Pagine

martedì 20 maggio 2014

RISCRIVERE LA NUOVA LEGGE SUI "DISASTRI AMBIENTALI": A RISCHIO IL PRINCIPIO DI "CHI INQUINA PAGA"

 

Il Movimento Legge Rifiuti Zero ritiene fondate le preoccupazioni espresse da diversi giuristi ambientali che 

hanno sollevato critiche e perplessità in relazione allo stravolgimento in atto delle norme penali e delle stesse 

procedure in vigore a tutela in particolare dei reati di “disastro ambientale”: il Movimento condivide per 

questo il giudizio negativo sull’impianto legislativo proposto. Il Movimento Legge Rifiuti Zero invita dunque 

ad attivarsi nei confronti dei membri del Parlamento ed alla mobilitazione per evitare che la legge passi nella 

versione attuale. 

 

Occorre a nostro avviso varare norme legislative efficaci ed applicabili, e che non mettano a rischio la tutela 

della salute e dell’ambiente specie nei contesti processuali più a rischio come quello dell’ILVA di Taranto. 

Infatti definire il “disastro” come “alterazione irreversibile dell’equilibrio dell’ecosistema” quando quasi 

mai, per fortuna, il danno ambientale si rivela tale o prevedere un evento dannoso solo nel caso che il 

ripristino sia “particolarmente oneroso” e conseguibile solo con “provvedimenti eccezionali” è di fatto 

limitare l’applicazione del “disastro innominato” (previsto dall’art. 434 del codice penale, comma primo). 

Questa norma ha consentito sinora di contrastare i reati ambientali di particolare pericolosità potenziale 

anche in assenza dell’”evento-disastro”, come nel caso dell’amianto o dell’inquinamento da incenerimento 

con dispersione atmosferica di nano-particelle come diossine, PCB o metalli pesanti o con inquinamento da 

combustibili fossili, il disastro può restare “invisibile” a lungo prima che emergano i segnali della 

compromissione dell’ambiente e della salute della collettività, sebbene se ne conosca già perfettamente la 

pericolosità sulla salute pubblica e sull’ambiente. 

 

Ricordiamo che nella proposta di Legge Rifiuti Zero n. 1647, depositata alla Camera sin da fine ottobre 2013, abbiamo inserito un apposito articolo n. 21 per il reato di “danno ambientale” allo scopo di definire e 

rafforzare la pena e soprattutto le norme in materia di risarcimento e di bonifica a carico dei soggetti causa 

del danno stesso. Abbiamo infatti ritenuto che non fosse opportuno andare a modificare le norme che ancora oggi consentono di perseguire tali reati per inserire ulteriori specifiche o casistiche particolari che invece di 

migliorarne l’efficacia sono di fatto impugnate come armi di difesa per affossare i procedimenti giudiziari. 

Invitando quindi i firmatari a rivedere totalmente in Senato il testo, chiediamo a tutti di aderire alla raccolta 

firme lanciata on-line da Peacelink firmando ed invitando a firmare al link http://chn.ge/1mhjXOg  

 

Per approfondimenti:



--
Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 5/20/2014 08:38:00 AM

Nessun commento: