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venerdì 30 maggio 2014
TRAMVIE RIPARTONO I LAVORI
giovedì 29 maggio 2014
Comunicato Stampa ITALIA NOSTRA al Senato: basta incentivi ai nuovi impianti industriali FER elettrici ed equa tassazione degli impianti incentivati in modo spropositato prima della riforma del 2012
Presentato un documento sottoscritto anche dai Presidenti di ALTURA, AMICI DELLA TERRA, LIPU, WILDERNESS ITALIA e MOVIMENTO AZZURRO
MARCO PARINI, Presidente Italia Nostra: “In Italia Vendola, Crocetta e Castellacci e in Inghilterra Cameron stanno facendo retromarcia su Eolico e Fotovoltaico selvaggi. Occorre ripensare la politica energetica delle Fer elettriche e puntare di più su Efficienza Energetica e Ricerca”.
Roma, 28 Maggio 2014 – Si è svolta nel pomeriggio presso la X^ e XIII^ Commissione del Senato l’audizione di ITALIA NOSTRA relativa agli atti comunitari n°15 e 16 sul potenziale dell’energia oceanica e le Politiche dell’energia e del clima per il periodo 2020-2030.
ITALIA NOSTRA ha presentato un documento, sottoscritto dai Presidenti di Altura, Amici della Terra, LIPU, Wilderness Italia e Movimento Azzurro in cui si esprime una viva preoccupazione circa la definizione degli obiettivi dell'Unione Europea al 2030 in materia di contenimento dell'emissione di gas climalteranti. Le 6 Associazioni Ambientaliste ritengono certamente che l’impegno primario di tutti, in Italia e in Europa, debba essere concentrato sulla effettiva riduzione delle emissioni nocive globali e perciò che ciascun Paese membro debba scegliere le misure più utili a raggiungere l’obiettivo di riduzione di gas climalteranti in base alle proprie peculiarità territoriali e potenzialità economiche.
Sottolinea Marco Parini, Presidente di ITALIA NOSTRA: “ Siamo preoccupati che la possibile fissazione di obiettivi europei vincolanti nel periodo 2020-2030 in materia di energia rinnovabile possa favorire una nuova ondata di impianti industriali di produzione di energia elettrica da fonti non programmabili (in particolare eolica e solare in aree verdi) con forte impatto ambientale, scarsi risultati in termini di riduzione dei gas serra, inefficienze e insostenibile costo economico”.
In Italia, si legge nel documento, nell'attuazione dell'analogo programma europeo "20-20-20 per il 2020", tali impianti industriali sono stati costruiti in questi anni in modalità inusitate sia nel numero che nelle dimensioni sfruttando l’incentivazione più alta in Europa ed hanno rappresentato, nel loro complesso:
- una delle più violente e repentine aggressioni al paesaggio ed all'ambiente italiano;
- un disastro in termini di costi sostenuti dalla collettività: oltre 12 miliardi all'anno di soli incentivi ed un onere complessivo, se si includono i gravosi servizi ancillari che le Fonti ad Energia Rinnovabile (FER) non programmabili comportano, ormai nell'ordine di grandezza dell' 1% del PIL;
- l’assorbimento di un carico di risorse tale da deprimere la ricerca, di base ed applicata, per lo sviluppo di nuove tecnologie e qualsiasi altro investimento in settori ben più performanti per la riduzione di gas serra come le rinnovabili termiche, l’efficienza energetica, le modalità di trasporto sostenibile e il telelavoro;
- una delle cause principali del costo proibitivo dell’energia in Italia con la conseguenza di una spinta alla delocalizzazione delle produzioni a più alto consumo di energia dall'Italia verso Paesi dove l'energia costa meno e le normative per il rispetto dell'ambiente sono meno stringenti, determinando, in questo modo, un aumento delle emissioni di gas serra a livello globale;
- un considerevole flusso di denaro in uscita dall’Italia per l'acquisto dell'hardware che ha favorito quasi esclusivamente imprese e filiere industriali estere;
- un beneficio occupazionale ridotto e limitato alle installazioni;
- la negazione stessa del principio di "produzione individuale distribuita" teorizzato dagli stessi fautori delle rinnovabili come modello energetico sostenibile del futuro;
- un nuovo lucroso affare per la criminalità organizzata, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno, come testimoniato dalle confische milionarie, dalle inchieste giudiziarie e dalle intercettazioni telefoniche di alcuni mafiosi.
Commenta così ancora MARCO PARINI: “ Queste valutazioni non sono solo nostre: non per niente l'impegno dei Governi in questi ultimi 2 anni si è concentrato proprio nel tentativo di ridurre l'accelerazione dei costi derivanti dagli incentivi garantiti alle FER elettriche con grande prodigalità. Nonostante questo però, nel 2013 la spesa per incentivi è aumentata ancora di oltre un miliardo di euro rispetto all'anno precedente. Ma recentemente i Presidenti Vendola, Crocetta e Castellacci in Italia e il premier Cameron in Inghilterra hanno espresso forti e chiare tutte le loro perplessità sull’invasione di pale o pannelli che ha devastato il loro territorio. Persino in Germania, paese leader nella produzione delle tecnologie per l’utilizzo delle fonti eolica e fotovoltaica, è in atto la revisione delle incentivazioni e, nell’ambito di tale procedura, una commissione di esperti indipendenti nominata dal Bundestag ha concluso che l’incentivazione delle FER tedesche non è uno strumento efficace per la salvaguardia del clima, non è economicamente efficiente, né ha avuto un effetto positivo sull’innovazione.
Il documento presentato alle Commissioni del Senato chiede dunque al Governo non solo di non incentivare più nuovi impianti industriali FER elettrici, ma anche una congrua ed equa tassazione degli impianti incentivati in modo spropositato prima della riforma del 2012, dalla quale ottenere le risorse, senza ulteriori aggravi nè per lo Stato nè per i consumatori, per raggiungere il nuovo obiettivo al 2030 in materia di riduzione delle emissioni nocive. E non si tratterebbe di un comportamento isolato in Europa , scrivono ancora le Associazioni, visto che la Spagna e la Grecia hanno già agito con grande determinazione proprio in questo senso per riassorbire, in parte, i propri eccessi di prodigalità.
Conclude così PARINI: “ Il Premier Renzi si è presentato al Parlamento ed al Paese evocando forti discontinuità con comportamenti del passato ormai non più sostenibili: speriamo che voglia mettere riparo agli errori già commessi in questo settore strategico per il nostro Paese”.
Ufficio Stampa ITALIA NOSTRA
Roberto Testarmata
Media Reletions &Public Affairs
EffeCi Comunicazione
Tel.06 /489.000.41
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Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 5/29/2014 04:35:00 AM
mercoledì 28 maggio 2014
giovedì 22 maggio 2014
ECCEZIONALE: ULTIMA ORA PRIMA DELLE ELEZIONI !
Si dimette il cda di Aer Impianti. Mairaghi: "Serve amministratore unico per liquidare la società". Stessa sorte potrebbe attendere anche i vertici di Aer
di Monica Campani
Si dimette il cda di Aer Impianti. A comunicarlo è stato il sindaco di Pontassieve Marco Mairaghi che è intervenuto in apertura del consiglio comunale di Rignano, invitato da Daniele Lorenzini: "Ricorso al Tar necessario per salvaguardare patrimonio pubblico. Adesso serve un amministratore unico per liquidare la società, visto che non si vuole più realizzare l'inceneritore di Selvapiana". Ed intanto anche Pontassieve chiede ad Aer, ed al presidente Longini di rimettere il mandato.
Daniele Lorenzini
Si dimette il cda di Aer Impianti. Ad annunciarlo nel consiglio comunale di Rignano sull’Arno è stato il sindaco di Pontassieve Marco Mairaghi. Le dimissioni sono arrivate a seguito di giorni di polemiche relative al ricorso di Aer Impianti (e di alcuni Comuni soci) al Tar per l’annullamento del piano d’ambito di Ato Toscana Centro.
Adesso rimane da capire il futuro che attende anche i vertici della "sorella maggiore" Aer Spa, visto che il Pd di Rignano oltre ad alcune forze di opposizione valdarnesi hanno chiesto le dimissioni del cda, a cominciare dal presidente Longini. E lo stesso Mairaghi ha annunciato di aver chiesto al consiglio presieduto proprio da Longini, ex sindaco di Figline, di rimettere il mandato.
Il sindaco di Pontassieve è intervenuto nel consiglio comunale di Rignano, su invito del primo cittadino Daniele Lorenzini, in quanto conosce a fondo tutta la travagliata vicenda e per il lavoro svolto anche all'interno dell'Anci.
Mairaghi ha ripercorso tutta la storia legata all’inceneritore di Selvapiana da quindici anni fa fino ad oggi: “In questi anni è cambiato il mondo a cominciare dalla gestione dei rifiuti. Selvapiana è attualmente l'unico termovalorizzatore previsto nella pianificazione regionale con tutte le autorizzazioni. Il piano d'ambito, riducendo le tonnellate da conferire a Selvapiana da 60mila a 45mila tonnellate rende il conto economico insostenibile con una tariffa di conferimento stratosferica, dando allo stesso tempo il via libera definitivo alla realizzazione dell'impianto". Un impianto che non è economicamente finanziabile e sostenibile. "Per questo abbiamo fatto ricorso: con il piano d'ambito il termovalorizzatore si fa. Noi non vogliamo più farlo" ha ribadito.
Mairaghi ha poi proseguito: "Abbiamo trovato anche soluzioni alternative su dove conferire i rifiuti previsti inizialmente in Valdisieve: precisamente al termovalorizzatore di Scarlino, il cui conferimento è molto conveniente" (90 euro a tonnellata, più della metà rispetto alla tariffa di conferimento prevista per Selvapiana). Il sindaco di Pontassieve ha ribadito che sarebbe già stata trovata un'intesa di massima "sia tra gli ato che con il socio privato". Ed è proprio il rapporto con la parte privata della società a destare maggiori preoccupazioni, vista anche l'esposizione di molti Comuni.
Infine la notizia delle dimissioni del cda di Aer Impianti. E Mairaghi, ancora per pochi giorni sindaco, ha comunicato la necessità di nominare un amministratore unico per liquidare la società di scopo "visto che non c’è più lo scopo”. “Ho chiesto anche ai componenti di Aer – ha concluso il sindaco di Pontassieve - di rimettere il mandato, in attesa delle scelte dei nuovi sindaci che verranno eletti”.
FONTE + COMMENTI QUI à http://valdarnopost.it/news/aer-impianti-si-dimette-il-consiglio-di-amministrazione
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Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 5/22/2014 08:14:00 AM
martedì 20 maggio 2014
INCENERITORE: COMUNICATO RETE VALDISIEVE - APPELLO AMMINISTRATIVE 25 MAGGIO 2014
INCENERITORE DI SELVAPIANA: COMUNICATO RETE VALDISIEVE
APPELLO AMMINISTRATIVE 25 MAGGIO 2014
La Rete Valdisieve, dopo anni di opposizione, di proposte e di iniziative (che hanno visto coinvolte centinaia ed in alcuni casi migliaia di abitanti della Valdisieve) rimaste sempre senza alcuna risposta, ha appreso dai quotidiani che nelle scorse settimane sono state fatte dichiarazioni ufficiali da parte di esponenti del PD (partito che ha la maggioranza in tutti i comuni della Valdisieve) nelle quali si dichiara che l’inceneritore di Selvapiana “è superato”.
Per questo abbiamo seguito con attenzione i contenuti dei programmi elettorali di tutti i candidati a sindaco, di tutti gli schieramenti politici, dei vari comuni della Valdisieve. Ad Aprile abbiamo consegnato nelle loro mani, o inviato via e-mail, una “Lettera Aperta” chiedendo di inserire nei loro programmi, in modo chiaro e definitivo, i seguenti punti con la speranza che fossero recepiti:
- l’abbandono definitivo della pratica dell’incenerimento;
- l’adozione con delibere ufficiali della strategia RIFIUTI ZERO, con tutto quello che la stessa comporta a partire dal NO all’impianto di Selvapiana che ne rappresenta il primo passo e senza ricorrere all’incenerimento per i rifiuti residui, così come prevede la “Carta di Napoli”, in modo da non scaricare il problema su altri impianti;
- L’avvio fin da subito la creazione di nuovi centri di riuso e recupero sul nostro territorio come passo qualificante della strategia RZ;
- In conseguenza dei punti precedenti, l’impegno ad opporsi con ogni mezzo alla costruzione del nuovo inceneritore e a compiere ogni passo per sua cancellazione definitiva dai Piani Interprovinciale, Regionale e di Ambito.
Ad oggi però constatiamo che i programmi amministrativi proposti dalle liste di coalizione che sostengono i candidati a sindaco PD e Forza Italia, seppur ciascuno con le proprie peculiarità nell’affrontare il tema sulla gestione dei rifiuti, non ne fanno alcuna menzione.
Francamente ci siamo chiesti fin da subito se le dichiarazioni sul superamento dell’impianto fossero reali e sincere o meramente opportunistiche in vista delle elezioni amministrative del prossimo 25 maggio; il recentissimo ricorso al TAR promosso da AER Impianti Srl (composta per il 90% dai comuni), sostenuto da altri ricorsi promossi dai comuni stessi della Valdisieve, ci conferma chiaramente che la volontà è quella di rimanere INCENERITORISTI.
In tale ricorso si chiede in primis l’annullamento della delibera che approva il Piano d’Ambito in quanto ATO Toscana Centro conferirebbe solo 45.000 t/a di rifiuti invece delle 60.000 t/a necessarie per far funzionare a pieno regime il nuovo impianto. Con 45.000 t/a di rifiuti l’inceneritore risulterebbe, nonostante la storica ostinazione nel volerlo fare a tutti i costi, economicamente insostenibile e quindi irrealizzabile per mancanza di rifiuti.
Nella pratica quindi si chiedono più rifiuti per Selvapiana al fine di giustificare la realizzazione dell’impianto; in ultima analisi notiamo quindi che si lavora ancora per costruire l’inceneritore.
L’ENNESIMA PARTITA DI PING-PONG E’ APPENA COMINCIATA. LE SCELTE SBAGLIATE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLA VALDISIEVE, SUPPORTATE ANCHE DA ATO, CONTINUANO.
IL PROSSIMO VOTO POTREBBE AVERE UN PESO SIGNIFICATIVO PER ATTIVARE INVECE PRATICHE VIRTUOSE NEL RISPETTO DEL TERRITORIO E DEI CITTADINI VERSO “RIFIUTI ZERO”.
USIAMOLO BENE.
Associazione Valdisieve – Comitato Valdisieve - Vivere in Valdisieve
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Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 5/20/2014 08:28:00 AM
RISCRIVERE LA NUOVA LEGGE SUI "DISASTRI AMBIENTALI": A RISCHIO IL PRINCIPIO DI "CHI INQUINA PAGA"
Il Movimento Legge Rifiuti Zero ritiene fondate le preoccupazioni espresse da diversi giuristi ambientali che
hanno sollevato critiche e perplessità in relazione allo stravolgimento in atto delle norme penali e delle stesse
procedure in vigore a tutela in particolare dei reati di “disastro ambientale”: il Movimento condivide per
questo il giudizio negativo sull’impianto legislativo proposto. Il Movimento Legge Rifiuti Zero invita dunque
ad attivarsi nei confronti dei membri del Parlamento ed alla mobilitazione per evitare che la legge passi nella
versione attuale.
Occorre a nostro avviso varare norme legislative efficaci ed applicabili, e che non mettano a rischio la tutela
della salute e dell’ambiente specie nei contesti processuali più a rischio come quello dell’ILVA di Taranto.
Infatti definire il “disastro” come “alterazione irreversibile dell’equilibrio dell’ecosistema” quando quasi
mai, per fortuna, il danno ambientale si rivela tale o prevedere un evento dannoso solo nel caso che il
ripristino sia “particolarmente oneroso” e conseguibile solo con “provvedimenti eccezionali” è di fatto
limitare l’applicazione del “disastro innominato” (previsto dall’art. 434 del codice penale, comma primo).
Questa norma ha consentito sinora di contrastare i reati ambientali di particolare pericolosità potenziale
anche in assenza dell’”evento-disastro”, come nel caso dell’amianto o dell’inquinamento da incenerimento
con dispersione atmosferica di nano-particelle come diossine, PCB o metalli pesanti o con inquinamento da
combustibili fossili, il disastro può restare “invisibile” a lungo prima che emergano i segnali della
compromissione dell’ambiente e della salute della collettività, sebbene se ne conosca già perfettamente la
pericolosità sulla salute pubblica e sull’ambiente.
Ricordiamo che nella proposta di Legge Rifiuti Zero n. 1647, depositata alla Camera sin da fine ottobre 2013, abbiamo inserito un apposito articolo n. 21 per il reato di “danno ambientale” allo scopo di definire e
rafforzare la pena e soprattutto le norme in materia di risarcimento e di bonifica a carico dei soggetti causa
del danno stesso. Abbiamo infatti ritenuto che non fosse opportuno andare a modificare le norme che ancora oggi consentono di perseguire tali reati per inserire ulteriori specifiche o casistiche particolari che invece di
migliorarne l’efficacia sono di fatto impugnate come armi di difesa per affossare i procedimenti giudiziari.
Invitando quindi i firmatari a rivedere totalmente in Senato il testo, chiediamo a tutti di aderire alla raccolta
firme lanciata on-line da Peacelink firmando ed invitando a firmare al link http://chn.ge/1mhjXOg
Per approfondimenti:
MOVIMENTO LEGGE RIFIUTI ZERO www.leggerifiutizero.it leggerifiutizero@gmail.com
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Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 5/20/2014 08:38:00 AM
giovedì 15 maggio 2014
INCONTRO CON I CANDIDATI A SINDACO
Per leggere il comunicato visitate il nostro nuovo sito
http://cittadiniareafiorentina.wordpress.com
lunedì 5 maggio 2014
Fwd: [ASSOCIAZIONE VALDISIEVE] Comunicato della Comunità di Base delle Piagge
Distrutto dalle fiamme il camion della Cooperativa Il Cerro
L'incendio doloso mette a rischio decine di posti di lavoro
Durante la scorsa notte un atto di vandalismo gravissimo ha colpito la Comunità delle Piagge. Il camion cassonato che giornalmente viene utilizzato per il trasporto e per il lavoro del riciclaggio di materiali ferrosi e non e per tutte le altre attività lavorative svolte dalla cooperativa sociale Il Cerro, cooperativa di lavoro della comunità, è stato dato alle fiamme da ignoti che hanno lasciato delle scritte deliranti e ingiuriose.
La Comunità è sgomenta di fronte ad un atto che, di fatto, le impedisce di portare avanti le sue attività. "Senza il camion Iveco Daily siamo praticamente fermi e la situazione - afferma Don Alessandro Santoro, prete della Comunità e impegnato nel lavoro della cooperativa - è resa ancora più grave dal fatto che quel mezzo specifico era munito di tutte le autorizzazioni per svolgere determinate attività di trasporto".
Le persone che animano la Comunità, che da vent'anni rappresenta il cuore della vita sociale della zona delle Piagge, si sentono ferite personalmente e denunciano a gran voce quanto accaduto. "Chiediamo che venga fatta piena luce su un atto che colpisce intenzionalmente la Comunità come realtà di resistenza e di frontiera in una delle zone più a rischio della città". Il lavoro dei sei soci lavoratori della cooperativa e delle persone inserite nelle sue attività (circa 12 persone) è messa a serio rischio da questo atto, così come la sua esistenza.
tel. 055 373737
SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10203408817410139&set=pcb.10203408894812074&type=1
sabato 3 maggio 2014
Fwd: [ASSOCIAZIONE VALDISIEVE] Calò di Rifondazione presenta un'interrogazione a Reggello, gli onorevoli di M5S in Parlamento
di Monica Campani
Il consigliere di Sinistra di Reggello - Rifondazione comunista, Andrea Calò, ha presentato un'interrogazione urgente sul ricorso presentato al Tar da Aer per il termovalorizzatore di Selvapiana. I deputati del Movimento 5 Stelle, Massimo Artini e Samuele Segoni, annunciano un'interrogazione in Parlamento.
Aer impianti Srl presenta ricorso al Tar della Toscana. Il consigliere di Sinistra di Reggello - Rifondazione comunista, Andrea Calò, presenta un'interrogazione urgente in consiglio per sapere quale è stato il ruolo dell'amministrazione comunale di Reggello. Gli onorevoli del Movimento 5 Stelle, Massimo Artini e Samuele Segoni, annunciano un'interrogazione in Parlamento.
La raccolta differenziata porta alla diminuzione delle quantità dei rifiuti da smaltire e Aer ricorre al Tar contestando il nuovo Piano d'Ambito dell'Ato Toscana Centro e la realizzazione del termovalorizzatore di Selvapiana. Andrea Calò, consigliere di Rifondazione comunista a Reggello, presenta un'interrogazione chiedendo spiegazioni al sindaco sulla posizione assunta dall'amministrazione comunale reggellese.
"Preoccupante è il fatto che dal sito di Aer Impianti srl, da anni in manutenzione, non sia possibile acquisire i verbali di come si sono svolte le assemblee e quali sono i Sindaci che partecipando alle sedute della società hanno deciso di promuovere il ricorso al Tar. Aspetto questo che dovrebbe essere immediatamente chiarito e reso pubblico dalla società dalle stesse amministrazioni comunali del Valdarno Fiorentino e della Valdisieve, nelle modalità previste dalla legge sulla trasparenza, affinché si sappia il livello di corresponsabilità politiche e amministrative a questa scelta scellerata".
"Per quanto è dato sapere la diminuzione dei rifiuti che rappresenterebbero il core business dell'affaire sul mega inceneritore metterebbero in crisi i progetti dei gestori che da anni lavorano alla costruzione del nuovo impianto, alla faccia della strategia rifiuti zero. In questo senso è utile ricordare che tutta la querelle è nata quando il nuovo piano di ambito determinò un abbassamento da 6omila tonnellate a 46mila tonnellate di rifiuti destinate all'impianto dei Cipressi (Rufina), un piano che è stato recentemente recepito anche dalla Provincia di Firenze, competente in materia e che nei mesi scorsi ha approvato il piano interprovinciale dei rifiuti".
"Il ricorso troverebbe la sua origine dal fatto che ci sarebbero ben 15 mila tonnellate di rifiuti in meno da bruciare nel mega inceneritore. E visto che ' i Comuni soci sarebbero pronti a sostenere Aer Impianti, come ha fatto nei giorni scorsi proprio l'Amministrazione comunale di Rignano' appare giusto ed opportuno chiedere quali saranno gli altri Comuni che sosterranno il ricorso e fra questi c'è anche il Comune di Reggello?".
Nell'interrogazione dunque Andrea Calò chiede al sindaco di Reggello quale sia la posizione dell'amministrazione nei confronti del ricorso di Aer e della riduzione dei volumi dei rifiuti.
"Chiedo anche di acquisire i verbali della partecipazione all'Assemblea di Aer e i motivi per i quali il sito di A.E.R. Impianti srl è ancora vergognosamente in costruzione e non sono accessibili a nessuno gli atti relativi alla sua gestione".
Annunciano, poi, un'interrogazione parlamentare gli onorevoli del Movimento 5 Stelle Massimo Artini e Samuele Segoni.
"Il nuovo piano - sottolinea il Movimento 5 Stelle – riduce i volumi di rifiuti da conferire al nuovo termovalorizzatore di Selvapiana passando da 60mila tonnellate a 45mila. Secondo la società mista Aer Impianti con questa nuova previsione il progetto Selvapiana è economicamente insostenibile e irrealizzabile. Da qui il ricorso al Tar con un messaggio chiaro ed inequivocabile: per Aer ed i Comuni soci il nuovo termovalorizzatore s'ha da fare, costi quel che costi".
"Con questa mossa e l'appoggio ricevuto da alcuni Comuni soci, a cominciare da Rignano sull'Arno, cade l'ultima foglia di fico rimasta al Partito Democratico : al di là delle dichiarazioni pubbliche pro rifiuti zero, con la sottoscrizione anche di protocolli, gli amministratori locali continuano a sostenere una politica totalmente incentrata sulla combustione dei rifiuti in spregio all'ambiente e alla volontà popolare che sempre si è mostrata contraria a tali impianti".
"Stupisce anche la presa di posizione del sindaco di Rignano Daniele Lorenzini che prima va a braccetto con Rossano Ercolini facendosi paladino dei "rifiuti zero" e poi si mostra contrario alla riduzione dei volumi di rifiuti da bruciare a Selvapiana. Dove sta la coerenza e la serietà che dovrebbe contraddistinguere l'etica pubblica? Quale è la posizione dei candidati sindaco del Pd in questa vicenda? Il silenzio-assenso non è più tollerabile". Massimo Artini ha fatto anche un rapido calcolo: "condannano anche i cittadini a pagare il conferimento dai 290 euro/t a 390euro/t. Tradotto: quattro volte il costo del peggior sistema di smaltimento".
"La verità è che l'Ato Toscana Centro ha certificato una verità che stiamo andando dicendo da tempo: gli impianti previsti nel piano interprovinciale dei rifiuti di Firenze Prato e Pistoia sono sproporzionati e già nati vecchi, visto che con l'aumento della differenziata fortunatamente diminuiscono anche i rifiuti da incenerire e conferire in discarica. Chi si ostina a promuovere la costruzione del termovalorizzatore di Selvapiana, con costi proibitivi per i cittadini, ne dovrà rispondere di fronte ai cittadini".
Artini e Segoni, infine, concludono:
"Il Movimento 5 Stelle presenterà interrogazioni nei Comuni dove è presente ed anche in Parlamento perché tali politiche scellerate devono essere portate alla luce, soprattutto in questo periodo di spending-review. La nostra battaglia proseguirà su tutti i fronti tra i cittadini e nelle sedi istituzionali".
FONTE VALDARNO POST http://valdarnopost.it/news/calo-di-rifondazione-presenta-un-interrogazione-a-reggello-gli-onorevoli-di-m5s-in-parlamento
altri articoli: Il consiglio comunale si schiera contro Aer: "600mila euro di mancati incassi a causa della banca dati e tariffazioni sbagliate". Calò: "Longini si dimetta"