I medici dell’Isde intervengono sull’ipotesi rispolverata dal neogovernatore della Campania Vincenzo De Luca per lo smaltimento delle ecoballe. Di Ciaula: «Per favorire lobbies rifiuti al posto di combustibili, ma così si sottraggono risorse alla comunità»
NAPOLI - «Bruciare rifiuti soprattutto nei cementifici non conviene né all’ambiente né alla salute» e le motivazioni che si forniscono per giustificare questa pratica «sono inconsistenti». E’ compatto l’Isde Medici per l’Ambiente nel rigettare l’ipotesi rilanciata dal Governo con una legge ad hoc e rispolverata in Campania dal neogovernatore Vincenzo De Luca, in merito alle soluzioni possibili per liberare delle ecoballe Taverna del Re a Giugliano.
Lo scienziato Agostino Di Ciaula, coordinatore comitato scientifico Isde Italia, è categorico: «I cementifici sono impianti industriali altamente inquinanti: per gli inquinanti gassosi i limiti di emissione dei cementifici sono da 2 a 9 volte maggiori rispetto a quelli degli inceneritori classici mentre per diossine e metalli pesanti i limiti sarebbero gli stessi». Eppure secondo Isde la legge che semplifica gli iter autorizzativi per la combustione di rifiuti in questi impianti favorirebbe un «aumento di emissioni di metalli pesanti». Per Di Ciaula «se si volesse realmente affrontare il problema della sostenibilità dei cementifici allora sarebbe opportuno proporre il divieto di utilizzo di alcuni combustibili e imporre limiti di emissione più restrittivi».
Altra bufala sarebbe quella che vuole il bruciare rifiuti nei cementifici per evitare la costruzione di nuovi inceneritori che «però vanno chiusi», dice Di Ciaula. «L’Italia è attualmente al terzo posto in Europa per numero di inceneritori operativi e, soprattutto, ha il maggior numero di cementifici in Europa. E questa legge raddoppia la potenzialità inceneritorista del nostro Paese, rendendo immediatamente disponibili all’incenerimento dei rifiuti ulteriori 59 impianti sparsi su tutto il territorio nazionale, portando l’Italia al primo posto in Europa per incenerimento contravvenendo alle più recenti direttive europee che chiedono ripetutamente agli Stati membri l’abbandono completo dell’incenerimento entro il prossimo decennio».
Secondo Di Ciaula «bruciare i rifiuti non è mai una soluzione sostenibile, sotto nessun profilo. I rifiuti non vanno bruciati ma vanno avviati al recupero di materia» ma la politica «ha preso una strada diversa». «Isde Italia ha approfondito il problema da un punto di vista scientifico, non si tratta di opinioni soggettive e alcune associazioni ambientaliste che appoggiano questa pratica sono allettate dalla favoletta della riduzione delle emissioni ma ignorano il problema». Per il settore cementiero, conclude Di Ciaula «bruciare rifiuti conviene perché costano meno dei combustibili fossili» mentre invece «bisognerebbe spingere sull’utilizzo del metano». Sul tema «le lobby degli inceneritori e dei cementifici fanno gruppo perché hanno in comune interessi economici ma sottrarrebbero risorse alle comunità perché i rifiuti sono risorse».
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Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 6/10/2015 03:49:00 PM
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