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lunedì 7 maggio 2012

FIRENZE: PARTECIPAZIONE E PIT


                                 

   


CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI-FIRENZE


ANCHE CON IL PIT QUEL PAESAGGIO E' DEL SINDACO
 

Le nuove residenze di via Arnoldi a Firenze costruite in area paesaggistica vincolata
dal PIT/Piano paesaggistico adottato nel 2009


Per la costruzione del piano paesaggistico della Regione Toscana quale integrazione del PIT, il 3 maggio si è tenuto il primo incontro di informazione e partecipazione, promosso dal Garante regionale della comunicazione, con le associazioni e i comitati toscani che si occupano di tutela ambientale e del territorio.
Il prof. Massimo Morisi (garante) e l'Assessore Anna Marson hanno fatto un aggiornamento sullo stato dei lavori, esponendo le ragioni e l'architettura del piano (un piano corredato da disegni, grafici e organigrammi per renderne più semplice la lettura e l'applicazione), e presentando le prossime iniziative partecipative tra le quali la creazione di un sito che, all'interno del sito ufficiale della Regione Toscana, ospiterà la rete degli osservatori del paesaggio toscano.
Come Comitati dei cittadini di area Fiorentina diamo un giudizio positivo  su questo coinvolgimento delle realtà presenti sul territorio (associazioni e  comitati) su un importante atto di pianificazione per il quale la Regione collabora con l'Università di Firenze.
Tuttavia, sulla scorta di quanto è emerso dal dibattito esprimiamo i nostri dubbi sull' efficacia della nuova normativa  nei confronti dei singoli Comuni che la dovranno applicare.
Se infatti non viene profondamente rinnovato lo spirito su cui si fonda la L.R.1/2005, che attualmente lascia ai Sindaci una completa autonomia, temiamo che anche il più bel piano paesaggistico verrà disatteso.
L'Assessore Marson  ha comunicato che la revisione della L.R. 1/2005 è in corso, ma non ha fatto alcun riferimento ai nuovi contenuti ed anzi, ad una precisa domanda circa il destino della proposta di legge di iniziativa popolare  di revisione della L.R. 1/2005 presentata da Comitati toscani e da Italia Nostra, che intendeva attribuire alla Regione un controllo di conformità sugli strumenti dei Comuni, ha semplicemente affermato che il Consiglio Regionale l'aveva bocciata, mentre alcuni mesi fa aveva assicurato l'interessamento dei suoi uffici per riprendere i contenuti di quella proposta.
E' pertanto sembrato che l'Assessore non sia più intenzionata a voltare pagina rispetto alla fallimentare politica urbanistica portata avanti dalla passata legislatura.
E' questa a nostro avviso la vera emergenza che da anni in Toscana i cittadini si trovano ad affrontare: la sempre più forte cementificazione di aree paesaggisticamente delicate. Basti pensare allo scempio di via Arnoldi a Firenze che la stessa Marson, in una risposta ad un'interrogazione in Consiglio regionale, ha stigmatizzato in modo inequivocabile sottolineando la difformità di quanto si stava facendo rispetto a quanto prescritto dalla normativa regionale. Ciò non ha impedito però che i lavori andassero avanti velocemente e senza alcun ripensamento da parte degli organi comunali.
E' forse proprio per questa anomalia strutturale nel governo del territorio che in Toscana i grandi scandali edilizi ed urbanistici, da quelli di Campi Bisenzio e di Castello a quelli di Bottai o di Montespertoli, per citarne solo alcuni, sono sempre più prerogativa della Procura della Repubblica e della magistratura amministrativa invece che delle sedi politiche deputate.


Per questi motivi, chiediamo con forza che questo percorso informativo e partecipativo attivato sulla revisione del Piano Paesaggistico non sia disgiunto da una adeguata revisione della legge 1/2005 che ponga un freno all'autonomia assoluta dei sindaci.
                                                                                

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