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venerdì 27 novembre 2015

LA LETTERA SMARRITA

 CITTADINI AREA FIORENTINA
      COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

         PUBBLICATO SU: http://cittadiniareafiorentina.wordpress.com/

LA LETTERA SMARRITA

Stando alla testimonianza di residenti del Centro storico, sempre alle prese con denunce ed esposti alle autorità per le mille illegalità e abusi che si svolgono giorno e notte nella cosiddetta "zona Unesco", le forze dell'ordine danno ormai per scontato che il cuore di Firenze è diventato una zona franca, esente da leggi e regolamenti. E' idea corrente che, stante la volontà politica degli amministratori di trasformare il Centro in un quartiere esclusivo per una clientela internazionale, i pochi residenti che ancora (r)esistono sono solo un impiccio. Pare anzi che ci siano delle agenzie specializzate nell'acquisto di appartamenti abitati da vecchi residenti e pronte a convertirli in suite, art apartments e relais  senza tanti complimenti e in economia. In cambio sono pronti ad offrire al proprietario un tranquillo alloggio fuori dalla "zona Unesco".

 I giganteschi gazebo per il pranzo di un fastoso matrimonio indiano

Recentemente l'incuria provocata da questa transizione ha subito una accelerazione: si frigge, si mangia, si beve dappertutto e a tutte le ore. Wine bar e tripperie invadono ogni strada del centro, portando, insieme allo svago, la sporcizia, il rumore e l'abuso ricorrente. Chi può scappa e i grandi investitori immobiliari se la godono.
 E' in questo contesto che si inquadra la vicenda della lettera dell'Unesco. In ottobre ne parla il sindaco Dario Nardella il quale, presentando i divieti imposti alla proliferazione dei minimarket, dice che "L'Unesco mi ha inviato una lettera di richiamo formale … comunque non corriamo rischi, siamo Firenze". In Consiglio comunale partono interrogazioni e la consigliera Cristina Scaletti (La Firenze Viva) chiede di conoscere il contenuto della comunicazione dell'Unesco facendo notare che il richiamo può precedere la messa in mora e infine l'espulsione dall'elenco dei siti censiti dalle Nazioni Unite quale Patrimonio dell'Umanità. In risposta alle polemiche Giovanni Antonio Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco, nonché noto esponente della Massoneria del Grande Oriente d'Italia, dichiara che "Sono destituite di ogni fondamento le indiscrezioni pubblicate da alcuni organi di stampa relative ad un declassamento della città di Firenze all'interno dei siti patrimonio dell'umanità dell'Unesco. Firenze è e rimane un punto di prestigio e di forza".
                                                                 
                                                                                                                                    Il perimetro della zona UNESCO
 Un articolo pubblicato su "La Nazione" il 4 novembre però rivela il contenuto della lettera inviata a Vincenza Lomonaco, delegata italiana dell'Unesco a Parigi e attraverso di lei allo Stato italiano e al Comune di Firenze. Basandosi su un rapporto tecnico di ICOMOS (International Council on Monuments and Sites) l'Unesco rivolge all'Italia un monito formale che annuncia l'invio di una commissione per valutare lo stato di conservazione del bene. Emerge che la lettera è stata inviata il 27 maggio e che il sindaco Nardella l'ha tenuta nascosta per cinque mesi. Vengono a galla non soltanto le preoccupazioni dell'Unesco per l'assenza di strategia della Municipalità di fronte ad un flusso turistico valutato in 16 milioni di visitatori all'anno, ma soprattutto l'allarme per la stabilità e l'integrità dei monumenti in seguito alla realizzazione di infrastrutture quali le linee tranviarie, per le quali è previsto un tratto sotterraneo, il tunnel della linea A.V. tra Napoli e Milano, e la vendita con cambio di destinazione di complessi e palazzi storici di proprietà pubblica o semi pubblica. Nel rapporto l'ICOMOS si lamenta per aver dovuto ricavare le informazioni incrociando lettere e segnalazioni, giunte fin dai primi mesi del 2014 (in particolare la lettera inviata nel marzo 2015 da un gruppo di cittadini), con quanto si può ricavare dai siti web del Comune, senza esserne direttamente informato dallo Stato contraente, così come richiesto nel paragrafo 172 delle Linee guida operative.
 Ci sarebbe solo da aggiungere che nel 2013, proprio mentre a Phnom Pen in Cambogia si inserivano in quell'elenco 12 ville medicee e 2 giardini storici della Toscana, andava in adozione la Variante al PIT della Regione Toscana in cui era contenuta la previsione del nuovo Aeroporto internazionale, proprio davanti a due di quelle ville. Decisione appena ribadita dal Consiglio Regionale.

 Considerando poi che per l'Unesco "Il Piano di gestione [di cui è responsabile la Municipalità di Firenze insieme al MIBACC] mira a salvaguardare e conservare la struttura urbana e mantenere e migliorare le relazioni tra le tradizionali attività economiche e il patrimonio culturale della città" e che "l'esclusivo artigianato fiorentino e i negozi tradizionali sono una concreta testimonianza del locale passato [e] garantiscono continuità ad un'eccezionale tradizione che perpetua l'immagine storica della città", pensiamo che una visita alla "Città del fiore" da parte degli ispettori e degli esperti dell'Unesco dovrebbe riservar loro molte sorprese.

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