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mercoledì 28 dicembre 2011

Fine ingloriosa del Parco di S. Anna !?

Associazione Parco di S. Anna Lucca
DA "il Tirreno" del 24/12/2011


Lucca.
Fine ingloriosa del Parco di S. Anna, il mega quartiere che doveva essere realizzato in viale Einaudi e che doveva prevedere negozi, abitazioni, uffici, alberghi. La parola fine è arrivata ieri mattina in commissione urbanistica e a dare la notizia è stato l'architetto Mauro Di Bugno, dirigente del settore urbanistica del Comune. Le previsioni dei grandi progetti urbanistici per la città al momento sono infatti decadute e resta spazio solo per realizzare negozi di vicinato.
Quelle zone dove erano annunciati i grandi interventi e che adesso non sono più possibili, sono interamente da riorganizzare dal punto di vista delle previsioni urbanistiche. Questo vale anche per l'intervento in viale Einaudi dove si volevano realizzare 140 mila metri cubi di nuova costruzione: alloggi, attività ricettive, direzionali e commerciali. Un grande quartiere a due passi dalla città, osteggiato dal locale comitato dei cittadini. Sarà la prossima amministrazione municipale a dover gestire la fase della riproposizione dei nuovi strumenti: piano strutturale e regolamento urbanistico.
"Mi rincresce dire che avevamo ragione fin dal 2008 - commenta Alessandro Tambellini - , da quando ci rendemmo conto che si era costruito troppo. Abbiamo visto con notevole contrarietà  il fatto di raccogliere le quantità edificabili rimaste su tutto il territorio comunale per destinarle a pochi, grandi progetti. In particolare per il parco di S. Anna. E' chiaro, per affermazione del dirigente architetto Di Bugno, che i grandi insediamenti previsti dal vecchio regolamento urbanistico sono tutti quanti decaduti allo scadere del quinquiennio di validità, cioè fin dal 2009. L'enorme lavoro che è stato compiuto con l'aiuto di innumerevoli consulenti negli ultimi 3 anni è stato di fatto inutile. Perchè oggi, in base alle osservazioni presentate da Provincia e Regione, si sta procedendo a rimettere ordine tra gli strumenti urbanistici ristabilendo la concordanza tra regolamento urbanistico e piano strutturale in maniera che la nuova amministrazione possa impostare la sua politica urbanistica. Su basi interamente nuove. Quello che dovrà essere realizzato in quelle aree ora ritornate libere, dovrà avere giustificate motivazioni. Per ogni metro di terra da occupare si dovrà dire perchè e come si vuol fare, quali sono le ragioni di interesse pubblico". Secondo Tambellini resta il rammarico che "quel che si fa oggi poteva essere iniziato e portato a compimento anni fa. L'ostinazione a voler salvare situazioni di fatto insalvabili ha condotto sino a questo. A uno stato di blocco che perdurerà fino a che non faremo ordine e pulizia". Adesso, a giudizio di Antonio Sichi, di SEL (anche lui membro della commissione urbanistica) "si fa giustizia di quanto per anni le opposizioni sostenevano: a Lucca si è costruito di più di quanto previsto dal piano strutturale e che la variante adottata dalla maggioranza il 17 gennaio scorso era in contrasto con i principi della legge Regionale. "Questo - dice Sichi - è scritto nelle deduzioni degli uffici a molte delle 351 osservazioni pervenute, respingendone di conseguenza la quasi totalità. Per cui avevamo ragione noi a sostenere che in urbanistica è illeggittimo cancellare i confini delle UTOE per far tornare i conti e poter continuare a costruire, nonostante che in molti quartieri si fosse ampiamente sforato il tetto previsto. Oggi dobbiamo tutti riconoscere che la linea portata avanti fino all'ultimo da questa amministrazione era sbagliata e si reggeva solo sulle sabbia mobili e che se vogliamo uscire dal guado ora dobbiamo fare alla lettera quello che ci dice la Regione. Adesso gli uffici fanno quello che l'amministrazione avrebbe dovuto fare 2 anni fa, quando sospese in autotutela per dodici mesi il regolamento urbanistico senza fare niente, se non bloccare il settore dell'edilizia e aumentare il numero dei disoccupati nella nostra provincia. Duccio Casini     

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