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martedì 26 febbraio 2019

ponti boccia la tramvia di firenze


CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

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PONTI BOCCIA

LA TRAMVIA DI FIRENZE
Sollecitato da una nostra domanda ad esprimersi sulle tramvie di Firenze, l'economista Marco Ponti, presente alla Feltrinelli con Nicola Novelli (Nove da Firenze) e Girolamo Dell'Olio (Idra) per presentare il suo nuovo libro scritto con Francesco Ramella, ha ricordato il proprio coinvolgimento nel progetto della tramvia in fase di valutazione. Aggiungendo poi:  

"E' un po' spiacevole dire questo, ma ero nella giuria e feci inserire nel verbale che avevo molti dubbi che questa fosse la soluzione migliore: come sempre in questi casi vincono le soluzioni più costose. Quando ho visto i conti di nuovo ho detto 'ma è il caso assolutamente di considerare alternative meno costose, che possono avere risultati quasi identici sull'ambiente e sulla mobilità o addirittura migliori".
 
Marco Ponti ha recentemente diretto il gruppo tecnico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha respinto, in base ad un'analisi costi benefici, la linea ferroviaria Torino-Lione. Gli attacchi ai quali è in conseguenza sottoposto indicano la forza della lobby delle grandi opere dispendiose ed inutili (il partito del cemento e dei movimenti di terra), del sistema politico che se ne alimenta, oltre che di un'informazione generalmente asservita. Per la Torino-Lione, si tratta in prospettiva di un giro d'affari di 100 miliardi; per questo in Italia non si fanno le analisi CB.

Parlando di opere inutili Ponti ha ricordato il caso dell'Alta Velocità Milano-Torino dove, a fronte di una capacità della linea di 300 treni/giorno, vi è una frequenza di 50, e della Roma-Napoli, dove la frequenza è di 55.
Secondo Ramella l'Alta Velocità ferroviaria funziona per collegare tra loro le aree metropolitane, mentre non serve per il resto del territorio, né il trasporto pubblico locale opera tanto bene. Il 90% del pendolarismo si sposta infatti con mezzi propri e i numeri dicono che in Italia l'A.V. è utilizzata soltanto da 150.000 persone, mentre per quanto riguarda la Torino-Lione il rapporto di utilizzazione sarebbe di 1/300.000 italiani.

Ci sono molti luoghi comuni riguardanti il traffico su gomma, il suo impatto ambientale e tante altre banalità sulla convenienza delle infrastrutture ferro-tranviarie, anche tenendo conto del dare e dell'avere fiscale. Occorre soprattutto tenere conto dei tempi di programmazione e di costruzione di ciascuna infrastruttura e delle forti innovazioni tecnologiche in corso nel campo della mobilità, sempre più elettrica, connessa, autonoma e condivisa.

Nella sua risposta riguardante la tramvia Ponti ha anche ricordato che il servizio di trasporto pubblico non fa utili.

E' vero. Infatti i ricavi da bigliettazione possono coprire circa un terzo delle spese. In Italia esiste per questo un Fondo Nazionale per il trasporto pubblico locale, erogato ogni anno dallo Stato alle Regioni in base a percentuali fisse e a variabili di efficientamento. Esistono poi contributi da parte degli enti locali e finanziamenti europei.

Il contratto di project financing del 2005 stipulato dal Comune con la Tram di Firenze s.p.a. (società di progetto costituita da Ratp, Ataf, ditte costruttrici e società di ingegneria) incaricava la concessionaria non solo di eseguire le Linee 3 e 2, ma  anche, tramite la società Gest, di gestire e mantenere tutta la rete, compresa la Linea 1.

In sostanza il servizio tranviario fiorentino deve ripagare gli investimenti sostenuti da due società, di progetto ed esercente, assicurando gli utili e coprendo il debito  contratto con le banche. Anzi tre, tenendo conto che Ataf, società capace di indirizzare inizialmente le strategie di Ratp in quanto pubblica, ma privatizzata nel frattempo ed uscita dall'azionariato, partecipa attualmente agli utili tramite il biglietto unico per tram e bus.
Alcuni interrogativi però ce li poniamo.
Chi rappresenta l'interesse pubblico nella politica e negli investimenti per il trasporto locale, una volta che gestione e programmazione della rete tranviaria è totalmente affidata a Ratp, multinazionale francese del trasporto pubblico controllata da un Fondo francese ?

Chi decide oggi le politiche della mobilità a Firenze ? E' giusto che una unica concessione regoli, attraverso atti aggiuntivi, dopo lunghe interruzioni dei cantieri, ingressi e uscite di società e senza alcuna consultazione della cittadinanza, o verifica, o serio studio e controllo, un intervento così esteso e radicale ?
Chi sancisce la valorizzazione o il deprezzamento di intere aree o parti di città, in assenza, da parte dell'Amministrazione, di una qualsiasi scala di priorità, di dati elementari riguardanti il bacino di traffico e senza un vero Piano dei Trasporti che preveda, motivi e valuti l'introduzione di nuove infrastrutture e sistemi di trasporto ?
E' giusto che un'opera la cui esecuzione viene affidata ad un privato che dovrebbe pareggiare l'investimento con la gestione del servizio (project financing), venga finanziata invece al 70-80% con risorse pubbliche ?










 


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il balletto dei negozi storici


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COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

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IL BALLETTO DEI NEGOZI STORICI
 Recentemente abbiamo letto sulla stampa locale, in più di una occasione, che ci sarebbe a Firenze una novità: l'apposizione di vincoli sui negozi storici.

Anzi, Firenze sarebbe addirittura la prima città d'Italia a farlo. Così l'assessora allo sviluppo economico: "Un lavoro coraggioso, primo del genere in Italia, che dà per la prima volta ai Comuni gli strumenti per tutelare le attività storiche e resistere agli attacchi della rendita. Siamo contenti anche perché la prima applicazione sarà per il caffe' storico Giubbe Rosse".A censire i 150 esercizi storici con un criterio diverso per ogni edificio da tutelare è stata una Commissione appositamente incaricata dall'amministrazione, costituita da rappresentanti di Comune, Università, Soprintendenza, direzione Urbanistica e categorie economiche.

Non una parola invece su un provvedimento adottato nel lontano '93 ed approvato come allegato al nuovo PRG dal C.C. il 25 luglio del '94: "Un albo per gli esercizi storici di Firenze".  Fin da allora infatti, ci si era preoccupati, anche su sollecitazione del consigliere Giannozzo Pucci, di assoggettare a tutela ben 193 esercizi storici, distinguendo nella normativa 4 tipologie di immobili : "Esercizi di rilevante valore storico, artistico e tipologico",  "Esercizi di rilevante valore storico artistico", "Esercizi di rilevante valore storico tipologico", "Esercizi e botteghe artigiane di rilevante valore tipologico.
  


Approvato dal C.C. il 25 luglio del '94

Quello che oggi viene sbandierato come il primo e coraggioso esempio di tutela dei negozi storici da parte del comune di Firenze, in realtà è la testimonianza di un colpevole ritardo: in 26 anni i buoi sono scappati dalla stalla e l'elenco che ci ritroviamo oggi rappresenta solo una pallida e scolorita copia dell'Albo del '93: sicuramente molti esercizi tutelati hanno nel frattempo cambiato volto, insegne e destinazione e in luogo delle botteghe storiche fiorentine ci troviamo molti negozi di pelletteria fasulla gestiti da cinesi e mafie locali.  Addirittura un locale come le  "Giubbe Rosse" è oggi sull'orlo del fallimento con squallidi commerci sul logo del locale. E soprattutto  le piazze fiorentine, prima fra tutte la piazza della Repubblica, non offrirebbero oggi quello spettacolo indecoroso dell'ampliamento volumetrico dei locali che vi si affacciano (compreso appunto Le Giubbe Rosse che ciò nonostante, o forse proprio per questo, non ha evitato il fallimento) con quelle enormi pedane sopraelevate dotate di pareti e coperture a prova di caldo e di freddo, nonché di intemperie.

L'elenco dei negozi storici fiorentini presenti nell'Albo e nel frattempo scomparsi, comprende un lungo e doloroso elenco; ci limitiamo qui a citare solo i casi della Libreria del Porcellino, di Ricordi, dell'antico Caffè Doney, della farmacia Munstermann, dell'Old England e della libreria Seeber,  La brutale cancellazione del tessuto commerciale di intere strade e quartieri di Firenze ha le sue cause nella resa delle amministrazioni all'industria del turismo di massa, e nella liberalizzazione dei commerci. Soprattutto nella fuga dei residenti, scacciati dalle tasse sugli immobili, dagli sfratti, dall' invasione di affitti temporanei e dai grandi investitori immobiliari.

In questo senso l'iniziativa dichiarata di voler assegnare ad ognuno degli esercizi commerciali oggi individuati un marchio di attività storica  "in modo da essere ben riconoscibili da turisti e cittadini", non è che l'ultimo esempio di una  "experience" guidata all'interno della città mercificata.

Chi ha un quarto d'ora di tempo e voglia comprendere quanto sta avvenendo si guardi questa bella intervista, fatta dagli amici di "Progetto Firenze", ad un commerciante "resistente" fiorentino.



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presentazione di un libro di marco ponti e francesco ramella


CITTADINI AREA FIORENTINA
UN VOLUME DI PONTI E RAMELLA


Riceviamo e trasmettiamo

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tramvia, comunicato di italia nostra e ccta


CITTADINI AREA FIORENTINA
TRAMVIA SUI VIALI: COMUNICATO DI ITALIA NOSTRA E CCTA
Una simulazione del passaggio della "Variante per il Centro storico" della Linea 2 lungo il viale Spartaco Lavagnini
La decisione del Soprintendente Pessina di bloccare in Conferenza dei servizi la nuova linea tranviaria per Bagno a Ripoli, rifiutandosi di approvare l'abbattimento di tutti gli alberi del viale Matteotti, è un primo segnale di opposizione istituzionale a quell' opera.  "Voglio che i cittadini sappiano che la Soprintendenza ha espresso fermamente la sua posizione contraria al passaggio sui viali" ha detto il Soprintendente. E i cittadini apprezzano la sua fermezza  esprimendogli solidarietà preventiva per le pressioni che dovraà subire da parte degli interessi politico-economici raccolti attorno all' affaire tranviario.

Questo il comunicato di Italia Nostra e CCTA (Coordinamento Cittadino Tutela Alberi)
VIALI ALBERATI DEL POGGI. UN SUSSULTO DI INDIGNAZIONE DOPO L'ENNESIMA PROPOSTA DI SCEMPIO STORICO-ARTISTICO E PAESAGGISTICO
Apprendiamo dai giornali ( La Nazione del 17.02.2019) l'assurda ed ennesima proposta di taglio delle alberature e di scempio paesaggistico proposta dall'amministrazione comunale. Evidentemente non bastava il danno arrecato in Piazza Stazione, con quei pali di ferro al posto dei pini storici, abbattuti tra l'altro in pieno stato di salute. Non bastava l'azzeramento delle alberature esistenti e la trasformazione dell'inizio di Viale Belfiore (ex viale in Curva del Poggi), di Porta al Prato e della Piazza Vittorio Veneto, in raccordi autostradali e ferroviari.
Per fortuna, esistono ancora istituzioni in questo Paese, come la Soprintendenza, che limitano ed arginano la spregiudicatezza e l'incultura delle classi dirigenti, che negli anni hanno messo a rischio l'incolumità dei beni culturali e ambientali di Firenze.
Si ricorda che il sistema dei Viali di Circonvallazione e del Viale dei Colli, e tutta l'area di estensione del progetto del Poggi, in attuazione sino al 1925, ricade nella Zona A del Piano Strutturale di Firenze e per questo, è vincolata non solo paesaggisticamente, ma anche e soprattutto dal punto di vista storico e culturale  de jure
Forse i nostri amministratori non sanno, che  ai sensi dell'art. 12 comma 1, e dell'art 10 comma 4 lettera g del D.Lgs 42/2004 e ss.mm.ii. (Codice dei Beni Culturali ) le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico di proprietà del Comune, costituiscono beni culturali oggetto di tutela, e pertanto anche un  boulevard come i viali circondari, comprese le sue alberature secondo l'impianto, i sesti e le specie originari, sono oggetto di specifica tutela, e non modificabili come i nostri amministratori vogliono far credere ( la Repubblica del 18.02.2019).
Ricordiamo ai nostri amministratori che l'Area Centro Storico Unesco, le piazze ed ambedue i lati della cerchia dei Viali, i Lungarni e gli argini dal ponte alle Grazie al ponte San Niccolò, ed i siti dichiarati di interesse culturale, quali ad esempio il Piazzale Michelangelo, la passeggiata del Viale dei Colli e il Parco delle Cascine, sono sotto tutela e qualunque piano di sostituzione, di rinnovo e comunque di abbattimento di alberi, deve essere,  ex lege, autorizzato preventivamente dalla Soprintendenza a mezzo di un "Progetto di conservazione e restauro complessivo dei luoghi"; quindi, la semplice sbrigativa autorizzazione paesaggistica non è sufficiente, anzi costituisce violazione delle leggi vigenti.
Da troppi anni a questa parte, al posto del restauro conservativo, si spaccia come riqualificazione ciò che risulta essere una alterazione grave e permanente dei siti storici e del paesaggio urbano, che elude i percorsi procedurali in capo al sopra citato Codice dei Beni Culturali. Tutto questo, però, sta ora manifestandosi in tutta la sua gravità ed i cittadini stanno prendendone coscienza.
Italia Nostra Firenze
CCTA – Coordinamento Comitati Tutela Alberi – Firenze
3473424056 – leonardo.rombai@unifi.it

 

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lunedì 18 febbraio 2019

20 FEBBRAIO ore 17,30. Gli alberi in città: Problema o Risorsa?


CITTADINI AREA FIORENTINA
La gestione del verde pubblico a Firenze e il confronto sulle scelte problematiche dell'amministrazione comunale hanno sollecitato questa iniziativa promossa da Italia Nostra Firenze, dal Comitato Cittadini del Quartiere 4, dal Coordinamento Cittadino Tutela Alberi
L'iniziativa prosegue il ciclo  di incontri sul tema "Conoscere, amare, curare e tutelare gli alberi", organizzato in passato dalle stesse Associazioni. Il tema della gestione, conservazione e rinnovo delle alberature urbane è sempre più oggetto di pareri e indirizzi molto contrastanti,  e anche motivo di frequenti conflitti fra cittadini e amministratori.
Il dibattito pubblico sul tema 
Gli alberi in città: da problema a risorsa

si terrà 
Mercoledì 20 febbraio,alle ore 17.30
nel Salone ex-Baracche verdi-Comunità dell'Isolotto Via degli Aceri 1*

Intervengono:
Francesco Ferrini, Professore ordinario di Arboricoltura, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI, Università di Firenze).
Mario Bencivenni, Professore a contratto nella Scuola di Specializzazione in restauro dei giardini storici e del paesaggio (Università "La Sapienza" di Roma).
Modera: Stefania Valbonesi, giornalista di StampToscana.
*Indicazioni per raggiungere la sala: mezzi pubblici: TRAMVIA 1, fermata Talenti e proseguendo lato Incoop  verso via Torcicoda; BUS 17 C fermata Cascine, oltrepassata la passerella pedonale e dopo la Chiesa risalendo via delle Mimose; mezzi privati: si consiglia di parcheggiare in piazza dell'Isolotto, dove ci sono due parcheggi anche per non residenti, o in zone adiacenti alla Chiesa.

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