Febbraio 15, 2013
Toscana, spiaggia e macchia mediterranea
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Nelle scorse settimane – secondo segnalazioni pervenute dai combattivi Soci toscani del GrIG e dal Comitato per Campiglia – sarebbero state presentate, infatti, le prime richieste per costruire senza che fossero svolte preventivamente le vincolanti procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), come già reso noto dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana, e di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.), che devono riguardare l’intero progetto e non singole parti.
Toscana, paesaggio agrario
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Si ricorda che nel periodo marzo-aprile 2012 si era tenuto il procedimento davanti alla Conferenza paritetica interistituzionale fra Comune, Regione Toscana e Provincia di Livorno, conclusosi con il prescritto parere di competenza (artt. 24-26 della legge regionale Toscana n. 1/2005 e s.m.i.) in base al quale il Comune di San Vincenzo è stato invitato ad apportare modifiche della variante urbanistica approvata definitivamente con deliberazione Consiglio comunale n. 83 del 3 ottobre 2011.
In precedenza sono stati inoltrati da parte del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus altri tre ricorsi (27 luglio 2011 , 11 novembre 2011 e 16 gennaio 2012), che avevano portato a varie prese di posizioni formali da parte di amministrazioni pubbliche.
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Toscana, litorale tirrenico
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Desta notevole stupore il mancato coinvolgimento delle strutture toscane del Ministero per i beni e attività culturali nella necessaria procedura di V.A.S. fin dai primi momenti, quali “soggetti competenti in materia ambientale”, trattandosi di un’area tutelata con il vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Anche dalle “osservazioni” inoltrate (marzo 2011) dalla Regione Toscana (art. 17 della legge regionale n. 1/2005), in merito alla variante urbanistica in argomento si evince con chiarezza l’assenza di una corretta, preventiva e vincolante procedura di valutazione ambientale strategica (V.A.S.).
La V.A.S., prevista dalla direttiva n. 2001/42/CE, interessa piani e programmi aventi effetti sensibili diretti ed indiretti sull’ambiente e le varie componenti ambientali (artt. 12 e ss. del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.), mentre la Regione Toscana vi ha dato attuazione con la legge regionale n. 10/2010. La conclusione del procedimento di V.A.S. è precedente e vincolante all’approvazione definitiva ed all’efficacia dei piani e programmi ad essa assoggettati. Fondamentale è la fase della consultazione del pubblico con le specifiche modalità previste dalla legge. Si ricorda, inoltre, che “la VAS costituisce per i piani e programmi a cui si applicano le disposizioni del presente decreto, parte integrante del procedimento di adozione ed approvazione. I provvedimenti amministrativi di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategica, ove prescritta, sono annullabili per violazione di legge” (art. 11, comma 5°, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).
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La Toscana ha goduto negli ultimi decenni d’una fama – meritata – di rilevanti capacità di buon governo del territorio. Capacità frutto di pratiche e di equilibri secolari, ammirati in tutto il mondo.
Gheppio (Falco tinnunculus)
Gli ultimi anni, però, han portato anche qui avidità, cemento, mattoni. E si rischia di perdere ambienti, identità e atmosfere che attirano milioni di turisti ogni anno.
Il Governatore della Toscana sa bene – come tutti noi – che la vicenda della Tenuta di Rimigliano è proprio una specie di prova del nove per comprendere dove sta andando il buon governo del territorio toscano.
La Tenuta di Rimigliano, a parere del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus (da tempo impegnato per la sua difesa) sta bene così com’è, senza altro cemento.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
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