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lunedì 30 gennaio 2012

Biodigestore di prossima realizzazione nella zona artigianale da parte della società Epi

Dal Corriere di Siena 29/1/2012
SAN QUIRICO D'ORCIA - "Sabato 4 febbraio si terrà alle ore 10,30 a San Quirico, presso la sala Alessandro Magno di palazzo Chigi Zondadari, un pubblico incontro per illustrare il progetto dell'impianto di biogas (biodigestore) di prossima realizzazione nella zona artigianale da parte della società Epi. Parteciperanno alla iniziativa i rappresentanti di detta società, della amministrazione provinciale di Siena e esperti del settore". Questo il tenore del volantino con cui la amministrazione comunale sanquirichese comunica la iniziativa intrapresa, in ottemperanza a quanto richiesto da quel percorso di partecipazione dei cittadini, indicato dalla conferenza dei servizi, che ne ha promosso anche la pubblicazione sul sito web del comune, e sollecitato dal capogruppo della lista comunista di minoranza Claudio Cresti. Era stata l'assemblea pubblica del 18 dicembre us, organizzata dal consigliere Cresti, a aprire un dibattito sul tema e praticamente a denunciare la mancata informazione della popolazione su questo progetto.

 

venerdì 27 gennaio 2012

sabato 21 gennaio 2012

RIPARLIAMO DI TRAMVIE



RIPARLIAMO DI TRAMVIE
 
Il progetto della Linea 3 in zona StatutoRecentemente su "La Nazione" il Sindaco Renzi ha dichiarato che la Linea 3 della tramvia sarà la continuazione, tramite via Valfonda, della Linea1. In questo modo - ha detto - si potrà raggiungere Careggi da Scandicci e viceversa senza dover scendere dal tram.
Renzi dimentica Firenze e quella parte di area metropolitana che, superando per popolazione di due volte e mezzo la "città della piana" (Scandicci, Sesto, Campi, Signa, Calenzano), è costretta a raggiungere Careggi con tortuose gite in autobus o con un trasbordo in P.za della Stazione. (1)
 
Il sistema tranviario che si realizzerà non risolve due esigenze fondamentali per la mobilità dei fiorentini: il superamento della strozzatura Est-Ovest (Libertà-Ponte Rosso-Le Cure) e l'accessibilità al centro storico. Le aggrava anzi distruggendo le risorse che attualmente vi fanno fronte (Viali da Porta a Prato a P.le Donatello, Nodo Fortezza e Nodo Libertà).
Con un investimento parziale (tre mezze linee a ovest) e senza alcun Piano della mobilità, si naviga a vista attivando una sola modalità di trasporto (le tramvie). Non sappiamo se l'inutile Linea 3 verrà mai conclusa; sappiamo però che farà molti danni materiali (2) ed economici. I cantieri coincideranno con la fase più critica della realizzazione della stazione Foster e del tunnel per l'AV gravando pesantemente sulle attività produttive e commerciali.
Per la costruzione delle due linee, si utilizzerà il Project financing, uno strumento finanziario che a Firenze ha sempre portato vantaggio agli investitori privati i quali, a causa di un'istituzione pubblica assente e/o incompetente, determinano le scelte di fondo e ipotecano il bilancio comunale
Anche per il progetto della Linea 2, le cose non vanno meglio (3). Ci sarà anche qualche problema nella sovrapposizione delle linee (4),
Neanche le connessioni con il sistema ferroviario funzionano. Chi, sceso alla Foster e risaliti 25 m. di dislivello, raggiungerà la Linea 2 per la stazione di SMN, dovrà poi salire 17 gradini per entrare nell'edificio di Michelucci. In alternativa il collegamento ferroviario Foster - S. M. Novella non avrà frequenze inferiori ai 15 min. Risultano problematiche le altre intersezioni: a Statuto (5) e a Peretola (6). Non c'è connessione con la stazione di Campo di Marte, dove attualmente fermano diversi treni AV.
l sistema tranviario di Firenze è il risultato di una catena di errori compiuti dalla metà degli anni '90 in poi e di una politica asservita alle lobby economiche più che interessata al merito delle questioni.
Sembra tardi per fermare tanta sconsiderata baldanza o per mitigarne i danni, ad esempio modificando la Linea 2 a Novoli e nel nodo Belfiore, oppure valutando, in sostituzione della Linea 3, la fattibilità della prevista Linea 5 (Careggi – Manifattura Tabacchi), per raggiungere così la Linea 4 (Leopolda - Cascine).
Non è tardi invece per un bilancio politico di questo gruppo di decisori pubblici che, in quattro legislature consecutive, ha attuato un sistematico dissesto urbanistico di una città appartenente al Patrimonio Mondiale dell'Unesco. Adesso si vorrebbe dargli il colpo di grazia dichiarando, come fa Massimo Mattei, (super Assessore alle Infrastrutture e Grandi Opere, Manutenzioni e Decoro, Trasporto pubblico locale), che questi progetti non si possono più discutere.
 
 
FERMIAMOLI, PRIMA CHE DISTRUGGANO DEL TUTTO FIRENZE!
IMPEDIAMO L'AVVIO DELLA FUTURA LINEA 3!
PRETENDIAMO UN VERO DIBATTITO PUBBLICO SUL PROGETTO TRANVIARIO E SULLE ALTRE OPERE INFRASTRUTTURALI!
 
(1) Valga per tutti il caso della quasi defunta Linea 14, fino a poco fa una delle più utili, frequentate e con le migliori prestazioni.
 
(2) Il progetto esecutivo della Linea 3 (con la variante Valfonda) comporta:
  • il probabile abbattimento dei pini di Piazza della Stazione lato arrivi
  • la ricostruzione del muro di cinta di villa Vittoria in via Valfonda con manomissione del giardino
  • il sacrificio di piazza Beslan davanti alla Fortezza da Basso
  • il sacrificio di diversi alberi adiacenti al Giardino con la vasca.
  • la creazione di 2 sottopassi stradali– Milton/Strozzi e Strozzi/Lavagnini - che proseguiranno la grave alterazione del sistema dei viali del Poggi, iniziata con gli interventi di P.za Vittorio Veneto e viale Strozzi
  • la creazione di un ponte bailey sul Mugnone per il passaggio provvisorio delle auto durante i lavori
  • il sacrificio di tutti gli alberi delle vie Statuto, Guasti, Gianni, Tavanti e p.ze Viesseux e Leopoldo e loro reimpianto laterale
  • un nuovo sottopasso stradale della ferrovia all'altezza di via Crispi
  • un nuovo ponte sul Mugnone tra via Crispi e via Leone X
  • l'abbattimento delle piante residue del v.le Morgagni presso Piazza Dalmazia
(3) Ecco alcune criticità:
  • in partenza da Peretola non si giustifica l'uso della "strettoia" di via di Novoli e l'esclusione di Palazzo di Giustizia e Università dal tracciato
  • il progetto di cavalcavia per collegare via di Novoli e via Buonsignori, superando il Ponte di S. Donato, Mugnone e Terzolle è incongruo da tutti i punti di vista
  • appare stravagante l'uscita della tramvia dalla palazzina del Mazzoni e gravemente insufficienti le soluzioni per la circolazione nel nodo Belfiore
  • la variante Valfonda finirà in P.za della Libertà, senza servire tutto il centro e paralizzando quel nodo nevralgico.
(4) Nel tratto Rosselli-Alamanni e nel tratto Stazione-Valfonda-Lavagnini
(5) Con uno sdoppiamento della fermata, senza connessione con SMN e potendo al massimo servire i treni di NTV qualora FS non permettesse il loro passaggio dalla Foster
(6) Tra v.le Guidoni, dove la tramvia è in trincea, e v.le Luder, dove la ferrovia è in curva e sopraelevata.                             

mercoledì 18 gennaio 2012

Lucca:Parco sant'Anna, quanto ci è costato!

E'ufficiale: dell'affare Sant'ANNA non se ne farà più nulla come anticipato il 23/12/11 dal Comitato.
Ma il Comitato si chiede: quanto è costato tutto questo alla città ed ai cittadini fra consulenze legali e tecniche, progetti più volte elaborati e più volte abbandonati, ecc. ecc.?
Articolo inviatoci dal Presidente Ass. Parco Sant'Anna
     Dr. Giuseppe Marsili

martedì 17 gennaio 2012

Venezia: NO grandi navi

VENEZIA - Un naufragio spesso uccide, come è accaduto con la Costa Concordia al Giglio, e a Venezia amplifica l'eco di una protesta che da tempo dice no al passaggio delle grandi navi da crociera davanti a San Marco.
In circa 300 nel pomeriggio si sono dati appuntamento alle Zattere, lungo il canale della Giudecca, per fischiare e gridare il proprio dissenso al traffico crocieristico. Una iniziativa, programmata da tempo, per il passaggio dell'ennesima nave.
Stavolta è toccato alla "Magnifica" uno dei gioielli di Msc. Una nave da 2.500 passeggeri, mille uomini di equipaggio, 1.269 cabine per una lunghezza di 300 metri e larga 32 per 16 ponti d'altezza e oltre 93mila tonnellate di stazza. A salutarla striscioni con "Grandi navi fuori dalla laguna" e "Big ship you kill me", mentre la gente, tra cui tanti i bambini, ha gridato "sei troppo grande per questa città".
Rispetto alle precedenti proteste, però, tutto è stato più sobrio, a pesare su tutti il dolore per la tragedia sul Tirreno con tre vittime e decine di feriti. A muovere le fila dell'iniziativa, promossa dal "Comitato no grandi navi", il fatto che i passaggi in laguna sono ritenuti pericolosi soprattutto alla luce del costante aumento del traffico e del rischio collisione o sversamento di idrocarburi. Sono state circa 2.000 le grandi navi che sono transitate per Venezia nel 2011 di cui oltre 1.400 da crociera, mentre le altre sono state per lo più traghetti. Secondo il "Comitato" le grandi navi provocano danni alle rive della città perché spostano grandi masse d'acqua, poi inquinano con i gas di scarico (una nave è pari a 14mila autovetture sostengono), per le polveri sottile cui si aggiungono l'impatto visivo, luminoso e sonoro.
La proposta, lanciata anche oggi, al Comune, è che attraverso il Piano urbanistico (Pat) si estromettano le grandi navi dalla città e che si lavori per trasferire lo scalo crocieristico direttamente in Adriatico. Sul caso Venezia, alla luce di quanto accaduto alla Costa Concordia, Franco Miracco, consigliere del Ministero dei Beni culturali, si dice «disperato e costernato per quanto accaduto alla Concordia; ma è evidente che ogni attraversamento del bacino di San Marco richiede ulteriori riflessioni». «Come Assessorato all'Ambiente - rileva l'assessore veneziano Gianfranco Bettin - abbiamo deciso di partecipare alla elaborazione di uno studio che preveda diverse ipotesi per la riduzione o l'allontanamento definitivo del traffico di grandi navi oltre una certa stazza da Venezia, privilegiando in particolare l'ipotesi di un porto off-shore anche per i passeggeri, come suggerito dallo stesso neoministro dell'Ambiente Clini»

sabato 14 gennaio 2012

Arcidosso: Grande partecipazione all'assemblea pubblica sulla geotermia

Arcidosso 4-1-2010            (sul fondo la versione inglese di B. Origo)

Già nell’introduzione Carlo Goretti, di fronte a una sala gremita, ha esposto fatti e dati chiari e inequivocabili, che da qualche tempo hanno cominciato a emergere sulla stampa e in rete: quanto e cosa esce ogni giorno dalle centrali geotermiche dell’ Amiata. Sono tonnellate ogni giorno di elementi inquinanti che ricadono su tutti i centri abitati e su tutto il territorio. L’arsenico, che prima del 2000 era in dosi modestissime, oggi continua ad aumentare nell’acqua. E con la centrale di Bagnore 4 si rischia di raddoppiare la produzione di energia (triplicandola sul versante grossetano) e i danni sul territorio e la salute che ne conseguirebbero.
Scorrevano immagini altrettanto chiare sugli effetti dell’alta entalpia, compresa la desertificazione del territorio di Larderello, a dimostrazione che là dove c’è la geotermia questo diventa impoverito, marginale, abbandonato dagli abitanti.
Chiarezza estrema l’ha fatta il professor Andrea Borgia, che demolisce la falsa informazione costruita in questi anni.

Firmate contro l'ampliamento dell'autostrada Firenze-Mare


Firmate contro l'ampliamento dell'autostrada Firenze-Mare

http://www.firmiamo.it/l-autostrada-firenze-mare-non-ha-bisogno-di-essere-ampliata


Firmate contro questo progetto demenziale che vuole allargare l'autostrada
mentre vuole dismettere la ferrovia Porrettana e
mantenere a binario unico la ferrovia Pistoia-Lucca.
Franco Matteoni

"Grande Opera Italia"

 Gruppo Urbanistica della lista di cittadinanza perUnaltracittà, Firenze
LA VERA GRANDE OPERA PUBBLICA: RISANARE IL TERRITORIO, PROMUOVERE IL PATRIMONIO NATURALE, STORICO, PAESISTICO

http://www.perunaltracitta.org/urbanistica/4296-grande-opera-italia-a-cura-del-gruppo-urbanistica-perunaltracitta
La manovra "salva Italia" potrebbe rappresentare un'occasione unica per una crescita culturale, economica ed occupazionale, se – come da molte parti è già stato sottolineato – si assumessero come Grande Opera gli interventi pubblici e collettivi di risanamento del territorio e di promozione del patrimonio.

venerdì 13 gennaio 2012

Palazzo Vecchio, 17 gennaio: debito ed enti locali con Ivan Cicconi


perUnaltracittà - lista di cittadinanza | Democrazia Km Zero

vi invitano al ciclo di incontri per approfondire i temi della crisi economica e finanziaria
Europa tossica: crisi del capitalismo, crisi del debito, crisi della politica

Martedì 17 gennaio 2012, ore 16.30 - Palazzo Vecchio, 3° piano, Sala della Miniatura
Il debito pubblico e gli enti locali
con Ivan Cicconi, autore de "Il libro nero dell'alta velocità, ovvero Il Futuro di Tangentopoli diventato storia".
Interviene Tiziano Cardosi, Introduce Ornella De Zordo

Un viaggio inquietante tra aziende partecipate, project financing, esternalizzazioni. Il debito pubblico usato per finanziare la speculazione finanziaria è diventato il male assoluto. Ma da dove arriva questo macigno, con quali meccanismi si è formato, come si riproduce? E dove è nascosta quella grossa fetta di debito che oggi esiste ma non è ancora conteggiata nel bilancio dello stato?

Alcuni meccanismi che generano debito sono infine legati al bilancio degli enti pubblici: dal project financing all'intrico delle aziende partecipate.

La legislazione vigente, inoltre, spinge ulteriormente i Comuni a indebitarsi a tutto svantaggio per i cittadini. Conoscere e capire il baratro in cui ci ha spinto la favola liberista (privatizzazioni comprese) è un passo importante per uscire dalla crisi economica e da quella della democrazia.

Conferenza sulla TRAMVIA: COMUNICATO STAMPA

 

               Comunicato stampa Tramvia conferenza in Palazzo Vecchio                

Cittadini Area Fiorentina e Italia Nostra Firenze

 

Firenze 11-1-2012

 

Si ribadisce la propria contrarietà all'esecuzione della Linea 3 della tramvia i cui lavori dovrebbero partire nei prossimi giorni.

Dopo il Referendum promosso nel 2008, il cui esito avrebbe richiesto una seria revisione dei tracciati di tutte le linee tranviarie soprattutto dopo le clamorose mobilitazioni contrarie, si è voluto procedere ugualmente, ignorando gli interessi e l'opinione della cittadinanza. Dopo la carota della variante, che in zona Statuto avrebbe permesso il salvataggio degli alberi, arriva ora il bastone del ritorno al progetto originario, con la perdita di tutti gli alberi di Statuto, l'annunciato abbattimento dei 40 alberi di Viale Morgagni, alberi di grandi dimensioni, appartenenti al Viale della Rimembranza (in memoria dei caduti della Grande Guerra).

E inoltre interventi per assicurare la circolazione automobilistica, la devastazione dei viali del Poggi, attorno alla Fortezza da Basso e altre gravissime compromissioni dello spazio storico urbano. Lo stesso passaggio della Linea 2 dal Duomo non è affatto sventato.

La nostra critica riguarda tutto il sistema tranviario che si vuole ad ogni costo attuare: asimmetrico, incentrato esclusivamente sulla Stazione di S. M. Novella (dalla quale si allontanerà l'AV) e privo delle minime qualità di ambientazione e di progettazione urbanistica. Un progetto che dichiara di voler piegare Firenze alla tramvia invece di adattare la tramvia ad un contesto tanto prezioso. E che ha già provocato molti danni in cambio di dubbi benefici.

Riteniamo la Linea 3 particolarmente inutile e sostituibile con collegamento bus CareggiDalmazia, integrato fino a S. M. Novella da una connessione ferroviaria attrezzata da definire.

 

                                                                                         Incertezze e velleità nelle previsioni del Piano Strutturale per la mobilità e il sistema tranviario.

                                                                      I possibili passaggi delle Linee 2 e 3 nel triangolo Statuto, Cure, Centro Storico.

 

                                                             

 


giovedì 12 gennaio 2012

mercoledì 11 gennaio 2012

Grosseto: Amiata e Geotermia - Comunicato Nazionale

COMUNICATO PER LA STAMPA NAZIONALE
Rete Ambiente Grosseto - Laboratorio Amiata – Grosseto, 10 gennaio 2012
Assemblea Pubblica di Arcidosso su Geotermia Amiata, 3 gennaio: Vulcanologo esperto denuncia boicottaggio Regione Toscana a sua opposizione. Ha fatto progetti per richiamare i "cervelli" fuggiti all'estero e lui stesso oggi è costretto ad andarsene. Rischi Geotermia: denaro ai comuni viene prima di ambiente e salute. Gravi rischi per bacino idrico. Comitati decisi a difendere territorio