
In un comunicato del 13 aprile inviato al Sindaco, il Comitato Bellariva, portavoce del Social Street Bellariva, afferma tra l'altro:
Il ponte che sfocerà in Via Minghetti così come descritto, sarà impattante e invasivo, tenendo conto anche delle scuole presenti
Non si ha la certezza del destino degli alberi esistenti nel percorso. Questo pare si possa capire solo in corso d'opera.
Non è vero che la tramvia NON avrà pali come precedentemente descritto in stampa su tutti i giornali. La tramvia prevederà percorsi con e senza pali. Quindi Giannotti non avrà i pali, Lungarno Colombo sì.
Al di là di specifiche richieste ci sono considerazioni più generali da fare.
Parallelamente ad una accelerazione poco lucida dei progetti tranviari si registra una diffusa disinformazione e scarsa partecipazione dei cittadini, costretti a rincorrere gli avvenimenti sulla più grande opera infrastrutturale dall'epoca dell'abbattimento delle mura.
Per far funzionare la Linea 3.2 è necessario prolungare la Linea 2 per S. Marco. Per questa saranno 85 i pali necessari alla rete aerea, proseguendo con lo scempio della Fortezza e della Stazione.
Se si guarda il preliminare per la Linea 4, si vede che una situazione analoga si creerà sul viale Fratelli Rosselli in corrispondenza dell'attuale fermata Porta al Prato-Leopolda. Un piazzale di manovra nel Centro storico che si aggiungerà a quello di S.M. Novella.
Gli alberi abbattuti lungo il percorso della Linea 3.2 saranno centinaia, portando ad un completo stravolgimento paesaggistico di un bene culturale – i Viali del Poggi – tutelati da un vincolo culturale e paesaggistico e all'abbattimento di altre alberate nella città consolidata.
Malgrado l'"occupazione" dell'assemblea da parte dei tecnici del Comune e di Architecna, dal dibattito sono emerse altre importanti criticità.
- È inconsistente la principale motivazione della tramvia, la necessità dei 3.000 passeggeri/ora per senso di marcia (estendibili a i 6-8000 con questo tipo di sede dedicata): questi numeri si raggiungano solo con l'artificio di tagliare le linee bus e "scaricarle" sul tram.
- Il traffico privato rimarrà comunque superiore al 60% del totale e verrà fortemente (talvolta inutilmente) penalizzato su tutta la rete stradale primaria, sui principali nodi e su tutti gli incroci, con semafori "asserviti".
- Mentre molto minore sarà la capillarità del servizio, aumenteranno drasticamente gli interscambi, anche scomodi, come in Piazza della Libertà.
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