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giovedì 30 aprile 2015

DAL M5S: Conflitto d'interesse in Commissione VIA

Pubblichiamo l'interessante inchiesta fatta dal M5S in Parlamento che evidenzia molti conflitti di interesse nella commissione deputata a rilascaire le VALUTAZIONI DI IMPATTO AMBIENTALE con relativo link della fonte.
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La Commissione VIA, ovvero Commissione di Valutazione Impatto Ambientale. E' l'organismo che valuta l'impatto sul territorio e l'ambiente delle Grandi Opere, e autorizza gli appalti. Indovinate un po'? Il M5S ha messo l'apriscatole in funzione, e ha scoperto che dei membri di tale Commissione (peraltro scaduti da mesi) non se ne salva uno. Trenta persone con conflitti di interesse, curricula poco chiari, interessi in aziende e in opere pubbliche che poi come membri della Commissione hanno contribuito a far decollare esprimendo pareri positivi. Tutto il nostro lungo lavoro di ricerca è stato presentato stamattina, insieme ad un esposto, e domani sarà discussa alla Camera un'interpellanza proprio su questo. Ma un primo risultato non si è fatto attendere: il Ministro, a distanza di poche ore, ha dichiarato che tra qualche giorno sarà pubblicato il nuovo bando per la composizione della nuova Commissione Via in cui saranno inserite norme di incompatibilità molto stringenti. Il nostro apriscatole funziona sempre: anche questa è una vittoria contro corruzione e tangenti, e quando parliamo di aprire la scatoletta di tonno ci riferiamo proprio a questo. Scoprire queste cupole di malaffare, denunciarle e contribuire così a ripristinare legalità e trasparenza. Stiamo qui apposta.

Per vedere le Slide: http://www.slideshare.net/M5S/conferenza-m5s-commissione-via

Scritto da M5S Camera News pubblicato il 23.04.15 17:28 FONTE: http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/2015/04/apriscatole-in-funzione-spazzata-la-commissione-via.html

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Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 4/30/2015 05:24:00 PM




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BASILICATA: Inceneritore Fenice: il Consiglio di Stato spegne il forno rotante

 

fenice croci

croci davanti all’inceneritore

La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, rende noto che con propriaOrdinanza n. 1819 DEL 29/4/2015 il Consiglio di Stato si è pronunciato sul ricorso numero di registro generale 2600 del 2015, proposto dalla Regione Basilicata contro Fenice Ambiente Srl, per la riforma dell’ ordinanza cautelare del T.A.R. BASILICATA – POTENZA: SEZIONE I n. 00010/2015, resa tra le parti, concernente sospensione attività relative al forno a tamburo rotante dell’impianto di termovalorizzazione di rifiuti urbani e speciali.

Il Consiglio di Stato – recita l’Ordinanza – ribalta la sentenza favorevole a Fenice del TAR Basilicata che annullava la DGR n.1499 del 9/12/2014 e  “vista la impugnata ordinanza cautelare del Tribunale amministrativo regionale di accoglimento della domanda cautelare presentata dalla parte ricorrente in primo grado; ritenuto, nell’esame proprio della fase cautelare, che l’appello presenta profili di fumus boni iuris, tenuto conto del comportamento della società appellata anche in riferimento alla mancata tempestiva informativa alla competenti Amministrazioni,accoglie l’appello (Ricorso numero: 2600/2015) e, per l’effetto, in riforma dell’ordinanza impugnata, respinge l’istanza cautelare proposta in primo grado”.



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Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 4/30/2015 05:16:00 PM




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lunedì 27 aprile 2015

INCENERITORE DI SELVAPIANA - COMUNICATI STAMPA - 24 Aprile 2015

Finalmente una  BUONA NOTIZIA che arriva direttamente da Toscana Notizie della regione Toscana in cui si legge che ieri (23 Aprile 2015) tutti i soggetti coinvolti nel progetto dell’inceneritore di Selvapiana  (ATO, Regione, AER e i 9 Comuni da essa gestiti) hanno firmato il Protocollo d’Intesa:
SULLA OPPORTUNITA’ di RICONSIDERARE LA REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO di  INCENERIMENTO “I CIPRESSI” DI SELVAPIANA”. 
E’ una svolta importante che dopo 15 anni in modo formale sia iniziato l’iter per cancellare il nuovo inceneritore a causa soprattutto  della diminuzione della produzione dei rifiuti, alle aumentate quantità delle Raccolte Differenziate e, non ultima, alla “sostenibilità economica” che,  come abbiamo denunciato  da anni,  fa emergere  che i costi per la costruzione, il conferimento e la gestione  dell’impianto  sarebbero stati di gran lunga superiori  a quanto ora ATO si impegna a ridistribuire in TARIFFA  -  su tutti i 68 comuni  - a copertura dei costi sostenuti  finora da AER Impianti Srl (circa  3 milioni di euro).
Auspichiamo  che ciò si traduca nell'intraprendere un percorso VIRTUOSO verso le buone pratiche e una filiera del riciclo attraverso anche la riconversione dell’area dei  Cipressi in un'ottica di green economy, nel superamento  definitivo della visione “inceneritorista” anche per gli impianti di Montale, Case Passerini e Baciacavallo a favore del Recupero e del Riciclo della materia come indicato dall’Unione Europea.
La Rete Valdisieve ricorda  e ringrazia tutti i cittadini che in questi anni hanno perseguito con costanza l’obiettivo di contrastare un progetto inutile e dannoso, a volte anche in contesti  molto difficili.

La Rete Ambientale Valdisieve


Comitato Valdisieve       Associazione Valdisieve     Associazione “Vivere in Valdisieve” comitatovaldisieve@libero.it           assovaldisieve@gmail.com                  vivereinvaldisieve@libero.it  
Italia Nostra Firenze Onlus        
italianostrafirenze@gmail.com      
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PUBBLICHIAMO ANCHE IL COMUNICATO DEL COORDINAMENTO DELLA PIANA CHE RINGRAZIAMO  
COMUNICATO STAMPA
Coordinamento dei Comitati della Piana
Con viva e vibrante soddisfazione apprendiamo che la Regione Toscana, i Sindaci del Valdarno e della Val di Sieve, Ato Toscana Centro ed altri, hanno deciso di non realizzare l’inceneritore/termovalorizzatore di Selvapiana, riconoscendo per bocca dell’Assessore all’ambiente Bramerini, che non sussistono più le condizioni che ne giustifichino la realizzazione.
Dopo il virtuale abbandono dell’inceneritore di Greve in Chianti, questa decisione costituisce una grande vittoria dei Comitati e delle Associazioni che ormai da oltre quindici anni si sono battute contro queste sciagurate scelte impiantistiche e l’affermazione della validità delle politiche virtuose nella gestione dei rifiuti, fino ad oggi ottusamente contrastata dall’ Amministrazione locale e regionale.
E’ di particolare soddisfazione il fatto che alla cancellazione dell’impianto segua una alternativa impiantistica di gestione della parte residua del rifiuto "in un’ottica di green economy e riciclo".
Appare peraltro inaccettabile che le ingenti spese di progettazione sostenute pari a 3.000.000,00 di euro, si vogliano far ricadere sui cittadini dei 68 comuni dell’Ato, senza che le Amministrazioni decidenti abbiano minimamente assunto la responsabilità di questi costi che sono l'evidente conseguenza di scelte amministrative profondamente sbagliate.
Ci aspettiamo che di seguito a questa decisione venga quella definitiva con l’abbandono dell’inceneritore di Montale e la cancellazione dell’inceneritore di Case Passerini privi di qualunque giustificazione gestionale e respinti da tempo nella coscienza delle comunità locali, le vere protagoniste del cambiamento.
Il coordinamento dei Comitati della Piana
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Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 4/24/2015 03:26:00 PM



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giovedì 23 aprile 2015

LA MANOMISSIONE DELLE CASCINE


CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

LA MANOMISSIONE DEL
PARCO DELLE CASCINE

(Delendae Cascinae sunt!)

Altro che recupero! Gli atti avviati dall'Amministrazione Comunale, che proprio 150 anni fa nell'occasione del trasferimento della Capitale a Firenze riceveva dallo Stato l'ex tenuta delle Cascine perché diventasse il primo e più importante Parco pubblico della città, si manifestano come atti manomissivi. Invece di riprendere politiche e progetti di conservazione, manutenzione, cura del patrimonio vegetale, storico e artistico che lo caratterizza, si prospetta non solo il mantenimento di usi ormai da decenni denunciati come impropri e negativi per il Parco ( il "mercatone" settimanale,  il Luna Park e la sosta per mesi dei carrozzoni dello spettacolo viaggiante etc.; il mantenimento di traffico veicolare nonostante l'attraversamento e la fermata della linea 1 della tramvia, e l'uso di via delle Cascine e del viale degli Olmi come by pass per alleggerire la congestionatissima Via delle Porte Nuove, etc.) ma si andrà potenziando l'uso delle Cascine come nuovo spazio espositivo e per spettacoli di grandi dimensioni.
La nostra denuncia di quello che sta avvenendo nell'ex-Ippodromo delle Mulina di una settimana fa, grazie anche alla eco ottenuta con la testata on - line Stamp-Toscana, ha prodotto almeno il risultato di una maggiore informazione  su questa incredibile concessione pluridecennale di una parte del Parco ad una società privata che si occuperà del suo recupero e della valorizzazione dell'ex Ippodromo delle Mulina.
Da un articolo della cronaca cittadina de "la Repubblica" di venerdì 17 u.s. si apprende a cosa serviranno le strutture che si stanno ultimando nell'ex ippodromo delle Mulina:
1.    Per l'evento "Flora" «la più grande mostra mercato d'Europa» strappata a Genova: 5 chilometri di esposizione articolata su 120 mila metri quadri che coinvolgeranno 400 aziende e che si spera attireranno 400.000 presenze».
2.    Ma non si pensi che questo sia un evento "una tantum". Infatti subito dopo lo spazio è destinato ad ospitare « concerti fino a 30mila posti, eventi fieristici, una cittadella dell'artigianato, ristoranti, una scuola di equitazione per conservare la memoria del cavallo, sport, un campo da polo per attrarre i ricchi monegaschi e inglesi….».
3.    Anche se per completare il recupero/valorizzazione ci vorrà un altro anno di lavori, forse due, intanto si parte e già quest'estate si vedrà qualcosa: «prima di tutto i concerti già annunciati (Limp Bizkit, Patti Smith, Litfiba), col palco piazzato nell'ovale in fondo alla vecchia pista, tutto studiato perché il rumore non si diffonda sul lato di Piazza Puccini».

Queste sintetiche anticipazioni sono sufficienti a delineare un quadro veramente drammatico circa le "magnifiche sorti e progressive " che le Amministrazioni locali (il Comune) e statali (la Soprintendenza ai beni Architettonici e del Paesaggio) riservano per il più importante Parco pubblico di Firenze.
Ma per meglio far capire quanto sta succedendo in quest'area del Parco ci sembra utile accostare le immagini già riportate nel precedente notiziario ad altre che documentano lo stato precedente. Le immagini  mostrano come da un ippodromo di medie dimensioni con al centro un'area verde alberata e dotata di siepi si stia passando ad un mega spazio espositivo, degna succursale delle Fiere della Fortezza da Basso.
Veduta aerea della zona
                                                                                       Viale del Pegaso ieri                                                                                        Viale del Pegaso oggi
  
                                                                                  L'ex ippodromo ieri                                                                                           L'ex ippodromo oggi
Ma anche nel resto del Parco non si scherza anzi si continuano a programmare senza sosta domenicale iniziative particolarmente invasive, come quella documentata da questa immagine scattata domenica scorsa in occasione di un altro evento sportivo/commerciale che ha occupato il viale e il controviale fra Piazzale Kennedy e l'area delle Pavoniere.

Ma è possibile che chi ha avuto e ha in consegna un bene così importante che appartiene ai cittadini, non capisca e non si ricordi che un Parco pubblico è concepito per il passeggio, per stare all'aria aperta, per osservare e godere la natura, per leggere su una panchina un libro, per meditare o fare attività fisica all'aperto, uno spazio da secoli concepito per dei cittadini "sovrani" e non per dei cittadini "consumatori" ?

martedì 14 aprile 2015

CASCINE: VALORIZZAZIONE O VANDALISMO ?



CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

PUBBLICATO SU: http://cittadiniareafiorentina.wordpress.com/

CASCINE: VALORIZZAZIONE
O VANDALISMO ?
Il termine valorizzazione che originariamente esprimeva il concetto di  dare valore, accrescere la bellezza di un oggetto  o di un luogo per renderne possibile il godimento al maggior numero di persone, esprime ormai, per uno strano fenomeno di mutazione semantica indotta dalla classe politica che amministra il nostro Paese e le nostre città, il concetto diametralmente opposto di trarre profitto e risorse economiche dagli oggetti o dai luoghi ereditati dal passato anche tramite azioni violente e manomissive della loro consistenza  in vista di intrattenimenti a pagamento o che portano ricchezze da parte di molti cittadini consumatori.


Le foto sono state scattate il 12 aprile nel Parco delle Cascine e documentano la trasformazione dell'ex ippodromo delle Mulina in spazio per manifestazioni e spettacoli di vario tipo che prenderanno il via con l'iniziativa di "Flora Firenze / La natura diventa arte".
Le immagini, prese dal percorso ciclo/pedonale lungo la riva destra del Mugnone (quindi a nord del Parco) e dalla via del Pegaso a lato della Scuola di Guerra aerea, più che una natura che diventa arte mostrano capannoni espositivi degni di un grande Polo fieristico che dall' esterno nascondono pesantemente le alberature del Parco e rendono quasi invisibili le strutture del vecchio ippodromo. Inoltre un tratto di varie decine di metri di siepe di leccio che bordava il viale del Pegaso è stato distrutto.
Di fronte a questo esempio di Valorizzazione/Vandalismo poniamo alcune domande:
1.     Come è possibile che l'Amministrazione comunale che è proprietaria del Parco delle Cascine del quale, nella mostra dei 150 anni di Firenze Capitale in corso all'Archivio Storico Fiorentino, si ricostruiscono i lavori e gli interventi di qualificazione del Poggi che lo rendono il parco pubblico fiorentino più importante, sottoposto ad un vincolo diretto in base alla vigente legislazione di tutela del patrimonio storico artistico, abbia concepito o autorizzato un intervento di questa volgarità e di questo impatto ?
2.     Questo intervento, ancorché provvisorio o stagionale, sicuramente abnorme per dimensioni, attrarrà migliaia di persone. Dove sono i parcheggi e i servizi pubblici che permettano l'accessibilità a questo spazio, distante fra l'altro circa due chilometri dalla fermata della tramvia delle Cascine, per impedire che tutti i viali del Parco siano invasi da veicoli privati ?
3.     Come è possibile che la Soprintendenza abbia dato il proprio parere favorevole per gli aspetti di tutela storico artistica e paesaggistica del Parco che è bene vincolato e sottoposto a tutela ?
4.     Come è possibile che le associazioni ambientaliste, accademie importanti e prestigiose quali i Georgofili, l'Accademia delle Arti del Disegno, i dipartimenti universitari, la cultura fiorentina non si siano accorti ancora di questo scempio ?

Poiché pensiamo che alle precedenti domande non ci sarà alcuna risposta domandiamo alla Procura della Repubblica di intervenire sollecitamente  per verificare se in questo caso non si configuri un ipotesi di reato visto che in una legge nazionale come il Codice dei beni Culturali e del Paesaggio si dice che conservare un bene culturale (con vincolo diretto come bene di particolare valore storico, artistico ambientale) vuol dire mantenere e salvaguardare la consistenza materiale del bene e impedirne usi impropri.

venerdì 10 aprile 2015

CITTADINI AREA FIORENTINA: CONOSCERE, AMARE, TUTELARE GLI ALBERI


 
Comitato dei Cittadini Quartiere 4   
CITTADINI AREA FIORENTINA
Italia Nostra sez. Firenze
   COMITATI DEI CITTADINI – FIRENZE        PUBBLICATO SU: http://cittadiniareafiorentina.wordpress.com/
        Gli alberi sono un elemento fondamentale del patrimonio del verde urbano ed elemento essenziale e primario della vivibilità nella città contemporanea. Purtroppo lo sviluppo nell'era industriale ha contribuito a generare l'idea che questi preziosi amici dell'uomo siano solo dei costi e quasi delle fastidiose presenze.
 Il ciclo di incontri che proponiamo, con azioni di racconto/descrizione e informazioni sugli alberi e sui riferimenti normativi di tutela, vuole contribuire a far crescere fra i cittadini una conoscenza/coscienza del mondo degli alberi come creature viventi, premessa fondamentale per un vero interesse alla loro tutela e alla loro cura.

3°Ciclo di incontri per
Conoscere, amare, tutelare gli alberi  

sede incontri : Punto di Lettura "Luciano Gori"
Isolotto - Via degli Abeti / Viale dei Pini (ex Biblioteca Isolotto)


Pietro Porcinai (1910-1986), riconosciuto come uno dei più grandi paesaggisti italiani del '900, nella sua lunga e intensa attività di progettista e realizzatore di giardini in tutto il mondo, progettò circa duecento giardini anche per Firenze, molti dei quali realizzati e giunti  fino ad i nostri giorni.   Queste realizzazioni costituiscono sicuramente il contributo più significativo e importante per il verde urbano fiorentino dopo le realizzazioni attuate col piano del Poggi per il trasferimento della Capitale.   Questo importante patrimonio progettato e realizzato, spesso poco conosciuto anche dagli addetti ai lavori, è stato studiato e illustrato in modo sistematico e attento da Gabriella Carapelli e da Marta Donati. Per meglio conoscere l'attività di questo grande paesaggista e le sue opere fiorentine siete invitati all'incontro di
Venerdì 10 aprile, ore 21

I giardini progettati e realizzati a Firenze da Pietro Porcinai:
alla scoperta di uno straordinario patrimonio del verde urbano fiorentino.


Ne parliamo con Gabriella Carapelli coautrice con Marta Donati del volume Pietro Porcinai (1910-1986).Paesaggi moderni a Firenze, Pisa, Pacini editore, 2013.

Per chi viene da fuori Isolotto, il "Punto di Lettura "L.Gori" si trova a 100 metri da piazza dell''Isolotto ( a destra della Chiesa, prendere  viale dei Pini), oppure a 50 metri da Via dei Platani (risalire da viale dei Pini verso piazza dell'Isolott); oppure  da Lungarno dei Pioppi, dopo la passerella pedonale delle Cascine verso via dell'Argingrosso,  prendere via degli Abeti ( la prima a sinistra).
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venerdì 3 aprile 2015

SU QUEL PIANO C'E' L'IPOTECA DI RENZI

CITTADINI AREA FIORENTINACOMITATI DEI CITTADINI – FIRENZE
SU QUEL PIANO C'E'
L'IPOTECA DI RENZI

Anna Marson
 
Il solo confronto tra l'elevato intervento di Anna Marson in Consiglio Regionale e le offese indirizzatele subito dopo dal consigliere Gianluca Parrini, – "se ci fosse un Nobel della stupidità politica lei, assessore, lo vincerebbe" – , nonché l'attacco del segretario della Commissione Ambiente Ardelio Pellegrinotti sugli errori a suo dire da lei commessi, è significativo dell'indegno scontro politico che si è svolto sul Piano Paesaggistico, approvato recentemente da un PD recalcitrante.

Infatti l'opposizione vera l'avevano fatta larghi settori della maggioranza che, d'intesa con il centrodestra, avevano preparato una serie di emendamenti per riscrivere quel Piano e rovesciarne il significato, contraddicendo il Codice dei Beni culturali e del paesaggio e la nuova legge regionale sul governo del territorio. Se non fosse stato per la mobilitazione dei cittadini e delle associazioni ambientaliste,  per la determinazione dell'Assessore Marson, con la mediazione di Rossi e l'impegno del Ministero (in particolare della Sottosegretaria Borletti Buitoni), il Piano si sarebbe inabissato.

Alla fine ne è risultato un compromesso onorevole nel quale, pur con qualche grave contraddizione, sono stati recuperati alcuni dei contenuti che si voleva cancellare, relativamente alle cave, alle coste e al consumo di suolo, costringendo il PD ad una frettolosa marcia indietro.
Ma la vicenda la dice lunga sul futuro prossimo del Partito che da circa settant'anni guida la Regione con l'aiuto di un'ancillare opposizione di centro destra.

Per quest'ultima prima della votazione parlava Nicola Nascosti, consigliere di Forza Italia, sul Corriere Fiorentino : "Vorremmo che agli enti locali venisse riconosciuta la propria prerogativa di regolare lo sviluppo urbanistico del proprio territorio senza che questo venga imposto da una regia regionale" - "Vorremmo che si potesse continuasse a costruire in quelle zone già degradate che invece per errori cartografici rischiano di diventare soggette a vincoli".

Dallo svolgimento del dibattito in Consiglio regionale e in commissione niente fa supporre che molti consiglieri e amministratori PD la pensino diversamente. Così tanto il proposito di usare e sfruttare liberamente il territorio da parte di imprese e interessi economici costituiti è diventato in certi ambienti un sentire comune, da smentire anche la provinciale retorica sullo spontaneo senso della bellezza dei toscani.

Coerentemente con il Codice dei Beni culturali e con la Convenzione europea del Paesaggio, il Piano paesaggistico si interessa invece a tutto il territorio regionale, non solo alle eccellenze, ma anche alle periferie, alle infrastrutture e ai paesaggi degradati, recuperando a pieno il concetto di Patrimonio territoriale.

Nonostante l'accusa di dirigismo e di "comunismo" esso è frutto di un lungo iter che dal 2011 ha visto impegnate le principali Università toscane, funzionari del settore paesaggio, attori privati e pubblici, tra cui il Ministero, oltre ad associazioni e comitati dei cittadini incontrati in numerosi forum su tutto il territorio regionale. Come frutto del lavoro di diverse commissioni ben due Delibere del Consiglio Regionale, quella di adozione del luglio 2014 e quella di modifica del Piano, a seguito delle osservazioni, del dicembre 2014, ne avevano sancito la conformità.
Un lavoro immane di analisi e di elaborazione comprendente anche la questione dei vincoli statali, svolto per conto del Ministero che volentieri ha delegato questo impegno all'esperienza pilota della Regione Toscana.

Le "imboscate" nei confronti del Piano Paesaggistico preparano la nuova riforma del Titolo V della Costituzione, promessa da Renzi per accentrare le competenze urbanistiche in mano allo Stato, ridimensionare le Sovrintendenze ed espropriare le competenze regionali. I Sindaci, potrebbero tornare ad avere l'ultima parola in materia di paesaggio, sventando i tentativi delle Regioni (capofila la Regione Toscana) di riappropriarsi di quelle competenze che la "riforma federalista" aveva compromesso.
In questo clima c'è da chiedersi che fine faranno la nuova legge regionale 65/2014, Norme per il governo del territorio (ferma tutt'ora a Palazzo Chigi per un ricorso del Governo in merito ai limiti posti alle grandi strutture di vendita) e il Piano del Paesaggio, con il suo strumento fondamentale di attuazione, l'Osservatorio, quando cambierà la legislatura e verrà approvata la nuova riforma del Titolo V della Costituzione.

mercoledì 1 aprile 2015

Domani 2 Aprile 2015 su IL MANIFESTO troverete un lungo Articolo di Alberto Asor Rosa sulle questioni del Piano paesaggistico della Regione Toscana approvato venerdì scorso.

Appello: L’ EUR DEVE TORNARE CITTA’ PUBBLICA

(l'appello verrà diffuso domani,  con  un numero consistente di firme, che comunque continueranno ad essere aggiunte anche in seguito)
Cari amici,
vi chiediamo ancora una volta di sottoscrivere una lettera alle istituzioni, a cui lavoriamo da molti  giorni ma  che giunge a ridosso di  una sequenza di appelli, tra cui quelli per il Piano Paesaggistico della Toscana e  contro la Legge dell'Umbria,  che pure hanno avuto qualche riscontro  positivo. Anche "L'EUR deve ritornare città pubblica"  è importante, e riguarda -  ancora una volta  - il  conflitto tra interesse generale e interessi particolari.
Vi chiediamo di mandarci la  vostra adesione rispondendo a questa mail
Un saluto e buon lavoro
Anna Maria Bianchi (portavoce Carteinregola) (335/6930035)


Ai Ministri Pier Carlo Padoan e Dario Franceschini e al Sindaco Ignazio Marino

L' EUR DEVE TORNARE CITTA' PUBBLICA

"Una città nella città", recita lo slogan di Eur spa, di proprietà per il 90 % del Ministero dell'Economia e per il 10% del Comune di Roma, che gestisce un pezzo pregiato di città pubblica, l'unico su cui decide un consiglio di amministrazione e non il Comune. Una gestione che avrebbe potuto accontentarsi dei dividendi del ricchissimo patrimonio immobiliare e che invece si è spinta in una serie di imprese fallimentari, i cui segni sono sparpagliati tra le geometrie monumentali del regime fascista e del miracolo economico. Torri sventrate, opere incompiute, voragini post esplosione, baracconi abbandonati, antri scavati sotto il laghetto. Da anni in attesa di una soluzione. E sopra tutto la Nuvola, il nuovo palazzo dei congressi interrotto, simbolo della grandeur di una gestione che voleva essere europea e che non è stata all'altezza dell'ordinaria amministrazione. Intanto, il prossimo 24 aprile un magistrato dovrà decidere se il piano di ristrutturazione finanziaria che presenterà EUR spa sarà in grado di garantire i suoi creditori, o se dichiararne l'insolvenza e avviare le procedure fallimentari. Ipotesi che dovrebbe essere remota, ma quello che sta succedendo per scongiurarla è di difficile comprensione. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze non intende coprire i 300 milioni per rimettere a posto i conti della sua società, e si parla di vendita di alcuni immobili d'importanza monumentale ad altro soggetto pubblico. Ma non si capisce perché l'operazione potrebbe essere remunerativa per INAIL – il più accreditato acquirente – e non lo sia per il Ministero dell'Economia, tanto più che gli immobili sono vincolati e dovrebbe essere impossibile per qualsiasi nuovo proprietario cambiarne la destinazione.
Dopo le vicende di Mafia Capitale, che si aggiungono ad altre indagini che coinvolgono l'ex Presidente Mancini, che è stato alla guida di un  consiglio di amministrazione tuttora in carica, e che, pur in scadenza, dovrebbe presentare il fatidico piano di salvataggio, riteniamo un preciso dovere dei Ministri delle Finanze Padoan, dei Beni Culturali Franceschini e del Sindaco Marino aprire un nuovo capitolo della storia dell'EUR, all'insegna della trasparenza e dell'interesse pubblico.
Per questo chiediamo che, prima di avviare qualunque iniziativa - piano, vendite e salvataggio - si proceda a una profonda riforma, restituendo l'EUR al governo comunale, pari a tutti gli altri quartieri di Roma, senza l'ingombro di una spa inutile e dannosa. E sia il Comune a predisporre un piano per il rilancio economico e culturale dell'EUR, garantendone la sostenibilità, all'insegna della trasparenza e della partecipazione dei cittadini.
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CARTEINREGOLA
Laboratorio di 130 comitati e associazioni di RomaMetropolitana
laboratoriocarteinregola@gmail.comTel. 3661347079* 
@carteinregola
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