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sabato 3 novembre 2018

treni in citta'

CITTADINI AREA FIORENTINA
TRENI IN CITTA': MENO VERDE,  MENO ACCESSIBILITA', ZERO RIQUALIFICAZIONE
La tramvia all'angolo fra via Vittorio Emanuele II e piazza Dalmazia

Del flusso di annunci scaturiti in questi giorni dall'Amministrazione comunale sui prolungamenti delle linee tranviarie, ci restano in mente alcune parole dette ed altre non dette.

Le prime sono quelle dette da Giacomo Parenti, Direttore Generale del Comune di Firenze, in occasione di un'assemblea tenutasi il 15 ottobre, alla presenza dei sindaci di Firenze e Bagno a Ripoli e dell'Assessore Giorgetti.
Parenti, riferendosi alla (cattiva) sorte degli alberi del viale Giannotti per il passaggio di questa vera e propria ferrovia urbana, ha affermato che "tendenzialmente gli alberi di Firenze sarebbero stati tutti abbattuti ugualmente, in quanto pericolosi e vetusti", estendendo il verdetto di condanna a morte a tutte le alberature dei viali.

Le seconde sono quelle di Stefano Giorgetti, Assessore ai lavori pubblici e grandi opere il quale, nella sua comunicazione al Consiglio comunalenon ha detto che la rete aerea delle tramvie continuerà ad esserci nel Centro storico (fino a P.za S. Marco), né che la linea 3.2 a batteria e quindi senza rete aerea, esigerà comunque l'abbattimento di tutti gli alberi dei viali da P.za della Libertà fino al lungarno.

Da tutto ciò emerge molto chiaramente quale destino intendono riservare (e in parte già hanno riservato) i nostri 'vandali in casa' per la 'culla del Rinascimento'.

  • Vorrebbero continuare l'assalto al patrimonio verde con gli abbattimenti delle specie autoctone sostituendole con peri cinesi i quali, se sopravvivono, non avranno lo stesso effetto ecologico, oltre che estetico, dei precedenti. Con buona pace dell' Assessora all'Ambiente Alessia Bettini, il cui parere in merito non risulta anche in questo caso pervenuto.

  • Non contenti di quanto hanno combinato nelle due piazze della Stazione e dell' Unità, vorrebbero continuare a devastare lo spazio monumentale e pubblico con equipaggiamenti di tipo ferroviario, con pali e fili nel cuore del Centro storico fino a Piazza S. Marco. Secondo un consigliere dell'opposizione  i pali sarebbero 6 in P.za S. Marco, 7 in via La Pira, 2 in via Cavour, salvo sconti che potrebbe ottenere una timida Soprintendenza.

  • La "Tram di Firenze s.p.a." si prenderà anche il Ponte da Verrazzano (tanto c'è già) lasciando ad autobusautomotociclifurgonicamionambulanzevigili del fuoco, ecc. il nuovo ponte (futuro) e trasformando le vie adiacenti in camere a gas.

  • Si distruggerà, a partire dal 2020, la tratta ferroviaria Leopolda – Cascine, potenzialmente collegabile a bacini molto ampi, con l'inutile linea 4, che porterà gli elettori (pardon i passeggeri) da le Piagge a Porta al Prato, per farli poi salire su un'affollata linea 3.1 fino alla stazione.

  • Si prevedono estenuanti prolungamenti tranviari nella Piana, tutti da progettare, per Sesto F.no e Campi B.zio, mentre anche Scandicci vuole la sua estensione verso Pontignale, ma non verso Torregalli.

  • Continuerà il caos nella circolazione non solo per le auto ma anche per bici e pedoni a causa dei continui ripensamenti, per la lunghezza dei tempi semaforici, per mancanza di parcheggi e del benché minimo piano della mobilità e per non aver voluto riconoscere l'esistenza di una mobilità di utilità che non si può ridurre.

  • La situazione potrebbe diventare catastrofica con l'entrata in esercizio della linea 2 che avverrà, stando a quanto annuncia l' ineffabile Giorgetti,  in coincidenza con le festività natalizie,




Piazza dell' Unità d' Italia
Angolo tra viale Belfiore e via Guido Monaco

Angolo tra viale F.lli Rosselli e via Jacopo da Diacceto

E' UN' EMERGENZA PARAGONABILE AI MOMENTI PIU' BUI DELLA STORIA DI FIRENZE

L'Amministrazione Nardella sta dando prova di una straordinaria incompetenza e cerca di nasconderlo rincorrendo affannosamente i finanziamenti europei e seppellendoci di annunci.
Ma manca il controllo sulle conseguenze di questa infrastruttura, che viene invece completamente delegato alla società tranviaria.

Se vogliamo impedirgli di continuare a nuocere però occorre che la cittadinanza attiva e tutte le forze dell' opposizione superino ogni pregiudizio ideologico: la tramvia è solo una modalità di trasporto, non è né di destra né di sinistra. Può essere solo fatta bene o fatta male.

MA SOPRATTUTTO RITENIAMO CHE LA CONDIZIONE SINE QUA NON PER LA PROGETTAZIONE E L'ESECUZIONE DI OPERE DI QUESTA RILEVANZA SIA LA DEFINIZIONE PARTECIPATA DI UN PIANO DELLA MOBIOLITA' SOSTENIBILE A SCALA URBANA E METROPOLITANA.

















































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