Le Cascine trasformate in 'città del Rock' in una foto scattata il 12 giugno
Il Visarno è il grande podere delle Cascine compreso fra il fosso Macinante, via della Catena, il Viale degli Olmi e Via delle Cascine, che fino a qualche anno fa ospitava l'omonimo ippodromo.
Insomma un'altra vasta area del parco privatizzata e trasformata in luogo di intrattenimento a forte impatto urbanistico.
Le dimensioni dell'intervento e le sue caratteristiche traspaiono bene dal tono entusiastico dell'articolo/peana di Fulvio Paloscia sui lavori in corso per realizzare la "nuova città del rock":
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«È come costruire una città nella città. Quelli delle Nozze di Figaro, la società che non solo organizzerà la lunga estate rock dell'ippodromo del Visarno, ma che sta anche allestendo l'arena dal nulla, le chiamano "opere di urbanizzazione" …Lavorano alle Cascine da un mese pensando non solo ai concerti di quest'anno, ma anche al futuro. Il concertone dei Radiohead, mercoledì 14, sarà la prima pietra di uno spazio live che si prospetta come uno dei più importanti d'Italia. Qualcosa che cambierà il volto della città…».
Alcuni dati: «…hanno potenziato la cabina ENEL che sta nei sotterranei della tribunetta dell'ippodromo, hanno scavato un tunnel nel campo che, attraverso dei cavi collegati a questo "cuore elettrico", portano l'elettricità ai poli opposti dell'arena … Nella zona backstage hanno realizzato carichi e scarichi d'acqua per i camerini. Per agevolare i lavori di allestimento del palco
(fronte 46 metri, altezza 19[sic!]), e per eliminare polveroni nella zona che ospita gli artisti, sono stati portati quintali di ghiaia, poi disposti su un tessuto-non tessuto che protegge la terra sottostante e fa sì che non si creino pozze in caso di pioggia. Tutta la zona artisti è stata pavimentata con assi di legno e recintata; nel pomeriggio del concerto, i Radiohead alloggeranno in "container" appositamente creati (sono la fusione di due prefabbricati): spaziosi, frigobar, doccia e aria condizionata. Ce ne sono 25 [Sic!]. La zona del pubblico è sterminata. Il doppio, e forse anche di più, dello scorso anno, circondato dal villaggio di tensostrutture che ospiteranno bar, ristoranti (anche vegetariano e vegano), la cassa dei "token", i tagliandi che useranno al posto del denaro. Senza contare i "Truks" che alcuni sponsor porteranno , quando, dal 23 giugno prenderà il via il Firenze Rocks, il festival di Live Nation …"
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Fra le perle dell'articolo quelle dedicate all'ampia zona sottopalco destinata alle mamme in attesa e ai disabili. Non una parola sul fatto che questa nuova città nasce all'interno di un parco storico sottoposto a vincolo di tutela storico artistica e paesaggistica.
Non un dubbio sul fatto che un bene storico, artistico e ambientale, per di più indebolito da uno stato di sofferenza gravissimo dovuto ad una stagione calda e asciutta, possa sopportare un evento che attrarrà 50.000 spettatori.
Non una domanda sull'adeguatezza delle autorizzazioni per un'operazione di tipo urbanistico di queste dimensioni.
Né se sia eticamente ammissibile che una ampia porzione di parco pubblico venga sottratta all' uso pubblico e destinata a spettacoli a pagamento.
Tanto meno, si chiede il giornalista, se una città del Rock alle Cascine, a poche centinaia di metri da popolosi quartieri residenziali, non presenterà nella lunga estate di eventi qualche problema di inquinamento acustico ai danni di chi la sera desiderasse dormire o riposarsi in pace, e anche della fauna del parco.
Del resto ci sembra che queste domande non se le sia poste neanche il Sindaco, né l'assessore all'Ambiente, che sembra aver passato la delega dei giardini al collega al Patrimonio, né i presidenti del Q1 e del Q4, né il Soprintendente unico che risiede a palazzo Pitti, né il Prefetto.
Probabilmente saremo accusati di essere conservatori che guardano solo al passato, ma noi non siamo affatto contrari all'innovazione e al cambiamento. Ciò che si profila davanti ai nostri occhi però è altra cosa: vergognoso accaparramento di patrimonio pubblico in nome di operazioni di marketing, finta innovazione, barbarie.
Ai laudatori contemporanei delle "magnifiche sorti e progressive" consigliamo una visita nell'ex ippodromo delle Mulina dopo l'altrettanta magnificata e celebrata manifestazione di Art Flora dell'anno passato. Ecco cosa resta di quest'altro pezzo delle Cascine toccato dalle lungimiranti scelte della Giunta di Firenze.
L' attuale stato di abbandono dell'ex ippodromo delle Mulina
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