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martedì 31 marzo 2015

Distretto 42





Comunicato stampa Municipio dei Beni Comuni del 27 marzo 2015

COSA HA BOCCIATO IL PARTITO DEMOCRATICO BOCCIANDO LA MOZIONE POPOLARE SUL DISTRETTO 42.

Come ampiamente annunciato dalle parole del sindaco Filippeschi, e in
seguito dalla macchina del suo partito, la mozione d'iniziativa popolare in
cui si richiedeva il ritiro della firma dal protocollo 'Caserme' da parte
del Comune di Pisa e il riutilizzo a fini sociali del Distretto 42 è stata
bocciata. Un'altra pagina nera per Pisa e per il suo futuro, un episodio -
l'ennesimo - che conferma la sordità colpevole di una classe politica che
non ammette né contraddittorio, né alternativa. Eppure, al di là delle
constatazioni di sostanza, è oggi necessario domandarsi in prima battuta
cosa realmente è stato bocciato, cosa realmente è stato respinto dalla
maggioranza che governa la nostra città.

È stato respinto un modello di partecipazione dal basso, trasversale e
inclusivo, nato dal reale protagonismo delle parti in causa. È stato
bocciato un progetto a costo zero, senza spese aggiuntive per il bilancio
comunale.
È stato impedito, di fatto, che un parco verde di diverse migliaia di metri
quadrati fosse riaperto in tempi brevi, dando agio e ricovero a un
quartiere in sofferenza, e soprattutto ponendo la parola fine
all'ingiustizia dei cancelli che in via Giordano Bruno impediscono la vista
degli alberi, di ciò che è di tutti e tutte. È stata bocciata una forma di
democrazia diversa, per la quale il reale bisogno del cittadino viene prima
delle rigidità politiche, delle prese di posizione ideologiche. È stata
bocciata la possibilità di sottrarre Pisa dal cemento del Progetto Caserme,
fantasma che continua a vagare tra Palazzo Gambacorti e la città. Infine, è
stata bocciata un cosa molto semplice: permettere che le cittadine e i
cittadini possano - anche solo nella piccola misura di un parco - scegliere
del loro quotidiano, possano esprimere il sacrosanto diritto a essere
protagonisti del volto della propria città, fino in fondo.

Cosa è stato dato in cambio di questa per noi gravissima mutilazione? Il
nulla. Anzi, peggio, le solite squallide bugie. Chi ha avuto modo di
assistere al Consiglio Comunale di Pisa, si sarà accorto del livello
inquietante delle affermazioni che sono state lì pronunciate. Il teatrino
offerto giovedì 26 marzo dal sindaco Filippeschi e dall'assessora Zambito è
stato in tal senso più che deprimente. Le cittadine e i cittadini sappiano
che non c'è verso, in alcun modo, di conoscere la verità sui lacci che
tengono il Partito Democratico impiccato a un protocollo fatto ormai solo
di aria. È stato detto di tutto. Dallo spauracchio di inesistenti danni
erariali a verbali d'intesa estorti e mai sottoscritti, amenità sinistre di
ogni tipo, ma sempre con lo stesso fine: dire no e solo no alla riapertura
del Distretto 42, ristabilire con il pugno sul tavolo la propria supremazia
elettorale, dal cui scranno calare il progetto di un futuro fatto solo di
rovine.

Le cittadine e i cittadini sappiano che l'attuale maggioranza ha già deciso
che l'ex distretto militare di via Giordano Bruno diventerà un lotto di
case di lusso, e non un parco a verde aperto a tutte e a tutti. È molto
semplice. La scelta è fatta di poche opzioni: la rendita privata (e
impossibile, visti i tempi di crisi), l'abbandono e lo spreco da una parte,
la liberazione di uno spazio, di un bene comune, il suo riutilizzo e la sua
autogestione dall'altra. Noi non abbiamo dubbi su quale parte scegliere.


mercoledì 25 marzo 2015

GRANDI OPERE E CORRUZIONE




CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE


PUBBLICATO SU: http://cittadiniareafiorentina.wordpress.com/

 

 GRANDI OPERE:

A FAR SISTEMA E' LA CORRUZIONE

 

 

Commentando nei giorni scorsi la nuova maxi inchiesta della Procura di Firenze sulle tangenti per Tav, Expo e altre opere il Sindaco Nardella ha detto "che i fiorentini hanno il diritto di sapere cosa si vuole fare con la Tav", dimenticando che probabilmente in Toscana non c'è quasi più nessuno a volere quell'opera e che lui per primo dovrebbe adoperarsi perché la città esca al più presto da questo maleodorante vicolo cieco.

 

Il Presidente Rossi da parte sua, ha tuonato contro "le Grandi opere e il falso mercato dei parassiti di Stato", dimenticandosi di chiedere che i lavori per il Tav, di fronte all'esplodere di un' inchiesta devastante che ha per epicentro Firenze, si fermino immediatamente, come da più parti si chiede.

 

Del resto, all'indomani del rinvio a giudizio di 32 persone nella prima tranche dell'inchiesta della Procura, lo stesso Rossi così si esprimeva davanti alle telecamere: "Per fare un grande salto sulla puntualità dei treni per i pendolari bisogna fare questo sottoattraversamento, bisogna procedere con i lavori, punto e buona giornata a tutti !"  http://video.repubblica.it/edizione/firenze/lavori-tav-rossi-sbotta-bisogna-procedere-non-possono-pagare-i-pendolari/191960/190922

 

Senza ripercorrere qui la ventennale vicenda del sottoattraversamento TAV, è proprio questo convincimento della Regione, circa la rilevanza di quell'opera (concepita in epoche di PIL crescente) per migliorare la puntualità dei treni regionali nel Nodo di Firenze, che va smentito. E' da tempo emersa piuttosto la sua futura nocività, soprattutto della stazione Foster, per la puntualità dei più di 200.000 passeggeri che transitano ogni giorno sulle ferrovie toscane.

 

Occorre quindi dedicare subito quelle risorse al potenziamento dei servizi di bacino partendo dal miglioramento dell'infrastruttura esistente, secondo quanto già previsto dall'Accordo che, nel 2011, l'allora Presidente della Provincia Renzi e lo stesso Rossi sottoscrissero con Ferrovie.

 

Sorprende che la Regione, titolare delle competenze in materia di trasporto locale, già lambita dalle indagini per la vicenda dello smaltimento delle terre, di fronte all'esteso sistema truffaldino che si va profilando e ai gravissimi reati contestati, non abbia fatto due o tre cose a nostro avviso fondamentali e che ancora una volta l'invitiamo a fare:

Pretendere la cessazione di tutte le opere e l'abbandono di questo progetto

Concentrarsi sulla definizione del "modello di esercizio del Nodo", ripartendo dall'Accordo mai attuato del 2011 e permettendo a tutti di valutare e confrontare tra loro le diverse soluzioni

Impegnarsi per il progressivo adeguamento del Nodo in rapporto alle esigenze di mobilità della regione e dell'area metropolitana attraverso il miglior uso delle risorse.

 

 

 

 

 

 

 

 

 







martedì 24 marzo 2015

MANIFESTAZIONE 11 APRILE 2015 - NO INCENERITORI / NO AEROPORTO - BASTA NOCIVITA'

In preparazione alla manifestazione

Domenica 29 Marzo

Dalle 19:30 alle "Baracche verdi" all'Isolotto, via degli Aceri, 1 

Verso la manifestazione dell'11 aprile

I rifiuti? Meglio differenziati che inceneriti
Alterpiano: le alternative all'inceneritore e alle nocività elaborate dal basso

Serata di autoformazione elaborata da Una città in Comune

Interverranno inoltre:

Valeria Nardi: Coordinamento dei Comitati della Piana

Marco Paganini: Medicina Democratica

Sebastiano Capanni: Assemblea per la Piana contro le nocività

ore 19:30: apericena  8 euro

ore 21:15: inizio autoformazione

Evento FB: https://www.facebook.com/events/460189497468377/

Appuntamenti in preparazione alla  grande manifestazione dell’11 aprile 2015  contro l’inceneritore di Case Passerini.

Vogliono iniziare i lavori di costruzione dell’inceneritore di Case Passerini  tra Sesto Fiorentino, Campi e Firenze.

Piombo, Arsenico e diossina sono solo alcune delle sostanze nocive che arriveranno dalla ciminiera alta 70 metri e che possono arrivare fino a 25/30 km. di distanza (Piazza del Duomo dista solo 10 km.!)

NO a INCENERIMENTO: abbiamo già dato con l’inceneritore di San Donnino aperto nel 1973 e chiuso d’urgenza nel 1986 per grave inquinamento del territorio circcostante

SI al RICICLO (progetto Rifiuti Zero): è possibile in una metropoli come San Francisco, a Capannori (Lucca) già lo fanno……….possiamo farcela anche a Firenze

Gli effetti sulla salute li vedremo tra circa 15/20 anni. Il che significa che le pagheranno i nostri figli e i più giovani.

Per questo serve la partecipazione e il coinvolgimento di tutti, a partire da genitori e alunni delle scuole della piana.

OPPONIAMOCI A QUESTO PROGETTO ASSURDO!



per info vedi 
www.noinceneritori.org

sul blog: http://associazionevivereinvaldisieve.blogspot.it/2015/03/grande-manifestazione-dell11-aprile.html




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lunedì 23 marzo 2015

Il Consiglio di Stato conferma lo stop all'inceneritore della Versilia

PIETRASANTA. La parola fine, in calce ad una vicenda, quella dell’inceneritore del Pollino intrisa di veleni e carte bollate, è stata scritta nei giorni sorsi dal Consiglio di Stato. Sentenza che, nella sostanza

 

21 MARZO 2015 PIETRASANTA. La parola fine, in calce ad una vicenda, quella dell’inceneritore del Pollino intrisa di veleni e carte bollate, è stata scritta nei giorni sorsi dal Consiglio di Stato. Sentenza che, nella sostanza, ha dato ragione alla Provincia di Lucca in merito al ricorso di Tev – la società che gestiva l’inceneritore - sull'annullamento dell'autorizzazione all'impianto e ha respinto la richiesta di annullamento della precedente sentenza del Tar della Toscana.

Si chiude in questo modo il principale contenzioso partito dall'annullamento delle concessioni della Provincia, avvenuto nel 2011, quando il servizio ambiente dell'amministrazione provinciale, tenendo conto dei dati tecnici disponibili, decise, di fatto, la sospensione dell'attività dell'impianto del Pollino, località Falascaia.

L’annullamento dell’autorizzazione, rilasciata dalla Provincia all'impianto di Falascaia nel 2006, era stato realizzato attraverso un procedimento di autotutela. Al momento del rilascio, infatti, vi era stato un collaudo dell'impianto che utilizzava i dati del sistema di monitoraggio in continuo dell'impianto stesso, forniti dal gestore al collaudatore e, di conseguenza, alla Provincia stessa, dati che sembravano rispettare i limiti di legge.

La decisione della revoca era stata presa dopo che l'ente di Palazzo Ducale aveva potuto acquisire dalla Procura di Lucca la relazione che dimostrava come tali dati forniti da Tev non fossero veritieri e, pertanto, venivano a mancare i presupposti di legittimità per l’atto fatto a suo tempo. Provvedimento contrastato da Tev che decise, come detto, di ricorrere al Tar per far valere le proprie ragioni. Tev aveva già incassato la sentenza negativa al ricorso presentato al Tar della Toscana su tre atti: l'ordinanza di bonifica, l'annullamento dell'autorizzazione e il mancato rilascio dell'autorizzazione dello scarico delle acque reflue, chiedendo un risarcimento di oltre otto milioni di euro al rappresentante legale della Provincia.

«Il Tar, infatti, si era pronunciato a favore della Provincia, respingendo i tre ricorsi, con ampia e piena condivisione dell'operato e delle argomentazioni della Servizio Ambiente dell’amministrazione provinciale che aveva tenuto conto dei dati tecnici disponibili e dei contributi istruttori autonomamente acquisiti nel 2011» si legge in una nota.

Il successivo approdo dalle parti del Consiglio di Stato, per Tev, è stato però un nuovo fallimento alla voce sentenze in quanto il provvedimento impugnato non è stato ritenuto come ingiusto, illogico, sproporzionato o irragionevole. Al contrario, sempre il Consiglio di Stato ha giudicato l'operato dell'amministrazione provinciale di Lucca «saldamente ancorato - aggiunge la nota - alle proprie necessarie condizioni di legittimità, in quanto esistevano in concreto tutte le condizioni sia tecniche, sia giudiziarie per l'iniziativa di autotutela intrapresa».




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mercoledì 18 marzo 2015

CONOSCERE, AMARE, TUTELARE GLI ALBERI





CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

PUBBLICATO SU: http://cittadiniareafiorentina.wordpress.com/

 

UN CICLO DI INCONTRI
PER "CONOSCERE, AMARE, TUTELARE GLI ALBERI"


Le gravissime conseguenze sul patrimonio arboreo causate dalle eccezionali raffiche di vento che hanno interessato alcune province toscane nei giorni scorsi, hanno rafforzato in qualcuno il convincimento che gli alberi, soprattutto quelli in città, siano ormai diventati un problema.

Dimenticandosi dell'eccezionalità dell'evento e ignorando questioni che invece dovrebbero essere affrontate seriamente da chi amministra e gestisce il territorio (la progressiva riduzione della spesa e del personale qualificato per la manutenzione e la cura di questo patrimonio; la pressoché generalizzata mancanza di piani del verde urbano fra gli strumenti del governo del territorio, etc.) anche nei giorni passati si è alimentata la "sindrome dell'albero", cioè la psicosi che gli alberi, soprattutto quelli del contesto urbano, siano dei nemici pericolosi. L'unico interesse verso il patrimonio arboreo è quella della cosiddetta messa in sicurezza che poi attuata sulla scia di eventi straordinari e violenti, come quello dei giorni passati, porta a pratiche abbastanza inquietanti, come quella di abbattere alberi giudicati pericolosi, su chiamata di singoli cittadini e con interventi dei vigili  urbani e dei vigili del fuoco.

Poiché continuiamo ad essere convinti che gli alberi siano una risorsa fondamentale per la vita dell'uomo e per il territorio, crediamo che invece di indiscriminate campagne di abbattimento, debbano essere messe in atto pratiche di studio, di conoscenza e di cura verso questo prezioso patrimonio.

In questa direzione va infatti il terzo ciclo di incontri che quest'anno abbiamo organizzato, assieme alla sezione fiorentina di Italia Nostra, e che sarà ospitato presso il Centro di Lettura "Luciano Gori" all'Isolotto (Viale dei Pini, Via degli Abeti) secondo il programma qui riportato.


 

   

 

 

COMITATO DEI CITTADINI QUARTIERE 4

ITALIA NOSTRA SEZ. FIRENZE

 

Gli alberi sono un elemento fondamentale del patrimonio del verde urbano ed elemento essenziale e primario della vivibilità nella città contemporanea. Purtroppo lo sviluppo nell'era industriale ha contribuito a generare l'idea che questi preziosi amici dell'uomo siano solo dei costi e quasi delle fastidiose presenze.

 

Il ciclo di incontri che proponiamo, con azioni di racconto/descrizione e informazioni sugli alberi e sui riferimenti normativi di tutela, vuole contribuire a far crescere fra i cittadini una conoscenza/coscienza del mondo degli alberi come creature viventi, premessa fondamentale per un vero interesse alla loro tutela e alla loro cura.

 

3°Ciclo di incontri per

Conoscere,  amare,  tutelare  gli  alberi  

 

sede incontri : Punto di Lettura "Luciano Gori"

Isolotto - Via degli Abeti / Viale dei Pini (ex Biblioteca Isolotto)

 

Venerdì 20 marzo , ore 21
 

Il piano di ingrandimento di Firenze capitale di Giuseppe Poggi e la nascita del sistema di verde urbano pubblico a Firenze (1864-1874).

Ne parliamo con Mario Bencivenni 

curatore della sezione del  verde urbano della mostra dedicata al piano di ingrandimento per Firenze Capitale allestita all'Archivio di Stato di Firenze (aperta fino al 6 giugno).


Venerdì 10 aprile , ore 21 


I giardini progettati e realizzati a Firenze da Pietro Porcinai:alla scoperta di uno straordinario patrimonio del verde urbano fiorentino.

Ne parliamo con Gabriella Carapelli 

coautrice con Marta Donati del volume Pietro Porcinai (1910-1986).Paesaggi moderni a Firenze, Pisa, Pacini editore, 2013.


Venerdì 8 maggio , ore 21
 

"L'orto botanico di Vico d'Elsa": il recupero di un'area degradata a centro culturale attorno ad una stupenda collezione di piante grasse attuato da cittadini "appassionati giardinieri". 

 Ne parliamo con i rappresentanti dell' Associazione Culturale il Giardino Sottovico.


Venerdì 29 maggio, ore 21 


"Linee guida per l'esecuzione delle potature degli alberi in ambiente urbano": un disciplinare sulla importante questione  della potatura degli alberi in contesto urbano predisposto nel 2014 dal Comune di Firenze-Direzione Ambiente e dall'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Firenze.

Ne parliamo con  il dott. Michele Marrani Romanelli, 

che ha collaborato alla redazione e alla pubblicazione del disciplinare.


 







domenica 15 marzo 2015

ROSSI RISCHIATUTTO


                                                                                                                                                                                                               

CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

PUBBLICATO SU: http://cittadiniareafiorentina.wordpress.com/


ROSSI RISCHIATUTTO

 

 

Giu' le mani dal Piano Paesaggistico !

 

Giovedì scorso, in risposta all'appello per salvare le Alpi Apuane, lanciato da Avaaz e qui raccolto anche da noi, il Presidente della Toscana Enrico Rossi ha inviato questa lettera a tutti i firmatari della petizione.

 

Ringrazio lei e gli altri cittadini che mi avete scritto. Vi rispondo con piacere fornendovi anche alcune informazioni che forse non sono in vostro possesso.

Il nostro obiettivo è sempre stato quello di tenere insieme lavoro e bellezza. Proprio per questo saranno vietate le aperture di nuove cave sopra i 1.200 metri ed incentiveremo la filiera produttiva locale. Una scelta che ci consente da un lato di tutelare le vette e i crinali apuani e dall'altro di far sì che una maggiore occupazione e ricchezza ricada sul territorio.

Ritengo che il documento che abbiamo elaborato, superando contrapposizioni e diatribe su cui non sempre le posizioni più estreme risultano essere le più fondate, rappresenti un punto di arrivo per tutti. E'del tutto normale che su temi così importanti si discuta e si confrontino posizioni diverse ed anche estreme, tra chi vorrebbe chiudere le cave e chi invece vorrebbe continuare a far tutto come prima. In democrazia le proposte si discutono e si cercano soluzioni il più possibile condivise, senza le quali anche le migliori elaborazioni rischiano di restare esercizi puramente accademici. E'proprio da questo confronto che scaturiscono le soluzioni più avanzate. Ne è riprova che la Toscana sarà la prima e unica regione ad avere approvato un piano che contiene sia la parte vincolistica che precise direttive per gli ambiti territoriali della nostra regione, a cui dovranno conformarsi gli strumenti urbanistici dei Comuni.

La legge sulle cave che il Consiglio Regionale ha approvato dichiara pubblici i beni stimati,  raddoppia le tasse di concessione dovute agli Enti locali e stabilisce che il marmo scavato dovrà essere lavorato, sempre più, a livello locale. E'la prima volta che la Regione affronta questi temi per dotarsi di regole di carattere sociale e ambientale. Sono certo che la vostra sensibilità ambientale vi faccia comprendere ed apprezzare lo sforzo che stiamo compiendo per dare, finalmente, una risposta positiva a queste importanti questioni. Agli imprenditori del marmo ho chiesto anche di investire nella salvaguardia ambientale così come hanno fatto gli industriali del cuoio con gli impianti di depurazione. Assumersi le responsabilità di governo del territorio è oggi una grande sfida perché richiede di interpretare e governare fenomeni complessi, di trovare equilibri tra interessi diversi e spesso contrastanti ascoltando le (buone) ragioni di tutti, ma allo stesso tempo tenendo ferma la propria responsabilità che è quella di promuovere sviluppo e salvaguardia del territorio.

Spero di avere contribuito a fare chiarezza su questa vicenda e le invio i miei più cordiali saluti.

 

Enrico Rossi

  

 

 

In questa lettera Rossi dichiara di "voler tenere insieme lavoro e bellezza", forse cercando di evocare in noi il ricordo di Michelangelo e dei "Prigioni" dell'Accademia, ma senza ricordare che il marmo non si estrae più come 500 anni fa, con scalpelli e cunei di legno, ma con filo diamantato e dinamite e i committenti non son più Giulio II o Papa Medici, bensì magnati del Golfo a beneficio di poche famiglie di imprenditori e multinazionali senza scrupoli che distruggono la montagna.

 

Rossi dice anche che "in democrazia le proposte si discutono e si cercano soluzioni il più possibile condivise", ma senza precisare che la discussione è già avvenuta in Consiglio Regionale e successivamente in risposta alle osservazioni, impegnando l'Assessorato e i tecnici della Regione per mesi c ha già prodotto una faticosa modifica del testo.

 

Rossi dimentica che la democrazia si basa, oltre che sulla responsabilità e sulla capacità di decisione dei suoi organi rappresentativi, anche sulla competenza e sulla legittimità tecnico-scientifica degli atti e degli strumenti esecutivi. Questo, se è particolarmente vero per la pianificazione del territorio, lo è ancor più per la delicata materia del paesaggio, non certo riducibile a minimo comune denominatore di consolidati interessi locali. Tanto più che il Piano paesaggistico della Toscana ha richiesto 4 anni di preparazione e, lungi dall'essere un esercizio "puramente accademico" come lui sembra ritenere, ha saputo accreditarsi, anche a livello ministeriale, quale modello per le altre regioni.

 

Ma anche questa lettera nelle ultime ore è stata superata: non sarà più vietata neanche l' apertura di cave sopra i 1200 m. Il maxiemendamento del PD è una carta moschicida che richiama a sé tutti i nemici delle regole, degli  indirizzi e delle direttive paesaggistiche, non solo per le cave, ma anche per le coste, per le zone umide, per i crinali e persino per gli alvei fluviali. Tanto che ora lo stesso Rossi vorrebbe tornare al testo originale approvato dalla maggioranza e dall' Assessore Marson.

 

La questione del Piano paesaggistico della Toscana può produrre conseguenze anche a livello governativo, da un lato per l'impegno profuso dal sottosegretario Borletti Buitoni in sua difesa, dall'altro per la spinta neocentralista che potrebbe riaffermarsi, azzerando qualsiasi capacità della Toscana di darsi propri strumenti per il Buon Governo del territorio. Martedì prossimo l'eccezione toscana potrebbe davvero giungere alla fine.

 

In quel caso finirebbe anche, crediamo, la corsa spericolata verso le elezioni di Enrico Rossi che avrebbe delegittimato definitivamente il lavoro pluriennale e ampiamente partecipato del proprio Assessore, per ascoltare le istanze di lobbies, presenti nella maggioranza e nel suo partito, il cui orizzonte culturale è sempre quello dello sfruttamento selvaggio del territorio.