Partecipate a questo interessante confronto sulla gestione del verde pubblico
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CITTADINI AREA FIORENTINA
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MOTOSEGHE E BETONIERE NON AIUTANO IL PIANETA
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---------------------------------------------------------------------------------- ASPIRANDO AD UNA "CITTA' NORMALE" PER SOTTRARSI ALLE RESPONSABILITA' DI UNA CITTA' ECCEZIONALE, SI STANNO CREANDO PERIFERIE DAPPERTUTTO ----------------------------------------------------------------------------------
Suggestionato dal movimento ambientalista scatenato da Greta Thunberg e sull'onda della grande manifestazione per la difesa del pianeta di venerdì 15 marzo, un "verdissimo" Dario Nardella, in corsa per la rielezione a sindaco, ha presentato le credenziali ricordando la sua determinazione nella realizzazione della tramvia, "l'opera più ecologica mai realizzata a Firenze negli ultimi 100 anni."
Per la verità sembra che il suo volto, con la scritta 'Aeroporto' comparisse insieme a quello di Salvini (Tav) e di Di Maio (Ilva) su uno striscione degli studenti con lo slogan "Siamo ancora in tempo a fermarli". Ma al netto di colate cementizie quali Aeroporto, Passante Tav, Cittadella viola/Unipol/Mercafir, anche sul resto delle politiche "ecologiste" dell'attuale sindaco e dei suoi predecessori, ci sarebbe molto da obbiettare.
In primo luogo per l'uso disinvolto da parte di questa amministrazione delle motoseghe nella gestione del verde pubblico, con la conseguente manomissione del patrimonio forestale della città.
In secondo luogo perché proprio gli effetti ambientali, paesaggistici e trasportistici della tramvia, elevata a panacea di tutti gli ingorghi e di tutte le polveri fini, sono quantomeno controversi. Se non altro considerando la quantità di piante di alto fusto abbattute o da abbattere per via del suo passaggio.
Prima ancora di mettersi a consultare statistiche e vaticini sulla riduzione dei veicoli e delle quantità di particolato o di verificare il bilancio numerico tra alberi piantati e abbattuti, conviene andare in giro a vedere che succede, magari mettendolo a confronto con vecchie foto. Ed ecco il risultato.
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Il prima e il dopo del viale Belfiore. Qui c'erano circa 70 pini, poi abbattuti nel 2017, a cui è seguita la realizzazione della Linea 2. Lungo il viale F.lli Rosselli, tra piazzale Vittorio Veneto e via Jacopo da Diacceto. Causa tramvia, negli ultimi 15 anni sono circa 50 gli alberi di alto fusto abbattuti e solo parzialmente sostituiti con piante giovani.
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Lo scempio più recente è quello degli 8 tigli sulla diramazione Belfiore/Rosselli, abbattuti "per errore" il 6 marzo dalla ditta incaricata dal Comune di eseguire un progetto connesso ai lavori tranviari. Si aggiunge ai precedenti diradamenti, rivelando, a ridosso del centro, un desolante panorama edilizio fin qui mitigato dai filari verdi dei viali poggiani.
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In realtà quel progetto di "giardinetto" risalente al 2011 prevedeva già la sostituzione dei tigli a causa della realizzazione di due muri in cemento messi a pochi centimetri di distanza dagli alberi esistenti.
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--------------------------------------------------------------------------------------------- Il motivo di fondo degli interventi sul verde connessi al progetto tranviario è l'allargamento della sede stradale ed il mantenimento dei parcheggi auto. Ad esempio nel progetto definitivo del prolungamento della Linea 2 per il Centro Storico, in viale Matteotti, la sede riservata del tram che occupa 7,20 m. sarebbe affiancata da cinque corsie larghe in totale più di 18 m. rispetto ai 15 attuali. Il conseguente spostamento dei filari di alberi, visibile nella figura sottostante, è stato per adesso bloccato dal diniego del Soprintendente nella Conferenza dei servizi del 16 febbraio.
I promessi abbattimenti di centinaia di alberi lungo il resto dei Viali, propedeutici alla realizzazione della Linea 3.2 per Bagno a Ripoli, corrispondono alla necessità di avere mano libera per un intervento che cambierà i connotati di una zona cruciale per la storia e l'identità di Firenze, protetta da un vincolo culturale e paesaggistico.
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In alto la sezione del viale Lavagnini in direzione Fortezza con 4 corsie di scorrimento
In basso la sezione del viale Matteotti in direzione Libertà con 5 corsie di scorrimento
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Il progetto di prolungamento della Linea 2 nel viale Matteotti con lo spostamento dei filari di piante, poi respinto dalla Soprintendenza (in rosso il filare attuale, in blu le sostituzioni).
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Nella ricostruzione storica che introduce il progetto, consultabile sul sito del Comune di Firenze, si trovano anche immagini d'epoca come quella sottostante, risalente al 1906. In essa il viale Principessa Margherita, attualmente Spartaco Lavagnini, completamente sgombro di veicoli è percorso al centro da una vettura della società anonima Tramways Fiorentini.
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Preso atto di tutta la distanza temporale che ci separa da questa suggestiva foto, fare "l'opera più ecologica degli ultimi 100 anni" con una tramvia o con un sistema di trasporto collettivo più flessibile, evoluto e meno impattante sui Viali del Poggi, PUO' SOLTANTO VOLER DIRE LA LORO COMPLETA CHIUSURA AL TRAFFICO VEICOLARE.
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Disegno di progetto del Piano Poggi per Piazza Cavour (Libertà). Si può notare il previsto raddoppio dei filari di alberi sui viali (attuali Matteotti e Lavagnini)
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IL SIGNIFICATO DI QUELLO SPAZIO E DI QUELLE PROPORZIONI ERA INFATTI QUELLO DI UN RISARCIMENTO ALLA CITTA' PER LA DIBATTUTA PERDITA DELLE MURA. NON UN MERO STRADONE, MA UN PARCO A PROTEZIONE DEL CENTRO STORICO E DELLA SALUTE PUBBLICA, PUNTEGGIATO DI GIARDINI, OGGETTI ARCHITETTONICI E FACCIATE COORDINATE. ALTRO CHE TANGENZIALE DEL CENTRO STORICO !
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