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mercoledì 17 giugno 2015

COMUNICATO STAMPA: RICHIESTA RINVIO CONFERENZA DEI SERVIZI SU CASE PASSERINI

Il gruppo Mamme No Inceneritore insieme al Coordinamento dei Comitati della Piana Firenze, dell’Associazione Medicina Democratica e dell’associazione Italia Nostra, del Comitato civico No Inceneritore di Campi Bisenzio, dell’Assemblea della Piana contro le nocività, dell’Associazione Un’altra sesto è possibile, del Coordinamento dei Comitati per la salute della Piana Prato, dell’Associazione Rifiuti Zero Firenze e dell’Associazione Zero Waste Italy; promotori, con altre organizzazioni di base, della Manifestazione Popolare dell'11 Aprile, inviano il seguente comunicato stampa pregandone la massima diffusione per il tema di estremo interesse cittadino.

In relazione alla imminente convocazione della seconda seduta decisoria della Conferenza dei Servizi per la realizzazione e gestione di un impianto di incenerimento rifiuti nel Comune di Sesto Fiorentino (Fi), loc. Case Passerini, prevista per il giorno 18 Giugno 2015 ore 09.30 e convocata da Città Metropolitana di Firenze con Prot. N° 0263602 del 14/05/2015,

con il presente comunicato chiedono
L’IMMEDIATA SOSPENSIONE E IL RINVIO A DATA DA DESTINARSI
della suddetta seduta decisoria.

Si sottolinea che in questi mesi si sono succeduti decine di incontri pubblici con esperti del settore, medici, dottori, gestori del ciclo dei rifiuti e amministratori . In questi mesi il filo comune conduttore di tutte le iniziative è stata la richiesta di un incontro e un confronto pubblico con i cittadini e i decisori politici su un tema così importante. A questi confronti ha partecipato un numero sempre crescente di cittadini, informati della realizzazione dell’opera in questione ed estremamente interessati alla valutazione delle alternative esistenti quali il percorso alternativo di gestione dei rifiuti, noto sotto il nome di Rifiuti Zero.

A questi incontri hanno fatto seguito: una grande manifestazione di massa con l’adesione di oltre 6mila persone, numerosi incontri pubblici sul tema, fra cui uno a cui sono stati invitati tutti i candidati alle elezioni regionali, e non ultimo un concerto nel quartiere delle Piagge con Artisti e Musicisti di fama nazionale cui hanno partecipato 10mila persone.

Tutti uniti e contrari alla costruzione del futuro inceneritore di Firenze.

Si rende quindi palese come non sia più possibile ignorare che una grande parte della popolazione esprima l’esigenza di rivedere in toto la costruzione dell'impianto.
Davanti a tutte queste richieste si rende indispensabile una risposta dalle Istituzioni, anche in considerazione del fatto che in molti comuni di Italia si sta adottando una gestione alternativa dei rifiuti.

Si rende noto inoltre che questa mattina (15 GIUGNO 2015) è stata inviata alle Autorità competenti un documento che affronta nel dettaglio quanto qui brevemente riportato ai punti 1,2,3 e 4, che si allega alla presente.

Considerazioni complessive alla base della richiesta di rinvio:

1) Non competenza della Città Metropolitana per il procedimento in esame, come si evince dalla legge Regionale 28 ottobre 2014 n.61, che rialloca le competenze per l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di gestione dei rifiuti, la Città Metropolitana non è competente per il procedimento in esame mentre la titolarità di questa funzione deve essere trasferita alla Regione fin dall’entrata in vigore della predetta legge.

2) Nell’ambito della procedura di Autorizzazione Unica la conferenza dovrà determinare se l’impianto di incenerimento di Case Passerini debba essere qualificato come impianto di smaltimento o come impianto di energia rinnovabile in un contesto normativo viziato da contrasto delle norme interne con le direttive dell’Unione Europea .

3) Mancata previsione del destino finale dell’ingente quantitativo delle scorie e delle ceneri (oltre 50.000t/anno) prodotte dall’impianto di progetto, anche alla luce dell’entrata in vigore il 1 giugno scorso del Regolamento dell’Unione europea numero 1357, da cui consegue perdita di autosufficienza dell’ATO ed in-sostenibilità economica dello smaltimento. Da considerare infatti che dal 1 giugno 2015 entrerà in vigore il Reg CE 1357/2014 che classifica come RIFIUTO PERICOLOSO sia le ceneri dei filtri sia le scorie di combustione. Lo smaltimento di tale quantità di ceneri e scorie in discariche speciali, la cui destinazione tra l’altro non è indicata nella documentazione del proponente, avrà quindi un costo rilevante; la quantità di tale rifiuto pericoloso è comparabile con la quantità del rifiuto secco non riciclabile derivante dalle buone pratiche. Appare quindi persistente e preoccupante la totale assenza di riferimenti al riguardo.

4) Imprescindibile necessità di valutare gli effetti cumulativi dell’impianto di incenerimento in questione con il progetto della nuova pista aeroportuale di Firenze. Non sono più utilizzabili i modelli diffusionali di ricaduta degli inquinanti dell’inceneritore, stante a causa della la prossimità dei camini dell’impianto alla zona aeroportuale e considerate le notevoli turbolenze atmosferiche che sarebbero prodotte dall’intenso traffico aereo, situazione in conflitto con l’art.8/10dlg133/2005. Elemento questo di assoluta novità emerso in sede di Valutazione di Impatto Ambientale sul progetto definitivo dell’aeroporto. Da cui necessità di una nuova Valutazione di Impatto Sanitario (VIS).

5) il progetto presentato non considera la possibilità di utilizzare una BAT (Best Available Technology),ossia migliore tecnologia disponibile, in quanto ad abbattimento inquinanti. Infatti il progetto prevede ad esempio per i PCDD+PCDF un valore garantito di legge di 0,1 ng/Nm3, limite obsoleto limiti obsoleti che saranno dovranno essere ben presto aggiornati a valori molto più bassi. Tale aggiornamento a limiti più bassi comporterà una modifica sostanziale progettuale.

6) Come avanzato dalla azienda sanitaria locale (ASL) nella procedura di VIA è stata resa esplicita la rischiosità dell’impianto per la salute umana: il progetto mette a rischio e quindi in pericolo le condizioni di salute delle popolazioni della zona e non solo, e dunque i loro diritti fondamentali alla sicurezza e all’integrità fisica. Tali conclusioni si evincono da quanto richiesto dalla stessa ASL ovvero: a)la sorveglianza degli effetti sugli esiti riproduttivi e sull'incidenza dei tumori. B) un progetto di controllo della contaminazione della catena alimentare da IPA, diossine e PCB, metalli pesanti, attraverso indagini mirate e C) uno studio epidemiologico sui lavoratori addetti all'impianto con sorveglianza dello riguardo allo stato di salute da estendere eventualmente alla popolazione residente/presente nell'area di potenziale ricaduta. L’esistenza di una situazione di rischio comunque confermata dalla procedura della Asl pone tale progetto in una condizione di assoluta non applicabilità come sancito, tra gli altri, dall’art 32 della Costituzione della Repubblica Italiana: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività(…). La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

7) non sono MAI state fatte opere di mitigazione del precedente danno ambientale, come l’Istituzione di un parco pubblico, come invece è previsto dal PIT che ormai da anni prevede nelle zone circostanti l'impianto la creazione del Parco Agricolo della Piana

8) le considerazioni alla base della necessità di istituire un impianto di incenerimento fanno riferimento a valutazioni vecchie e desuete che non tengono conto dei volumi attualmente raggiunti con la raccolta differenziata. L’istituzione di buone pratiche, che saranno in seguito incrementate secondo da indicazioni fornite da UE, abbatte il volume di rifiuti da incenerire rendendo totalmente inutile un impianto di tale portata previsto nel progetto attuale con la conseguenza che si verifichi quanto in corso nei comuni di Parma o Brescia con considerevole crisi nella gestione stessa degli impianti.

In base a queste e altre considerazioni, comunicate anche direttamente alle istituzioni, si rende indispensabile un ripensamento dell’intero sistema gestione rifiuti per indirizzarsi verso un modello basato su responsabilità individuali e collettive e sui meccanismi più virtuosi dell’economia circolare, ormai sostenuti non solo da comitati schierati, ma anche da autorevoli esponenti del mondo economico, finanziario e imprenditoriale della Comunità Europea e mondiale.

Sulla base di tutte le suddette considerazioni, infine, si ribadisce la necessità di un rinvio della Conferenza dei Servizi, al fine di avviare un confronto vero con la popolazione ed i comitati, e di individuare la migliore soluzione da un punto di vista sanitario, ambientale ed economico, per la gestione dei RSU (rifiuti solidi urbani) dell’ATO Toscana Centro.

Firenze 15/06/2015


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Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 6/17/2015 03:45:00 PM




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