Continua a Lucca la battaglia contro la costruzione dello "Steccone" nell'area del sito del'antico porto fluviale di Lucca (ove,grazie alla nostra iniziativa di cittadini, sono state rinvenute intatte le strutture murarie della darsena, reperti di archeologia industriale ed un insediamento etrusco del Vi sec. a.C.). Ora preoccupano i terreni inquinati dalla secolare attività dei gasometri. Leggi qui di seguito l'ultimo comunicato stampa:
ciao a tutti
Clara Mei COMUNICATO STAMPA DEL 29 SETTEMBRE 2011
ciao a tutti
Clara Mei COMUNICATO STAMPA DEL 29 SETTEMBRE 2011
“La non utilizzabilità delle prove e la sostanza dell'inquinamento”
I legali della Gesam hanno sollevato eccezioni circa la non utilizzabilità, ai fini dell'accertamento delle responsabilità penali, dei risultati delle analisi sui campioni di suolo prelevati dall'Arpat la settimana scorsa nell'area del cantiere del cd. “Steccone”.
L'argomento non sembra sostanziale, perchè campioni identici possono essere prelevati in qualsiasi momento con un preavviso di 24 ore.
Quello che è sostanziale è che si tratta, a quanto abbiamo potuto vedere, di terre fortemente intrise di idrocarburi e molto maleodoranti, ove è assai probabile che si rilevi la presenza di rifiuti classificati pericolosi e cancerogeni.
Quello che è interessante rilevare è come Polis e Gesam, due società a partecipazione pubblica, la prima addirittura appartiene totalmente al Comune, si siano imbarcate nella avventura dello “Steccone” senza procedere preliminarmente ad alcuna delle verifiche necessarie sull'area.
Si sapeva che lì c'era l'antico porto fluviale di Lucca, ma a chiamare la Sovrintendenza perchè seguisse “in tutela archeologica” gli scavi sono stati i cittadini, a permesso di costruzione già rilasciato.
Si sapeva che l'area Gesam era stata bombardata nel 1944, ma a sollecitare la bonifica dei residuati bellici sono stati ancora i cittadini, a lavori iniziati.
Si sapeva che l'attività dei gasometri, che si è protratta nell'area per oltre un secolo, poteva avere gravemente inquinato i suoli.
Ma, se non ci fosse stato un esposto all'Arpat e alla Procura da parte dei cittadini, la costruzione dello Steccone molto probabilmente sarebbe già “al tetto”, e frequentata da centinaia di persone, (inclusi i bambini nel “promesso” parco giochi) ignari di camminare sopra terreni probabilmente molto inquinati.
La cruda sostanza, al di là delle vicende giudiziarie, è che il Comune di Lucca e la Polis non hanno modificato di una virgola il permesso a costruire del cd. “Steccone”, nonostante gli impegni presi con i cittadini e nonostante che tutto quello che è accaduto nell'area Gesam dal 2008 ad oggi avrebbe dovuto convincere anche i più recalcitranti della “non fattibilità” del progetto originario.
Il Comune addirittura, nel maggio di quest'anno, ha “prorogato la validità” del permesso a costruire del 2008, nonostante l'istanza per la proroga fosse stata inoltrata a termini già scaduti!
Troviamo sempre più irragionevole la protervia del Comune di Lucca e di Polis a portare avanti “a tutti i costi” lo Steccone (costi che sono lievitati a oltre 8 milioni di euro).
Assoc. dei residenti “Contrada di S.Concordio”
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