CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE
La Firenze di Renzi: volumi zero o densificazione/cementificazione?
Il caso del Piano di Recupero(?) di Via Villani, zona Piazza Tasso/Collina di Bellosguardo).
Il Sindaco di Firenze si distingue per i grandi proclami ad effetto che spesso si perdono nelle cortine fumose della propaganda mediatica ma che poi nascondono realtà ben diverse.
Renzi da tempo si presenta come il Sindaco che ha varato il primo Piano Strutturale a volumi zero, ma la pratica quotidiana dell’ urbanistica fiorentina è di fatto ancora improntata ad una miriade di varianti al PRG vigente, oggi in regime di salvaguardia in attesa del Regolamento Urbanistico. Ciò produce micro e medi interventi di saturazione e cementificazione del territorio cittadino: da quello clamorosamente concluso e autorizzato recentemente in Via Arnoldi (blocchi di appartamenti tre piani fuori terra in zona Soffiano all’interno dell’area di vincolo della collina di Bellosguardo) a quello in procinto di essere autorizzato in via Villani e contro il quale un Comitato di cittadini della zona da anni si sta battendo.
Basta confrontare lo stato attuale dell’edificio (un piano fuori terra di pregevole fattura costruito nel 1903 a ridosso del viale del Poggi e alle pendici della Collina di Bellosguardo) con il fabbricato che si vuole realizzare (tre piani fuori terra completamente nuovi e dalle forme nettamente in contrasto con il contesto) per capire che più che di Piano di Recupero si deve parlare di demolizione completa dell’esistente e di ricostruzione ex novo.
Anche in questo caso alle proteste e alle osservazioni sollevate da cittadini impegnati nella difesa della loro città, o anche più semplicemente della porzione di città in cui vivono (un’esigenza questa più che legittima e da rispettare) gli amministratori rispondono con apodittici giudizi quali quelli espressi dall’Assessore Meucci dopo il democratico e pacifico “FlahMob” messo in atto mercoledì 10 in via Villani:
“Prima di diffondere comunicati e di organizzare manifestazioni di protesta, credo che sarebbe giusto e logico cercare la verità; cosa che evidentemente al comitato ‘Oltrarno fuori le mura’ non interessa. “
In realtà le cose non stanno proprio così. Infatti è proprio dal “Comitato Oltrarno fuori le mura” che abbiamo appreso la notizia e ricevuto tutta la documentazione relativa a questo ennesimo episodio di pessima gestione urbanistica ed edilizia che caratterizza l’amministrazione fiorentina.
Dalla lettura di tutta la documentazione relativa al cosiddetto Piano di Recupero dell’immobile posto in Via Villani e di proprietà della Soc. Le Quinte di Giudici Lorenzo, con progetto redatto dallo Studio Red Associati sono emersi vari interrogativi ai quali l’Assessore Meucci nel suo comunicato stampa non fa cenno né risponde:
1. Come può l’ufficio comunale da lei dipendente e competente della pratica definire “Piano di Recupero” un intervento che prevede in zona A “Centro storico fuori delle Mura“ la completa distruzione di un manufatto ad un solo piano fuori terra risalente al 1903 e la sua sostituzione con un nuovo edificio di ben tre piani fuori terra?
2. Come è possibile che la responsabile del procedimento e l’Assessore all’Urbanistica accettino senza dubbi la legittimità dell’inserimento dell’immobile in classe 6 effettuata nel 2005 con variante alla classificazione valutata dai redattori del PRG e delle relative NTA? Chiunque abbia capacità di giudizio libera da preconcetti o da interessi non può non capire come un edificio dalle caratteristiche di quello di cui stiamo parlando e risalente ai primi del Novecento non possa essere classificato in classe 6, e neppure nell’originaria classe 5, ma addirittura in classe 4, soggetto soltanto ad opere di tipo conservativo o a ristrutturazioni che non ne modifichino né le volumetrie ne le caratteristiche originarie.
3. Infine come è possibile dichiarare che questo progetto di recupero sia compatibile e conforme con quanto indicato da un Piano strutturale che continuamente il Sindaco Renzi e i suoi collaboratori definiscono come il primo Piano strutturale a “volumi zero”? Anche solo intravedendo la soluzione proposta con il blocco massiccio di tre piani fuori terra che si vorrebbero realizzare nell’angolata fra Via Giano della Bella e Via Villani questa soluzione è chiaramente un intervento di grave densificazione di un tessuto urbanistico che proprio nella sua leggerezza e discontinuità fra vuoti e pieni ha il suo valore principale ereditato dal passato. La nostra città già abbondantemente cementificata negli ultimi cinquant’anni non ha bisogno di altri pieni, ma avrebbe bisogno di più vuoti; almeno salviamo quelli esistenti!
Per questi motivi crediamo sia giusto appoggiare la battaglia dei cittadini del “Comitato dell’ Oltrarno fuori le mura” e chiediamo all’Assessore e ai suoi dirigenti di rispondere ai legittimi dubbi posti da un’ operazione edilizia che va nella direzione della densificazione e della cementificazione, oltre che dello stravolgimento delle caratteristiche di una zona di pregio paesaggistico della nostra città.
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