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domenica 4 marzo 2012

FIRENZE TAV: LE CONSEGUENZE DELLO SCAVALCO


CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI-FIRENZE

LE CONSEGUENZE DELLO “SCAVALCO”


Gli abitanti delle Tre Pietre e del Lippi, nella zona del Nuovo Pignone, hanno messo in atto nei giorni scorsi una civile protesta contro l’incessante transito sotto le loro finestre di camion carichi di terre di scavo in uscita dai cantieri dello "Scavalco". Si tratta di 120 autosnodati al giorno che transitano per le vie Pescetti, Rigutini e Fanfani diffondendo rumore, polveri e gas di scarico davanti ad un giardino, un asilo e una scuola elementare. Secondo le prescrizioni del Ministero e della Regione quelle terre avrebbero dovuto viaggiare per ferrovia, ma così non è stato. Questa movimentazione su camion è stata prevista nel PAC (Piano Ambientale della Cantierizzazione) deliberato dall’Amministrazione comunale e assentito dall’O.A. (Osservatorio Ambientale) lo scorso 5 febbraio. Ed è proprio contro il Comune che protestano i residenti rallentando l’uscita dei mezzi. Essi hanno chiesto al Sindaco di essere ricevuti in delegazione, ma inutilmente. Intanto i camion lordano tutta la zona con la fanghiglia e provocano danni in giro, non si rispettano i tempi, la sicurezza all’interno dei cantieri latita e le ditte sono padrone del campo. I residenti hanno anche indicato un’alternativa per evitare le strade del quartiere ma l’Assessore Mattei, interrogato in proposito, si è rimesso al Contraente Generale cioè ad RFI, il controllato-controllore.




Il peggioramento della qualità della vita nella dimenticata periferia a nord ovest per i lavori dello "Scavalco" era già iniziata con la ricostruzione del Fosso di Quarto sulla via Lorenzini, con l’allestimento dei pozzi e   delle condutture al di sotto della ferrovia e con i lavori per la costruzione della passerella pedonale non ancora entrata in funzione. Inoltre il rumore dei treni, in corrispondenza della bretella per Santa Maria Novella, è certamente aumentato.
Le mamme e le nonne che accompagnano i bambini a scuola e i pensionati del Circolo ci tengono a dire che loro “non sono no Tav”,  ma certo qualcosa in comune con gli abitanti della Val di Susa ce l’hanno. E’ il fatto di essere anch’essi elettori non ascoltati dagli eletti, cittadini non ammessi a partecipare “ad armi pari” alle decisioni che li riguardano, vittime di una politica che si interessa al territorio solo in funzione degli affari.
Intanto a monte e a valle dello "Scavalco" di Castello è sparita l’acqua. I pozzi costruiti per accogliere e incanalare il deflusso della falda idrica sono asciutti e c’è il dubbio che i lavori non rispettino il progetto originario. Il perimetro delle aree di cantiere è stato solo recentemente delimitato e i lavori si svolgono in una inaccettabile promiscuità con il transito di veicoli e pedoni. Operai, camionisti e cittadini della zona sono tutti nervosi.
Un’ Amministrazione comunale assente costringe i cittadini ad una sollevazione per sperare di veder risolvere i problemi. Né gli investimenti previsti nell’Accordo del 3 agosto 2011 per l’informazione dei cittadini si sono tradotti in qualche “infopoint” o in negoziati preliminari con gli abitanti.

Sembra proprio che Renzi, incassati i soldi della compensazione, abbia voglia di lasciare al proprio destino i cittadini vittime dei disastri. In questi giorni era a Palermo a seguire la campagna elettorale di Faraone.
CONSIDERANDO QUANTO ACCADE AL LIPPI E QUANTO GIA' ACCADE AI MACELLI CHE SUCCEDERA' QUANDO LA TALPA COMINCERA' A SCAVARE DAVVERO NEL SOTTOSUOLO DI FIRENZE?


Traffico di camion in uscita dai cantieri della TAV








Asilo di via Fanfani

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