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martedì 25 aprile 2017

Porcherie fluviali

CITTADINI AREA FIORENTINA
PORCHERIE FLUVIALI
Situazione dell'area di Rovezzano al 2007
Situazione della stessa area al 2015
Ci rallegriamo per lo stop del Comune al nuovo camping di Rovezzano perché è una vittoria dei cittadini, delle opposizioni nei consigli elettivi e di tutti coloro che non accettano l'ennesimo scempio in uno degli ultimi spazi aperti nel territorio comunale. Ma la vicenda purtroppo non finisce qui e conviene ripercorrerne le tappe.


In un'area di circa 7 ettari compresa tra via Generale Dalla Chiesa e la riva dell'Arno adiacente alla Caserma Predieri c'era un'azienda agricola. In seguito alla decisione di chiudere il camping del Piazzale Michelangelo, Palazzo Vecchio intraprende una trattativa con il proprietario di quest'ultimo per compensarlo del danno economico e nel 2013 autorizza su quei terreni, la realizzazione di piazzole di sosta per camper. Contestualmente si sviluppano le proteste dei residenti di via Nave a Rovezzano, dei comitati locali e di molti cittadini che quotidianamente fruiscono della pista ciclabile e delle rive dell'Arno. Il progetto di sistemazione complessiva dell'area comprende oltre a 500 alberi, 450 piazzole per tende, camper e roulotte, due piscine, ristorante con terrazza di 1.600 mq, campo da calcetto e pallavolo, un parcheggio auto da 200 posti, supermercato, servizi e anche delle casette a ridosso della pista ciclabile che alla fine saranno oltre 100, per un carico totale di circa 1.200 persone.
Situazione al marzo 2017
E' interessante sapere che la proprietà in una osservazione del 2014 avverso la variante del R.U. chiede la modifica della scheda norma AT 03.02 Campeggio Rovezzano, variandone la descrizione da 'struttura ricettiva adibita a campeggio' ad 'attrezzatura ricettiva adibita a villaggio turistico' ricevendo un diniego dell'Amministrazione per il fatto che le strutture sarebbero state prevalentemente amovibili. Nel 2015 una deliberazione di Giunta modifica il Regolamento Urbanistico, trasformando l'area (acquistata dalla Figline Agriturismo Spa socio della Cardini Vannucchi Family Holding proprietaria del camping del Viale dei Colli) da agricola a turistico ricettiva, mediante intervento edilizio diretto convenzionato.
Di fatto, come temevano i residenti, comincia a sorgere un vero e proprio villaggio turistico, con rilevanti movimenti di terra e adeguamenti impiantistici tali da produrre un insostenibile impatto urbanistico e ambientale. Tanto che nell'ottobre 2013 il consigliere regionale Giovanni Donzelli insieme ad altri esponenti del gruppo 'Fratelli d'Italia' denuncia pubblicamente le irregolarità del progetto.
Alla fine la cittadinanza si trova di fronte ad un inopinato insediamento, metà baraccopoli, metà modesto villaggio balneare, su un'area a rischio idraulico e paesaggisticamente protetta. La Repubblica del 21 marzo riferisce su quelle strane 'casette' su ruote, fissate a supporti in cemento, dotate di viabilità e piazzali di manovra in un'area che avrebbe dovuto essere verde.
Progetto ambientale del camping

L'analogo Camping Village Jolly di Mestre della stessa proprietà in piena attività

Nell'estate del 2016 lo stesso Donzelli e il capogruppo di FdI al Comune Francesco Torselli avevano rincarato la dose poiché nel frattempo l'inchiesta su 'Mafia capitale' aveva coinvolto un socio della proprietà Giacomo Vannucchi, indagato dalla Procura di Arezzo. Nella trattativa, denunciavano i due consiglieri, la Cardini Vannucchi avrebbe avuto vantaggi economici sproporzionati per compensare la chiusura del camping del Piazzale (un'area di circa 4 ettari).

Le rivelazioni, le ripetute interrogazioni e gli interventi sui social dei due consiglieri provocano la querela del Sindaco Nardella il quale, di fronte al montante coro di proteste, è costretto a sospendere i lavori di Rovezzano, definiti irregolari dopo alcuni sopraluoghi. La Repubblica del 4 aprile registra il contrordine.
Il camping di Rovezzano era stato autorizzato dagli uffici dell'Urbanistica dopo anni di trattative e una variante: la sospensione, nel migliore dei casi, costituisce una toppa per celare un errore urbanistico, e, comunque, si tratta di una vicenda poco chiara portata avanti su una area di margine particolarmente preziosa.
Il territorio aperto a monte di Firenze che Edoardo Detti negli anni '60 chiamava 'Cascine di Levante' e che il Piano di Marcello Vittorini del '93 inseriva nel Parco fluviale con precisi confini e norme, oggi, nel Piano Fanfani 2.0 * si è trasformato in una disseminazione urbana fatta di punti di ristorazione, alberghi, palestre, centri commerciali, parcheggi e spazi dall'incerto stato giuridico. In modo analogo a quanto si verifica nelle 'Cascine di Ponente' dove, come denunciamo da anni, si procede alla distruzione del verde storico e alla proliferazione di funzioni incongrue.
Nell'esprimere solidarietà ai due consiglieri denunciamo con forza la manomissione degli ultimi spazi aperti della città e chiediamo:
  • CHE SU TUTTA L'OPERAZIONE FACCIA LUCE LA PROCURA DELLA REPUBBLICA
  • CHE, POICHE' SI MOLTIPLICANO I CASI SCANDALOSI DI VARIA ENTITA' CHE INTERESSANO GLI UFFICI DELL'EDILIZIA E DELL'URBANISTICA , SI TENGA UN CONSIGLIO COMUNALE APERTO PER DISCUTERE L'OPERATO DI QUESTI UFFICI
* Che non è l'aggiornamento del Piano casa del noto statista DC del primo centrosinistra, ma il Piano Strutturale 2011 redatto dall'arch. Stefania Fanfani.
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