CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE
IL NON DETTO DI RENZI
Recentemente, intervenendo a “Prima pagina” su Rai 3, un pendolare di Torino si chiedeva perché Renzi alla Leopolda non avesse messo tra i simboli da rottamare anche le Grandi opere, prima fra tutte la TAV. Il giornalista ha risposto che Renzi è stato l’unico leader ad avere avuto parole critiche verso la politica delle Grandi opere in Italia affermando, proprio a Torino durante la corsa per le primarie, che il progetto della TAV in Val di Susa “non lo faceva impazzire”.
Però anche Sergio Staino – influente portavoce della “pancia” PD – lo criticava l’altro giorno per non parlare abbastanza di TAV.
Nel primo anno da Sindaco Renzi ha dato vista di sbracciarsi contro la stazione sotterranea dell'AV di Firenze, malamente collocata tra la stazione di Rifredi e la stazione di S. Maria Novella, ingaggiando un aperto braccio di ferro con Moretti e presentando un progetto alternativo sotto la Fortezza da Basso.
Ecco cosa diceva nel 2010 in un'intervista al "Corriere Fiorentino" :
«Dobbiamo fare un tunnel sotterraneo? Ha un senso se la stazione è in centro, altrimenti è un errore. Non hanno capito che se io non posso fare come voglio io la stazione dell’Alta velocità, e purtroppo non la posso fare, ho un’infinità di occasioni per difendere la città di Firenze. E le userò tutte. Andrò al gruppo del Pd a spiegare le ragioni per cui opporsi alla nostra proposta è assurdo. Incaricheremo dei legali che giorno dopo giorno verificheranno la corrispondenza tra gli impegni che le Fs hanno preso e quello che fanno e ho ragione di credere che ci siano già delle discrepanze ... non ci hanno presentato un progetto serio di collegamento tra gli ex Macelli, dove vorrebbero costruire la stazione di Foster, e Santa Maria Novella .... Infine hanno l’arroganza di immaginare che ci sia una disponibilità urbanistica del Comune di Firenze. Se la sognano».
Com’è finita i fiorentini lo sanno bene. Dopo questa intemerata esternazione Renzi venne facilmente tacitato da Moretti con la promessa di un po' di opere compensative per la città che adesso ci legano a doppio filo all’esecuzione del famigerato sottoattraversamento TAV. Non si tratta tanto di opere mitigatrici dell’impatto sulla città o di interventi di potenziamento del trasporto ferroviario locale, ma soprattutto di opere infrastrutturali per il traffico su gomma quali il completamento della Perfetti Ricasoli-Mezzana, l’ arteria Pistoiese-Porta a Prato, e il collegamento Fortezza-Panciatichi, oltre all’ampliamento della rete di busvie ed alla trasformazione della linea ferroviaria Cascine-Leopolda in linea tranviaria.
Cancellato nel frattempo il Servizio ferroviario Metropolitano, di cui non si sente più parlare, dimenticato il people mover tra Stazione Foster e S. Maria Novella, resta la previsione di tanti parcheggi sotterranei per le auto, anche nel centro storico.
Insomma il vecchio che avanza.
INFINE Il 70% dei finanziamenti PROMESSI arriverà solo quando la talpa Monna Lisa inizierà a scavare a Campo di Marte.
E’ facile fare i distinguo in casa d’altri, più difficile opporsi in casa propria da amministratore.
E da presidente del Consiglio?