Pagine

lunedì 17 settembre 2012

“no”alla privatizzazione di Brera per decreto

Centinaia di adesioni qualificate al nostro “no”
alla privatizzazione per decreto di Brera.
Il suo rilancio va discusso in modo approfondito
da Vittorio Emiliani (Comitato per la Bellezza)
Il nostro appello di qualche settimana contro la privatizzazione per decreto economico della Pinacoteca statale di Brera ha ricevuto centinaia di adesioni. In testa ci sono i responsabili di alcuni grandi musei e istituti stranieri, a cominciare dal conservateur en chef du Louvre, Catherine Loisel, dal direttore per la parte antica della National Gallery di Washington, Jonathan Bober, da Jennifer Montagu del Warburg Institute. Con loro, tanti direttori di grandi musei italiani:
Matteo Ceriana dell’Accademia di Venezia, Anna Coliva della Galleria Borghese, Anna Lo Bianco di Palazzo Barberini, Rita Paris del Museo Archeologico nazionale di Roma, Maria Grazia Bernardini di Castel Sant’Angelo, Luisa Ciammitti della Pinacoteca di Palazzo dei Diamanti di Ferrara, Mariolina Olivari dei Musei Civici Pavia e Castello di Vigevano, ecc., il segretario generale regionale dei BC del Molise, Gino Famiglietti, la responsabile dell’Assotecnici del Ministero, Irene Berlingò, storici dell’arte, museografi, archeologi di alto livello, Licia Borrelli Vlad, Salvatore Settis, Andrea Emiliani, Antonio Pinelli, Piero Guzzo, Mario Torelli, Carlo Pavolini, editori come Rosellina Archinto, Giovanna Pesci Enriques e Mario Curia, il più volte ministro Giovanni Pieraccini, fondatore di “Roma Europa”, storici e scrittori, Carlo Ginzburg, Piero Bevilacqua, Alberto Asor Rosa, Corrado Stajano, Jacqueline Risset, Roberta De Monticelli, rappresentanti delle associazioni: Italia Nostra (la fondatrice Desideria Pasolini, Nicola Caracciolo vice-presidente, numerosi consiglieri), “R.Bianchi Bandinelli”, Comitato per la Bellezza, Amici di Cesare Brandi, Eddyburg, Patrimonio Sos, Rete dei Comitati, Mountain’s Wilderness, ecc. Docenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera (Francesca Valli, Flaminio Gualdoni, Ezio Cuoghi e molti altri), magistrati appassionati ai temi dell’arte e del paesaggio come Paolo Maddalena, Ferdinando Zucconi Galli Fonseca, Gianfranco Amendola, architetti e urbanisti quali Pier Luigi Cervellati, Vezio De Lucia, Paolo Berdini, Sauro Turroni. Centinaia di adesioni qualificate, con tanti stimati dirigenti del MiBAC quando il Ministero aveva ancora una politica e non era ridotto al fantasma di oggi.    

Contro il nostro motivato “no” ad una Fondazione Grande Brera di diritto privato nella quale lo Stato, detentore del patrimonio, immobiliare e mobiliare, perde il controllo tecnico-scientifico della gestione che passa a soggetti non ancora identificati (dopo un decreto convertito in legge!), sono volate accuse di “conservatorismo”, ma dietro di esse è rimasta una gran confusione (che senso ha, ad esempio, paragonare il complesso di Brera alla Biennale di Venezia?). Malgrado ciò, il ministro Ornaghi si è già mosso operativamente chiamando i due primi soci (Fondazione Cariplo e Camera di Commercio), parlando di “fondazione di partecipazione”, di organismo “senza fini di lucro privato”. Ma chi può credergli con queste premesse? Il nodo di fondo è infatti la natura della Fondazione “mista”. Può svelarla soltanto uno statuto che chiarisca “chi governa”, “chi comanda”, “in base a quali criteri”.   
Il dibattito succeduto alla nostra presa di posizione non ha dunque fornito certezze di sorta sulla privatizzazione. Ha semmai accresciuto dubbi, perplessità, distinguo. Questo è importante. Il nostro fondato timore è che si vada – oggi per Brera, domani per il Maxxi, dopodomani per la Galleria Borghese o per Santa Maria della Scala di Siena – ad una Fondazione all’italiana in cui lo Stato ci mette gli edifici, il patrimonio, una cospicua dote finanziaria, i servizi esistenti, la tradizione, la consolidata attrattiva internazionale, e i privati, con poca spesa, si prendono la gestione, o meglio la parte redditizia della gestione.
Ci viene chiesto cosa proponiamo in alternativa: proponiamo la politica per i beni culturali che vige in ogni Paese civile, non imbarbarito come sembra il nostro, e cioè una Repubblica (Stato, Regioni, Comune, ecc.) in grado di tutelare per davvero il patrimonio storico e artistico e il paesaggio italiano, di destinare fondi correnti e investimenti decorosi quanto certi all’apparato di tutela e di gestione dei suoi beni (e non l’avvilente miseria attuale), di diminuire tasse e imposte ai proprietari di dimore e giardini storici, ai mecenati veri, agli sponsor accrescendo così investimenti, lavori, occupazione e anche ritorno fiscale. Uno Stato, un Ministero, Soprintendenze che rialzano la testa, riacquistano dignità, privilegiando merito e competenza. Musei pubblici che puntano su didattica di massa, ricerca, rapporto con città e territori, mostre di qualità e di riproposta e non ambiscono ad essere emporii, luna-park del consumo più o meno artistico. Su tutto ciò è importante discutere e il senso della nostra lettera è anche questo: non si possono assumere decisioni tanto importanti in chiave soltanto economicistica senza aver discusso a fondo i problemi strategici posti nel terzo millennio da un grande museo statale da anni in sofferenza come Brera il cui rilancio riteniamo indifferibile.

Vi riproponiamo di seguito il testo della lettera rivolta al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al presidente del Consiglio, Mario Monti e al ministro per i Beni e le Attività culturali, Lorenzo Ornaghi e ad essa alleghiamo l’elenco completo dei firmatari.

 Gentile presidente della Repubblica,
Gentile presidente del Consiglio,
Gentile ministro per i Beni culturali,

leggendo con più attenzione il decreto, poi disegno di legge, sullo sviluppo approvato nei giorni scorsi, abbiamo amaramente constatato che all’art. 8 del medesimo è stato inserito un provvedimento che con lo sviluppo ha ben poco a che fare e che invece apre un varco, a nostro avviso decisivo, in direzione della trasformazione dei grandi musei italiani da pubblici a Fondazioni di diritto privato, con tutte le implicazioni che ciò comporta. Si stabilisce infatti la creazione della “Grande Brera” quale Fondazione privata incaricata di gestire la Pinacoteca Nazionale di Brera e i suoi beni, mobili e immobili.
Anzitutto notiamo che, nel “concerto” ministeriale predisposto per questo importante disegno di legge governativo, non figura il ministro competente per i Beni culturali il cui apporto (e ciò è gravissimo) viene giudicato palesemente inessenziale.
In secondo luogo l’art. 8 del decreto-legge n.83 del 22.6.12 ora convertito in legge, conferisce ad una Fondazione di diritto privato l’intera collezione di Brera, stratificatasi in due secoli, il grande immobile che la ospita (dal quale l’ex commissario Resca ha provveduto a sloggiare l’Accademia di Belle Arti antecedente alla Pinacoteca), nonché ulteriori beni mobili e immobili. E’ pienamente costituzionale un simile trasferimento? Rappresenta davvero una prosecuzione della tutela garantita dall’art. 9 della Costituzione al patrimonio storico-artistico? O non apre al contrario, da apripista, una fase del tutto nuova con l’ingresso di soci privati in un grande museo statale? Dopo la Grande Brera privatizzata, sarà più facile avere i Grandi Uffizi privatizzati o la Galleria Borghese, gli Archeologici di Napoli e di Taranto.
Fra l’altro nell’ultimo comma dell’art. 8 della legge Passera (Ornaghi assente) si dice che “la Fondazione può avvalersi di personale appartenente ai ruoli del Ministero per i beni e le attività culturali e degli enti territoriali che abbiano acquisito la qualità di soci promotori”. Può avvalersi: dunque può ancora non avvalersene, può essere tagliato in ogni momento il cordone ombelicale che lega da sempre questa Pinacoteca Nazionale al Ministero specificamente incaricato della tutela e al personale tecnico-scientifico che esso seleziona.
Il fine generale è quello di una “gestione secondo criteri di efficienza economica”. Il che, se ci consente, rappresenta uno schiaffo ai direttori dei grandi musei nazionali i quali stanno da mesi compiendo sforzi eroici per tenere aperte, vive e vitali tali istituzioni dovendo lottare con fondi ridotti al lumicino (negli ultimi dodici anni il bilancio ministeriale è crollato da 2,5 a 1,5 miliardi. Altro che “efficienza economica”. Questi valorosi servitori dello Stato e i loro predecessori hanno creato musei ammirati in tutto il mondo ed ora sono costretti ad una gestione non “secondo criteri di efficienza economica”, bensì in condizioni di umiliante sopravvivenza (i loro stipendi variano fra i 1700 e i 1900 euro netti). Una “economia di guerra” che minaccia lo sviluppo dello stesso turismo culturale, il solo in crescita, con pericoli continui di chiusure parziali o totali, con la riduzione o l’annullamento delle attività didattiche, per giovani e giovanissimi, e di quelle di ricerca ben più importanti culturalmente di altre attività prettamente “commerciali”.
Perché non si è discusso questa operazione-Grande Brera alla luce del sole? Perché si è esclusa da essa il Ministero per i Beni e le Attività culturali? Perché si è infilato un provvedimento di questa portata quasi nelle pieghe di un decretone per lo sviluppo? Eppure si tratta di una operazione che apre la strada, chiarissimamente, alla privatizzazione dei maggiori musei italiani, già tentata nel recente passato, lontana dai grandi modelli italiani ed europei, e che ora si fa passare nel fragoroso silenzio degli organi di informazione, della maggioranza degli intellettuali italiani e degli addetti ai lavori. Spettacolo avvilente rispetto alla reazione riservata anni fa ad una proposta, forse più ingenua, ma certamente più chiara e lineare, di privatizzazione avanzata dall’allora ministro Giuliano Urbani. In questo caso il ministro competente non c’è, non sente, non vede. Ci pensa il collega dello Sviluppo. Anche l’Arte è più che mai una merce. C’è ancora qualcuno che voglia discutere in positivo nel nostro Paese senza facili populismi, ma con serietà e rigore culturale?
 


Vittorio Emiliani, Maria Pia Guermandi, Tomaso Montanari (promotori)
Desideria Pasolini dall’Onda, fondatrice di Italia Nostra,
Giovanni Pieraccini, presidente onorario Fondazione Roma Europa,
Alberto Asor Rosa, Rete dei Comitati,
Ass. Ranuccio Bianchi Bandinelli
Comitato per la Bellezza
Eddyburg,
Patrimonio Sos,
Salvatore Settis,
Vezio De Lucia,
Carlo Ginzburg,
Andrea Emiliani,
Luigi Manconi, Comitato per la Bellezza,
Giuseppe Basile, Ass. Cesare Brandi,
Catherine Loisel, Conservateur en chef Musée du Louvre,
Jonathan Bober, Curator of Old Master Prints National Gallery of Art Washington, D.C.,
Jennifer Montagu, storica dell'arte, Warburg Institute, London,
Pier Luigi Cervellati,
 Gianfranco Amendola, magistrato,
Corrado Stajano, giornalista scrittore,
Paolo Maddalena, già vice-presidente Corte costituzionale,
Ferdinando Zucconi Galli Fonseca, già primo pres. aggiunto Cassazione,
Rosellina Archinto, editore,
Giovanna Pesci Enriques, presidente Associazione Artelibro,
gli archeologi
Licia Borrelli Vlad,
Mario Torelli,
Pietro Giovanni Guzzo,
Carlo Pavolini,
Gino Famiglietti, direttore generale MiBAC per il Molise,
Irene Berlingò, presidente Assotecnici MiBAC,
Luigina Di Mattia, storico dell’arte, dir. Coordinatore MiBAC,
Carlo Alberto Pinelli,
Jacqueline Risset, saggista,
Luisa Ciammitti, direttrice Pinacoteca Nazionale di Ferrara,
Anna Coliva, direttrice Galleria Borghese, Roma,
Rita Paris, direttrice Museo Archeologico Nazionale di Palazzo Massimo, Roma,
Anna Lo Bianco, direttrice Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini,
Maria Grazia Bernardini, direttrice Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo,
Matteo Ceriana, direttore Gallerie dell’Accademia di Venezia,
Mariolina Olivari, vicedirettrice Brera e direttrice Musei Pavia, Castello di Vigevano,
Roberta De Monticelli, teologa, Università San Raffaele, Milano, 
Danielle Mazzonis già sottosegretario ai Beni culturali,
la Redazione di Patrimoniosos,
Giovanna Borgese, fotografa,
Donella e Gianandrea Piccioli,
Franca Fossati Bellani, presidente Lega Italiana per la lotta ai tumori, sez. Milano
gli storici dell’arte
Antonio Pinelli, Università di Firenze,
Francesco Caglioti, Università Federico II Napoli,
Andrea De Marchi, Università di Firenze,
Massimo Ferretti, Scuola Normale Superiore Pisa,
Michele Dantini, Università del Piemonte Orientale,
Angela Ghirardi, Università di Bologna,
Margherita de Pilati, Exhibition Department Curator, MART, Rovereto
Nicola Caracciolo, vicepresidente Italia Nostra,
Chiara Toschi Cavaliere, presidente Italia Nostra Ferrara,
i consiglieri nazionali di Italia Nostra:
Ebe Giacometti,
Franca Leverotti,
Maria Rita Signorini,
Elio Garzillo,
Maria Teresa Roli,
Laura Cavazzini, Università di Messina,
Fiorella Scricchia Santoro,
Sofia Boesch Gajano, storiografa medievista,
Pierluigi Carofano, Scuola speciale BC Siena,
Federica Tonioli, Arte medievale Università di Padova,
Maria Letizia Gualandi, presidente Corso di laurea BC, Pisa,
Anna Bisceglia, Galleria Palatina, Firenze,
Andrea Bacchi, Università di Trento,
Angela Donati, Università di Bologna,
Giuseppe Arcidiacono, docente Composizione Arch. Università, Reggio C.,
Paolo Bensi, docente Storia sociale Dip. Arch. Università  Genova,
Fabrizio Lollini, Università di Bologna,
Alessandro Volpe, Università di Bologna,
Cristiano Giometti,
Felicia Rotundo, Soprintendenza Siena-Grosseto,
i docenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera:
Flaminio Gualdoni,
Francesca Valli,
Valter Rosa,
Sandro Scarrocchia
Stefano Pizzi,
Maria Virginia Cardi,
Ezio Cuoghi, direttore scuola Nuove tecnologie dell’arte Accademiai Brera,
Gianni Venturi, presidente Ist. Studi rinascimentali, Ferrara,
Giuliana Ericani, direttore Museo Civico di Bassano,
Maria Chiara Cadore, Soprintendenza Friuli-Venezia Giulia,
Mario Curia, editore d’arte (Mandragora),
Alessandra De Vita, Progetto Ercolano,
Antonio Porto, economista,
Helen Ampt,
Giorgio Treves, regista cinematografico,
Ettore Merkel, storico dell’arte, Polo Museale di Venezia,
Maria Luisa Catoni, Ist. di studi avanzati, Lucca,
Maria Fratelli, dirigente settore Musei comunali Milano,
Oriana Orsi, ispettrice Musei Civici Imola,
i docenti universitari
Piero Bevilacqua, storico, La Sapienza, Roma
Alberto Lucarelli, Diritto pubblico, Napoli,
Claudio Greppi, Dipartimento di Storia, Siena,
Lia Formigari, Dipartimento Filosofia, Sapienza Roma,
Flavio Fergonzi, Università di Udine,
Alberto Gajano, Università di Siena,
Francesca Brezzi, Filosofia morale Roma Tre,
Maria Monica Donato, Scuola Normale Superiore - Pisa
Giuliana Ricci, Storia dell’Architettura Politecnico di Milano,
Francesco Petrucci, Fisica applicata ai Bc, Ferrara,
Filippo Maria Pontani, Università di Venezia,
Rossano Pazzagli, storico, Università del Molise,
Massimo Quaini, Università di Genova,
Reinhold Mueller, già docente Storia Medioevale Cà Foscari,
Gennaro Luongo, Università di Napoli “Federico II”,
Jadranka Bentini, docente Art Appreciation, Economia, Università Bologna,
Serena Romano, storica dell’arte, docente Université de Lausanne,
Maria Perla Colombini, pres. Ass. Italiana Archeometria, Chimica, Università Pisa,
Marinella Pigozzi, Università di Bologna,
Maurizio Bertolotti, presidente Istituto Mantovano di Storia contemporanea,
Ferruccio Farina, Cons. Scient. "Centro Interdipartimentale di Ing. Beni Culturali", Università Federico II,
Claudio D'Amico, Università di Bologna,
Fulvio Cervini, Università di Firenze,
Fulvia Donati, Università di Pisa,
Massimo Teodori, storiografo, già Università di Perugia,
Paola D'Agostino, Metropolitan Museum di New York,
Giulia Rodano, consigliere regionale Lazio,
Paolo Berdini, urbanista,
Sauro Turroni, architetto,
Maria Luisa Polichetti, architetto, ex soprintendente Marche e direttrice ICCD,
Nicola Spinosa, già Soprintendente Polo Museale Napoli,
Alba Costamagna, già direttrice Galleria Borghese, Roma,
Renato Parascandolo, già direttore di Rai Educational,
Francesca Alesse, ricercatrice CNR,
Lorenzo Carletti, CNR Pisa,
Nino Criscenti, giornalista e produttore tv,
Gianni Sofri,
Franco D’Emilio, segretario Confsal-UNSA Emilia-Romagna,
Claudio Meloni, coordinatore FP Cgil MiBAC,
Alessandro Nova, dir. Kunsthistoriches Insititute, Firenze,
Francesco Poli,
Alberto Cornice,
Daniela Pinna,
Anna Stanzani,
Sergio Landucci,
Francesca Salatin,
Mirella Cavalli,
Giampaolo Ermini,
Giandomenico Cifani, Italia Nostra L’Aquila,
Iginio Tironi,
Francesca Flores d’Arcais,
Emanuela Fiori,
Maria Cristina Passoni,
Maria Beretta,
Filomena Cioppi,
Fabio Torchio,
Simona Lecchini Giovannoni,
Alberto Primi,
Paolo Togni,
Serena Sandri,
Cinzia Neri,
Cristina Quattrini,
Sabina Spannocchi,
Laura Fenelli,
Alfredo Stussi,
Armanda Pellicciari,
Andrea Conti,
Gianni Negrelli,
Cecilia Ghibaudi,
Edoardo Villata,
Francesca Mattei,
Antonello Nave, docente e storico dell'arte, Firenze,
Marco Vincenzo,
Mattia Patti,
Cecilia Frosinini,
Enzo Mecacci, segretario Accademia degli Intronati, Siena,
Massimo Maugeri,
Annalisa Pezzo, Biblioteca comunale degli Intronati, Siena,
Elisa Angelini,
Anna Colombi Ferretti,
Maria Maddalena Lombardi,
Paola Del Bianco, Biblioteca Civica Gambalunga Rimini,
Federico Fischetti , storico dell'arte Sopr. BASE Modena-Reggio E.,
Patrizia Cuzzani , responsabile Museo della Resistenza Bologna,
Elisabetta Giffi, storico dell’arte,
Oretta Solaroli,
Daniela Trastulli, regista,
Luca Errera,
Nicoletta Serio,
Cecilia Cavalca,
Fulvio Frati,
Michela Metri,
Maria Genova,
Orietta Piolanti,
Rita Cassani, Pinacoteca Nazionale di Ferrara,
Stefano Pezzoli, Istituto Beni Culturali, Bologna,
Elisa Griglione,
Maria Malatesta, Università di Bologna,
Maria Luisa Masetti,
Stefano Conti,
Manuela Mattioli, restauratrice,
Cristiana Mancinelli Scotti, Salviamo il Paesaggio,
Elena Montanari, Soprintendenza BASE Mantova,
Nunzia Armento, Museo archeologico di Metaponto,
Alessandra Basso,
Claudia Cavatorta, CSAC - Università di Parma,
Pierangelo Cavanna,
Salvatore D'Agostino,
Gennaro Improta,
Anna Esposito,
Luciana Sepe,
Emanuela Rollandini, conservatore Castello del Buonconsiglio, Trento,
Alessandro Pasetti Medin, Soprintendenza Beni Storico-Artistici di Trento,
Lia Camerlengo, conservatrice del museo del Castello del Buonconsiglio, Trento,
Adriana Capriotti, Polo Museale della Città di Roma,
Paolo Castellani, Polo Museale della città di Roma
Patrizia Piscitello, Polo Museale Napoli,
Maria Paola Pilandri, Soprintendenza Beni Arch. e Paesaggistici,Ferrara e Romagna,
Marina Gerra, Soprintendenza BSAE, Parma,
Marina Angelini, Soprintendenza Speciale Beni Archeologici, Roma,
Elena Pedrotti,
Enrico Venturelli,
Anna Bacchilega,
Stefania Biancani,
Paola Bassani,
Alberta Fabbri, Museo d'arte di Ravenna,
Corinna Giudici, direttore Archivio foto Soprintendenza Bologna,
Gian Marco Vidor, Berlino,
Giuseppe Adani, presidente del C.s. Fondazione Il Correggio,
Roberto Spocco, Archivio Storico Comunale Parma,
Massimiliano Biscuso,
Silvia Alessandri,
Alessandra Malquori,
Enrica Ambrosini,
Paola Pirolo,
Lidia Bortolotti, IBC Servizio Musei, Bologna,
Gianfrando Draghi,
Michele Feo,
Paola Italia,
Nino Vaccaro,
Angela Nannetti,
Francesco Federico Mancini,
Marina Miraglia,
Paola Cavazzuti,
Luciano Puccianti,
Linda Guzzetti,
Raffaella Fontanarossa,
Paola Tumminelli,
Alessandra Sarchi,
Pierangelo Cavanna,
Silvia Camerini Maj,
Vincenzo Marzo,
Bruno Santi, ex soprintendente,
Giovanna Monetti,
Daniele Fratini,
Maria Giovanna Vezzalini,
Cesare Benzoni,
Luigi Schiavulli,
Gianni Lodi,
Benedetta Campana Heinemann, Berlino,
Uwe Heinemann, Berlino,
Donata Vicini, già direttore dei Musei Civici di Pavia,
Letizia Lodi, Direttore Museo Certosa di Pavia, Sopr. BASEi Milano,
Claudia Salmini,
Bruno Taddei,
Luisa Tognoli Bardin,
Silvia Baroni,
Stefano Monetti,
Veronica Lisino,
Gabriella Prisco, già ISCR,
Flavia Matitti, Accademia di Belle Arti di Firenze,
Enrico Parlato,
Paola Pettenella, Responsabile settore archivi storici del Mart,
Erminia Irace, Università di Perugia,
Beatrice Sica,
Grazia Gobbi Sica,
Egidia Coda, già Polo Museale di Roma, 
Alberto Caprioli, compositore e direttore d’orchestra,
Luisa Giordano,
Renata Casarin, Soprintendenza BASE di Mantova, Brescia e Cremona,
Vladimir Fava, Soprintendenza BASE di Parma e Piacenza,
Barbara Fabjan,
Giulia Mastrapasqua, Comune di Milano,
Paola Porcinai,
Ugo Locatelli, architetto e artista,
Lucia Linda Cella, Provincia Autonoma di Trento, settore Ricerca,
Alberto Groff,
Pier Giorgio Dragone, storico dell’arte,
Maria Viveros,
Maria Grazia Tampieri,
Massimo Tarantini, docente a contratto, Siena,
Marta Forlai, collaboratrice Fondazione F. Zeri, Bologna,
Gabriella Barbieri,
Paola Roncarati, curatrice dell’Erbario di De Pisis
Pino Spadavecchia, artista,
Sophie Menini, guida d’arte,
Alessia Soverini, editoria

Settembre 2012


   

Nessun commento: