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… penso che i fiorentini siano contenti di sapere che c'è un sindaco che lavora per loro, si alza presto e va a dormire tardi, lavorando con umiltà e impegno per la città. E' a questo proposito che voglio intensificare il rapporto con le persone, soprattutto parlando con chi non conosce il sindaco …
Attenti perché il sindaco Nardella circola per case, botteghe e salotti e spunta quando meno ve lo aspettate. Come è successo alla signora Mirella, residente in S. Niccolò che "davanti a un caffè fumante accompagnato da biscottini di mais" ha parlato con lui "del trasporto pubblico e dei problemi della linea 23 su cui la signora viaggia di solito" [il Reporter]. E' il risultato dell'operazione "Uscio e bottega", una trovata dei suoi spin doctor per alleggerire le emergenze che gravano sulla città: turismo fuori controllo, paralisi della circolazione, strade e marciapiedi dissestati, sporcizia, fuga dei residenti, scempio dello spazio urbano, sterminio di alberi e via catastrofando.
Prendiamo il trasporto pubblico, un'idea ormai diventata platonica.
Anche la stampa ortodossa non può fare a meno di riconoscere
che, con l'entrata in servizio dei tram, la tanto agognata riduzione del traffico non si è verificata affatto. Deve ammettere che il servizio bus non funziona più, accumulando ritardi inammissibili dato che tutte le linee devono affrontare il caos stazione, il nodo Dalmazia, i tempi dei semafori. Anche se sono stati modificati parte dei percorsi, soppresse 8 linee e create 4 nuove, da quando è stata pedonalizzata Piazza del Duomo non è mai stata ridisegnata la rete dei bus; solo scadenti toppe. E' vero invece ciò che abbiamo sempre detto: la tramvia c'è, ma solo per una parte di città; manca l'est, il sud, il centro ed anche il nord.
Le auto non spariscono per magia e Firenze è spaccata in due come una mela.
Le cose peggioreranno con l'entrata in servizio della linea 2 e la improvvida traversata del viale Belfiore, al centro del quale è piazzata a spregio una bella fermata.
Eppure le misure che questo Cattivo Governo cittadino intenderebbe prendere per rimediare al caos spargerebbero altro sale sulle ferite.
Invece di accontentare la signora Mirella proteggendo la Linea 23 con adeguate corsie, o ripristinando, almeno per poche linee diametrali, il transito dal Centro storico, se ne vuole accorciare il percorso: troppo lungo, si dice, perché non si resti intrappolati nel traffico.
Al contrario si rilancia la realizzazione dell'inutile linea T4, dalla stazione Cascine alla Leopolda, occupando una linea ferroviaria ancora in esercizio, nonché il prolungamento della linea T2 che va da Peretola a P.za Unità. Si arriva così al record di 4 tramvie, tutte a servizio del solo settore Ovest che aggraveranno i due principali problemi di mobilità della città: l'accessibilità e fruibilità del Centro Storico per i cittadini e la "frattura Est Ovest " che vede nel nodo Ponte Rosso-P.za della Libertà il punto più critico.
La linea T4, non ha un bacino di utenza che la giustifichi. Al contrario penalizza quello molto più vasto della linea ferroviaria che va a demolire, scaricando i suoi passeggeri sulla T1 proprio quando, in prossimità della stazione, è al suo massimo carico: un'assurdità.
La linea T2, sovrapponendosi alla T3 in via Valfonda, aggrava i problemi di esercizio in tutta la zona Stazione. La scelta di proseguire poi per Lavagnini, Libertà, Cavour, S. Marco, La Pira-Lamarmora e ritorno, peggiora la situazione oltre che per l'impatto paesaggistico anche per le conseguenze trasportistiche. Infatti andrà ad occupare in modo pressoché esclusivo, con barriere e interminabili semafori, punti cruciali della mobilità cittadina, nodi nevralgici e di interscambio come P.za della Libertà e P.za San Marco. Il tutto a favore di un'appendice poco significativa della rete esistente dal momento che serve soltanto una piccola parte del Centro storico.
In più la Giunta si muove anche per la nuova linea P.za Libertà-Bagno a Ripoli, affidata alla solita Architecna. società di progettazione di Messina (perché e come ?), che dal 2005 gestisce la progettazione e la direzione dei lavori delle linee tramviarie. Con i risultati davvero scadenti che sono sotto gli occhi di tutti.
Nel frattempo continua a rimanere indefinita la vicenda del sottoattraversamento TAV di Firenze e del misterioso Hub dei bus ai Macelli, non toccato da nessuna delle 4 tramvie dell'Ovest. L'unica certezza, espressa da Ferrovie, è che i treni AV per Firenze continueranno a fermare a S.M. Novella dove dovrebbe avvenire l'interscambio con i servizi ferroviari regionali e con quelli del trasporto pubblico urbano e suburbano.
Tutto ciò sembra frutto di menti dissennate, dispetti fatti alla città ed ai cittadini che peraltro, nel referendum del 2008, si erano detti contrari alla linea 3 oltre che al passaggio dal Duomo.
Prima che i guasti divengano ancora più gravi e si investano altre risorse per produrli è urgente:
- sospendere immediatamente la realizzazione della T4 e il prolungamento della T2,
- sospendere qualsiasi finanziamento per queste costose opere nessuna delle quali ha passato il vaglio di una analisi costi – benefici,
- interrompere l'esperienza di un anomalo project financing per la realizzazione della rete tranviaria, data la sproporzione tra i mezzi finanziari pubblici e quelli privati, nonché per gli incredibili costi (38 Mil/Km),
- promuovere la stesura largamente partecipata di un piano della mobilità e dei trasporti tuttora inesistente, ricorrendo se necessario ad un Commissario ad Acta che indica gare trasparenti e promuova analisi costi benefici affidabili e neutrali.
Ridiamo a Firenze un sistema di trasporto, l'accessibilità al Centro Storico e il collegamento tra l'est e l'ovest
Difendiamo il diritto alla mobilità per tutti i fiorentini