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venerdì 30 marzo 2018

città in vendita

CITTADINI AREA FIORENTINA
CITTA' IN VENDITA:
IL CATALOGO E' QUESTO
Sono ad oggi quasi 5.000 le firme raccolte per salvare la storica Farmacia Pitti in Piazza San Felice la cui origine risale al XVIII secolo. Attorno al 1805 fu inclusa nella sistemazione del palazzo ad opera dall'architetto Pasquale Poccianti. Tracce di ciò si trovano nel retro con un pregevole banco settecentesco a forma di fagiolo e un impianto decorativo a nicchie e vasi. La parte destinata alla vendita è della prima metà dell'Ottocento, quando l'esercizio venne aperto al pubblico.
Nel 1984 in questa farmacia fu girato anche un episodio del film "Amici miei" di Monicelli che i cultori del genere sicuramente ricordano.
L'esistenza di questo brano di storia cittadina è ora minacciato dalla vendita dello stabile e dalla richiesta presentata dai proprietari al Ministero dei BB.CC di rimozione del vincolo di tutela. I nuovi proprietari vorrebbero trasformare il pregevole locale ed i suoi arredi nella reception di un residence.
 In difesa della storica farmacia si sono mobilitati da un paio di mesi i residenti dell'Oltrarno e  la parrocchia di San Felice, avviando la raccolta delle firme.
Tanto che poco prima delle elezioni del 4 marzo, il sindaco Nardella, accompagnato dall'assessore al commercio Del Re, vi si era recato in visita di solidarietà promettendo il suo interessamento. Nel frattempo vi sono state due novità.
 La prima è comparsa sul Corriere Fiorentino del 25 marzo che ha rivelato l'esistenza, dietro la farmacia, di un teatro anatomico di fine Settecento, a pianta ellittica, con ballatoi in legno e colonne classiche: un gioiello storico. I proprietari però lo tengono chiuso da due decenni. Tanto che la Soprintendenza ha chiesto ed ottenuto di potervi effettuare un sopraluogo.
La seconda è che il Ministero dei BB. CC. ha confermato il vincolo su arredi e destinazioni d'uso posto nel 1993 dall'allora ministro Ronchey.

Purtroppo il tutto si inserisce in un quadro che è sotto gli occhi di tutti: la città è in vendita, i residenti fuggono, il patrimonio pubblico è sul mercato immobiliare, traboccano hotel, "residenze d'epoca" e locazioni brevi, mentre gli esercizi commerciali, storici o no, vengono asserviti al turismo globale. O peggio finiscono nella rete criminale del riciclaggio di denaro.
 A questo processo concorrono di fatto gli Enti locali, predisponendo un catalogo di edifici disponibili per il mercato, e lo Stato, attraverso il Demanio(Fondo investimenti per la valorizzazione Plus) o mediante agenzie del Ministero dello Sviluppo Economico come Invest in Italy che soltanto a Firenze presenta decine di immobili tra i quali caserme, palazzi, ville, ecc.  Al Demanio appartiene l'immobile adiacente a quello della farmacia dato in concessione, tramite Cassa Depositi e Prestiti, alla Xenia Hotel Collection S.p.a. proprietaria di alberghi prestigiosi come Palazzo Roselli Cecconi in B.go Santa Croce, l'Hotel Regency di Piazza D'Azeglio e Palazzo Guicciardini in Via S. Spirito, e un cui socio fondatore è un noto imprenditore fiorentino.
 Dietro a questa repentina mutazione del Centro Storico vi stanno più di venti anni di politiche governative, con le famose cartolarizzazioni e soprattutto con il famigerato 'Sblocca Italia' del 2014. il quale destina parte dei profitti delle vendite a quegli Enti che hanno favorito la permuta.
 Più esattamente vi sta lo smantellamento delle politiche pubbliche urbane in Italia, sostituite da una valorizzazione e una 'rigenerazione' posticcia dei cosiddetti "contenitori abbandonati" ad esclusivo vantaggio della rendita immobiliare e della monocultura del turismo.
Peraltro il successo di queste aste pubbliche di immobili storici o pubblici è stato finora episodico, al ribasso e di corto respiro. Ad esempio il denaro ricavato dalla vendita di Palazzo Vivarelli Colonna (12 milioni) è stato subito speso dal Comune per lavori riguardanti le scuole, gli impianti sportivi, il verde  e  la manutenzione delle strade. Di questi 1 milione e 400.000 è finito nella ripavimentazione di via della Colonna, un pozzo senza fondo  per chi la conosce, a causa dell' usura costante a cui la sottopone il transito intensissimo dei bus.
 E il Sindaco che sottoscrive e firma la petizione per salvare la farmacia di Piazza S. Felice è lo stesso che sta facendo approvare in Consiglio comunale la Variante al R.U. che facilita trasformazioni pesanti anche negli immobili storici del centro Variante al R.U. -   Pasticci edilizi  e si adopera per piazzare, raramente in modo virtuoso, immobili in parte privati e in parte comunali o di altri enti pubblici.
 Sosteniamo il dott. Piero Piacenti, titolare della Farmacia di Piazza S. Felice ed i residenti dell'Oltrarno che si battono per la sua tutela, è però urgente, anche in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno, pensare a come opporsi ad una tendenza apparentemente ineluttabile: quella della svendita delle grandi opportunità che offre il patrimonio storico ed architettonico di Firenze.

IN QUESTA DIREZIONE CI SEMBRA NECESSARIO PRIMA DI TUTTO PROMUOVERE UN FORTE RISANAMENTO ECONOMICO DEL CENTRO STORICO E DEFINIRE, ANCHE ATTRAVERSO L'ISTITUZIONE DI UN UFFICIO SPECIALE PER IL CENTRO, POLITICHE PUBBLICHE PER TUTELARLO EFFICACEMENTE E RIPORTARVI LA RESIDENZA CALMIERATA, L'INTEGRAZIONE SOCIALE E LA QUALITA' DELL'ABITARE.

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martedì 27 marzo 2018

Area Fiorentina



Comunicato stampa

Si è svolto venerdì 23 marzo u. s.  il primo incontro organizzato dalle responsabili per l'area fiorentina della Rete dei Comitati per la difesa del territorio. Durante il dibattito animato da singoli cittadini e numerosi rappresentanti di Comitati e Associazioni sono state criticate  innanzi tutto le scelte politiche fatte dall'Amministrazione comunale, sempre più spregiudicate nel favorire la valorizzazione del patrimonio pubblico e privato in termini puramente monetari:  la recente delibera di " Adozione  di una variante al Reg. Urb. per l'aggiornamento della definizione del limite di intervento da applicare al patrimonio edilizio classificato di interesse storico-architettonico"  accentua proprio questa volontà e ciò è tanto più grave in quanto "...determina impatti non irrilevanti (tra i quali non è possibile escludere quelli di carattere negativo) sul patrimonio culturale immobile tra cui quello archeologico, e al fatto che la definizione del limite di intervento da applicare ricadrà anche sul tessuto edilizio di valore storico-architettonico del centro storico UNESCO..." come si legge nella valutazione della Soprintendenza Archeologia Belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.
E' emersa poi la persistente convinzione che " fare rete" , nell'attuale contesto, sia più che mai importante e che i comitati, le associazioni e i singoli cittadini, insieme,  possano costituire e configurarsi  come un vero e proprio soggetto politico, capace di esprimere un' idea ed un progetto di città e di vivere comune, non semplicemente alternativo, ma rispettoso, in modo  autentico, di  quei principi che la Costituzione e le leggi del nostro paese hanno sempre sancito. 
Prossimo appuntamento al Parterre, per una sintesi  da condividere , il 13 aprile h 18.30-21.30.


caduta alberi

CITTADINI AREA FIORENTINA
CADUTA DEGLI ALBERI:
C.C.T.A. E ITALIA NOSTRA RESPINGONO LE ACCUSE
Sulle polemiche giornalistiche sollevate in seguito alle recenti cadute di alberi in città, il Coordinamento Cittadino Tutela degli Alberi ed Italia Nostra hanno rilasciato un comunicato stampa.
Il quotidiano on line Stamp Toscana lo ha pubblicato integralmente:

http://www.stamptoscana.it/articolo/diario-elettorale/caduta-alberi-stop-allo-scaricabarile-delle-responsabilita









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domenica 25 marzo 2018

il vaffa ce lo dà trenitalia

CITTADINI AREA FIORENTINA
DEGRADO URBANO IL "VAFFA" LO DA' TRENITALIA A TURISTI, VIAGGIATORI E CITTADINI
Sapevamo che l'architettura della Stazione di S.M. Novella mal tollerava chiusure e  check point, come quelli imposti dai  gate per l'accesso controllato ai treni, e tuttavia non immaginavamo che Trenitalia giungesse alla  vergognosa soluzione adottata per smistare viaggiatori, turisti e passanti.
Dal 16 febbraio infatti i numerosi residenti e turisti che, per giungere alla Fortezza da Basso o in zona Romito (e viceversa), percorrevano i 400 m. del binario 16  tra la galleria di testa e la 'rampa Aulenti', non lo possono più fare senza biglietto.
In alternativa l'Azienda offre, tra le 6 e le 21, un tortuoso percorso nel parcheggio ricavato tra la stazione, la ex Dogana e la sede della Confindustria di via Valfonda.
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I percorsi pedonali tra la galleria della stazione e il piazzale Montelungo. In giallo il percorso per i viaggiatori.
In rosso il nuovo percorso pedonale per tutti gli altri
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Poiché quel percorso è anche utilizzato da chi sbarca dai pullman che sostano a piazzale Montelungo, all'uscita della rampa, quel labirinto di mura sbrecciate e reti metalliche è anche il biglietto da visita di Firenze per molte comitive di turisti e passeggeri in transito.
Le foto sottostanti parlano per noi.
Il passo carrabile di via Valfonda con il cancello di accesso pedonale tra la Palazzina Reale e la sede di Confindustria
Il parcheggio auto tra fabbricato di stazione ed ex Dogana
Barriere metalliche per lo smistamento dei due tipi di transito
'Soluzione' per la smistamento al gate della 'rampa Aulenti'

Questo risultato non è opera di un giorno, ma frutto di un confronto durato qualche anno nel quale, secondo quanto riferiva la stampa, erano intervenuti Prefetturaforze dell'ordineFerrovie e Soprintendenza per risolvere il problema dei furti e delle aggressioni ai viaggiatori da parte di porta bagagli abusivi e in generale per ragioni di sicurezza.
 
Alla fine un tale autorevole consulto ha prodotto un cancelletto ricavato in un passo carrabile, un percorso "di cantiere" in luogo incerto e sinistro e il dimezzamento dell'accesso alla 'rampa Aulenti' per tutti. Tanto che per un mese gran parte dei pedoni che cercavano inutilmente quel pertugio in via Valfonda finiva per incrociare pericolosamente il traffico proveniente da viale Rosselli davanti alla Fortezza. Dopo proteste e segnalazioni giornalistiche è comparsa qualche indicazione, giusto perché non ci scappasse il morto.

Quindi nonostante tutti i proclami sui miracoli degli interventi infrastrutturali per la mobilità (tramvie ed AV) ed in aggiunta al caos delle linee bus in transito dalla stazione, ad essere penalizzata è ancora una volta la mobilità pedonale cioè di quei cittadini che in assenza di alternative di trasporto pubblico insistono a muoversi a piedi.

Ora occorrerebbe che quelle stesse autorevoli istituzioni e insieme a loro anche il Sindaco di Firenze, imponessero a Trenitalia di riconsiderare il tutto, trovando una soluzione minimamente decorosa per la città e rispettosa dei diritti, della dignità e dell'incolumità di cittadini e viaggiatori.
Non sarebbe grande cosa rispetto alle grandi risorse impegnate, con tanto di archistar, per un parcheggio bus agli ex Macelli che dovrebbe rendere meno inutile un "incomprensibile spreco di denaro pubblico", cioè il passante AV sotto Firenze e la "stazione non stazione" Foster.

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martedì 20 marzo 2018

intervista sul verde in città

CITTADINI AREA FIORENTINA
UN'INTERVISTA SUL VERDE IN CITTA'
 Un articolo comparso sul quotidiano on line Stamp Toscana domenica 18 marzo affronta ancora una volta il problema della cura del verde urbano, oggetto di polemiche roventi in seguito a cadute e abbattimento di alberi in diversi luoghi della città.
Stefania Valbonesi intervista Mario Bencivenni, storico dei giardini, esponente del Coordinamento Cittadino Tutela degli Alberi e del nostro Comitato oltre che membro di Italia Nostra.

Sul merito ci siamo più volte espressi ma in sintesi si può dire che, all'interno della più generale compatibilità tra vegetazione e ambiente urbano, esiste certo il problema del rischio e della sicurezza ma anche quello del benessere delle piante, che poi è anche il nostro.


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comunicato sul pino di piazza fardella

CITTADINI AREA FIORENTINA
COMUNICATO SUL PINO CADUTO IN PIAZZA FARDELLA
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Sul pino caduto in Piazza Fardella il 14 marzo
Comunicato stampa

Il Coordinamento Cittadino Tutela Alberi (CCTA) e Italia Nostra, a seguito della caduta del pino domestico di Piazza Fardella da Torrearsa in Firenze in data 14 marzo, che segue una precedente caduta avvenuta in via Mariti, pensano che sia giusto fare presente quanto segue;
  1. I cedimenti di pini che si sono susseguiti in un così breve lasso di tempo non devono indurre ad affrontare emotivamente il problema della sicurezza, ma richiedono un approccio razionale; il che significa, in primo luogo, verificarne le cause e mettere in pratica misurate azioni preventive. Una consolidata esperienza di gestione e manutenzione delle alberature in città, che ci viene anche dal passato, dovrebbe indurre ad interrompere una recente e diffusa ma immotivata "criminalizzazione" dei pini, e ricondurre invece il tema della loro conservazione e rinnovo, al più generale problema delle alberature di alto fusto in contesto urbano.
  2. Poiché non vogliamo sottrarci alla responsabilità di provare a dare risposte, anche sul caso di piazza Fardella, vorremmo fare presente che dalle prime notizie rese al Corriere Fiorentino del 14.03.2018, la caduta del pino sarebbe stata causata da "carie fungine che colpiscono le radici". Più che ad eventi meteo eccezionali, questa caduta rimanda dunque alla mancata cura dei siti di impianto e dello stesso albero: a partire dalla scelta degli individui in vivaio, alla preparazione del terreno, con particolare attenzione al problema della sua bonifica nel caso di rimozione delle ceppaie e reimpianto, sino alle buone pratiche colturali. Lo scopo è evitare danneggiamenti all'apparato radicale, non ultimi quelli che si verificano in concomitanza di lavori interessanti la "zona di rispetto dell'albero". I fattori meteorologici estremi possono rappresentare una concausa delle cadute di alberi, ma non pare questo il caso.
  3. Ribadiamo, infine, che il rinnovo delle alberature in città deve garantire sia gli standard di sicurezza e sia il mantenimento delle valenze estetiche e delle funzionalità ecologiche-sanitarie. Tutto ciò richiede la predisposizione di un piano pluriennale seriamente approfondito e soprattutto condiviso con i cittadini.
  4. Nel riconfermare la nostra piena disponibilità ad agire in questa direzione, speriamo vivamente che questi episodi non interrompano, ma anzi alimentino, l'apertura alla partecipazione che di recente abbiamo condiviso con l'Assessorato all'Ambiente.

Mario Bencivenni (CCTA – Coordinamento Cittadino Tutela Alberi) tel. 3280658924
Lorenzo Orioli (CCTA – Coordinamento Cittadino Tutela Alberi) tel. 3403833251
Leonardo Rombai (ITALIA NOSTRA FIRENZE) tel. 3473424056
Mariarita Signorini (ITALIA NOSTRA TOSCANA) tel. 3355410190


Firenze, 15 marzo 2018
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