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domenica 15 maggio 2016

Che pasticcio in quel Nodo

CITTADINI AREA FIORENTINA

CHE PASTICCIO IN

QUEL NODO


Dal cilindro AV a Firenze è uscito un altro "coniglio". Secondo La Repubblica del 5 maggio scorso, RFI e Comune di Firenze avrebbero iniziato a discutere di come far fermare i treni regionali alla 'Foster' percorrendo il Passante AV. Evidentemente solo alcuni. Non certo quelli di Pisa e Siena per ragioni di elementare geometria. Ugualmente qualche convoglio AV potrebbe raggiungere in superficie la stazione di S. Maria Novella.
Cadrebbe così il primo degli assunti del progetto concepito all'epoca del Sindaco Primicerio (1995-99): la separazione del traffico AV (sotterraneo) da quello regionale (in superficie). Argomento utilizzato per più di venti anni contro le numerose critiche a quel progetto: connessione avventurosa tra la stazione 'Foster' e la stazione S.M. Novella/Centro storico, irrilevanza di imponenti e costosi lavori rispetto alle vere disfunzioni del Nodo, inutilità degli investimenti AV senza sviluppo delle reti di adduzione e diffusione urbane e regionali, pesante impegno del sottosuolo fiorentino in zone strategiche.
Nel tentativo di uscire da più di tre anni di paralisi, Comune e Ferrovie, vorrebbero recidere così il nodo gordiano dell'AV, ma il rimedio sembra peggiore del male. Non si capisce infatti quanti treni regionali e quali relazioni sarebbero a disposizione dei viaggiatori sui quattro binari della 'Foster'. La fermata AV di Bologna, ad esempio, anch'essa a quattro binari, è in diretta corrispondenza con i 15 di superficie. Niente di tutto ciò a Firenze, dove la fermata AV si trova a 1.600 m. di distanza e confinata in un'area difficilmente raggiungibile. Né si accenna all'idoneità del materiale rotabile dei regionali e alla convivenza con i TAV nella stazione e nel tracciato sotterraneo.
Cadrebbe anche un secondo assunto, quello originario della TAV come 'metropolitana d'Italia' - Torino – Venezia; Milano – Napoli, con stazioni passanti. Infatti, con un ritardo inferiore ai 6' rispetto al progettato percorso sotterraneo, i treni AV, fin dal 2009, portano e prendono i passeggeri nel centro città e nel "nodo di scambio" della stazione di testa di S. M. Novella. Non si sa perché in futuro, una parte di TAV e di Regionali dovrebbero andare sottoterra e fermarsi agli Ex Macelli. Più normale sarebbe chiedersi se conviene insistere su questo vecchio progetto, anche tenendo conto delle nuove tendenze di "mercato": maggiore integrazione con i territori e maggiore continuità fra rete AV e rete ordinaria (Frecce bianche ed argento), fermate AV intermedie (Mediopadana, Medioetruria ed altre ancora), ripresa degli investimenti nel trasporto regionale e suburbano.
Infine un terzo assunto di quel progetto – la stazione unica "policentrica" fornita di people moover tra Foster e S.M. Novella – era già stato abbandonato con la fermata di superficie ' Circondaria' (peraltro mai progettata né approvata). Così mentre i viaggiatori dei regionali toscani avrebbero dovuto godere di una qualche connessione con l'AV, pur di impari efficacia tra una direttrice e l'altra, i fiorentini (e i turisti) venivano lasciati agli ex Macelli senza alcuna connessione, neanche pedonale. La stazione di S.M. Novella, sarebbe stata declassata a terminal per una parte dei treni regionali.
Con la eliminazione nel 2011 della previsione ' Circondaria', sono rimasti tutti egualmente a piedi.
Che il vero taglio da fare per recidere il nodo gordiano sia proprio quello del Passante AV ?
Ciò anche per chiarire i programmi politici nella prospettiva di prossime scadenze elettorali.
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