COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE
NODO A NORD OVEST - SMS DI PERETOLA
La pista convergente di Peretola (12/30) nello studio dell' ENAC |
Il Fosso Reale all'altezza si Campi Bisenzio |
La ricetta della Regione Toscana per far partecipare i cittadini alle scelte territoriali è sempre la stessa:
§ invitare comitati e categorie economico-produttive, insieme a qualche amministratore, a sciogliere un nodo inestricabile di politica territoriale
§ far condurre il tutto da Massimo Morisi, Garante per la comunicazione nel governo del territorio, che assicura una attenta scaletta di questioni, contributi competenti sulla materia e un'ampia discussione
§ gratificare la coscienza dei partecipanti invitandoli a stilare un bel verbale che verrà messo agli atti
§ infine mettere il tutto a riposare in un cassetto per non disturbare chi opera sul territorio
Questa volta la quadratura del cerchio riguardava la coesistenza tra la cosiddetta pista convergente di Peretola, piazzata nell'ultimo lembo di suolo libero del comune di Sesto Fiorentino, e il Parco agricolo della Piana, (7000 ha . negli spazi aperti tra Castello, Campi B.zio e Prato) definito dalla Regione elemento ordinatore (e rigeneratore) del territorio tra Firenze, Prato e Pistoia. Il tutto nell'ambito del processo di revisione del Piano di indirizzo territoriale della Regione Toscana.
Ma mentre i "pianificatori" discutono, gli "uomini del fare" operano. Così gli amministratori in genere si tengono alla larga da questi appuntamenti e il 6 - 7 dicembre al Polo Scientifico e tecnologico di Sesto Fiorentino nell' Incontro pubblico sul Parco agricolo della piana e la "qualificazione" dell'aeroporto di Firenze in rappresentanza del capoluogo si sono intravisti soltanto un fugace Barducci (presidente della Provincia) e una silente Meucci (Assessora all'urbanistica del Comune). Per la Regione a parte l'Assessora organizzatrice, un' imbarazzata Marson, non c'era alcun componente della Giunta e nemmeno l'ombra di un consigliere.
Sul Parco agricolo, un progetto in fase avanzata e nel quale sono in corso significative esperienze produttive e di ricostruzione del paesaggio naturale della Piana, importanti contributi sono venuti dai tecnici regionali, da varie associazioni ambientaliste, comitati di cittadini e imprenditori agricoli locali.
Ma si è capito subito che la vera pietanza del menù era quella dell'aeroporto. Tranne poche eccezioni però il secondo giorno tutti hanno tuonato contro la proposta di pista convergente, fortemente sostenuta dal presidente Rossi. In particolare ne è uscita demolita la promessa monodirezionalità dei voli che impedirebbe agli aerei di sorvolare il centro di Firenze e altri popolosi quartieri. Il Presidente del Consorzio di bonifica Area fiorentina, Bottino, ha peraltro elencato le opere necessarie per rendere possibile la seconda pista:
§ la deviazione del Fosso Reale e la modifica di tutto il regime idrografico
§ il rifacimento di un paio di svincoli stradali tra cui quello di Osmannoro
§ l'innalzamento della livelletta dell'A11 da Peretola fino all'area di servizio
§ il rifacimento delle casse di espansione del Polo universitario, previste nel luogo in cui dovrebbe sorgere la seconda pista
§ il rifacimento di tutti i sottoservizi.
Per un costo calcolato di 35 milioni di euro.
Senza considerare, come ha ricordato Scoccianti del WWF, la distruzione di diversi siti di interesse comunitario tra cui l'oasi di Focognano e di altre aree naturalistiche riconosciute a livello internazionale e finanziate da vari enti pubblici.
Sconcertante la posizione ufficiale dell' Azienda Regionale Sanitaria che in un contributo sul versante epidemiologico ha sostenuto l'inesistenza di un significativo incremento di emissioni in conseguenza del potenziamento aeroportuale (che si sommerebbero a quelle dovute al traffico e all'inceneritore), spiegando certe patologie diffuse tra la popolazione con gli stili di vita piuttosto che con cause ambientali.
L'insostenibilità della proposta di una seconda pista (e il conseguente avventurismo della posizione di Rossi) è dimostrato dal fatto che lo stesso studio di ENAC è un'ipotesi appena abbozzata e l'onere di un vero progetto preliminare spetta alla società di gestione dell'aeroporto, ADF. Quest'ultima invece di adottare un serio piano finanziario e di sviluppo aeroportuale punta sull'effetto annuncio per moltiplicare il valore delle quote azionarie.
Ma perché la Regione invece di accettare la realtà di un aeroporto "nato sbagliato in un posto sbagliato" puntando su una vera integrazione con Pisa, e specializzandolo come city airport, preferisce aprirlo ai voli low cost ?
Perché la Regione indica degli ambiti per la collocazione della nuova pista e si prepara a modificare il PIT, invece di dire chiaro e tondo che di questa follia non se ne parla neanche?
La risposta l' ha data il sindaco di Sesto Gianassi, l'unico tra gli amministratori (insieme a Pecile) che sia intervenuto sull'argomento. Stretto dagli interessi in gioco in questa partita - ha detto Gianassi – Rossi ha già deciso e c'è un ordine di scuderia per i consiglieri regionali di maggioranza a votare per la pista convergente con tutte le sue disastrose conseguenze.
Vedremo se sarà davvero così. Per i cittadini di Peretola raggruppati in Nodo a Nord Ovest, per la Rete dei comitati per la difesa del territorio che li sostiene e per tutte le associazioni ambientaliste e comitati intervenuti nel dibattito la battaglia è solo all'inizio.
1 commento:
Decisamente condivisibile e puntuale
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