Piazza S. Marco con il carosello tranviario
Un'utile attività per chi vuol saperne di più sulle tramvie consiste nel contare i pali per la trazione elettrica previsti nel progetto definitivo della Variante al Centro Storico, cioè il prolungamento della T2 per Lavagnini, Libertà, Cavour, S. Marco, La Pira, Lamarmora, Matteotti. Noi lo abbiamo fatto: sono 85 (Ottantacinque), stando alle tavole di progetto.
Questa volta i fiorentini ed anche il Soprintendente e magari il Procuratore della Repubblica, sono avvertiti. Non si venga a dire, come per i pali della Stazione: "non l'avrei giammai creduto, ma farò quel che potrò". Lì il danno è fatto, e sarebbero semmai da valutare provvedimenti e rimedi. Vediamo di non farne altri: la città è affidata pro tempore agli amministratori di turno. I beni da tutelare, le ragioni, e le regole derivano dalla Storia e dalla Costituzione.
Secondo le tavole di progetto, davanti all'Orto Botanico, in via La Pira, compariranno 8 pali come quelli di Piazza della Stazione, in piazza della Libertà 34, nel viale Lavagnini 29, in piazza S. Marco 6 e nel breve tratto di viale Matteotti 8, fili compresi ovviamente. Il resto dei fili verranno agganciati alle facciate, inclusa quella del Buontalenti. Meglio osservare attentamente nelle planimetrie le fermate, gli armadi per il segnalamento, i pali per l'illuminazione, parapetti e paletti al fine di evitare la sorpresa per il caos visivo che ne deriverà.
Se, come disse il Soprintendente Pessina, nella sua intervista a La Nazione riferendosi al progetto della T3.2 lungo i Viali di circonvallazione, "Il Codice dei Beni Culturali stabilisce … che tutte le vie e le pubbliche piazza sono esse stesse beni culturali e pertanto da tutelare" , perché per la Variante al Centro storico non si sollevano analoghe riserve ? In quanto approvata dalla Giunta nel 2011, quale alternativa al passaggio dal Duomo e convalidata dal Ministero, non se ne deve più discutere ?
Come già abbiamo scritto in una lettera inviata al Soprintendente è da considerare il fatto che rotaie, cordoli, fermate e gli stessi mezzi in movimento alterano la percezione e la fruizione dell'ambiente monumentale in un tessuto storico ed architettonico ben più fragile di quello della stessa piazza della Stazione.
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