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domenica 13 ottobre 2019

Speciale Uomo Vitruviano


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No al trasferimento dell'Uomo Vitruviano.
Le ragioni di una scelta.

Italia Nostra ha dichiarato da subito le proprie forti perplessità sulla legittimità del Memorandum d'Intesa per lo scambio di opere d'arte tra Roma e Parigi firmato a Parigi dal Ministro MiBACT Dario Franceschini e dal suo omologo francese, Franck Riester, per via dell'inclusione del contestatissimo prestito dell'Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci, conservato presso le Gallerie dell'Accademia di Venezia.

Mentre fuori dall'Italia la concessione dei prestiti è molto oculata, ai nostri musei spesso arrivano richieste che non andrebbero neppure prese in considerazione, politicamente e scientificamente inammissibili, come la richiesta dell'Uomo Vitruviano di Leonardo per una mostra a Parigi, inizialmente respinta da Alberto Bonisoli e ora accolta.
Lo scorso anno la Francia lo aveva richiesto ma l'ex Direttrice, Paola Marini, aveva dato parere contrario, anche su indicazione del responsabile del Gabinetto delle Stampe delle Gallerie. Negli scorsi mesi l'ex segretario generale del MiBAC,T Giovanni Panebianco, ha chiesto di riconsiderare il prestito e l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze e l'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma hanno dato parere positivo allo spostamento del disegno.
Italia Nostra ha richiesto di conoscere le motivazioni tecnico-scientifiche ed oggettive che hanno portato alla modifica del provvedimento.
Ricordiamo, infatti, che ai sensi dell'art. 66, comma 2, del Codice dei beni culturali non possono uscire dal territorio della Repubblica "i beni che costituiscono il fondo principale di una determinata ed organica sezione di un museo, pinacoteca, galleria, archivio o biblioteca o di una collezione artistica o bibliografica".
E l'Uomo Vitruviano appartiene al fondo principale delle Gallerie dell'Accademia, in base all'identificazione fatta con nota del 23 ottobre 2018 (Prot. 2470) dell'ex Direttrice del Museo, Paola Marini.

Sempre in base all'art. 66, comma 2, del Codice dei beni culturali, non possono uscire dal territorio della Repubblica "i beni suscettibili di subire danni nel trasporto o nella permanenza in condizioni ambientali sfavorevoli". 

Nei mesi scorsi l'Uomo Vitruviano è stato esposto nella mostra "Leonardo da Vinci. L'uomo modello del mondo" alle Gallerie dell'Accademia. Il funzionario responsabile del Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie dell'Accademia a tal riguardo scrive: "L'ipotesi di mostrare il foglio nell'autunno prossimo dello stesso anno al Louvre, quindi in un arco temporale brevissimo, contravvenendo alle norme tecniche e conservative, sottopone il disegno a un rischio elevato ed eccessivo non giustificabile e sostenibile per un'opera di tale rilevanza. Per compensare la doppia esposizione, le Gallerie dell'Accademia si vedrebbero costrette a non rendere visibile il disegno per molti anni, con grave pregiudizio per le proprie collezioni".
Viste tutte queste perplessità, Italia Nostra ha depositato il 7 ottobre 2019 un ricorso al Tar del Veneto chiedendo l'annullamento del provvedimento del Direttore delle Gallerie dell'Accademia, Giulio Manieri Elia, di autorizzazione al prestito all'estero dello Studio di proporzioni del corpo umano, detto Uomo Vitruviano.








Arte e scienza nel Rinascimento:
l`Uomo di Leonardo


Consigliamo la visione del filmato prodotto da Rai Storia per un approfondimento sulle vicende storico-artistiche relative all'Uomo Vitruviano: 
http://www.raiscuola.rai.it/articoli-programma-puntate/arte-e-scienza-nel-rinascimento-luomo-di-leonardo/24758/default.aspx
Il filmato analizza il celebre disegno di Leonardo da Vinci, detto Uomo Vitruviano, considerato universalmente uno dei simboli della civiltà occidentale.
Eseguito a Milano intorno al 1490, è divenuto oggetto di studi e di attenzione sempre crescente solo a partire dalla seconda metà del XX secolo.
Ma l'interpretazione del disegno - che nel rappresentare le proporzioni del corpo umano inserito nel cerchio e nel quadrato, sintetizza l'armonia dell'uomo nel cosmo - rimane un problema ancora aperto.
Gli studi dell'architetto Franca Manenti Valli, sui quali è incentrato il filmato, propongono una lettura del disegno attraverso strumenti di indagine di carattere matematico e geometrico, individuando in Euclide il vero riferimento di Leonardo.
Viene dimostrato come le regole matematiche presenti nel disegno sono le medesime applicate alle costruzioni architettoniche del tempo di Leonardo ma anche di epoche diverse, mettendo in luce un suo interesse per l'architettura, un aspetto del genio vinciano fino ad oggi poco considerato dagli studiosi.









Il Tar sospende il prestito dell'Uomo Vitruviano di Leonardo al Louvre

Italia Nostra ha accolto con grande soddisfazione la decisione del Tar del Veneto che ha sospeso l'espatrio del capolavoro di Leonardo, decretando l'abbreviazione dei termini, ai soli fini della trattazione cautelare e fissando la Camera di Consiglio convocata per il 16 ottobre p.v.
Si tratta del riconoscimento delle ragioni della tutela di un bene prezioso e fragilissimo che è al centro dei principi fondanti di Italia Nostra.
Attendiamo fiduciosi il corso della giustizia.
Mariarita Signorini, Presidente Nazionale di Italia Nostra
Lidia Fersuoch, Presidente di Italia Nostra Venezia






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domenica 30 giugno 2019

ogni promessa è debito ... pubblico


CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

https://cittadiniareafiorentina.wordpress.com/
OGNI PROMESSA E' DEBITO ... PUBBLICO
" Andremo fino in fondo per completare tutte le linee, con tenacia e umiltà,
 insieme a tutti i fiorentini, che ci sostengono in questa grande impresa".
(D. Nardella).


Nei giorni successivi alle elezioni del 26 maggio sulla stampa locale è stato un susseguirsi di annunci tranviari:  "La soluzione Nardella""Supertunnel in Piazza libertà", con tifo degli articolisti per i guastatori :  "All'epoca [del Poggi n.d.r.]  cancellare mura medievali non era tabù" – si leggeva sul Corriere Fiorentino.

Lo scorso 10 giugno (giorno storicamente infausto per il nostro Paese) li si vedeva riuniti, sindaco, assessore, direttore tecnico, ufficio tramvia e progettisti di Architecna, a fare il punto sui nuovi progetti.

Stando alle dichiarazioni del Sindaco, la T 3.2, lungo i viali verso Bagno a Ripoli, dovrebbe iniziare entro il 2020 ed essere terminata nel 2023,  "con una serie di migliorie importanti che ci consentiranno di evitare il taglio degli alberi, mentre  "La cosiddetta Variante S. Marco partirà entro la fine del 2019 e sarà terminata entro il 2021".
 
La promessa di due tunnel stradali sotto le piazze Libertà e Beccaria rivela tutta l'improvvisazione e la modestia di questa Amministrazione, nonché l'uso pretestuoso dei moventi ambientali: se non si possono tagliare e modificare gli allineamenti, allora si fanno gallerie e rampe per il traffico.

Quindi avevamo ragione noi, quando, inascoltati, mettevamo in guardia il ministro Toninelli dal finanziare un progetto sbagliato che ora, a nostre spese, si vorrebbe correggere di soppiatto. "https://cittadiniareafiorentina.wordpress.com/lettera-al-ministro-delle-infrastrutture/"

Proprio per questo motivo, a più di quattro mesi da quella inaugurazione abbiamo inviato un'altra lettera al Ministro2°-lettera-al-ministro-delle-infrastrutture/"

Ed è sempre la richiesta di una moratoria per le future linee tranviarie che sta alla base di un messaggio che Italia Nostra ha recentemente indirizzato al Soprintendente Pessina, ponendogli domande riguardanti la tutela degli alberi e la legittimità dei progetti tranviarilettera-di-italia-nostra-al-soprintendente-pessina-sulle-linee-tranviarie-di-firenze/"

…….

Continuano intanto ad essere confuse le posizioni delle opposizioni politiche (Verdi, Firenze città aperta, M5S) riguardo alle tramvie. A ridosso delle elezioni  abbiamo ascoltato imbarazzanti dichiarazioni della candidata sindaco della coalizione di sinistra e di protagonisti del mondo della cultura. Vedi nostro notiziario: "https://cittadiniareafiorentina.wordpress.com/2019/05/15/un-gray-new-deal-per-firenze/"

Sulla questione la sinistra è divisa o attraversata da profondi equivoci.

C'è chi vede nelle tramvie un modello di "antipianificazione" imposto alla città, con altissimi costi di costruzione e gestione e c'è chi, al contrario, ripropone tout court il passaggio della Linea 2 da piazza del Duomo.

Un equivoco è invece quello del cosiddetto "modello fiorentinocentrico" che starebbe alla base dei tracciati tranviari, solo geometricamente vero (tre linee che puntano su S.M. Novella), ma sostanzialmente infondato tenendo conto della marginalizzazione del capoluogo all' origine del progetto tranviario, a favore di Scandicci.

Obbiettivo quest'ultimo conseguito da un gruppo di interesse interno al "partito" (oggi al vertice della Tram Firenze S.p.A.) collegando il Comune contermine con la stazione centrale e rinviando  sine die l'attraversamento del centro e il collegamento con l'insieme della città consolidata e con molte  nuove centralità. Tutti traguardi questi che, se conseguiti allora, avrebbe potuto rallentare la fuga dei residenti e del lavoro dal nucleo antico.

Proprio il ruolo della tramvia nel decollo di una  new town a sud ovest con il suo  distretto della moda e la saturazione dei vuoti tra l'abitato di Scandicci e quello di Casellina, svelano la natura  sviluppista di queste costose infrastrutture.

Che produrranno, insieme alla valorizzazione immobiliare, la sparizione del territorio aperto lungo il percorso della Linea 4 (sulla direttrice Leopolda, Piagge e in fregio al Parco delle Cascine), della Linea 3.2 (a nord del proseguimento del viale Europa nel territorio di Bagno a Ripoli) e dei futuri prolungamenti della Linea 2 in direzione di Sesto F.no (lungo i terreni di proprietà Unipol nella Piana di Castello).

Una contraddizione, il sostegno a queste nuove linee, per una sinistra fiorentina che ha sempre combattuto il consumo di suolo e la speculazione immobiliare.

Soprattutto se contestualmente si deve subire lo smacco di un deposito del tram nella futura piazza Alpi-Hrovatin alle Piagge, spazio per il quale si era spesa la omonima Comunità in un processo partecipativo organizzato dalla Regione Toscana.

…….

Un progetto attento all'ambiente, alla mobilità dei cittadini e alle relazioni tra i luoghi, non si sarebbe caratterizzato, come in questo caso,  per una totale mancanza di integrazione con il sistema ferroviario e i suoi nodi, sul quale i servizi regionali, malgrado l'Accordo del 2011, vanno peggiorando e del quale si distrugge una tratta per far posto ad una tramvia. E non avrebbe ignorato la stazione di Rifredi, relegando quella di Campo di Marte all'ultimo posto, in termini temporali e funzionali, trascurando anche il sistema di stazioni e fermate di Sesto Fiorentino.

L'intero progetto appare animato da una logica privatistica e concorrenziale rispetto al già esistente sistema su ferro, piuttosto che da una volontà di integrazione e sinergia.

……. 

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DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI LINEA 4

L'area del Visarno percorsa attualmente dal raccordo ferroviario tra l'Ippodromo e l'area delle ex Officine Ferroviarie, che presto sarà interessata da massicce edificazioni.
La linea ferroviaria tra il Canale Macinante e l'area di trasformazione della ex Manifattura Tabacchi
In giallo è individuata l'area del capolinea della T4, nei pressi della ex stazione Leopolda. Lì si creerà una situazione simile a quella di Piazza della Stazione/Unità: pali, fili e in più perdita di tutte le alberature, ancora una volta nel Centro storico.
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battaglie legali: ordine degli architetti vs italia nostra sulla variante al r.u.


CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

https://cittadiniareafiorentina.wordpress.com/
BATTAGLIE LEGALI: 
ORDINE DEGLI ARCHITETTI 
VS 
ITALIA NOSTRA 
SULLA VARIANTE AL R.U.
L'Ordine degli Architetti, insieme a tutti gli ordini professionali, l'Ance di Confindustria e la Cna hanno deciso di ricorrere "ad opponendum" al Tar nei confronti di Italia Nostra, l'associazione che, con il suo ricorso allo stesso Tribunale, aveva ottenuto la sospensione della Variante al Regolamento Urbanistico del Comune di Firenze, grazie ad un'ordinanza del Consiglio di Stato. Al link sottostante, in un articolo firmato da Stefania Valbonesi per Stamp Toscana, potete trovare la risposta argomentata di Italia Nostra.


Mentre qui sotto trovate un commento dell'Ordine nella sua rassegna stampa.



 Della vicenda della Variante al Regolamento Urbanistico del Comune di Firenze, che introduceva la categoria di "ristrutturazione limitata", ci eravamo occupati lo scorso anno.

In particolare nel botta e risposta tra l'Associazione Cittadini area fiorentina e l'assessore Bettarini si chiarisce l'interpretazione, a nostro parere ingannevole, che della sentenza della Cassazione (la quale obbligava il Comune ad adottare lo strumento più restrittivo previsto) aveva dato il Comune e da cui ha avuto origine il blocco urbanistico.








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