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mercoledì 31 dicembre 2014

IL PONTE DI CAPODANNO










IL PONTE DI CAPODANNO


«È un debito il render conto del proprio operato, quando le opere sono fatte per il pubblico e dal pubblico: è un debito verso l’arte che si professa, verso i grandi antichi che innalzarono in Firenze monumenti immortali, verso la posterità che ha bisogno di conoscere il vero dei fatti per pronunziare un libero giudizio».   Giuseppe Poggi – Premessa del 1882 al Rendiconto sui lavori per l’ingrandimento di Firenze.
Da alcuni mesi cittadini della zona Statuto-Vittoria, riuniti in Comitati, si mobilitano contro l’ apertura dei cantieri della tramvia (Linea 3.1 – Careggi – Stazione SMN). I lavori hanno già comportato la costruzione di un nuovo ponte sul Mugnone e, dal 29 dicembre, la chiusura di quello dello Statuto. Seguirà lo scavo di due sottopassi stradali sulle direttrici Milton/Strozzi e Strozzi/Strozzi per convogliare il traffico da Lavagnini verso Belfiore e verso Romito-Statuto. Secondo le previsioni i lavori delle due linee – la 3.1 e la 2 (Peretola – Stazione SMN) –  si concluderanno in tre anni.
Apertura del Ponte sul Mugnone (1)_modificato-1
Il nuovo ponte stradale sul Mugnone
I motivi della protesta si possono così sintetizzare:
  • la sordità delle diverse Amministrazioni comunali rispetto alle istanze critiche rivolte da una parte della città ai tracciati delle linee tramviarie
  • la modestia dei progetti elaborati in assenza di un serio piano della mobilità e della sosta e in spregio ai caratteri storici ed ambientali della città
  • i dubbi circa la convenienza economica del contratto di concessione firmato dalla Pubblica Amministrazione con la società Tram di Firenze
  • rischi idraulici che il progetto sta provocando nella zona Fortezza.
Preoccupa in particolare il ponte “provvisorio”, costruito sul Mugnone all’ altezza di via Crispi che, essendo più basso della precedente passerella pedonale e aprendo un varco di 18 m. nelle spallette laterali, mette a grave rischio la sicurezza stradale e l’intera città. L’allarme è stato lanciato da tecnici qualificati, tra i quali il prof. IgnazioBecchi, emerito di Costruzioni Idrauliche, Marittime e Idrologiche all’ Università degli Studi di Firenze che così scrive“Il lavoro in questione, basato su diversi studi specialistici ma NON su uno studio idraulico e idrologico, risulta NON AMMISSIBILE ai sensi del decreto ministeriale infrastrutture 14.01.08 ancorché provvisorio”Per questo motivo un gruppo di cittadini ha presentato unesposto – denuncia alla Procura.
Mugnone-romito
    I danni al Romito per l’alluvione del Mugnone nel ’92
In risposta gli uffici comunali  si sono limitati a rimandare alla realizzazione del by-pass sotto i binari di S. M. Novella, opera che, spettando a Rete Ferroviaria Italiana, esula dalla propria competenza.
La progettazione e in genere la condotta dei lavori non paiono insomma aver seguito quelle cautele che i sempre più numerosi disastri in ambiente urbano richiederebbero, neanche quelli previsti per legge secondo il prof. Becchi.
Sulla questione tramvia non c’è però soltanto il gravissimo rischio idraulico. Basta dare un’occhiata alla sistemazione della mobilità di tutta la zona a progetto realizzato. E vedere come, in un tessuto storico consolidato e complesso (quello che va da Statuto a Careggi) si stia allestendo in tutta fretta il passaggio di una “metro tramvia”, un’infrastruttura pesante che richiede la riduzione delleinterferenze col traffico ordinario e la priorità semaforica.
Il successo di pubblico della Linea 1, dal 2010 al servizio di Scandicci e del quadrante sud ovest della città, non può nascondere la mutilazione che ha prodotto nel Parco delle Cascine e neanche i cronici intasamenti di traffico attorno alla Stazione di S.M.Novella. Né si possono dimenticare altri aspetti della  controversa vicenda tramvia.
Sembra infatti che a conti fatti, le tre linee di tram costeranno più di 700 Mln di euro. Un costo che si avvicina in modo imbarazzante ai 900 Mln dellametropolitana di Brescia, città di 200.000 ab con vari monumenti iscritti nella lista dei beni patrimonio mondiale dell’UNESCO, per 13,7 km di tracciato, di cui 6 in galleria profonda.
E’ certo che un maggior numero di utenti per spostarsi da una parte all’altra della città  dovrà cambiare mezzo alla Stazione di S.M.Novella. Nel frattempo sfuma ilsottoattraversamento del Centro Storico, promesso da Renzi ma non entrato nello “Sblocca Italia”.
Per contro il concessionario Tram di Firenze (ora in mano alla francese RATP) avrà per trent’anni la gestione della Linea 1, interamente finanziata con soldi pubblici e delle Linee 2 e 3, che lo sono parzialmente ma generosamente. Otterrà così a buon prezzo le tratte più pregiate delle storiche linee bus che si dirigevano versoCareggi e Novoli/Rifredi e nel caso in cui il risultato non corrispondesse alle attese dovremo pure rimborsargli la differenza.

I cittadini che organizzano assemblee, manifestazioni stradali e presentano denunce alla Procura sono gli stessi che insieme a tutti noi pagheranno quest’opera.

L’ Ass. Giorgetti, insieme agli esponenti della maggioranza consiliare, lo dovrebbe ricordare maggiormente rispondendo con sollecitudine e competenza anche a loro oltre che ai promotori economici dell’opera.






























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